IL SERVIZIO AUTOMONTATO Procedure operative standard per il ...

REGIONE PIEMONTE– QUADERNI DI AGGIORNAMENTO PER LA POLIZIA LOCALE-IL SERVIZIO AUTOMONTATO – PROCEDURE OPERATIVE STANDARD PER IL PERSONALE ADIBITO A FUNZIONI DI POLIZIA STRADALE
9.4. La traduzione di persone fermate a bordo di autovetture di servizio
La problematica è delicata, massimamente se le persone trasportate sono sottoposte a misura
limitativa della libertà personale (anche temporanea, per qualsiasi causa). In questi casi va
utilizzata, preferibilmente, l’autovettura compartimentata, ove disponibile.
Il fermato trova posto all’interno dell’apposita cellula di sicurezza, dalla quale esce solo a
traduzione effettuata.
Se non disponibile, può essere utilizzata una normale autoradio (possibilmente, avendo cura
collocare il fermato/arrestato sul sedile posteriore, tra due operatori (il terzo siede al volante)
Se l’opzione non è percorribile poichè si dispone di autovettura non compartimentata e di due
agenti:
Se possibile frugare sommariamente il soggetto (B) per
verificare che non sia armato, prima di farlo salire a bordo.
Aprire completamente la portiera posteriore lato sinistro.
Inserire la sicurezza di chiusura.
Autista: orientare il soggetto di spalle alla portiera e trattenerlo
fermo, se necessario, con leva articolare al polso.
Gregario: prendere posto sul sedile posteriore, lato destro.
Autista: spingere il soggetto all’interno, con la collaborazione
del gregario. Se si incontra resistenza, agire alla base del
naso o sul collo. Proteggere la nuca.
Autista:chiudere la portiera e trasportare per la via più breve,
guidando con prudenza.
Autorizzato l’uso del lampeggiante; non la sirena se non per
emergenza.
Gregario: monitorare continuamente la mani del fermato, se
non ammanettato.
Salve situazioni di emergenza, deve essere trasportato un solo fermato alla volta; nel caso
effettuare più trasporti (“navetta”).
Attenzione: con l’avvicinarsi del punto di arrivo (UTAF, Questura, Carcere...), si incrementa il
livello di pericolosità, in quanto tende a diminuire l’attenzione degli operanti e contestualmente
aumenta il livello di ansietà del fermato.
Soggetti collaborativi, non violenti, non indagati per reati gravi e non sottoposti a misura
restrittiva della libertà personale devono essere, per quanto possibile, gestiti senza ricorrere alle
manette. Questo non significa che non debbano essere gestiti in sicurezza (contatto fisico, itinerario
breve e “marcatura” stretta da parte di 2 Agenti).
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