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Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore

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66<br />

non solo s’amazzauano tra <strong>di</strong> loro come nemici ma come ladri ancora andauano per le uille<br />

rubando bestie, et saccheggiando le case et amazzando chiunque se li opponeua, <strong>di</strong> modo che<br />

nessuno era sicuro dalle mani loro …. anzi si posero à far’una cosa essecranda e fù, che molestarono<br />

tutti quelli, ch’andauano in campagna per seminare, et non uoleuano, che si seminasse,<br />

hauend’essi questa pessima intentione, come <strong>di</strong>ceuano, che con questo modo uoleuano impe<strong>di</strong>re, che<br />

l’anno seguente non si raccogliesse cosa alcuna da uiuere, et cosi le genti morissero <strong>di</strong> fame 20 .<br />

Sembra ormai evidente l’intenzione <strong>di</strong> provocare una reazione, che <strong>di</strong>ventò<br />

una vera e propria prova <strong>di</strong> forza, che coinvolgeva non solo il Ducato Estense e<br />

lo Stato Pontificio, ma anche l’altra parte in causa, quella dei Ghibellini:<br />

… et perche ciò faceuano non solamente nello stato del Duca, ma anco sù’ l Bolognese, però<br />

il Duca, et il Gouernator <strong>di</strong> Bologna si accordarono insieme et mandorono li barigelli <strong>di</strong> Bologna,<br />

e Ferrara con li loro sbirri, et li caualli leggeri del Duca ad unirsi con la parte de’Miari, quali<br />

tutti insieme andarono alla Palata, et al primo arriuo amazzarono due fratelli della famiglia<br />

delli Occellatori, ciò è Luca, e Gio: Antonio, et uno de Farioli, et li altri ban<strong>di</strong>ti si ritirono<br />

dentro al palazzo della Palata, et alcuni altri fugirono, e si fecero forti nella Torre della Galeazza,<br />

quali tutti furono serrati, et asse<strong>di</strong>ati in detti luochi dalli sbirri, Miari, e caualli leggeri 21 .<br />

A questo punto vorrei ricordare come la concessione <strong>di</strong> costruire fortilizi<br />

nei territori dati in enfiteusi dall’abbazia <strong>di</strong> Nonatola aveva come scopo proprio<br />

quello <strong>di</strong> cui ci segnala il Bagni, creare uno stato autonomo per la fazione dei<br />

ban<strong>di</strong>ti guelfi. Lo scontro fu durissimo:<br />

… e acciò non li mancasse munitione da combattere, mandarono à Cento un Giulio<br />

Ferrari à pigliare molta quantità <strong>di</strong> poluere da schioppo, et mandorono à Bologna Gioseffo<br />

Ferrari detto Burattino quello che da Luca Occellatore fù ferito stando sù la finestra della<br />

prigione in Rocca, et con lui mandorono uno de’Canani del Finale ad auisare il Gouernatore, che<br />

li ban<strong>di</strong>ti erano chiusi nella Palata, e Galeazza, e però mandasse aiuto per poterli combattere, e<br />

pigliarli, ò amazzarli; onde furono comandati i soldati del Contado <strong>di</strong> Bologna, quali uennero in<br />

gran numero et circondarono quei luochi <strong>di</strong> modo che nessuno poteua ne uscirne ne entrarui. Vi<br />

sopragionse anco un Commissario del Papa con auttorità spetiale contro i ban<strong>di</strong>ti, il quale fece<br />

dar l’assalto, et alcuni ban<strong>di</strong>ti furono uccisi, et altri pigliati, et quelli ch’erano nella Palata furono<br />

condotti alla Galeazza, et iui posti prigioni, ou’erano anco Giouannino Lamberto, Angelo<br />

Pasqualini, Gio: Agostino Farioli, un uenetiano, et alcuni altri. Et hauendoui lasciato buona<br />

guar<strong>di</strong>a, il Commissario uenne à Cento, e passando per Malaffitto fece prendere Alissandro de’<br />

Gigli, e lo fece condor prigione nella Torre della Galeazza con li altri; et arriuato nella Terra,<br />

fece piglire Gio: Battista Accarisi, e due giouani <strong>di</strong> Gigli; et Giuliano de’Gigli, ch’era prigione<br />

20 Don Biagio Bagni, Memorie delle cose <strong>di</strong> Cento, II Tomo, 1502-1597, manoscritto, Cento.<br />

21 Don Biagio Bagni, Memorie delle cose <strong>di</strong> Cento, II Tomo, 1502-1597, manoscritto, Cento.

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