VINI e APRINI - Assonapa

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30.05.2013 Views

16 L’ALLEVATORE DI OVINI E CAPRINI - N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2005 IL PUNTO SUL MERCATO Non migliora il mercato del Pecorino e s’indebolisce quello degli altri formaggi e degli agnelli Produzioni. Con la disponibilità dei primi dati “significativi” sui flussi produttivi e commerciali relativi ai prodotti dell’allevamento ovi caprino dell’attuale campagna, si cominciano a delineare le reali tendenze dell’offerta, della domanda e quindi dei mercati dei formaggi di latte di pecora e capra e delle carni di agnello e capretto. Le prime informazioni “certe” riguardano il commercio estero del trimestre gennaio-marzo e le macellazioni di bestiame dei primi quattro mesi del 2005. Ci sono poi alcune indicazioni indirette riguardanti i livelli di produzione del latte, dei formaggi e delle carni che però necessitano ancora di riscontri per essere utilizzati ai fini di una valutazione approfondita della situazione. E questi primi dati confermano, purtroppo, quelli che fino a ieri erano solo dei segnali: il rallentamento dell’attività produttiva e commerciale, la difficoltà di tenuta o addirittura la perdita, di quote di mercato e la flessione dei prezzi. Il commercio estero di formaggi ovi caprini relativo al primo trimestre di quest’anno indica una piccola ripresa quantitativa dell’export (+1%), accompagnata però da un ulteriore calo del valore (-5,4% che segue il -11,6% del 2004) e dei prezzi del prodotto (-6,4%, dopo il -7,4% dell’anno scorso). E conferma, indirettamente, anche il rallentamento dei consumi, dato che il nostro import – in forte crescita dal 1995 al 2003 – nel 2004 si è dimezzato rispetto all’anno precedente e nei primi mesi di quest’anno è sceso ancora del 5%. Ma la conferma della flessione di Gustavo Credazzi viene anche da un recente studio dell’ISMEA secondo il quale, negli ultimi cinque anni, il consumo nazionale di formaggi pecorini e caprini è sceso ad un ritmo del 3,5/4,0% all’anno. Riguardo all’offerta, fonti industriali e consortili segnalano che, dopo la netta flessione registrata nella campagna scorsa, anche nei primi cinque mesi di quest’anno la produzione di Pecorino Romano dovrebbe diminuire del 35% rispetto allo stesso periodo del 2004. Poiché la produzione di latte ovino e caprino non dovrebbe invece aver subito variazioni di rilievo rispetto alla campagna scorsa - dato che, nel dicembre 2004 il patrimonio di lattifere era superiore a quello dell’anno precedente dell’1,4% - è legittimo ritenere sia in atto, quest’anno, un certo incremento della produzione e dell’offerta di formaggi ovi caprini diversi dal Pecorino Romano. Per quanto riguarda le carni le informazioni disponibili non sono invece confrontabili: le macellazioni riguardano infatti i primi quattro mesi dell’anno mentre l’import di animali vivi da macello, solo i primi tre; se ne può solo dedurre che c’è stato certamente un calo della produzione nazionale. Alla diminuzione delle macellazioni registrato nei primi quattro mesi dell’anno (-12,5%), ha infatti corrisposto, nel periodo gennaio-marzo, un forte incremento delle importazioni di capi da macello (+43,8% rispetto al corrispondente periodo del 2004) che lascia supporre che l’offerta di bestiame nazionale per la macellazione, il mercato e il consumo, si sia nettamente ridotta nella prima parte dell’anno. I Mercati. Se poi questi dati si confrontano con le informazioni mercantili si ottiene un quadro ancora più evidente della debolezza complessiva del settore. Nei primi sette mesi dell’anno, nonostante la evidente flessione dell’offerta, il prezzo degli agnelli nostrani è infatti sceso di oltre due punti percentuali rispetto alla precedente, mediocre, campagna di commercializzazione. E non hanno brillato neppure le vendite dei capi adulti se i prezzi di agnelloni e pecore sono aumentati solo del 3,2%. Ma ancora più pesante appare il mercato dei formaggi. Il prezzo del prodotto leader del compar- Italia – I mercati dei prodotti ovi caprini, prezzi all’origine e variazioni % sull’anno precedente in euro/kg, iva esclusa. 2002 var 2003 var 2004 var 2005(1) Var BESTIAME % % % % Agnelli 3,62 -4,2 3,70 2,2 3,67 -0,8 3,58 -2,2 Agnelloni 2,76 +0,7 2,90 5,1 3,25 12,1 3,32 3,2 Pecore 0,68 -4,2 0,89 30,9 0,92 3,4 0,96 3,2 FORMAGGI Pecorino Romano 5,86 4,1 5,38 -8,2 4,65 -13,6 4,07 -16,5 Pecorino locale 5,70 - 5,70 - 6,35 (2) 11,4 7,00 10,2 Caciotte 5,84 3,6 5,94 1,7 6,20 4,4 6,07 -1,2 Ricotte 2,37 5,3 2,54 7,2 2,63 3,5 3,15 22,0 (1) Primo semestre e variazione % sul corrispondente periodo del 2004; (2) dato presunto. Fonte: elaborazione su dati ISMEA.

Italia.- primo trimestre 2005 e var.% sul 2004 Importazione i bestiame e carni Ovi Caprine Paese di origine Quantità (tonn) Var % Valore (000 euro) Var % Ungheria 3.088 24,8 14.342 52,2 Spagna 2.621 154,5 12.656 232,6 Francia 2.365 64,8 11.852 93,6 Nuova Zelanda 2.097 43,4 9.777 42,8 Bulgaria 1.018 112,4 4.768 126,8 Totale 16.217 55,4 77.046 79,3 Esportazione di Pecorino e Fiore Sardo Paese di origine Quantità (tonn) Var % Valore (000 euro) Var % Stati Uniti 5.144 0,8 20.975 -6,3 Francia 155 8,7 975 3,7 Germania 138 2,1 1.053 1,4 Regno Unito 63 -28,6 470 -18,9 Grecia 58 108,9 247 53,3 Giappone 48 -3,0 293 -35,1 Totale 5.862 0,98 25.687 -5,4 Fonte: elaborazione su dati ISTAT/ISMEA. to, il Pecorino Romano, ha perso, nel periodo gennaio-luglio 2005, 16,5 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso, mentre ha avuto un discreto esito la vendita dei pecorini cosiddetti “locali” i cui corsi sono aumentati di oltre il 10% sul 2004. Perde però colpi anche il valore delle caciotte, destinate quasi esclusivamente al mercato interno: per la prima volta, da anni, le quotazioni del più diffuso tra i formaggi prodotti con latte ovino, caprino o misto, delle aree interne, collinari e pedemontane del nostro paese, sono infatti diminuite rispetto all’anno precedente (-1,2%). Il che conferma, indirettamente, l’avvenuta crescita produttiva, dovuta allo spostamento di una parte del latte ovino, da quella di Pecorino Romano, ad altre produzioni. Prospettive. In uno scenario difficile, nel quale l’offerta complessiva di formaggi – non solo ovi caprini – è abbondante e disponibile a prezzi competitivi, cresce l’offerta di carni di agnello estero che deprime il mercato interno, pro- durre, ancorché a costi stabili, non è facile. La remunerazione del capitale e del lavoro diventa infatti sempre minore per cui gl’investimenti tendono a ridursi. Cerchiamo lo stesso di individuare qualche elemento di speranza e di fiducia. Aldilà degli stretti calcoli relativi alla remuneratività dell’impresa, il mercato interno del bestiame mantiene, sia pure con difficoltà, prezzi non lontani dai livelli 2004: si tratta di resistere ancora un po’ e, a partire dal mese di agosto, potrebbe già delinearsi una certa ripresa. Per il latte che dipende in buona misura dall’andamento dell’export di Pecorino, a sua volta legato al valore del dollaro sul mercato dei cambi, le cose dovrebbero presto migliorare dato che, negli ultimi mesi, c’è stato un recupero di quasi il dieci per cento del valore della moneta USA rispetto al nostro Euro il che dovrebbe riflettersi beneficamente sul prezzo all’esportazione del nostro Pecorino e quindi O sull’intera filiera ovi caprina. C COMPRO VENDO • Vendo 120 pecore e 50 agnelle di razza Sarda di ottima genealogia con indice genetico positivo iscritte al libro genealogico: Azienda agricola Pulinas Gavino Osilo - Sassari Tel. 335.7058165 (5/05) • Vendo caprette razza Camosciata delle Alpi iscritte LG, biologiche certificate ICEA: Azienda agricola “Le Piagge” Ponzone - Alessandria E-mail: puck@libero.it Tel. 0144.378886 (5/05) • Vendo capretti/e di razza Camosciata delle Alpi iscritti al Libro Genealogico: Cascina Vetriata di Nicoletti Roberto Strada Ponte Stura 44, fraz. Rolasco Casale Monferrato Tel. 349.2251663 - 0142.408902 (5/05) • Vendo capre e caprette di razza Saanen iscritte al Libro Genealogico: Azienda agricola Bruno Gamba Montemale (CN) Tel. 0171.98407 (5/05) • Vendo 27 caprini di razza Camosciata delle Alpi (15 femmine adulte, 2 becchi e 10 capretti) per cessazione attività: Azienda agricola “Rodoval” di Andre Asto Andrea Cuneo (5/05) • Vendo azienda agricola con alloggio otto vani più doppi servizi, forno, stalle, fienili, caseificio e spaccio aziendale, 40 capre Saanen e 6 ettari di prati e boschi a corpo unico: Azienda agricola “Casa Costa” di Tasso Giulia Via Bava 10 - Murisengo (AL) Tel. 0141.993243 (5/05) • Vendo gruppo di fattrici con agnelli di razza Bergamasca: Azienda agricola “Salvi Giuseppe” Azzone (BG) Tel. 348.8100454 (7/05) • Allevamento biologico indenne, certificato ICEA, vende gruppo di 50 giovani caprini di razza Maltese iscritti al L.G.: Azienda agricola “Nizza Federico” Località Polline - Lago di Martignano (RM) Tel. 06.99607059 - Fax /68 Cell. 348.0824976 (7/05) • Offro due cuccioli di cane razza Maremmana + madre giovane, tutti con microchip identificativo, ottimi per la custodia del gregge: Canile di Orte-Viterbo Tel. 06.40900123 Cell. 328.6583882 (6/05 L’ALLEVATORE DI OVINI E CAPRINI - N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO - 2005 17

16 L’ALLEVATORE DI O<strong>VINI</strong> E C<strong>APRINI</strong> - N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2005<br />

IL PUNTO SUL MERCATO<br />

Non migliora il mercato del Pecorino e s’indebolisce<br />

quello degli altri formaggi e degli agnelli<br />

Produzioni.<br />

Con la disponibilità dei primi<br />

dati “significativi” sui flussi produttivi<br />

e commerciali relativi ai<br />

prodotti dell’allevamento ovi caprino<br />

dell’attuale campagna, si<br />

cominciano a delineare le reali<br />

tendenze dell’offerta, della domanda<br />

e quindi dei mercati dei<br />

formaggi di latte di pecora e capra<br />

e delle carni di agnello e capretto.<br />

Le prime informazioni “certe”<br />

riguardano il commercio estero<br />

del trimestre gennaio-marzo e le<br />

macellazioni di bestiame dei primi<br />

quattro mesi del 2005. Ci sono<br />

poi alcune indicazioni indirette<br />

riguardanti i livelli di produzione<br />

del latte, dei formaggi e<br />

delle carni che però necessitano<br />

ancora di riscontri per essere utilizzati<br />

ai fini di una valutazione<br />

approfondita della situazione.<br />

E questi primi dati confermano,<br />

purtroppo, quelli che fino a ieri<br />

erano solo dei segnali: il rallentamento<br />

dell’attività produttiva e<br />

commerciale, la difficoltà di tenuta<br />

o addirittura la perdita, di<br />

quote di mercato e la flessione<br />

dei prezzi.<br />

Il commercio estero di formaggi<br />

ovi caprini relativo al primo trimestre<br />

di quest’anno indica una<br />

piccola ripresa quantitativa dell’export<br />

(+1%), accompagnata<br />

però da un ulteriore calo del valore<br />

(-5,4% che segue il -11,6%<br />

del 2004) e dei prezzi del prodotto<br />

(-6,4%, dopo il -7,4% dell’anno<br />

scorso).<br />

E conferma, indirettamente, anche<br />

il rallentamento dei consumi,<br />

dato che il nostro import –<br />

in forte crescita dal 1995 al 2003<br />

– nel 2004 si è dimezzato rispetto<br />

all’anno precedente e nei primi<br />

mesi di quest’anno è sceso<br />

ancora del 5%.<br />

Ma la conferma della flessione<br />

di Gustavo Credazzi<br />

viene anche da un recente studio<br />

dell’ISMEA secondo il quale,<br />

negli ultimi cinque anni, il consumo<br />

nazionale di formaggi pecorini<br />

e caprini è sceso ad un ritmo<br />

del 3,5/4,0% all’anno.<br />

Riguardo all’offerta, fonti industriali<br />

e consortili segnalano che,<br />

dopo la netta flessione registrata<br />

nella campagna scorsa, anche<br />

nei primi cinque mesi di quest’anno<br />

la produzione di Pecorino<br />

Romano dovrebbe diminuire<br />

del 35% rispetto allo stesso periodo<br />

del 2004.<br />

Poiché la produzione di latte ovino<br />

e caprino non dovrebbe invece<br />

aver subito variazioni di rilievo<br />

rispetto alla campagna scorsa<br />

- dato che, nel dicembre 2004 il<br />

patrimonio di lattifere era superiore<br />

a quello dell’anno precedente<br />

dell’1,4% - è legittimo ritenere<br />

sia in atto, quest’anno, un<br />

certo incremento della produzione<br />

e dell’offerta di formaggi<br />

ovi caprini diversi dal Pecorino<br />

Romano.<br />

Per quanto riguarda le carni le<br />

informazioni disponibili non sono<br />

invece confrontabili: le macellazioni<br />

riguardano infatti i<br />

primi quattro mesi dell’anno<br />

mentre l’import di animali vivi<br />

da macello, solo i primi tre; se ne<br />

può solo dedurre che c’è stato<br />

certamente un calo della produzione<br />

nazionale.<br />

Alla diminuzione delle macellazioni<br />

registrato nei primi quattro<br />

mesi dell’anno (-12,5%), ha infatti<br />

corrisposto, nel periodo<br />

gennaio-marzo, un forte incremento<br />

delle importazioni di capi<br />

da macello (+43,8% rispetto al<br />

corrispondente periodo del<br />

2004) che lascia supporre che<br />

l’offerta di bestiame nazionale<br />

per la macellazione, il mercato e<br />

il consumo, si sia nettamente ridotta<br />

nella prima parte dell’anno.<br />

I Mercati.<br />

Se poi questi dati si confrontano<br />

con le informazioni mercantili si<br />

ottiene un quadro ancora più<br />

evidente della debolezza complessiva<br />

del settore.<br />

Nei primi sette mesi dell’anno,<br />

nonostante la evidente flessione<br />

dell’offerta, il prezzo degli agnelli<br />

nostrani è infatti sceso di oltre<br />

due punti percentuali rispetto alla<br />

precedente, mediocre, campagna<br />

di commercializzazione.<br />

E non hanno brillato neppure le<br />

vendite dei capi adulti se i prezzi<br />

di agnelloni e pecore sono aumentati<br />

solo del 3,2%.<br />

Ma ancora più pesante appare il<br />

mercato dei formaggi. Il prezzo<br />

del prodotto leader del compar-<br />

Italia – I mercati dei prodotti ovi caprini, prezzi all’origine e<br />

variazioni % sull’anno precedente in euro/kg, iva esclusa.<br />

2002 var 2003 var 2004 var 2005(1) Var<br />

BESTIAME % % % %<br />

Agnelli 3,62 -4,2 3,70 2,2 3,67 -0,8 3,58 -2,2<br />

Agnelloni 2,76 +0,7 2,90 5,1 3,25 12,1 3,32 3,2<br />

Pecore 0,68 -4,2 0,89 30,9 0,92 3,4 0,96 3,2<br />

FORMAGGI<br />

Pecorino Romano 5,86 4,1 5,38 -8,2 4,65 -13,6 4,07 -16,5<br />

Pecorino locale 5,70 - 5,70 - 6,35 (2) 11,4 7,00 10,2<br />

Caciotte 5,84 3,6 5,94 1,7 6,20 4,4 6,07 -1,2<br />

Ricotte 2,37 5,3 2,54 7,2 2,63 3,5 3,15 22,0<br />

(1) Primo semestre e variazione % sul corrispondente periodo del 2004;<br />

(2) dato presunto. Fonte: elaborazione su dati ISMEA.

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