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Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore

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conoscenti che risiedevano nella città piemontese e a cui egli chiedeva giu<strong>di</strong>zi e<br />

consigli. Tito Azzolini, membro del collegio giu<strong>di</strong>cante, espresse all’amico grande<br />

ammirazione per come fosse riuscito ad elevare il lavoro dei ceramisti ottenendo<br />

risultati <strong>di</strong> pregevole fattura e lo avvisava dell’assegnazione <strong>di</strong> una medaglia d’argento<br />

per i progressi fatti 37 .<br />

Le ultime composizioni mostrano sostanziali mutamenti dello stile decorativo <strong>di</strong><br />

Gaetano Lo<strong>di</strong>: le superfici sono prive <strong>di</strong> spazi vuoti, gremite <strong>di</strong> elementi, soprattutto<br />

fiori intrecciati come in giungle, realizzati con un tratto sempre più evanescente<br />

e stilizzato, erano fiori da pareti, da piatti, non elementi della natura, sintomo<br />

che il germe dello “stile floreale”, che si <strong>di</strong>ffuse a Bologna agli inizi del Novecento,<br />

in lui era già pienamente presente.<br />

Di grande interesse è stato il ritrovamento <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> appunti privati che il<br />

professor Lo<strong>di</strong> probabilmente utilizzò durante alcune lezioni teoriche presso la<br />

cooperativa imolese: cinquantasette fogli non rilegati, pieni <strong>di</strong> cancellature, annotazioni<br />

e non catalogati, sono rimasti per troppo tempo entro un raccoglitore<br />

dell’Archivio Storico del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Crevalcore</strong> 38 .<br />

Il manoscritto fu un gra<strong>di</strong>to dono al paese <strong>di</strong> origine dell’artista da parte <strong>di</strong> un<br />

pronipote, il signor Luca Vettori: poche persone ne conoscevano l’esistenza o in<br />

pochi se ne ricordavano.<br />

Meticolosamente numerati, come era abitu<strong>di</strong>ne del Lo<strong>di</strong>, nella parte in alto a<br />

sinistra del foglio con l’uso <strong>di</strong> inchiostro <strong>di</strong> colore rosso, presentano altri elementi<br />

apposti con la medesima tinta, come annotazioni a lato del testo o titolazioni. La<br />

parte scritta, con inchiostro nero, lascia sulla sinistra della pagina uno spazio vuoto,<br />

che in venti fogli è riempita con <strong>di</strong>segni esplicativi dell’argomento trattato:<br />

alcuni sono realizzati con il solo uso del tratto a china, altri (conservati in sei fogli)<br />

presentano colorazioni a tempera.<br />

Questi scritti dovevano servire al Lo<strong>di</strong> come materiale <strong>di</strong>dattico, come appunti<br />

me<strong>di</strong>ante i quali mostrare alla classe <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>sti le <strong>di</strong>verse modalità sulle tecniche<br />

pittoriche <strong>di</strong> decorazione su muro.<br />

Il manoscritto è sud<strong>di</strong>viso in tre progressive lezioni che vanno dalle prime definizioni<br />

<strong>di</strong> materiali, colori e <strong>di</strong> semplici calcoli geometrici, fino all’uso delle tinte<br />

secondo <strong>di</strong>verse tecniche pittoriche (ad affresco, a calce, a colla, a matto, etc.),<br />

all’applicazione delle foglie d’oro.<br />

L’intero corpo è una testimonianza assai preziosa sulla situazione tecnico-artistica<br />

37 Ibid., p. 73<br />

38 Lo<strong>di</strong>, Lezioni teorico-pratiche <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> decorazione, 1882, <strong>Crevalcore</strong>, Archivio storico<br />

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