PATOLOGIE DELLE VALVOLE CARDIACHE - AppuntiMed
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
<strong>PATOLOGIE</strong> <strong>DELLE</strong> <strong>VALVOLE</strong> <strong>CARDIACHE</strong><br />
le patologie delle valvole cardiache sono estremamente comuni in tutto il mondo e possono<br />
interessare le quattro valvole che partecipano al funzionamento del cuore; in ordine di<br />
frequenza le patologie valvolari possono interessare:<br />
• VALVOLA MITRALICA che può andare incontro a stenosi, insufficienza o prolasso.<br />
• VALVOLA AORTICA che può andare incontro fondamentalmente a stenosi e<br />
insufficienza.<br />
• VALVOLA TRICUSPIDE che può andare incontro a stenosi e insufficienza.<br />
• VALVOLA POLMONARE che può andare incontro a diverse patologie ma la cui<br />
frequenza, rispetto a quanto non avvenga per le altre valvole del cuore, è molto bassa.<br />
STENOSI MITRALICA:<br />
sicuramente la patologia più frequente in termini di interessamento delle valvole cardiache, è<br />
causata soprattutto da CARDIOPATIE REUMATICHE, tra le altre cause ricordiamo:<br />
• stenosi congenita della valvola mitrale.<br />
• Cor triatriatum: malformazione congenita caratterizzata dalla presenza di un cuore con<br />
tre atri.<br />
• Calcificazione dell'anulus della valvola mitrale con interessamento delle cuspidi.<br />
• Lupus eritematoso sistemico: endocardite di Lidmann-Sachs, è una condizione<br />
infiammatoria della valvola tipica del LES.<br />
• Artrite reumatoide.<br />
• Mixoma dell'atrio sinistro.<br />
• Endocardite infettiva.<br />
Sicuramente la cardiopatia reumatica resta una causa molto importante di questa patologia,<br />
nei paesi del terzo mondo soprattutto, dove le infezioni streptococciche non vengono<br />
adeguatamente trattate, l'incidenza di patologie di questo tipo è estremamente alta, nei paesi<br />
occidentali, nelle utile decadi, l'incidenza è scesa moltissimo.<br />
MODIFICAZIONI ANATOMICHE DETERMINATE DALLA CARDIOPATIA REUMATICA:<br />
la cardiopatia reumatica induce delle importantissime modificazioni anatomiche nella struttura<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
della valvola cardiaca, in particolare:<br />
• le cuspidi della valvola sono irrigidite da fenomeni di fibrosi e dalla presenza di<br />
calcificazioni.<br />
• Le commissure mitraliche si fondono tra loro.<br />
• Le corde tendinee si accorciano e fondono tra loro.<br />
• Le cupsidi divengono rigide.<br />
L'innesco di queste deformazioni anatomiche è tipicamente associato alla patologia<br />
reumatica, ma una volta risolta la stessa, molto spesso procedono a causa delle modificazioni<br />
emodinamiche indotte inizialmente e il loro esito è imprevedibile.<br />
FISIOPATOLOGIA:<br />
in un adulto sano l'area della valvola mitralica è intorno ai 3-3.5cm 2 , quanto quest'area si<br />
restringe significativamente si parla di stenosi che può essere classificata in stenosi:<br />
• 1-1.5cm 2 si parla di stenosi di gravità media.<br />
• Sotto 1cm 2 si parla di stenosi grave.<br />
Il quadro fisiopatologico si caratterizza quindi per UN INCREMENTO DELLA PRESSIONE<br />
ATRIALE SINISTRA CHE SI RIPERCUOTE INEVITABILMENTE SUL CIRCOLO<br />
POLMONARE inducendo quindi anzitutto una congestione dello stesso.<br />
LA VALUTAZIONE DELLA GRAVITÀ DELLA STENOSI:<br />
sono due i fattori da prendere in considerazione in questo caso:<br />
1. GRADIENTE PRESSORIO TRANSVALVOLARE che dipende unicamente dal rapporto<br />
di pressione tra atrio e ventricolo.<br />
2. FLUSSO VALVOLARE che dipende non solo dalla gittata cardiaca, ma anche dalla<br />
frequenza cardiaca: lo svuotamento atriale dipende infatti dal tempo di diastole che,<br />
come noto, in caso di aumento della frequenza cardiaca, si accorcia sensibilmente.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
Un aumento della frequenza cardiaca associato quindi ad una aritmia tachicardizzante può<br />
precipitare il quadro emodinamico tipico di queste condizioni valvolari.<br />
MODIFICAZIONI DELLA ATTIVITÀ CARDIACA E DEI POLSI:<br />
in presenza di una stenosi mitralica possiamo osservare:<br />
• sicuramente in assenza di altre alterazioni o di quadri cronici, una conservazione della<br />
funzione ventricolare che si traduce in:<br />
◦ una pressione sistolica del ventricolo sinistro normale.<br />
◦ Una frazione di eiezione del ventricolo sinistro normale.<br />
• Un incremento della pressione a livello di atrio sinistro e arteria polmonare che induce:<br />
◦ un importante incremento della contrazione atriale che si traduce in un incremento<br />
dell'onda a del polso venoso.<br />
◦ Un graduale calo della pressione atriale dopo l'apertura della valvola che si traduce<br />
in un'onda y decrescente.<br />
Chiaramente in presenza di stress fisici o di condizioni concomitanti di alterazione del<br />
circolo possiamo avere un interessamento della parte destra del cuore con un<br />
incremento quindi della pressione sistolica del ventricolo destro.<br />
• Gittata cardiaca che:<br />
◦ nella stenosi mitralica di medio grado la gittata cardiaca:<br />
▪ è sicuramente normale a risposo.<br />
▪ In esercizio non aumenta in modo abbastanza significativo.<br />
◦ Nella stenosi mitralica grave, soprattutto in presenza di un incremento della<br />
pressione polmonare, la gittata cardiaca:<br />
▪ risulta diminuita a riposo.<br />
▪ Risulta diminuita durante l'esercizio e può addirittura divenire più bassa, per i<br />
meccanismi di decremento della durata della diastole, durante l'esercizio.<br />
• Pressione polmonare che risulta incrementata in questi pazienti, i meccanismi di<br />
incremento della pressione polmonare sono:<br />
◦ resistenza al flusso determinato dalla stenosi della valvola.<br />
◦ Ipertensione polmonare reattiva che provoca una contrazione delle arteriole<br />
polmonari dovuta all'incremento della resistenza al flusso.<br />
◦ Edema interstiziale della parete dei piccoli vasi polmonari.<br />
◦ Fibrosi dei vasi polmonari fino alla ostruzione.<br />
Queste modificazioni emodinamiche possono ripercuotersi nella parte destra del cuore<br />
e provocare una ipertrofia del ventricolo destro accompagnata da rigurgito tricuspidale<br />
secondario ed eventualmente scompenso cardiaco destro.<br />
FREQUENZA CARDIACA E MECCANISMI DI COMPENSO:<br />
lo sviluppo di un incremento della frequenza cardiaca risulta determinato da meccanismi di<br />
compenso dovuti al calo della gittata cardiaca:<br />
• diminuisce la gittata cardiaca.<br />
• Si attivano i barocettori aortici.<br />
• Si innesca una attivazione simpatica.<br />
• Aumenta la frequenza cardiaca.<br />
La azione della noradrenalina su recettori β1 presenti a livello cardiaco induce un incremento<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
della frequenza cardiaca e rende maggiormente probabile il rischio di fibrillazione.<br />
SINTOMI E SEGNI:<br />
lo sviluppo della sintomatologia a partire dal primo attacco di patologia reumatica del cuore si<br />
manifesta generalmente 20 anni, quando la sintomatologia diventa evidente tuttavia, la<br />
malattia procede peggiorando portando alla morte del paziente solitamente in 2-5 anni. Il<br />
quadro si sviluppa solitamente in questo modo:<br />
• inizialmente il paziente va incontro a fenomeni DISPNOICI sotto sforzo, tipicamente:<br />
◦ durante l'esercizio fisico, il rapporto sessuale o qualsiasi situazioni che metta il<br />
corpo sotto stress.<br />
◦ Condizioni patologiche che incrementano la frequenza cardiaca o inducono un<br />
circolo iperdinamico come febbre, tireotossicosi, fibrillazioni atriali o tachiaritmie.<br />
• Con il procedere della patologia stress di minore entità possono portare allo sviluppo di<br />
dispnee importanti fino eventualmente a:<br />
◦ ortopnea.<br />
◦ Dispnea parossistica notturna.<br />
• Lo sviluppo di fibrillazioni atriali e tachiaritmie continue rappresenta il punto di non<br />
ritorno nello sviluppo della patologia e provoca un netto peggioramento della<br />
condizione e della prognosi.<br />
Oltre alla DISPNEA, sintomo principale, possiamo riscontrare:<br />
• astenia periferica determinata dal calo della gittata cardiaca.<br />
• emottisi dovuta alla rottura di piccoli vasi venosi postalveolari a causa della pressione<br />
venosa aumentata.<br />
• Embolie polmonari ricorrenti soprattutto nelle fasi più tardive della patologia.<br />
• Infezioni polmonari.<br />
• Endocarditi infettive, complicazioni rare.<br />
• Modificazioni dell'albero vascolare polmonare dovute a fibrosi del letto vascolare, si<br />
registrano quindi importanti cali di:<br />
◦ capacità vitale.<br />
◦ Capacità inspiratoria.<br />
◦ Complianza polmonare, in particolare durante l'esercizio fisico.<br />
• Formazione di trombi atriali, soprattutto nelle regioni periferiche, si manifestano<br />
soprattutto in pazienti con:<br />
◦ fibrillazione atriale ovviamente.<br />
◦ Età anziana.<br />
◦ Ridotta gittata cardiaca.<br />
Nel paziente con queste caratteristiche la frequenza di emboli periferici ad origine<br />
cardiaca aumenta anche del 20%.<br />
La presenza di embolizzazioni periferiche può essere IL QUADRO DI<br />
PRESENTAZIONE DI ALCUNE STENOSI MITRALICHE DI MEDIA ENTITÀ.<br />
ESAME OBIETTIVO:<br />
l'esame obiettivo può rivelare alcuni punti fondamentali:<br />
• ISPEZIONE dove possiamo individuare la FACIES MITRALICA caratterizzata da:<br />
◦ cianosi distrettuale a pomelli, labbra e mento.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
◦ Pallore delle restanti parti del viso.<br />
Si potranno eventualmente osservare cianosi diffuse più o meno evidenti a seconda<br />
della gravità. Si possono osservare altre alterazioni quali:<br />
◦ edema dell'anca.<br />
◦ Ascite.<br />
• PALPAZIONE dove possiamo trovare:<br />
◦ polso venoso giugulare con onde a particolarmente evidenti.<br />
◦ Battito percepibile lungo il margine sternale sinistro, tipica manifestazione di un<br />
incremento del volume del ventricolo destro, si manifesta tardivamente.<br />
◦ Trill diastolico all'apice cardiaco, soprattutto se il paziente si colloca in posizione di<br />
decubito laterale sinistro.<br />
Alla palpazione (e percussione) si potranno eventualmente individuare:<br />
◦ epatomegalia.<br />
◦ Ascite.<br />
◦ Versamento pleurico, soprattutto destro.<br />
• ASCOLTAZIONE dove si possono percepire:<br />
◦ SOFFIO DIASTOLICO AD ALTA FREQUENZA, si tratta di un RULLIO<br />
DIASTOLICO DA TURBOLENZA, udibile soprattutto:<br />
▪ sotto sforzo, per piccoli esercizi come alzarsi e sedersi ripetutamente.<br />
▪ A paziente in decubito laterale sinistro.<br />
Se la gittata cardiaca è mantenuta, la durata di questo rullio è proporzionale al<br />
grado di stenosi.<br />
◦ SCHIOCCO DI APERTURA cioè un TONO AGGIUNTO DIASTOLICO AD ALTA<br />
FREQUENZA POCO SUCCESSIVO AL SECONDO TONO. È dovuto alla<br />
vibrazione in apertura della valvola. Generalmente questo suono:<br />
▪ è netto e metallico.<br />
▪ Segue di 0.05-0.12s il secondo tono: L'INTERVALLO TRA IL SECONDO TONO<br />
E LO SCHIOCCO DI APERTURA CORRELA CON LA GRAVITÀ DEL QUADRO,<br />
più vicini sono i due toni, più grave è la condizione della valvola.<br />
◦ INCREMENTO DI INTENSITÀ DEL PRIMO TONO che risulta incrementato dalla<br />
difficoltà di chiusura delle valvole calcifiche.<br />
◦ RINFORZO PRESISTOLICO dovuto all'incremento della contrazione atriale<br />
necessario a vincere la stenosi della valvola, che rinforza il soffio diastolico ad alta<br />
frequenza descritto in precedenza.<br />
◦ Se la ipertensione polmonare risulta particolarmente forte, si potrà udire un RULLIO<br />
PANSISTOLICO PRODOTTO DAL RIGURGITO FUNZIONALE DELLA VALVOLA<br />
TRICUSPIDE, si tratta di un reperto tardivo, ma possibile. Questo soffio risulta:<br />
▪ udibile a livello del margine sternale sinistro.<br />
▪ Incrementato durante la inspirazione e ridotto in espirazione (segno di Carvallo).<br />
Si parla di tricuspidizzazione del vizio.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
POSSIBILI ALTERAZIONI DEL QUADRO ASCOLTATORIO:<br />
il quadro ascoltatorio può risultare fortemente alterato:<br />
• mancanza dell'aumento del primo tono, può essere dovuto al fatto che:<br />
◦ i lembi della valvola sono tanto calcifici da non chiudersi adeguatamente e quindi<br />
non contribuiscono al primo tono.<br />
◦ Coesistenza di una insufficienza mitralica che riduce il primo tono.<br />
• Rinforzo presistolico assente, si verifica tipicamente in caso di fibrillazione per<br />
aumento della frequenza di contrazione atriale.<br />
• Lo schiocco di apertura può essere tanto vicino al secondo tono da non essere udibile.<br />
VALUTAZIONE CLINICA DELLA GRAVITÀ DEL QUADRO:<br />
la gravità del quadro può essere valutata clinicamente tramite tre parametri:<br />
1. la forza del primo tono.<br />
2. La distanza tra lo schiocco di apertura e il primo tono; la valvola schiocca solo quando<br />
completamente aperta, uno schiocco di apertura prossimo al secondo tono indica che:<br />
1. la valvola è rigida e si apre rapidamente.<br />
2. Il gradiente pressorio tra atrio e ventricolo è<br />
molto alto già alle prime fasi della sistole<br />
atriale, di conseguenza il quadro è più grave.<br />
3. Mancanza di rinforzo presistolico che, come<br />
accennato, indica la presenza di una fibrillazione<br />
molto probabilmente.<br />
VALUTAZIONE LABORATORISTICA:<br />
sicuramente sono molto utili nella valutazione del<br />
quadro:<br />
• ELETTROCARDIOGRAMMA dove possiamo<br />
osservare in presenza di stenosi mitralica con<br />
ritmo sinusale:<br />
◦ ONDA P suggestiva di DILATAZIONE<br />
ATRIALE, quest'onda diventa alta e appuntita,<br />
questo diventa ancora più evidente in caso di<br />
coinvolgimento dell'atrio destro.<br />
◦ IL COMPLESSO QRS non presenta<br />
generalmente alterazioni significative.<br />
◦ Una deviazione dell'esse destro si può<br />
osservare in presenza di ipertrofia del<br />
Profilo pressorio ventricolare e atriale<br />
sinistro di un paziente con stenosi<br />
mitralica, l'area azzurra individua il<br />
gradiente pressorio anomalo dovuto alla<br />
presenza della stenosi.<br />
immagine tratta da wikipedia<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
ventricolo destro.<br />
• ECOCARDIOGRAMMA soprattutto transtoracico in questo caso, può dare informazioni<br />
relative a:<br />
◦ gradiente transvalvolare.<br />
◦ Dimensione dell'orifizio valvolare residuo.<br />
◦ Presenza di un rigurgito mitralico.<br />
◦ Stato fisico dei lembi della valvola e delle strutture prossime alla valvola stessa.<br />
◦ Dimensione delle camere cardiache e valutazione dell'interessamento della parte<br />
destra del cuore.<br />
L'ecocardiografia può inoltre dare informazioni relative alla possibilità di eseguire una<br />
valvotomia mitralica percutanea tramite palloncino: prima di eseguire questa<br />
operazione è fondamentale accertare l'assenza di trombi atriali.<br />
• RX TORACE che può individuare:<br />
◦ incremento del volume del profilo cardiaco nella parte superiore sinistra.<br />
◦ Congestione polmonare e segni di ipertensione polmonare, tipicamente le “Kerley<br />
lines”, linee determinate dallo stravaso interstiziale di liquidi a livello polmonare.<br />
• CATETERISMO CARDIACO utilizzato quanto ci sono forti discrepanze tra quadro<br />
clinico e risultati diagnostici soprattutto ecocardiografici, è essenziale in questi casi a<br />
determinare la gravità delle patologie associate e dei fattori confondenti.<br />
• CTA computed tomographic angiography viene utilizzata soprattutto per lo screening<br />
preoperatorio nella valutazione della copresenza di patologie coronariche.<br />
DIAGNOSI DIFFERENZIALE:<br />
altre condizioni valvolari possono indurre quadri ascoltatori simili a quelli della stenosi<br />
mitralica, nello specifico:<br />
• il rigurgito mitralico produce un soffio che inizia generalmente successivamente a<br />
quello della stenosi e la copresenza di soffi pansistolici o di un S3 suggerisce la<br />
concomitanza delle due patologie.<br />
• Il soffio mesodiastolico del rigurgito aortico severo può essere confuso con una stenosi<br />
mitralica, ma è privo di rinforzo presistolico.<br />
• Difetti del setto interatriale possono essere confusi con una stenosi mitralica, tuttavia:<br />
◦ la assenza di ingrossamento dell'atrio.<br />
◦ La mancanza delle “Kerley lines”.<br />
• Un mixoma atriale che occluda l'ostio valvolare mitralico può dare segni e sintomi<br />
simili, ma solitamente si accompagna ad una sintomatologia sistemica tipica di<br />
neoplasie allo stadio avanzato.<br />
TRATTAMENTO:<br />
il trattamento prevede fondamentalmente:<br />
• dal punto di vista medico:<br />
◦ una profilassi per lo streptococco β emolitico di tipo A per prevenire febbri<br />
reumatiche nei pazienti ad alto rischio.<br />
◦ Controllo della pressione arteriosa soprattutto tramite riduzione del sodio della dieta<br />
e diuretici.<br />
◦ Controllo della frequenza cardiaca che, come visto, è fondamentale soprattutto nel<br />
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paziente fibrillante tramite:<br />
▪ glicosidi cardiaci che aumentano l'efficacia della contrazione.<br />
▪ Beta bloccanti.<br />
▪ Bloccanti del calcio come il verapamil.<br />
◦ Controllo della coagulazione tramite warfarina soprattutto nei pazienti con<br />
fibrillazione.<br />
La cardioversione, soprattutto se tardiva, si è rivelata poco efficace.<br />
• Dal punto di vista chirurgico si procede alla VALVULOTOMIA MITRALICA in presenza<br />
di pazienti:<br />
◦ sintomatici.<br />
◦ Con riduzione dell'area valvolare sotto 1.5cm 2 .<br />
Si possono utilizzare due tecniche:<br />
◦ PMBV (percutaneous mitralic balooning valvotomy) o valvotomia mitralica<br />
percutanea tramite palloncino, prevede l'utilizzo di un catetere venoso e quindi di<br />
un passaggio transettale per raggiungere la valvola e allargarla.<br />
◦ VALVULOTOMIA a CUORE APERTO che consente anche un approccio più<br />
radicale con la eliminazione eventualmente di depositi di calcio e simili.<br />
Spesso sono necessarie operazioni aggiuntive nei 10 anni successivi.<br />
È possibile eseguire eventualmente anche una sostituzione della valvola mitralica che<br />
viene eseguita per stenosi molto importanti, sotto il cm 2 , e da una buona percentuale si<br />
sopravvivenza (70% a 10 anni).<br />
INSUFFICIENZA MITRALICA:<br />
una insufficienza della valvola mitralica può scaturire da<br />
alterazioni relative a una qualsiasi delle componenti base<br />
della valvola stessa. Tipicamente:<br />
• LEMBI VALVOLARI se per anomalie congenite dei<br />
lembi mitralici o per una endocardite batterica i<br />
lembi della valvola vanno incontro a modificazioni<br />
morfologiche, possiamo avere quadri molto gravi.<br />
Nel complesso ricordiamo:<br />
◦ ENDOCARDITE causa di circa il 20% di queste<br />
patologie.<br />
◦ DEGENERAZIONE MIXOMATOSA DEI LEMBI<br />
abbastanza frequente tipica del prolasso<br />
mitralico, interessa una percentuale variabile di<br />
casi tra il 20 e il 70%.<br />
◦ MALATTIA REUMATICA raramente vista oggi nel nostro paese ma causa molto<br />
importante nel sud del mondo.<br />
◦ DIFETTI CONGENITI DI CHIUSURA.<br />
• LIVELLO <strong>DELLE</strong> CORDE TENDINEE E DEI MUSCOLI PAPILLARI che rotti portano<br />
inevitabilmente ad un malfunzionamento valvolare. Tra le cause possibili ricordiamo:<br />
◦ DEGENERAZIONE MIXOMATOSA: le corde tendinee sono alterate strutturalmente<br />
e possono rompersi.<br />
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◦ ENDOCARDITE che erode le corde e le può rompere.<br />
◦ INFARTO che può provocare la rottura del muscolo.<br />
• LIVELLO DELL'ANULUS MITRALICO se per diversi meccanismi l'anulus si dilata i<br />
lembi della mitrale si allontanano contribuendo o causando la insufficienza della<br />
valvola.<br />
• LIVELLO DELLA CAMERA VENTRICOLARE: se la camera si dilata per qualsiasi<br />
ragione, i muscoli papillari si diastatizzano e la capacità di tenuta dei lembi viene<br />
meno. Questo evento si verifica in caso di:<br />
◦ Cardiomiopatia dilatativa.<br />
◦ Stato post infartuale con rimodellamento della camera ventricolare.<br />
◦ Qualunque vizio valvolare.<br />
Come accennato in precedenza la malattia reumatica del cuore provoca importanti alterazioni<br />
delle strutture valvolari che possono indurre<br />
questo tipo di deformazione, ricordiamo inoltre<br />
che:<br />
PRINCIPALI CAUSE DI INSUFFICIENZA MITRALICA<br />
INSUFFICIENZA MITRALICA ACUTA<br />
infarto acuto del miocardio con rottura del muscolo papillare<br />
trauma acuto del torace<br />
• in caso di infarto la rottura del muscolo endocardite infettiva<br />
papillare è più probabile per il muscolo angina pectoris, si tratta di forme transitorie<br />
INSUFFICIENZA MITRALICA ACUTO O CRONICA<br />
anterolaterale, supplito da una sola degenerazione mixomatosa dell'apparato valvolare<br />
arteria.<br />
INSUFFICIENZA MITRALICA CRONICA<br />
malattia reumatica<br />
• L'angina pectoris da manifestazioni di calcificazione dell'anulus della valvola<br />
insufficienza mitralica che sono difetti valvolari congeniti<br />
cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva<br />
transitorie e dovute alla sofferenza cardiomiopatia dilatativa<br />
ischemica del muscolo papillare stesso. prolasso mitralico<br />
• Le forme associate a cardiomiopatia<br />
ipertrofica e a prolasso mitralico sono forme funzionali.<br />
• Una insufficienza mitralica è sicuramente presente quando la dimensione a fine<br />
diastole del ventricolo sinistro raggiunge i 6cm.<br />
La condizione fisiopatologica in questione è in ogni caso PEGGIORATIVA: le dilatazioni<br />
atriale e ventricolare conseguenti alle modificazioni emodinamiche caratteristiche di questa<br />
patologia allontanano i lembi valvolari tra loro e riducono quindi la tenuta della valvola<br />
peggiorando il quadro.<br />
FISIOPATOLOGIA:<br />
il quadro evolve in questo modo:<br />
• la presenza di un rigurgito mitralico induce una riduzione dell'afteload ventricolare<br />
durante la sistole, diminuisce cioè la pressione di svuotamento ventricolare.<br />
• La pressione interna al ventricolo cala in modo importante.<br />
• Si innescano dei meccanismi di compenso per cui per pompare sufficiente sangue in<br />
periferia il ventricolo sinistro si svuota in maniera più completa.<br />
• Con la dilatazione ventricolare incrementa in modo molto importante la insufficienza<br />
contrattile del ventricolo chiaramente.<br />
• Con l'incremento della insufficienza contrattile il ventricolo, si riduce la frazione di<br />
eiezione e la insufficienza diventa emodinamicamente evidente.<br />
È importante ricordare quindi che in presenza di una buona funzionalità contrattile del<br />
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ventricolo sinistro, UNA RIDUZIONE ANCHE MINIMA DELLA FRAZIONE DI EIEZIONE<br />
INDICA UNA IMPORTANTE RIDUZIONE DELLA FUNZIONE.<br />
L'osservazione ecocardiografica della funzione valvolare può aiutare a definire la gravità del<br />
quadro:<br />
• un volume di rigurgito maggiore di 60ml per battito.<br />
• Una frazione di rigurgito maggiore al 50%.<br />
• un area valvolare di reflusso superiore a 0.4 cm 2 .<br />
Individua una INSUFFICIENZA MITRALICA GRAVE. La frazione di eiezione ventricolare non<br />
viene quindi considerata come un parametro di discernimento.<br />
COMPLIANCE ATRIALE:<br />
possiamo dire che:<br />
• NEL QUADRO ACUTO DI INSUFFICIENZA MITRALICA l'atrio che riceve un<br />
incremento del suo volume normale di riempimento ha volume e complianza normali,<br />
di conseguenza:<br />
◦ incrementano rapidamente la pressione atriale e polmonare.<br />
◦ Si possono formare degli edemi polmonari molto precocemente.<br />
Il soffio in questo caso è precoce durante la sistole ventricolare e decrescente a causa<br />
del rapido incremento della pressione intraatriale che riduce il gradiente pressorio tra le<br />
due camere.<br />
• NEL QUADRO CRONICO DI INSUFFICIENZA MITRALICA che si caratterizza per:<br />
◦ incremento di volume e complianza graduali dell'atrio sinistro.<br />
◦ Non si hanno importanti incrementi della pressione polmonare.<br />
Il soffio è caratteristicamente olosistolico e non varia nel suo sviluppo, il gradiente tra<br />
atrio e ventricolo è infatti fondamentalmente costante. La sintomatologia relativa alla<br />
congestione polmonare è meno probabile mentre una riduzione cronica della gittata<br />
cardiaca può indurre importanti affaticamenti.<br />
SCHEMA SLIDES<br />
SEGNI E SINTOMI:<br />
la sintomatologia è variabile a seconda del quadro clinico:<br />
• NELLA FORMA CRONICA LIEVE E MODERATA il quadro è spesso ASINTOMATICO<br />
in quanto l'atrio dilatato ha una buona complianza e la gittata è di poco ridotta.<br />
• NELLA FORMA CRONICA SEVERA possiamo avere:<br />
◦ affaticamento.<br />
◦ Dispnea da sforzo.<br />
◦ Ortopnea.<br />
◦ Palpitazioni associate a fibrillazioni atriali indotte, come noto, dalla dilatazione della<br />
camera.<br />
◦ Emottisi eventualmente dovuta alla congestione polmonare e al sanguinamento<br />
venoso.<br />
• NELLA FORMA ACUTA della patologia il quadro più tipico è quello dell'edema<br />
polmonare.<br />
Se ad un quadro cronico si sovrappone una patologia polmonare importante, il paziente può<br />
andare incontro ad un INTERESSAMENTO DEL CUORE DESTRO con conseguenti segni di<br />
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scompenso destro.<br />
ESAME OBIETTIVO:<br />
anche in questo caso possiamo avere quadri variabili a seconda dello sviluppo della malattia:<br />
• NELLA FORMA CRONICA GRAVE:<br />
◦ la pressione arteriosa risulta normale.<br />
◦ L'onda di polso può presentare un importante picco.<br />
◦ Un trill sistolico può essere palpabile all'apice del cuore.<br />
◦ Il battito apicale può essere spostato lateralmente dalla dilatazione atriale.<br />
◦ L'iperdinamismo del ventricolo sinistro può rendere palpabile una terza onda oltre<br />
alle due normalmente percepite.<br />
• NELLA FORMA ACUTA GRAVE:<br />
◦ la pressione arteriosa è spesso ridotta.<br />
◦ Il polso può risultare piccolo.<br />
◦ Il polso venoso può risultare alterato e può essere alta la pressione venosa<br />
centrale.<br />
◦ Impulso apicale non è spostato in questo caso, non ci sono modificazioni<br />
dinamiche dell'atrio infatti, e sono presenti importanti segni polmonari di sofferenza.<br />
ASCOLTAZIONE:<br />
• NELLA FORMA CRONICA:<br />
◦ è presente, come accennato, un soffio olosistolico che non si modifica, piatto<br />
generalmente, questo risulta:<br />
▪ maggiormente udibile a livello dell'apice.<br />
▪ Irradiato alla ascella.<br />
In presenza di rottura della corda tendinea o interessamento della cuspide<br />
posteriore della valvola, si forma un getto iperdinamico che dal ventricolo si porta<br />
alla parete anteriore dell'atrio colpendo la radice della aorta: in questo caso il suono<br />
può essere confuso con quello di una stenosi aortica. La rottura della corda<br />
tendinea da un suono poco musicale al contrario del prolasso di una cuspide.<br />
◦ S1 è generalmente assente o ridotto.<br />
• NELLA FORMA ACUTA:<br />
◦ è presente, come accennato, un soffio sistolico decrescente.<br />
◦ La valvola aortica può chiudersi precocemente anticipando il rumore di chiusura.<br />
◦ Si può percepire la presenza di un tono aggiunto S3 0.12-0.17s dopo la chiusura<br />
della valvola aortica, causato probabilmente dall'aumento di tensione sulle<br />
componenti valvolari.<br />
◦ Un quarto tono, S4, può risultare in questi pazienti udibile.<br />
In presenza di prolasso mitralico concomitante, il soffio risulta ridotto dall'esercizio<br />
isometrico (handgrip).<br />
11
Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
ESAMI LABORATORISTICI:<br />
la valutazione laboratoristica diventa fondamentale sopratutto in presenza di quadri clinici e<br />
ascoltatori ambigui o dovuti a patologie combinate tra loro. Sono fondamentali:<br />
• ELETTROCADIOGRAMMA che può mettere in evidenza soprattutto nel quadro<br />
cronico:<br />
◦ la dilatazione atriale e ventricolare.<br />
◦ L'interessamento dell'atrio e del ventricolo destri in presenza di tricuspidalizzazione<br />
del vizio.<br />
◦ La presenza di fibrillazioni atriali soprattutto del cuore sinistro.<br />
• ECOCARDIGRAFIA che può essere utilissima nel definire causa e gravità del rigurgito,<br />
si possono dimostrare:<br />
◦ il volume di sangue che refluisce nell'atrio.<br />
◦ L'area di reflusso interessata.<br />
◦ La pressione dell'arteria polmonare che può essere stimata a partire dalla rapidità<br />
del getto.<br />
La qualità della ecocardiografia transtoracica in questo caso è che consente un<br />
controllo rapido ed immediato di qualsiasi cambiamento della condizione patologica del<br />
paziente.<br />
• RX TORACE che può mettere in evidenza:<br />
◦ un netto allargamento delle cavità atriale e ventricolare sinistre.<br />
◦ Le linee di Kerley.<br />
◦ La congestione polmonare.<br />
◦ La calcificazione dell'anulus valvolare, visibile soprattutto in proiezione laterale.<br />
TRATTAMENTO:<br />
il trattamento può essere:<br />
• MEDICO e prevedere l'utilizzo nel quadro cronico chiaramente di:<br />
◦ warfarina essenziale per mantenere un INR di circa 2-3 soprattutto nel quadro<br />
cronico.<br />
◦ Cardioversione che può essere utilizzata efficacemente per aritmie più gravi.<br />
◦ Beta bloccanti, ACE inibitori e diuretici e digitalici per incrementare la funzionalità<br />
cardiaca e ridurre il postcarico e la frequenza.<br />
Va chiaramente evitato l'esercizio fisico eccessivo.<br />
• CHIRURGICO indicato unicamente dopo l'emersione dei sintomi e soprattutto se è<br />
possibile la riparazione diretta della valvola. Con la riparazione della valvola aumenta<br />
12
Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
notevolmente il postacarico rispetto al ventricolo che prima presentava una seconda<br />
via di scarico, l'atrio, a bassa pressione: generalmente l'operazione chirurgica viene<br />
eseguita per livelli di dilatazione ventricolare relativamente importanti e quindi<br />
consente un buon recupero funzionale con incremento della frazione di eiezione nel<br />
corso delle settimane dopo l'operazione.<br />
PROLASSO DELLA MITRALE:<br />
il prolasso mitralico è una condizione patologia caratterizzata da manifestazioni cliniche molto<br />
variabili associate a meccanismi patogenetici molto differenti, tra questi ricordiamo:<br />
• eccessiva produzione di tessuto a livello delle cuspidi valvolari tipicamente associato a<br />
degenerazione mixomatosa della valvola, questa degenerazione:<br />
◦ interessa quasi esclusivamente la valvola.<br />
◦ Interessa soprattutto la cuspide posteriore della valvola stessa.<br />
◦ Provoca una importante dilatazione dell'anulus valvolare.<br />
• Patologie del collagene, soprattutto relative alla sintesi del collagene di tipo III, tanto<br />
che spesso si associa a:<br />
◦ sindromi del collagene quali la sindrome di Marfan, l'osteogenesi imperfecta e la<br />
sindrome di Ehler Danlos.<br />
◦ Modificazioni patologiche scheletriche simili a quelle della sindrome di Marfan.<br />
• Febbre reumatica acuta.<br />
• Patologie ischemiche coronariche.<br />
• Ostium secundum, patologia congenita del setto atriale: il 20% di questi pazienti<br />
sviluppa un prolasso mitralico.<br />
Si tratta anche in questo caso di una condizione<br />
peggiorativa: lo stress indotto sul muscolo papillare<br />
dal prolasso induce una necrosi dello stesso e del<br />
miocardio adiacente producendo quindi un<br />
incremento del rigurgito con conseguente dilatazione<br />
e calcificazione dell'anulus che contribuiscono al<br />
peggioramento del quadro di prolasso.<br />
SEGNI E SINTOMI:<br />
maggiormente comune in due categorie di pazienti:<br />
• nella donna, soprattutto tra i 15 e 30 anni, si<br />
sviluppa generalmente in modo benigno.<br />
• Nel maschio sopra i 50 anni, dove necessita di<br />
un trattamento più radicale.<br />
Il quadro può presentare un grado di gravità<br />
estremamente variabile:<br />
• la maggior parte dei pazienti si presenta<br />
asintomatico e rimane tale per tutta la vita.<br />
• ARITMIE capaci di indurre palpitazioni ed<br />
eventualmente sincope possono verificarsi,<br />
tipicamente interessano:<br />
◦ battiti prematuri.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
◦ Tachicardia parossistica ventricolare e sopraventricolare.<br />
◦ Fibrillazione atriale.<br />
• Dolore toracico di difficile valutazione, simile ad un attacco anginoso in alcuni casi.<br />
• TIA, RIND o ictus veri e propri possono verificarsi.<br />
ESAME OBIETTIVO:<br />
in questo caso è fondamentale la ascoltazione:<br />
• click sistolico che può essere mesosistolico o telesistolico generalmente 0.14 secondi<br />
dopo il primo tono, prodotto dalla tensione delle corde tendinee o dal massimo grado di<br />
prolasso mitralico durante la massima escursione.<br />
• Un soffio sistolico in crescendo calando udibile soprattutto all'apice.<br />
In presenza di esercizio isometrico o squotting, le modificazioni emodinamiche che<br />
accompagnano l'aumento di volume del ventricolo sinistro possono provocare anche la<br />
scomparsa del quadro ascoltatorio diminuendo il grado di prolasso.<br />
ESAMI LABORATORISTICI:<br />
anche in questo caso si utilizzano:<br />
• ECG che può mostrare la presenza di onde T bifasiche o invertite in alcune derivazioni.<br />
• ECOCARDIOGRAFIA transtoracica soprattutto utilissima nell'identificare la posizione e<br />
la alterazione relativa alla valvola mitrale. Ecocardiografia transesofagea viene<br />
richiesta in caso di intervento di riparazione per via endovascolare.<br />
TRATTAMENTO:<br />
anche in questo caso il trattamento può essere:<br />
• MEDICO e si traduce chiaramente in:<br />
◦ profilassi per l'endocardite batterica nei pazienti a rischio o che presentino alla<br />
anamnesi casi di endocardite batterica.<br />
◦ Beta bloccanti che possono ridurre il dolore toracico.<br />
◦ Terapia anticoagulante con aspirina generalmente o, per quadri che richiedano una<br />
terapia più prolungata, warfarina.<br />
• CHIRURGICO con riparazione della valvola mitralica.<br />
STENOSI AORTICA:<br />
questa patologia colpisce circa un quarto dei pazienti con patologia valvolare cardiaca cronica<br />
e nell'80% dei casi interessa il maschio. Nel complesso queste patologie possono essere:<br />
• dovute alla calcificazione dei lembi valvolari a carattere degenerativo: si parla di<br />
stenosi aortica senile, principale causa di questa patologia nel mondo occidentale.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
• Secondaria ad infiammazione reumatica dove la patologia si accompagna<br />
all'interessamento della valvola mitralica con un quadro di fibrosi e calcificazione<br />
caratteristico.<br />
• Congenita, dove la valvola può essere:<br />
◦ stenotica alla nascita e diventa calcifica e fibrosa con il tempo.<br />
◦ Bicuspide: di per se stessa una valvola bicuspide non è stenotica, ma le<br />
modificazioni emodinamiche indotte dalla alterazione anatomica predispongono allo<br />
sviluppo precoce di stenosi.<br />
• Cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.<br />
• Stenosi aortica subvalvolare congenita.<br />
• Stenosi aortica sopravalvolare.<br />
Stenosi aortica dovuta a<br />
malattia reumatica, l'aorta è<br />
stata rimossa per evidenziare le<br />
valvole fibrose e ispessite.<br />
immagine tratta da wikipedia<br />
Dal punto di vista pratico lo sviluppo di questa patologia è strettamente legato ai medesimi<br />
fattori di rischio relativi allo sviluppo di quadri aterosclerotici, nello specifico:<br />
• età.<br />
• Sesso maschile.<br />
• Fumo.<br />
• Diabete mellito.<br />
• Ipertensione.<br />
• Malattia renale cronica.<br />
• Incremento delle LDL e riduzione delle HDL.<br />
• Incremento della proteina C reattiva.<br />
FISIOPATOLOGIA:<br />
la patologia si sviluppa normalmente in questo modo:<br />
• l'ostruzione induce un incremento del gradiente pressorio tra ventricolo e aorta.<br />
• Il cuore innesca dei meccanismi di compenso che sono simili a quelli che si verificano<br />
per un incremento della pressione aortica, inizialmente incrementa la sua contrattilità<br />
ma va incontro inevitabilmente nel tempo ad una IPERTROFIA CONCENTRICA.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
• Si forma un gradiente transvalvolare molto importante che può perdurare per anni<br />
senza dare segni e sintomi particolari.<br />
• Con il tempo la ipertrofia diventa maladattativa e<br />
la funzione ventricolare cala.<br />
Clinicamente si definisce una stenosi aortica come<br />
severa se si osservano:<br />
• un gradiente transvalvolare superiore a 40mmHg.<br />
• Un'area di eiezione inferiore a 1cm 2 , meno di 1/3<br />
del normale orifizio valvolare.<br />
In questi pazienti la gittata cardiaca può restare normale,<br />
ma NON INCREMENTA NELLE FASI DI SFORZO.<br />
Con lo sviluppo cronico del quadro il meccanismo di<br />
compenso chiaramente fallisce e si osservano:<br />
• un calo della gittata cardiaca e della pressione<br />
ventricolare.<br />
• Un incremento della pressione atriale sinistra,<br />
polmonare e ventricolare destra.<br />
• Un incremento del rischio di coronaropatia dovuto<br />
ad un deficit legato alla iperofia della parete: la<br />
parete è troppo spessa per essere<br />
adeguatamente alimentata da un flusso<br />
coronarico che è ridotto dalla stenosi, possiamo<br />
avere quindi fenomeni anginosi.<br />
SEGNI E SINTOMI:<br />
Profilo pressorio ventricolare e aortico<br />
sinistro di un paziente con stenosi aortica,<br />
l'area verde individua il gradiente pressorio<br />
anomalo dovuto alla presenza della<br />
stenosi.<br />
immagine tratta da wikipedia<br />
fintanto che l'orifizio risulta superiore al cm 2 e i meccanismi di compenso (anche per stenosi<br />
maggiormente gravi) funzionano, il paziente non presenta sintomi. Con lo sviluppo della<br />
patologia possiamo avere quindi quadri sintomatologici:<br />
• ACUTI caratterizzati da:<br />
◦ dispnea da sforzo causata dall'aumento della pressione polmonare da stasi durante<br />
lo sforzo fisico.<br />
◦ Angina pectoris causata come accennato dall'aumento delle necessità tissutali e<br />
dalla riduzione dell'apporto di ossigeno.<br />
◦ Sincope causata da un non compensato incremento della capacità dei vasi<br />
muscolari al quale la gittata cardiaca non è in grado di rispondere adeguatamente.<br />
A questo aspetto emodinamico si possono aggiungere alterazioni elettriche e<br />
aritmie che peggiorano il quadro.<br />
Sintomi cardine della patologia.<br />
• TARDIVI dovuti al mantenimento di una adeguata eiezione ventricolare nonostante la<br />
stenosi, si possono avere:<br />
◦ affaticamento.<br />
◦ Debolezza.<br />
◦ Cianosi periferica.<br />
◦ Cachessia.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
Con l'aumento delle resistenze alla eiezione ventricolare si possono avere i sintomi di<br />
una insufficienza cardiaca generalmente prima sinistra poi destra:<br />
◦ ortopnea.<br />
◦ Dispnea parossistica notturna.<br />
◦ Edema polmonare.<br />
◦ Ipertensione venosa.<br />
◦ Epatomegalia.<br />
E naturalmente eventi di fibrillazione atriale.<br />
ESAME OBIETTIVO:<br />
all'esame obiettivo possiamo registrare:<br />
• PALPAZIONE che evidenzia:<br />
◦ il polso può risultare:<br />
▪ caratteristicamente PICCOLO E TARDO, nel paziente anziano con<br />
l'irrigidimento della arterie questo aspetto può risultare poco evidente.<br />
▪ ARITMICO a causa di fibrillazioni che, come accennato, accompagnano<br />
prevalentemente il quadro tardivo della malattia e suggeriscono un<br />
coinvolgimento associato della valvola mitrale.<br />
◦ Accentuamento del polso venoso, soprattutto l'onda a.<br />
◦ SPOSTAMENTO LATERALE DELL'ITTO DELLA PUNTA è possibile a causa della<br />
ipertrofia.<br />
◦ Eventualmente può essere percepibile un impulso apicale doppio, soprattutto in<br />
decubito laterale sinistro.<br />
• ASCOLTAZIONE:<br />
◦ il soffio tipico è un soffio di EIEZIONE:<br />
▪ mesosistolico.<br />
▪ Che comincia poco dopo S1.<br />
▪ Incrementa in intensità fino a raggiungere un picco a metà eiezione.<br />
▪ Termina con la chiusura della valvola.<br />
▪ Si presenta:<br />
• a bassa frequenza.<br />
• Raspante.<br />
▪ Si percepisce principalmente a livello del focoaio aortico e si propaga alle<br />
cardotidi.<br />
Se il ventricolo perde in capacità contrattile, si osserva una diminuzione della<br />
intensità del soffio.<br />
◦ la sistole ventricolare sinistra può diventare molto lunga rispetto a quella destra e di<br />
conseguenza il suono di chiusura atriale può non precedere quello di chiusura<br />
polmonare e le due componenti possono sovrapporsi invertirsi.<br />
◦ Il suono di chiusura della valvola aortica perde in intensità con la calcificazione<br />
della valvola.<br />
◦ Si possono percepire i toni aggiunti:<br />
▪ S4 diventa udibile precocemente per la ipertrofia ventricolare e l'aumento del<br />
gradiente pressorio.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
▪ S3 diventa udibile tardivamente con la dilatazione del ventricolo.<br />
In caso di stenosi congenita non calcifica un rumore di eiezione risulta udibile nel<br />
bambino o nell'adolescente: con la calcificazione e l'irrigidimento della valvola tale<br />
suono tende a scomparire.<br />
ESAMI LABORATORISTICI:<br />
come nei casi precedenti si possono utilizzare:<br />
• ELETTROCARDIOGRAMMA che evidenzia:<br />
◦ ipertrofia del ventricolo sinistro.<br />
◦ Alterazioni della conduzione come:<br />
▪ depressione del tratto ST.<br />
▪ inversione dell'onda T.<br />
la valutazione dell'ECG, per quanto utile, non correla in nessun modo con il grado della<br />
stenosi.<br />
• ECOCARDIOGRAFIA che evidenzia:<br />
◦ l'incremento della ecogenicità della valvola con l'emersione di echi valvolari<br />
evidenti.<br />
◦ Il gradiente valvolare può essere stimato dalla velocità del flusso.<br />
◦ È possibile classificare il grado di stenosi in tre categorie:<br />
▪ severa con area valvolare inferiore al cm 2 .<br />
▪ Moderata con area valvolare tra 1 e 1.5cm 2 .<br />
▪ Lieve con area valvolare tra 1.5 e 2cm 2 .<br />
◦ Le indagini ecocardiografiche possono essere inoltre utilissime nel definire la<br />
presenza di patologie concomitanti come:<br />
▪ stenosi mitralica.<br />
▪ Insufficienza aortica.<br />
▪ Aneurisma della aorta ascendente, condizione che interessa il 20% dei pazienti<br />
con valvola aortica bicuspide.<br />
• RX TORACE che può evidenziare nelle fasi tardive l'allargamento del volume della<br />
camera ventricolare.<br />
• CATETERISMO CARDIACO utilizzato solo per casi particolari con discrepanza tra il<br />
quadro clinico e il quadro ecocardiografico, si utilizza spesso per pazienti:<br />
◦ con patologie multivalvolari.<br />
◦ Pazienti giovani con stenosi non calcifica della valvola.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
◦ Quanto c'è il sospetto che l'ostruzione, generalmente congenita, si collochi in sede<br />
sopra o sotto valvolare.<br />
Nei pazienti maggiori di 45 anni un cateterismo viene utilizzato per identificare o<br />
escludere la presenza di ostruzioni coronariche.<br />
STORIA NATURALE DELLA MALATTIA:<br />
la morte per stenosi aortica avviene generalmente nell'età anziana, dopo i 70-80 anni, i<br />
sintomi che si sviluppano principalmente nel corso degli anni dopo la individuazione della<br />
patologia sono sicuramente:<br />
• angina pectoris.<br />
• Sincope.<br />
• Dispnea.<br />
• Scompenso cardiaco.<br />
La morte improvvisa è un evento in questo caso estremamente raro quindi. La patologia è in<br />
ogni caso degenerativa e progressiva, si registrano normalmente:<br />
• un incremento della stenosi di 0.1cm 2 all'anno.<br />
• Un incremento del gradiente tranvalvolare di 7mmHg all'anno.<br />
TRATTAMENTO:<br />
anche in questo caso il trattamento può essere:<br />
• MEDICO dove:<br />
◦ va ridotta sicuramente la attività fisica e il rischio di disidratazione che possono<br />
provocare un calo improvviso e letale della gittata cardiaca.<br />
◦ Beta bloccanti e ACE inibitori vengono normalmente utilizzati per ridurre la<br />
pressione.<br />
◦ La nitroglicerina è essenziale per ridurre i sintomi anginosi.<br />
◦ La prevenzione di tutti i fattori di rischio associati è sicuramente utile dal punto di<br />
vista medico: oltre alla pressione il controllo della dislipidemia con statine risulta<br />
probabilmente molto utile.<br />
• CHIRURGICO dove si sostituisce la valvola in pazienti che presentano:<br />
◦ una stenosi severa e sintomatici.<br />
◦ Una riduzione della funzione ventricolare sinistra con frazione di eiezione inferiore<br />
al 50%.<br />
◦ aneurisma della radice della aorta o sua dilatazione.<br />
INSUFFICIENZA DELLA VALVOLA AORTICA:<br />
una insufficienza aortica può insorgere per:<br />
• patologie primitive della valvola aortica.<br />
• Patologie primitive della radice della aorta.<br />
Nella stragrande maggioranza dei casi (¾) il paziente è maschio<br />
<strong>PATOLOGIE</strong> PRIMITIVE DELLA VALVOLA AORTICA:<br />
le cause possibili di patologie valvolari aortiche sono in ordine di frequenza:<br />
• <strong>PATOLOGIE</strong> REUMATICHE che interessano circa il 66% della popolazione di affetti da<br />
questo tipo di patologia, come sappiamo la patologia cardiaca reumatica si traduce in<br />
un ispessimento, deformazione e fibrosi valvolare. In questi casi si associa<br />
praticamente sistematicamente ad una patologia della valvola mitrale.<br />
19
Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
• <strong>PATOLOGIE</strong> CONGENITE: spesso una insufficienza aortica si sviluppa in pazienti<br />
portatori di valvole aortiche bicuspidi.<br />
• STENOSI MEMBRANOSE SUBAORTICHE possono finire per coinvolgere la valvola<br />
provocando ispessimento e fibrosi.<br />
• PROLASSO DI UNA CUSPIDE DELLA VALVOLA AORTICA si verifica in circa il 15%<br />
dei pazienti con difetti del setto ventricolare.<br />
• FENOMENO ISOLATO.<br />
• DEGENERAZIONE MIXOMATOSA associata in questo caso spesso anche al<br />
coinvolgimento della valvola mitrale.<br />
• ENDOCARDITE INFETTIVA.<br />
• SIFILIDE E SPONDILITE ANCHILOSANTE con interessamento valvolare.<br />
La coesistenza di una insufficienza aortica associata a stenosi aortica è praticamente sempre<br />
il risultato di episodi di malattia reumatica e la sua individuazione esclude automaticamente la<br />
presenza di cause rare.<br />
<strong>PATOLOGIE</strong> DELLA RADICE DELLA AORTA:<br />
in questo caso:<br />
• una insufficienza mitralica può generare unicamente da una DILATAZIONE DELLA<br />
RADICE AORTICA, senza l'interessamento diretto delle cuspidi valvolari. Cause di<br />
dilatazione di tale radice possono essere:<br />
◦ degenerazione cistica della prima parte della aorta ascendente.<br />
◦ dilatazione idiopatica della aorta.<br />
◦ ectasia anulo-aortica.<br />
◦ osteogenesi imperfecta.<br />
◦ ipertensione grave.<br />
• DISSECAZIONE RETROGRADA DELLA AORTA che finisce per interessare la valvola.<br />
• SIFILIDE E SPONDILITE ANCHILOSANTE che provocano la formazione di infiltrati<br />
cellulari a livello della radice della Aorta.<br />
FISIOPATOLOGIA:<br />
la patologia si sviluppa in modo differente da quanto avviene per la insufficienza mitralica, in<br />
questo caso infatti i compartimenti sono entrambi ad alta pressione. La patologia si sviluppa<br />
in questo modo:<br />
• con lo sviluppo del rigurgito il sangue eiettato in Aorta diminuisce in percentuale<br />
rispetto a quello che verrebbe normalmente espulso.<br />
• Quando il rigurgito comincia a diventare significativo, il primo meccanismo di<br />
compenso si traduce in un INCREMENTO DEL VOLUME RESIDUO IN DIASTOLE,<br />
cioè del PRECARICO.<br />
• Con il tempo l'incremento del precarico porta a deformazioni croniche delle strutture<br />
cardiache che si traducono in:<br />
◦ dilatazione.<br />
◦ Ipertrofia eccentrica.<br />
• La dilatazione indotta dal remodeling porta di fatto ad una necessità di<br />
INCREMENTARE LA TENSIONE DI PARETE per ottenere una DATA PRESSIONE<br />
ALL'INTERNO DELLA CAMERA.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
• Con il tempo i meccanismi di compenso falliscono e cronicamente assistiamo a:<br />
◦ incremento del precarico che diviene sempre più difficile da gestire.<br />
◦ Decremento della frazione di eiezione che diviene sempre minore.<br />
Anche in presenza di insufficienza aortica cronica possiamo avere un importante<br />
ispessimento della parete cardiaca anche se la ipertrofia è tendenzialmente di tipo<br />
concentrico, di fatto il cuore di questi pazienti può arrivare a pesare anche un chilogrammo<br />
alla autopsia.<br />
PRESSIONE DI RIGURGITO:<br />
essendo i due compartimenti ad alta pressione, una forza attiva dovuta al ritorno elastico<br />
della aorta induce il flusso di sangue retrogrado attraverso la valvola, questo si traduce:<br />
• NELLE FORME CRONICHE GRAVI in un lento decremento della pressione di rigurgito<br />
dalla aorta nel ventricolo che può raggiungere il pareggio anche verso la fine della<br />
diastole. Questo si manifesta chiaramente in un soffio che risulta:<br />
◦ pandiastolico.<br />
◦ In calando.<br />
Soprattutto in presenza di una frequenza cardiaca relativamente bassa.<br />
• NELLE FORME ACUTE GRAVI il ventricolo non è preparato ad un incremento della<br />
pressione in fase diastolica e di conseguenza:<br />
◦ la pressione interna alla camera aumenta molto rapidamente fino a 40mmHg.<br />
◦ Tale pressione viene ad esercitarsi retroattivamente sulla valvola mitralica.<br />
◦ La valvola mitralica si chiude precocemente riducendo il riempimento ventricolare.<br />
La gittata cardiaca molto spesso nel paziente cronico è conservata a riposo, ma non<br />
incrementa adeguatamente in condizioni di sforzo: una riduzione della frazione di eiezione e<br />
della gittata cardiaca a riposo denota un netto peggioramento della patologia.<br />
ISCHEMIA MIOCARDICA:<br />
lo sviluppo di una ischemia miocardica anche in assenza di ostruzioni coronariche è tipica di<br />
questi pazienti ed è dovuta a due fattori:<br />
• la presenza di un elevata richiesta di ossigeno da parte delle cellule del miocardio<br />
ipertrofico.<br />
• La presenza di un elevato gradiente pressorio intraventricolare in fase di diastole,<br />
quando è richiesta la massima dilatazione del circolo subendocardico.<br />
Questo gap tra richiesta e possibilità nutrizionale si traduce in una ischemia miocardica<br />
importante.<br />
STORIA NATURALE DELLA MALATTIA:<br />
la malattia presenta una storia naturale differente a seconda, naturalmente, che il quadro sia<br />
acuto o cronico:<br />
• FORME ACUTE E GRAVI si traducono in:<br />
◦ un rapido incremento della pressione intraventricolare.<br />
◦ Un rapido incremento dell'ostacolo al flusso durante la sistole atriale che si traduce<br />
in un incremento della pressione nell'atrio.<br />
◦ Un rapido incremento della pressione della arteria polmonare che si traduce in una<br />
congestione del circolo polmonare e quindi generalmente in edema polmonare<br />
acuto.<br />
21
Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
• FORME CRONICHE E GRAVI si traducono in un lungo periodo di latenza iniziale,<br />
anche di 10-15 anni durante i quali si possono avere delle palpitazioni. Con il tempo<br />
emergono:<br />
◦ tachicardie sinusali che possono tradursi in palpitazioni particolarmente percepibili.<br />
◦ Dispnea da sforzo, primo sintomo di insufficienza ventricolare.<br />
◦ Sviluppo quindi abbastanza rapidamente di quadri di ortopnea e dispnea<br />
parossistica notturna.<br />
◦ Angina pecotoris scatenata dai fattori precedentemente descritti.<br />
SEGNI E SINTOMI:<br />
le brusche variazioni di pressione indotte da questa patologia possono manifestarsi con:<br />
• movimento percettibile dell'intero corpo, soprattutto della testa, con la sistole<br />
ventricolare.<br />
• Distensione e collasso delle strutture arteriose.<br />
POLSO ARTERIOSO E PRESSIONE ARTERIOSA:<br />
polso e pressione risultano fortemente alterati:<br />
• POLSO DI CORRIGAN risulta particolarmente evidente si manifesta in due fasi:<br />
◦ rapido incremento dell'onda di polso con la sistole.<br />
◦ Collasso del polso arterioso stesso durante la fase tardiva della sistole e durante la<br />
diastole.<br />
• POLSO DI QUINCKE dove abbiamo un intermittente arrossamento del letto ungueale<br />
seguito da un impallidimento, lo stesso fenomeno può eventualmente essere<br />
apprezzato per la cute di tutto il corpo.<br />
• SEGNO DI TRAUBE dove è possibile avvertire un improvviso suono a scoppio a livello<br />
della arteria femorale.<br />
• LA PRESSIONE RISULTA MOLTO ALTERATA, abbiamo:<br />
◦ un netto incremento della pressione arteriosa SISTOLICA fino eventualmente a<br />
300mmHg.<br />
◦ Un decremento della pressione DIASTOLICA soprattutto nella forma cronica.<br />
La misurazione può risultare molto difficile a causa della presenza di pulsazioni<br />
percepibili anche solo con la cuffia sgonfia.<br />
La forma acuta della patologia può manifestarsi in modo differente, infatti la pressione<br />
diastolica per definizione non può mai scendere sotto la pressione intraventricoalre di fine<br />
diastole, in caso contrario avremmo una continua eiezione di sangue, quindi:<br />
• possiamo avere un incremento sia della pressione sistolica che di quella diastolica.<br />
• Il polso può risultare meno alterato in termini di variazione nel ciclo cardiaco.<br />
• Sicuramente avremo una tachicardia essenziale a mantenere una adeguata gittata<br />
cardiaca.<br />
ESAME OBIETTIVO DEL CUORE:<br />
l'esame obiettivo rivela:<br />
• PALPAZIONE:<br />
◦ spostamento dell'itto della punta verso sinistra e incremento della potenza della<br />
pulsazione.<br />
◦ Trill diastolico sul margine sinistro dello sterno può risultare palpabile.<br />
22
Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
◦ Trill sistolico può risultare palpabile nella depressione soprasternale.<br />
• ASCOLTAZIONE:<br />
◦ il soffio tipico di questo tipo di patologia è:<br />
▪ ad alta frequenza.<br />
▪ In calando.<br />
▪ Udibile soprattutto a livello del terzo spazio intercostale sul bordo sternale<br />
sinistro.<br />
Nelle fasi iniziali di minore gravità il soffio può essere ridotto di lunghezza, con il<br />
tempo in ogni caso diviene quasi sempre olodiastolico e maggiormente udibile.<br />
▪ Se il soffio è di piccola entità può essere udito in maniera migliore con il<br />
diaframma a paziente in piedi e in massima espirazione.<br />
▪ Se il soffio si percepisce principalmente sul bordo destro dello sterno,<br />
probabilmente è dovuto ad una dilatazione aneurismatica della radice della<br />
aorta.<br />
◦ nelle forme di insufficienza grave, il suono di chiusura della valvola aortica è<br />
assente.<br />
◦ Un tono aggiunto S3 è spesso udibile.<br />
◦ S4 può essere in alcuni casi percepibile.<br />
◦ Un soffio di eiezione mesosistolico spesso è udibile nella insufficienza aortica<br />
isolata.<br />
ESAMI LABORATORISTICI:<br />
si utilizzano anche in questo caso:<br />
• ECG che può evidenziare:<br />
◦ i segni caratteristici della ipertrofia del ventricolo sinistro.<br />
◦ Depressione del tratto ST.<br />
◦ Inversione dell'onda T.<br />
• ECOCARDIOGRAMMA che evidenzia caratteristicamente un effetto vibratorio sulla<br />
cuspide anteriore della valvola mitrale indotto dal getto di rigurgito.<br />
◦ Può essere utile nella valutazione della causa della insufficienza aortica consente<br />
infatti di valutare la dilatazione dell'anulus e della radice della aorta stessa.<br />
◦ È fondamentale nel definire effettivamente la gravità della patologia, evidenziamo<br />
infatti:<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
▪ il volume di rigurgito che può superare i 60ml per battito.<br />
▪ Frazione di rigurgito che può superare il 50%.<br />
in questi casi si parla di insufficienza aortica severa.<br />
• RX TORACE che può evidenziare:<br />
◦ spostamento dell'apice verso il basso e a sinistra, nella proiezione frontale.<br />
◦ Spostamento del ventricolo posteriormente, nella proiezione laterale.<br />
◦ Dilatazione della radice della aorta, soprattutto nella proiezione laterale.<br />
• CATETERISMO CARDIACO E ANGIOGRAFIA possono, se necessario, dare<br />
indicazioni relative allo stato della frazione di eiezione ventricolare.<br />
TRATTAMENTO:<br />
la terapia può essere:<br />
• MEDICA e varia sensibilmente a seconda che il quadro sia acuto o cronico:<br />
◦ nel quadro acuto una stabilizzazione rapida prima della terapia chirurgica,<br />
comunque necessaria, si può ottenere con:<br />
▪ diuretici.<br />
▪ Vasodilatatori.<br />
◦ Nel quadro cronico il target è quello di portare la pressione sistolica sotto i<br />
140mmHg, anche in questo caso si utilizzano:<br />
▪ vasodilatatori soprattutto.<br />
▪ Diuretici.<br />
• CHIRURGICA, prima di determinare se il paziente possa trarre beneficio dalla<br />
sostituzione della valvola bisogna considerare il fatto che:<br />
◦ pazienti con forme croniche di insufficienza aortica sviluppano sintomi solo dopo<br />
che la disfunzione ventricolare è divenuta evidente.<br />
◦ Se l'intervento viene dilazionato eccessivamente nel tempo, oltre i 12 mesi<br />
dall'inizio dei sintomi, la disfunzione ventricolare diviene tale da non consentire un<br />
recupero.<br />
STENOSI DELLA VALVOLA TRICUSPIDE:<br />
la stenosi della valvola tricuspide è fondamentalmente dovuta a cause REUMATICHE e si<br />
accompagna praticamente sempre ad una STENOSI DELLA MITRALE, è inoltre<br />
maggiormente comune nelle donne.<br />
FISIOPATOLOGIA:<br />
la patologia si sviluppa in questo modo:<br />
• si forma un gradiente pressorio tra atrio destro e atrio sinistro in fase di diastole.<br />
• Quando questo gradiente raggiunge una media in diastole di 4mmHg, l'atrio destro<br />
comincia a faticare a gestire la pressione in eccesso.<br />
• Si sviluppa in modo più o meno rapido una congestione venosa sistemica con:<br />
◦ epatomegalia.<br />
◦ Ascite.<br />
◦ Edema fino all'anasarca.<br />
◦ Incremento della pressione venosa centrale con:<br />
▪ aumento della intensità dell'onda a.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
▪ prolungamento dell'onda y.<br />
Generalmente il tutto si accompagna ad una riduzione della gittata cardiaca destra che può<br />
provocare una riduzione dell'incremento della pressione ventricolare destra, polmonare e<br />
atriale sinistra attesa in caso di stenosi mitralica che spesso accompagna la patologia in<br />
questione.<br />
SEGNI E SINTOMI:<br />
la patologia spesso si presenta in forme particolari legate alla coesistenza di vizi valvolari di<br />
altro tipo, soprattutto della valvola mitrale.<br />
• SINTOMI dove spesso abbiamo:<br />
◦ la prevalenza iniziale del difetto mitralico induce sintomi polmonari importanti: un<br />
miglioramento di questi sintomi suggerisce la sovrapposizione di una patologia a<br />
carattere tricuspidale.<br />
◦ Congestione sistemica.<br />
◦ Affaticamento e astenia associati al decremento della gittata cardiaca.<br />
• ESAME OBIETTIVO che rivela:<br />
◦ congestione epatica evidente che può associarsi a cirrosi, ittero, malnutrizione,<br />
anasarca e ascite.<br />
◦ Distensione della giugulare con evidenti onde a e y.<br />
◦ Suono di apertura della valvola tricuspide, presente tipicamente 0.06s dopo la<br />
chiusura della valvola polmonare.<br />
◦ Alla ascoltazione risulta percepibile eventualmente un SOFFIO DIASTOLICO AD<br />
ALTA FREQUENZA da turbolenza, udibile soprattutto:<br />
▪ sul margine inferiore sinistro dello sterno e sul processo xifoideo.<br />
▪ Durante la presistole.<br />
▪ Durante la fase di inspirazione, risulta ridotto durante la espirazione.<br />
ESAMI LABORATORISTICI:<br />
dove si possono utilizzare:<br />
• ECG che dimostra tipicamente un allargamento dell'atrio destro con incremento della<br />
intensità dell'onda P.<br />
• RX TORACE che dimostra la sproporzione importante tra l'allargamento dell'atrio<br />
destro e il mancato allargamento della arteria polmonare nei pazienti con concomitante<br />
stenosi mitralica o la assenza di coinvolgimento polmonare nei pazienti con stenosi<br />
tricuspidale pura.<br />
• ECOCARDIOGRAFIA che mostra l'irrigidimento e l'ispessimento della valvola.<br />
TRATTAMENTO:<br />
che può essere:<br />
• MEDICO nel periodo preoperatorio e prevedere l'utilizzo di diuretici.<br />
• CHIRURGICO eseguito generalmente in accompagnamento alla terapia chirurgica per<br />
la stenosi mitralica.<br />
INSUFFICIENZA DELLA TRICUSPIDE:<br />
questa patologia valvolare è quasi sempre di origine funzionale legata cioè ad un<br />
allargamento del ventricolo destro che allontana i margini dell'anulus e tipicamente segue allo<br />
sviluppo di:<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
• patologie ipertensive polmonari con una pressione polmonare sistolica superiore a<br />
55mmHg.<br />
• Infarto o cardiomiopatia ischemica.<br />
• Cardiomiopatia dilatativa.<br />
• Patologia reumatica del cuore.<br />
Risulta trattabile tramite la riduzione della ipertensione polmonare.<br />
Anche in questo caso la maggior parte dei sintomi si associa a:<br />
• congestione venosa sistemica.<br />
• Riduzione della gittata cardiaca.<br />
SINTOMI E SEGNI:<br />
possiamo avere:<br />
• SINTOMI:<br />
◦ la prevalenza iniziale del difetto mitralico anche in questo caso spesso associato<br />
alla malattia valvolare induce sintomi polmonari importanti: un miglioramento di<br />
questi sintomi suggerisce la sovrapposizione di una patologia a carattere<br />
tricuspidale.<br />
◦ Congestione sistemica.<br />
◦ Affaticamento e astenia associati al decremento della gittata cardiaca.<br />
• ESAME OBIETTIVO che rivela:<br />
◦ congestione epatica evidente che può associarsi a cirrosi, ittero, malnutrizione,<br />
anasarca e ascite.<br />
◦ Distensione della giugulare con evidenti onde a e y.<br />
◦ Pulsazione prominente del ventricolo destro lungo la regione parasternale sinistra<br />
può essere percepibile.<br />
◦ Alla ascoltazione possiamo percepire:<br />
▪ soffio olosistolico lungo la parte bassa del margine sternale sinistro.<br />
• Che si intensifica spesso durante la inspirazione.<br />
• Che si riduce durante la espirazione.<br />
▪ Fibrillazione atriale destra.<br />
◦ Al polso venoso potremmo avere:<br />
▪ scomparsa dell'onda x.<br />
▪ Onde c-v prominenti.<br />
▪ Onda y accorciata.<br />
ESAMI LABORATORISTICI:<br />
anche in questo caso:<br />
• ECG che anche in questo caso presenta alterazioni legate alla ipertrofia del ventricolo<br />
destro.<br />
• ECOCARDIOGRAFIA che può aiutare a definire:<br />
◦ dilatazione del ventricolo destro.<br />
◦ Cuspidi della valvola mitrale cicatriziali e non continenti.<br />
◦ Inversione del flusso nella vena epatica.<br />
◦ Stima della pressione arteriosa polmonare.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 3: patologie valvolari<br />
◦ Stima della riduzione della gittata cardiaca.<br />
TRATTAMENTO:<br />
il trattamento, oltre alla sostituzione eventuale della valvola, prevede la correzione del difetto<br />
dilatativo originale che migliora notevolmente la sintomatologia della insufficienza valvolare.<br />
<strong>PATOLOGIE</strong> DELLA VALVOLA POLMONARE:<br />
la valvola polmonare è raramente colpite da patologie reumatiche o da endocarditi infettive,<br />
possiamo dire che:<br />
• la più comune causa di anomalia ACQUISITA resta la dilatazione dell'anulus valvolare<br />
secondaria alla ipertensione polmonare di altra causa con conseguente insufficienza.<br />
Questo produce un soffio ad alta frequenza diastolica in calando sul margine sternale<br />
sinistro. Generalmente la patologia è emodinamicamente insignificante.<br />
• La sindrome da carcinoide può provocare una stenosi polmonare che può<br />
accompagnarsi a seguente insufficienza.<br />
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