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Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore

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presero i provve<strong>di</strong>menti del caso, affidando fra l’altro il controllo della nostra<br />

zona al Senatore Carlo Caprara, al quale toccò ben presto una spinosa questione.<br />

Dal grosso delle truppe provenienti da Camposanto, all’altezza dei Ronchi,<br />

si staccarono sei fanti, curiosi <strong>di</strong> visitare il Convento <strong>di</strong> Abrenunzio, del quale era<br />

allora guar<strong>di</strong>ano il padre Guarino da S. Giovanni.<br />

Dopo essersi ben rifocillati a spese dei religiosi, i bravi guerrieri, armi alla<br />

mano, chiesero denaro ai frati che, spaventati, si <strong>di</strong>edero alla fuga. Scontento <strong>di</strong><br />

andarsene a mani vuote, uno dei militari entrò allora in chiesa e, sfondato il tabernacolo,<br />

s’impadronì <strong>di</strong> due pissi<strong>di</strong> e <strong>di</strong> un ostensorio. I frati corsero allora dal<br />

Senatore Caprara, il quale non tardò ad informare a sua volta dell’accaduto il generale<br />

Augerau. Senatore e generale si recarono sul posto per le verifiche del caso cui<br />

seguirono, per or<strong>di</strong>ne del generale, ricerche negli accampamenti <strong>di</strong> <strong>Crevalcore</strong>, dove<br />

il colpevole, trovato ancora in possesso della refurtiva, fu arrestato.<br />

Il calare del sole offriva ai <strong>Crevalcore</strong>si altre viste insolite: dalle campagne<br />

illuminate dai fuochi dei bivacchi a quaranta “carrettoni” stracolmi <strong>di</strong> farina e<br />

pagnotte che, con il vino inviato dalla Comunità e la carne <strong>di</strong> 30 buoi forniti da<br />

<strong>di</strong>versi conta<strong>di</strong>ni, dovevano costituire il vitto dei militari.<br />

Nelle stesse ore arrivava a Bologna l’avanguar<strong>di</strong>a francese il cui comandante,<br />

a nome <strong>di</strong> Napoleone Bonaparte, informava il gonfaloniere marchese Filippo<br />

Ercolani del prossimo arrivo delle truppe, richiedendo per esse i viveri necessari.<br />

L’esigenza <strong>di</strong> consolidare l’occupazione <strong>di</strong> Bologna fece mo<strong>di</strong>ficare i piani<br />

del contingente <strong>di</strong> stanza a <strong>Crevalcore</strong>, che, contrariamente a quanto annunciato,<br />

anticipò <strong>di</strong> circa do<strong>di</strong>ci ore la partenza per la città, infatti le truppe partirono<br />

verso la mezzanotte. L’or<strong>di</strong>ne fu improvviso e parte del vitto preparato venne<br />

lasciato sul posto.<br />

Passando il Ravone venne eseguita la sentenza <strong>di</strong> morte nei confronti <strong>di</strong><br />

alcuni militari francesi, fra i quali il soldato reo del furto sacrilego commesso nella<br />

Chiesa <strong>di</strong> Abrenunzio. Ai pie<strong>di</strong> del fucilato furono posti i sacri arre<strong>di</strong> da lui rubati.<br />

La colonna entrò in città per la porta S. Felice con musica militare e ban<strong>di</strong>ere<br />

spiegate.<br />

Domenica 19 Giugno <strong>Crevalcore</strong> fu presi<strong>di</strong>ata fino a sera da una cinquantina<br />

<strong>di</strong> uomini armati arrivati alla mattina con un “carrettone”.<br />

Cadeva in quello stesso giorno e senza opporre resistenza la fortezza <strong>di</strong><br />

Forte Urbano a Castelfranco che veniva rapidamente svuotata <strong>di</strong> uomini (in parte<br />

imprigionati) e <strong>di</strong> armi <strong>di</strong> ogni calibro che prendevano la via <strong>di</strong> Mantova.<br />

Poco dopo la mezzanotte Bonaparte arrivava a Bologna e dopo aver gentilmente<br />

invitato il Car<strong>di</strong>nal Legato Vicenzi a partire per Roma, dandogli tre ore<br />

<strong>di</strong> tempo, accoglieva rispettosamente il vecchio Senato nella Sala Farnese, promettendo<br />

che Bologna sarebbe <strong>di</strong>ventata Repubblica.<br />

Proseguiva lunedì 20 Giugno il passaggio per <strong>Crevalcore</strong> dei reparti france-

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