Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore

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42 (fig. 7) G. Lodi: Bozzetto preparatorio per il palazzo del Kedivè al Cairo. c. 1872-1876. Tempera su carta. Bologna, Galleria d’Arte moderna si (elemento ricorrente nelle decorazioni di Lodi) (fig. 7). Al centro viene racchiuso uno spazio con un motivo molto stilizzato a corolla floreale, che presenta nella parte più esterna elementi curvi, di color blu, ed elementi angolari, di color rosso, sopra i quali campeggiano le silhouette di una mezza luna e di una stella a cinque punte; la tonalità del fondo è di un azzurro trasparente, il quale degrada verso un candore lucente. Questo motivo non ha continuità con le altre decorazioni parietali che Gaetano Lodi eseguì per il sovrano egiziano, trovando maggiore eco negli esempi eseguiti per il servizio in ceramica, dove la schematizzazione degli elementi decorativi è evidente. La capacità di Lodi di saper unire tipologie decorative di diverso stile, si mostra nel progetto della “parete del salone nel Salamelech”, dove tra una serie di ritratti di personaggi abbigliati secondo l’usanza araba (probabilmente si tratta di ritratti dinastici), si apre uno spazio da cui pende una finta tenda di color rosso sulla quale compare la figura di un angelo che reca in mano due corone di alloro. La commistione tra la cultura turca e quella europea è ben visibile in questo esempio e si evidenzia come il decoratore seppe dar concretezza ai desideri del suo mecenate, sia dal punto di vista iconografico che stilistico. Il settimo disegno, conservato nella galleria bolognese, è probabilmente il progetto di una porzione di soffitto (ipotesi che si basa sulla presenza di una finta cornice architettonica in rilievo posta solamente su uno dei quattro lati del disegno), di forma quadrangolare, di una sala non conosciuta del palazzo reale: la decorazione ideata da Lodi è costituita da un riquadro in cui si alternano cassettoni dalle forme diverse, (motivo già proposto nel disegno “C laterale del soffitto A”, fig. 7) e dalle tonalità rosse e bianche, i quali racchiudono, nella zona centrale, un motivo quadrilobato (fig. 8).
(fig. 8) G. Lodi: Bozzetto preparatorio per il palazzo del Kedivè al Cairo. c. 1872-1876. Tempera su carta. Bologna, Galleria d’Arte moderna Dopo aver attentamente scorso ed analizzato le opere egiziane del decoratore bolognese, si può notare come egli seppe rinnovare il proprio stile, abbandonando quel repertorio decorativo, fatto di revival stilistici, che rischiava di venire riproposto in modo meccanico nelle diverse commissioni; il contatto con una cultura così differente da quella italiana, come è quella islamica e la presenza di un mecenate aperto nell’accettare nuove soluzioni decorative furono, quasi sicuramente, le motivazioni che portarono Lodi a questa evoluzione artistica. L’attento studio della corrispondenza di Gaetano ha potuto evidenziare la sua presenza all’interno di un’altra residenza del Cairo: durante il 1873 egli soggiornò presso il commendatore Pietro Cicolani, per cui portò a termine importanti opere di pittura 25 , delle quali si hanno solamente riferimenti scritti ma non visivi; si trattava di quattro corridoi, un salotto ed un atrio 26 . 25 Lettera indirizzata al sig. Cicolani di Livorno, 19 gennaio 1873, Archivio Lodi-Vettori 26 Richiesta di pagamento di Lire 34.000 al sig. Cicolani, Archivio Lodi-Vettori 43
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