Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore
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venne definitavene redatto ed approvato alla fine dello stesso anno con vali<strong>di</strong>tà<br />
retroattiva, stabiliva l’uniformità <strong>di</strong> intenti con il resto della cooperativa pur rimanendone<br />
staccata, e concedeva molta flessibilità <strong>di</strong> movimenti al proprio <strong>di</strong>rettore<br />
(<strong>di</strong>versi punti dello Statuto furono creati su misura del Lo<strong>di</strong>, poiché non residente<br />
a Imola).<br />
I numerosi pezzi che sono conservati nel Museo della Cooperativa mostrano<br />
l’enorme versatilità e il senso totale per la decorazione che Gaetano mantenne<br />
inalterato negli anni, continuando a toccare <strong>di</strong>versi stili <strong>di</strong> ornamenti dal pompeiano<br />
al turco al persiano. Da una lettera 34 risulta evidente come molti lavori venissero<br />
svolti dai pittori della sezione artistica sulle sole in<strong>di</strong>cazioni del <strong>di</strong>rettore, quin<strong>di</strong> è<br />
risultato arduo, in alcuni casi, la <strong>di</strong>retta attribuzione <strong>di</strong> opere al Professore.<br />
“Dice bene nella sua lettera che bisogna andare avanti colla velocità dell’elettrico.<br />
Diversamente c’è il pericolo per tutti <strong>di</strong> non riuscire a nulla <strong>di</strong> buono […] la<br />
nostra fortuna e il nostro avvenire <strong>di</strong>pendono da battesimo che ci verrà dato<br />
dall’Esposizione <strong>di</strong> Torino […] un’occasione come quella che ci offre l’Esposizione<br />
<strong>di</strong> Torino, Dio sa quando ci capiterà più” 35 .Con queste parole un assistente<br />
scriveva al Lo<strong>di</strong> il 27 ottobre 1883, quando i fermenti per i preparativi erano<br />
molto evidenti. L’occasione, per la Cooperativa <strong>di</strong> Imola, fu davvero <strong>di</strong> enorme<br />
importanza per potersi far conoscere a livello internazionale. Il Lo<strong>di</strong> faceva recapitare,<br />
dal suo stu<strong>di</strong>o all’Accademia, numerosi bozzetti per opere da farsi in previsione<br />
dell’evento, tra cui il piatto <strong>di</strong> grande formato con il ritratto <strong>di</strong> Vittorio<br />
Emanuele II da offrire alla regina Margherita (fig. 10); l’opera fu notata dalla<br />
critica che si espresse in tal modo: “All’Esposizione <strong>di</strong> Torino domenica è stato<br />
acquistato dal Principe Amedeo il piatto con il ritratto <strong>di</strong> Vittorio Emanuele della<br />
fabbrica Società Ceramica <strong>di</strong> Imola, ove per la parte artistica è <strong>di</strong>rettore il prof.<br />
Cavaliere Gaetano Lo<strong>di</strong>. Ciò torna a molto onorevole decoro della fabbrica<br />
stessa e dell’egregio suo Direttore” 36 .<br />
Per le giornate torinesi fu progettato e realizzato inoltre un grande piatto da<br />
pompa con la <strong>di</strong>citura “Esposizione Generale <strong>di</strong> Torino 1884” a mo’ <strong>di</strong> cartiglio<br />
sotto lo stemma sabaudo completamente incoronato da una folta composizione<br />
floreale, volto chiaramente ad ingraziarsi i consensi della giuria.<br />
Quanto stesse a cuore al Lo<strong>di</strong> la partecipazione della Cooperativa all’Esposizione<br />
lo si nota dall’intensificarsi della corrispondenza che egli scambiò con numerosi<br />
34 La lettera è pubblicata in: Ravanelli Guidotti C., Gaetano Lo<strong>di</strong> (1830-1886): un “ornatista” per l’arte<br />
della ceramica, in “Faenza”, n 1-6, LXVII, 1981, pp. 83-91. nota 71, p. 131<br />
35 Ibid., p. 57<br />
36 Ibid., p. 68