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Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore

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a Bologna perché avevano fatto rumore nell’aia del Dell’Armi, altra famiglia della<br />

parte Guelfa.<br />

Nell’anno successivo (1586) Sigismondo Lugari o Lupari, nobile ferrarese, a<br />

capo <strong>di</strong> una banda, fu impiccato e squartato a Bologna, con Matteo Morani <strong>di</strong><br />

Samoggia e Ludovico Mantovani della Palata. Nel periodo si assiste ad un gran<br />

movimento <strong>di</strong> sbirri. Sono tradotti a Bologna Tomaso Beccantini e alcuni sbirri<br />

vanno alla Palata per pigliare Fir<strong>di</strong>no, un noto ban<strong>di</strong>to.<br />

Il 1588 fu l’anno in cui alla piaga del ban<strong>di</strong>tismo si affiancò una terribile<br />

carestia, per mancato raccolto: il frumento da 6 lire passò a 20 a corba, poi a 100.<br />

Nel 1590 erano conteggiati 10mila poveri a Bologna e 30 mila nel contado. In 96<br />

giorni solo a <strong>Crevalcore</strong> furono registrati 108 morti per le conseguenze della<br />

denutrizione 40 .<br />

I <strong>di</strong>versi rami famigliari dei Pepoli si accordarono per una spartizione <strong>di</strong><br />

terreni del valore <strong>di</strong> 60 mila scu<strong>di</strong> e il possesso <strong>di</strong> 3/4 del mulino <strong>di</strong> <strong>Crevalcore</strong>.<br />

La temporanea sconfitta politica del ceto aristocratico più aggressivo da parte <strong>di</strong><br />

Sisto V, aveva avuto come contropartita il riconoscimento e la tutela della ren<strong>di</strong>ta<br />

fon<strong>di</strong>aria citta<strong>di</strong>na sulle campagne crevalcoresi 41 .<br />

Nonostante l’impegno militare profuso, il territorio crevalcorese continuò<br />

ad essere al centro <strong>di</strong> una vivace attività ban<strong>di</strong>tesca. Tra il 1589 e il 1591 si creò<br />

un’alleanza tra Sisto V, il Granduca <strong>di</strong> Toscana e il Duca <strong>di</strong> Ferrara:<br />

A questa miseria della carestia s’aggiunse anco un <strong>di</strong>sturbo gran<strong>di</strong>ssimo, che niuno poteua<br />

andar sicuramente per i suoi uiaggi, particolarmente nella Romagna, et altri luochi circonuicini<br />

per rispetto d’una moltitu<strong>di</strong>ne de’ ban<strong>di</strong>ti, <strong>di</strong>uisi in due parti, il capo d’una era Giacomo della<br />

Serra, et il capo dell’altra Cesare Zanarese, i quali ban<strong>di</strong>ti rubauano, sualigiauano, spogliauano;<br />

et anco amazzauano li uiandanti; onde il Duca <strong>di</strong> Ferrara, Bolognesi, Romagnoli, et il gran<br />

Duca <strong>di</strong> Toscana uniti insieme, si <strong>di</strong>sposero <strong>di</strong> estirparli totalmente, et liberar li lor confini da<br />

gente così ribalda; per questo uenne a Cento il Conte Enea Montecucoli con i cauai leggieri <strong>di</strong><br />

Ferrara, et hauendo fatto porre al’or<strong>di</strong>ne tutta la nostra militia, la condusse seco nel mese <strong>di</strong><br />

giugno à dar la fuga à detti ban<strong>di</strong>ti; quali dopo molti combattimenti furono al fine <strong>di</strong>strutti; et<br />

quasi tutti restarono morti, e le teste loro furono portate nelle Città uicine, et appese alle forche<br />

con horrido spettacolo; e quelli, che restarono uiui, e furono fatti prigioni, furono poi impiccati<br />

come meritavano 42 .<br />

40 Manoscritto Meletti, Parte III, fascicolo 1, <strong>Crevalcore</strong>.<br />

41 Alberta Toniolo, Territori In<strong>di</strong>visi. Una proposta <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sul ban<strong>di</strong>tismo cinquecentesco nell’area della<br />

Partecipanze modenesi e bolognesi, a cura <strong>di</strong> Euride Fregni, Terre e comunità nell’Italia Padana, Cheiron,<br />

anno VIII, n.14-15, II semestre 1990/ I semestre 1991, Brescia, pp. 175-185.<br />

42 Don Biagio Bagni, Memorie delle cose <strong>di</strong> Cento, II Tomo, 1502-1597, manoscritto, Cento.<br />

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