Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore

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36 quelli culturali: il grande fascino che da sempre il paese africano esercitava sulla civiltà occidentale, così che numerosi divennero i viaggi di esplorazione geografica e di studio storico organizzati in quegli anni. Tornando a Gaetano Lodi, numerosissima è la corrispondenza e la documentazione inerente ai quasi cinque anni trascorsi al Cairo (dal 1872 al 1877) 8 , che ha permesso di ricostruire le diverse commissioni che egli eseguì. Lodi si era distinto in patria come decoratore, avendo ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui la nomina di “Pittore della Real Casa Savoia” e di “Accademico Onorario” presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, e ora questa nuova prova, su di un territorio straniero, ne inorgogliva l’animo e ne stimolava la volontà di sperimentazione, nonché di ulteriore apprendimento 9 . La prima opera alla quale si dedicò (e che continuò durante tutto il soggiorno, fino al 1877) fu il servizio da tavola in porcellana che il Kedivè aveva ordinato alla ditta fiorentina Ginori 10 ; Lodi fu tra i numerosi disegnatori e modellatori 11 che studiarono, sul suolo egizio, lo stile dell’antica civiltà faraonica, per tradurlo in modo originale sulle preziose superfici in ceramica. Con enorme passione lavorò sulle decorazioni in stile egiziano, cercando di stilizzare e sintetizzare quei tratti, dai vivaci colori, che poi disegnava entro i piccoli spazi del servizio da portata (fig. 1). Egli eseguiva i bozzetti per “saliere, zuppiere, piatti da portata…” 12 , i quali venivano presentati al Kedivè per poi essere spediti in Italia, tramite il console italiano De Martini, ed essere prodotti nella fabbrica di Doccia 13 . Come è stato accennato precedentemente, anche in Egitto Lodi non abbandonò il grande amore per la decorazione parietale, visto che il Kedivè richiese la sua presenza entro alcune residenze private. Attraverso lo studio della corrispondenza si è potuto rintracciare il nome di una di esse, kasrel-al-ali 14 , probabilmente la 8 Sono state ritrovate quarantasette lettere scritte al Cairo. Giornale di lettere, Archivio Lodi- Vettori 9 Dell’ esperienza in Egitto Lodi andò sempre fiero e ne menzionò, negli anni successivi, in numerose lettere di presentazione: Giornale di lettere 1878, Archivio Lodi-Vettori 10 Si veda: Figurier L., Le meraviglie dell’ industria, il vetro e le porcellane, Milano 1880, p. 302; Liverani G., Il museo delle porcellane di Doccia, Firenze 1967, pp. 44-74; Ginori Lisci L., Le porcellane di Doccia, Firenze 1967, pp. 120, 136, 147; Monti R. (a cura di), La manifattura Richard-Ginori di Doccia, Firenze 1988, pp. 91-93 11 Jafet Torelli, Vannini e Cesari (modellatori), Leopoldo Nincheri, Lorenzo Bacheroni, Giuseppe Bendassi (decoratori). Per la vicenda si veda: http// www. museodidoccia.it 12 Lettera all’ ing. Luigi Vassalli, 7 agosto 1872, Archivio Lodi-Vettori 13 Lettera del 19 gennaio 1873, Archivio Lodi-Vettori 14 Appunto di pagamento di Lire 15.000 per un salone da pranzo, Archivio Lodi-Vettori
(fig. 1) Ditta Ginori: Servizio di porcellana per il Kedivè Ismail. c. 1872-1876. Doccia, Museo della ditta Richard- Ginori più imponente, 15 oltre alla lista dei disegni preparatori eseguiti per l’harem privato del sovrano: l’elenco comprende oltre cinquanta voci. 16 Un lavoro davvero imponente, di cui ora rimane il ricordo attraverso il recupero di sette bozzetti donati dai figli di Lodi al Comune di Bologna nel 1933, e conservati nel deposito della locale Galleria d’Arte Moderna. 17 Di notevoli dimensioni, raggiungono infatti misure che superano i due metri di lunghezza, realizzati con la qualità e la precisione di un miniatore, rigogliosi di decorazioni secondo gli stili europei. Così amante dell’arte occidentale, il Kedivè Ismail volle contornarsi di un tripudio di arte neo barocca, rinascimentale e floreale: eclettismo è il termine migliore per descrivere la tipologia di quei soffitti e di quelle pareti caratterizzati da una moltiplicità di stili, nessuno dei quali prevarica sugli altri, senza che si determini tra di essi una fusione indissolubile e una sintesi rinnovatrice, rimanendo così distinguibili 18 . Lodi seppe recuperare la gamma di modelli pittorici impiegati nelle precedenti opere decorative, aumentandone il grado di sintesi figurativa, per creare impo- 15 http// www.egy.com 16 Elenco: disegni dei lavori eseguiti al Cairo, Archivio Lodi-Vettori 17 Lettera del Comune di Bologna al sig. Cesare Lodi Focardi, 30 luglio 1952, Crevalcore, Archivio storico. 18 Sull’ argomento si veda: Crispolti A., ad vocem “Eclettismo”, in Enciclopedia universale dell’arte. vol. IV. Venezia-Roma 1963. pp. 486-498; Mazzoni L., Santin S., Tradizioni e regionalismi: aspetti dell’eclettismo in Italia Napoli 2000, passim; Visentin C., L’equivoco dell’Eclettismo, Bologna 2003. 37
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