Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle ...
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Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. Nel concetto di “mediazione interistituzionale” sono insite le riflessioni del ricercatore su come e con quali modalità si possa creare un processo di continuità degli iter di ricerca avviati e dei nuovi che avvieremo, coerentemente con uno dei principi prioritari legati all’informazione e al coinvolgimento diretto del cittadino, “soggetto attivo”, che in materia di giustizia e criminalità, partecipa, volontariamente o meno, al processo di costruzione di una realtà sociale “sicura”/”insicura”, alla percezione di “vulnerabilità/insicurezza” e “lotta alla criminalità”. Il mediatore interistituzionale cerca di capire in che modo implementare prassi che coinvolgano diversi Istituzioni, Enti pubblici e privati e circoscrivere la possibilità che azioni efficaci scoperte nel processo di ricerca abbiano solamente degli effetti temporanei e circoscritti, senza però incidere realmente sulla problematica perché non implementati. Nella ricerca con la Polizia giudiziaria, chiare espressioni di questa volontà di condividere e collaborare sono stati, da una parte, la significatività della ricerca, con i suoi contenuti e spunti di riflessione ampiamente condivisi, il feedback dei partecipanti che hanno ricostruito e condiviso la loro personale “teoria del metodo”, la volontà di costruire e realizzare insieme la prima Giornata di Formazione Interforze organizzata dall’Università di Sassari, che non ha decretato solamente la conclusione di un percorso con la “restituzione dei risultati e le presentazioni delle potenziali implicazioni”, ma soprattutto ha determinato l’inizio di una nuova cooperazione per nuovi e 6
Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. altri filoni di “ricerca e formazione” congiunte. La necessità di crare una “network” fra Istituzioni coinvolte nello stesso processo di definizione e risoluzione di un fenomeno problematico, anche se con prospettive, metodi e strumenti diversi, nasce da una “consapevolezza teorica” che la complessità di un fenomeno può e deve essere letta con un approccio interdisciplinare e interistituzionale “complessa”, capace cioè di “abbracciare” un insieme di più elementi, da più parti connessi tra loro. Durante altri percorsi di “ricerca azione”, avviati dalla cattedra di Psicologia sociale e giuridica con diverse Istituzioni, è stato sperimentato il ruolo del ricercatore come mediatore interistituzionale che pensa, crea e realizza progetti, costruendo network e partnership, che rielabora e riformula in nuove attività le idee proposte, che organizza eventi e incontri volti a creare sensibilità su fenomeni oggetto della collaborazione interistituzionale e che media tra gli interessi delle diverse parti. In occasione dell’implementazione dei contenuti e attività previsti in convenzioni e protocolli d’intesa tra l’ Università degli Studi di Sassari e Istituzioni quali il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il Dipartimento della Giustizia Minorile e il Comune di Sassari – Settore Politiche Sociali e Pari Opportunità sono state sperimentate azioni con nuovi strumenti e tecniche professionali e attivati nuovi percorsi di ricerca, finalizzati ad incentivare l’inclusione sociale di minori autori di reato 7
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Tesi di dottorato in Scienze <strong>della</strong> Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu<br />
<strong>Funzioni</strong> e <strong>competenze</strong> <strong>della</strong> <strong>Polizia</strong> <strong>Giudiziaria</strong> <strong>nella</strong> <strong>raccolta</strong> <strong>delle</strong> dichiarazioni probatorie.<br />
altri filoni di “ricerca e formazione” congiunte.<br />
La necessità di crare una “network” fra Istituzioni coinvolte nello stesso<br />
processo di definizione e risoluzione di un fenomeno problematico, anche se<br />
con prospettive, metodi e strumenti diversi, nasce da una “consapevolezza<br />
teorica” che la complessità di un fenomeno può e deve essere letta con un<br />
approccio interdisciplinare e interistituzionale “complessa”, capace cioè di<br />
“abbracciare” un insieme di più elementi, da più parti connessi tra loro.<br />
Durante altri percorsi di “ricerca azione”, avviati dalla cattedra di<br />
Psicologia sociale e giuridica con diverse Istituzioni, è stato sperimentato il<br />
ruolo del ricercatore come mediatore interistituzionale che pensa, crea e realizza<br />
progetti, costruendo network e partnership, che rielabora e riformula in<br />
nuove attività le idee proposte, che organizza eventi e incontri volti a creare<br />
sensibilità su fenomeni oggetto <strong>della</strong> collaborazione interistituzionale e che<br />
media tra gli interessi <strong>delle</strong> diverse parti.<br />
In occasione dell’implementazione dei contenuti e attività previsti in<br />
convenzioni e protocolli d’intesa tra l’ Università degli Studi di Sassari e<br />
Istituzioni quali il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il<br />
Dipartimento <strong>della</strong> Giustizia Minorile e il Comune di Sassari – Settore<br />
Politiche Sociali e Pari Opportunità sono state sperimentate azioni con nuovi<br />
strumenti e tecniche professionali e attivati nuovi percorsi di ricerca,<br />
finalizzati ad incentivare l’inclusione sociale di minori autori di reato<br />
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