Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore

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94 Il passaggio dei Francesi; sullo sfondo la chiesa dei Poveri, la rocca e la Porta di Levante. Ricostruzione storica di R.Tommasini.
Correva l’anno... Cronaca Crevalcorese per l’anno 1796 a cura di Roberto Tommasini Fine Marzo 1796: come tutti gli anni durante la Settimana Santa, terminava la consuetudine di far suonare la campana maggiore dopo l’una di notte. Radi rintocchi che avevano lo scopo di guidare nel buio, verso il castello, i viandanti in transito per le valli paludose. Si trattava di un’usanza antichissima che cominciava il primo novembre, nel giorno dei Santi. A suonare la campana per quel servizio e sempre pronto a segnalare ogni tipo di pericolo, era un incaricato dal Comune, che trascorreva le notti in una cella del Campanile; da tutti era chiamato il “Campanaro della Notte”. Proprio in quei giorni, il 26 Marzo, Napoleone Bonaparte, diventato generale da poche settimane, assumeva il comando dell’armata francese in Italia. Un’armata di 38.000 uomini, inesperti, male equipaggiati, mal pagati, che fu trasformata in breve in un’irresistibile macchina da guerra in grado di travolgere ovunque le difese Austro Piemontesi. A metà Aprile Nizza e Savoia diventavano Francesi. A metà maggio gli Austriaci erano costretti ad abbandonare Milano. Il duca di Parma, terrorizzato, si affrettava a comprare l’armistizio per due milioni di lire, 1.700 capi di bestie da soma e da tiro, 10.000 quintali di frumento, 2.000 buoi e 20 quadri di rinomati autori. Nulla di quanto avveniva di là dai propri terrapieni sembrava turbare la vita del piccolo mondo di Crevalcore, con il tempo scandito dall’alternarsi delle diverse processioni e la vita animata dalle liti sugli organisti. Così Don Gaetano Paltrinieri descriverà, anni dopo, il Paese in quegli anni: “Crevalcore era selciato in veruna contrada né aveva case imbiancate, né pulite, né adorne come ora; ma era pieno di fango e di gramigna come una campagna e forse peggio”. Il testo si basa prevalentemente sulle notizie riportate nei manoscritti : -Lorenzo Meletti -Gaetano Paltrinieri -Don Angelo Frabetti (che comprende la trascrizione completa della Storia di Crevalcore di Gaetano Atti) nelle pagine relative al 1796 e all’epoca precedente all’arrivo dei Francesi. 95
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