Rassegna Storica Crevalcorese - Comune di Crevalcore

(fig. 2) Il passaggio della cavalleria francese a sud del Paese: ricostruzione storica di
R.Tommasini.
generale fu ospitato dall’arciprete Don Rinaldo Tomasini; un terzo alloggiò nella
casa di Camillo Orsi. Gli ufficiali si sistemarono nelle case del Castello, mentre un
migliaio di uomini si accamparono sotto i portici.
Immediatamente furono poste sentinelle a guardia del forno della Badia e a
quello pubblico, affinché entrambi rimanessero esclusivamente a disposizione delle
truppe.
Le musiche continuarono anche nelle ore successive ad echeggiare per le vie
del paese; sotto le finestre della casa dove era alloggiato il generale Augerau, nella
via maestra del castello, le bande militari allietavano il proprio comandate con il
loro miglior repertorio.
Verso mezzogiorno tutta la cavalleria si radunò in castello per prendere il fieno
dai venti carri che, su ordine della Comunità, erano stati affannosamente preparati.
Anche i fanti cominciarono a far spese per il castello, pagando tutto regolarmente,
e nulla fu danneggiato se non le coltivazioni presenti nei terreni dove
erano sorti gli accampamenti.
L’armamento dei militari era composto da semplici fucili: solo quattro cannoni
furono visti mentre venivano caricati su carri al Ponte della Ca’ Rossa.
La Comunità, fin dal mattino, aveva inviato un messo a Bologna per informare
il Senato di quanto stava accadendo. Con una riunione d’urgenza i Senatori
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