64 La Galeazza, da un volume <strong>di</strong> cabrei datato 1692 in cui sono registrati i posse<strong>di</strong>menti della famiglia Pepoli a Galeazza.Archivio Storico <strong>di</strong> <strong>Crevalcore</strong> La Galeazza, la torre, gli e<strong>di</strong>fici rustici, il giar<strong>di</strong>no all’italiana; da un volume <strong>di</strong> cabrei datato 1692. Archivio storico <strong>di</strong> <strong>Crevalcore</strong>.
scaramucciare insieme, et hauendo li Pasqualini ferito uno <strong>di</strong> loro con un’archibugiata, e calcandoseli adosso arbitamente, furono causa, che coloro si leuorono <strong>di</strong> là, e portando uia il ferito, andarono alla porta del molino, et usciti fuori trouarono uicino à Reno un carro, e ue lo posero sopra, e lo fecero condur uia, e si <strong>di</strong>sse, che per strada era morto. Et perch’erano tardati alquanto, arriuorono dalla Palata molti ban<strong>di</strong>ti della parte contraria, i quali insieme con li Pasqualini, li Lamberti, et la corte se li misero <strong>di</strong>etro dandoli la caccia, et amazzarono ua’Hettore Miari capo <strong>di</strong> quella compagnia 18 . Ciò che è evidente da uno degli episo<strong>di</strong> più rilevanti del 1564 è che nel territorio compreso tra Palata, Cento, Finale e Sant’Agostino si creò un regno in pratica in<strong>di</strong>pendente, controllato dai Pepoli e, in parte, dai Bentivoglio. Il Duca <strong>di</strong> Ferrara per cercare <strong>di</strong> comporre la faida tra le due parti chiede l’intervento dei Pepoli a Palata e dei Bentivoglio a Finale: Duca uoleua, che si pacificassero insieme; e dopò pochi giorni il Conte Fabio Pepoli, et Hettore Ariosti uennero alla Palata, et Cornelio Bentiuogli andò al Finale, e trattavano la pace tra quelle due famiglie de uecchi, et de Miari, et u’includeuano generalmente tutti li adherenti, et interessati cosi <strong>di</strong> Cento, come della Palata, del corpo <strong>di</strong> Reno, <strong>di</strong> santo Agostino, e tutti li altri, ch’erano fauoreuoli ad una <strong>di</strong> queste due parti, perche li Guelfi fauoriuano la parte de uecchi, et i Ghibellini la parte de’Miari; ma per allora non fù conchiusa la Pace; et la causa fù, perch’hauendo Cornelio Bentiuoglio mandati à chiamare Alberto Miari, che uenisse al Finale, per trattar seco sopra detta pace, detto Alberto fù assaltato dalla parte contraria alla Torre da cane, et li fù sparata un’archibugiata, qual non li colse, ma colse bene il suo seruitore, che li era uicino, et cadè morto 19 . È evidente che la volontà <strong>di</strong> raggiungere un accordo fu abilmente compromessa da un agguato che mirava a far saltare le trattative. Anzi la parte guelfa spinta dai Pepoli si fece più aggressiva e pronta ad una prova <strong>di</strong> forza: …Et una compagnia de ban<strong>di</strong>ti, cio è il Pretino Farioli, Mingone, et Alessandro de Gigli con li suoi compagni andarono ad una Colombara <strong>di</strong> Camillo Ferrari fatta in modo <strong>di</strong> fortezza su’l Bolognese nella uilla d’Asia, nella quale ui era un suo unico figliuolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci, ò dodeci anni, chiamato Fuluio, et hauendo detti ban<strong>di</strong>ti attaccato il fuoco alla prima porta, l’abbruggiorono, et affaticandosi per rompere un’altra porta, ch’era <strong>di</strong> ferro, quel figliuolo per sua mala sorte s’affaccio alla finestra, et uno <strong>di</strong> coloro gli tirò un’archibugiada, et l’amazzo. Et perche con lui detta colombara u’era un Giacomo delli Massari, quei ban<strong>di</strong>ti fecero tanto con le minaccie, e con buone parole, ch’egli aperse la porta <strong>di</strong> ferro, et essi intrati dentro, leuarono tredeci archibugi con molta munitione, e si partirono. Andaua talmente crescando l’audacia et l’isolenza de’ban<strong>di</strong>ti, che 18 Don Biagio Bagni, Memorie delle cose <strong>di</strong> Cento, II Tomo, 1502-1597, manoscritto, Cento. 19 Don Biagio Bagni, Memorie delle cose <strong>di</strong> Cento, II Tomo, 1502-1597, manoscritto, Cento. 65
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