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Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore

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solito,neanche i più ricchi. Le classi me<strong>di</strong>e, i piccoli proprietari erano dunque i più<br />

colpiti (forse perché era più facile rubare a costoro) sia durante i viaggi, sia nelle<br />

loro case 28 . Nelle campagne ormai i ban<strong>di</strong>ti erano arrivati al punto <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re<br />

perfino <strong>di</strong> seminare i campi. Il breve interregno tra Gregorio XIII e Sisto V aveva<br />

ispirato nei ban<strong>di</strong>ti una speranza <strong>di</strong> avere dal prossimo papa una sospensione dei<br />

ban<strong>di</strong>. Invece il nuovo papa avviò una politica molto ra<strong>di</strong>cale su tutto il territorio<br />

pontificio. Il nuovo legato bolognese inviato da Sisto V, il car<strong>di</strong>nale Salviati, con il<br />

vice legato Toschi, si mise subito a perseguitare i ban<strong>di</strong>ti, premiando chi li uccideva<br />

o li dava in mano alla giustizia 29 . Il provve<strong>di</strong>mento legislativo era molto severo<br />

e ferocemente repressivo anche nei confronti <strong>di</strong> tutti quelli che, in qualsiasi modo,<br />

avevano favorito un ban<strong>di</strong>to. La severità <strong>di</strong> tali misure mirava a rompere il forte<br />

vincolo <strong>di</strong> solidarietà che univa il ban<strong>di</strong>to al mondo rurale, alle classi più povere<br />

alle quali <strong>di</strong> solito apparteneva. Si doveva impe<strong>di</strong>re ciò che frequentemente accadeva:<br />

i lavoratori poveri, invece <strong>di</strong> perseguitare i ban<strong>di</strong>ti, “li celano, nascondono,<br />

favoriscono, sovvengono <strong>di</strong> cose necessarie al vitto, o vestito; e alle volte <strong>di</strong><br />

monitioni, o armi, e ben spesso gli fanno la spia per poter commettere qualche<br />

delitto, o per salvarli dalla Corte, o per altri loro <strong>di</strong>segni”. Per evitare ciò, nel<br />

Bando si <strong>di</strong>chiara che chiunque “darà aiuto, favore, o consiglio a detti<br />

delinquenti,<strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente, incorra ipso facto nelle medeme pene<br />

<strong>di</strong> ribellione, e lesa Maestà”. Chi aiutava i ban<strong>di</strong>ti incorreva dunque in pene severissime,<br />

ma le autorità pretendevano ancora <strong>di</strong> più. Non bastava rimanere neutrali,<br />

non favorire i ban<strong>di</strong>ti: in linea con la via energicamente sostenuta da Sisto V<br />

infatti si esigeva una collaborazione ed una partecipazione attiva <strong>di</strong> tutti i sud<strong>di</strong>ti<br />

nella repressione del ban<strong>di</strong>tismo. Ognuno doveva “farsi sbirro” e collaborare<br />

con le autorità, pena la morte. Le <strong>di</strong>sposizioni nei confronti dei parenti e <strong>di</strong> tutti<br />

quelli che hanno aiutato i fuorusciti proseguono minuziose nel provve<strong>di</strong>mento<br />

esaminato, cercando <strong>di</strong> prevedere tutti gli eventi possibili. Tra l’altro, i familiari <strong>di</strong><br />

ban<strong>di</strong>ti “fino in quarto grado, secondo il Ius Canonico, e più oltre ad arbitrio del<br />

Presidente, o Superiore” sono tenuti “alla refettione, e restitutione <strong>di</strong> tutti li danni<br />

che tali delinquenti, ancorché non fossero giu<strong>di</strong>tialmente condennati, daranno a<br />

qual si voglia loco publico, o privato con scacciamenti de lavoratori, ammazzamenti<br />

d’animali, devastationi de beni, o altra simil sorte <strong>di</strong> sceleratezza; et similmente<br />

siano tenuti al resarcimento e restitutione <strong>di</strong> tutte le spese che in qualsivoglia modo<br />

farà la Rev. Camera Apostolica per l’estirpatione, e persecutione <strong>di</strong> tali delinquen-<br />

28 P. Staccioli, Ban<strong>di</strong>ti e società. Lo Stato pontificio agli inizi del Seicento, ine<strong>di</strong>to.<br />

29 Manoscritto Meletti, Parte III, fascicolo 1, <strong>Crevalcore</strong>.

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