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Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore

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50<br />

il proprio ritorno sopra nuove e più rapide soluzioni portate dall’evoluzione tecnica.<br />

Sulla stessa linea si mostrano gli impieghi <strong>di</strong> olio <strong>di</strong> lino cotto, al foglio 5,<br />

come isolante per l’umi<strong>di</strong>tà o quello del blan medosir (bianco medone 43 ) al foglio<br />

21.<br />

Ai propri allievi il Lo<strong>di</strong> portò un bagaglio <strong>di</strong> conoscenze e nozioni che egli aveva<br />

pienamente assimilato nei lunghi anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e soprattutto <strong>di</strong> insegnamento<br />

all’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti come or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> ornato; qui la biblioteca era molto<br />

fornita dei testi che avevano delineato i tratti principali <strong>di</strong> teoria e pratica pittorica<br />

nei secoli ed egli doveva averne un <strong>di</strong>retto e rapido accesso: si può immaginare,<br />

anzi, che alcuni fondamentali trattati si trovassero <strong>di</strong> norma posti sopra la sua<br />

scrivania. Giorgio Vasari, Andrea Pozzo e Francesco Milizia sono ben riconoscibili,<br />

negli appunti del professore, come fonti: in alcuni casi si tratta della ripresa <strong>di</strong><br />

nozioni e concetti che da sempre avevano costituito le basi della pratica artistica e<br />

che quin<strong>di</strong> erano largamente con<strong>di</strong>visi, in altri si tratta dell’influenza <strong>di</strong> nozioni ben<br />

specifiche, per le quali si ritrovano infatti frasi riprese testualmente dai trattati<br />

menzionati. Per sei fogli, poi, è ad<strong>di</strong>rittura il modo <strong>di</strong> impaginazione e <strong>di</strong> costruzione<br />

della struttura del testo ad essere ripreso: dal settimo al do<strong>di</strong>cesimo Lo<strong>di</strong><br />

parla <strong>di</strong> come preparare, dal punto <strong>di</strong> vista geometrico, le pareti e i soffitti prima<br />

<strong>di</strong> apporvi la pittura; si nota la totale ripresa del metodo dall’opera <strong>di</strong> Padre<br />

Pozzo “Perspectiva pictorum et architectorum”, con la spiegazione del modo <strong>di</strong><br />

operare svolta attraverso l’uso <strong>di</strong> un linguaggio colloquiale e la <strong>di</strong>mostrazione<br />

grafica a lato, sulla sinistra della pagina. Tutto il trattato del pittore della Chiesa <strong>di</strong><br />

S. Ignazio fu per la cultura emiliana della quadratura un testo <strong>di</strong> grande rilievo fino<br />

alla fine del Ottocento. 44<br />

; e così soprattutto dalla sezione finale dell’opera, intitolata “Breve istruzione sul<br />

<strong>di</strong>pingere a fresco”, il nostro professore riprese il modo <strong>di</strong> classificare i colori per<br />

lavorare sia a calce che ad affresco 45 .<br />

43 Bianco medone: noto anche come bianco <strong>di</strong> Spagna, è una polvere finissima <strong>di</strong> carbonato <strong>di</strong> calce<br />

venduta in pani, da ad<strong>di</strong>zionarsi a colla solubile in acqua. Si usava come legante per colori prima<br />

dell’ avvento <strong>di</strong> prodotti industriali; si veda, Gherol<strong>di</strong> V., Tra<strong>di</strong>zione e innovazione. Due seminari sui<br />

comportamenti tecnici dei decoratori e decoratrici fra storia, industria e artigianato senza tempo, Mantova<br />

1997, p. 27<br />

44 Pozzo, perspectiva pictorum et architectorum. 1° e<strong>di</strong>zione in latino, de<strong>di</strong>cata all’ Imperatore Leopoldo<br />

I, con 22° tavole incise, 2 voll., Roma 1693-1702; vi è aggiunta una Breve istruzione per <strong>di</strong>pingere a<br />

fresco, (ed. cit., Roma 1741-1758) 2 voll; altre e<strong>di</strong>zioni: Roma 1770; Roma 1717; Roma 1723;<br />

Roma 1737; Roma 1764; Roma 1798<br />

45 Lo<strong>di</strong>, 1882, foglio 22 e 23

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