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Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle ...

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Tesi di dottorato in Scienze <strong>della</strong> Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu<br />

<strong>Funzioni</strong> e <strong>competenze</strong> <strong>della</strong> <strong>Polizia</strong> <strong>Giudiziaria</strong> <strong>nella</strong> <strong>raccolta</strong> <strong>delle</strong> dichiarazioni probatorie.<br />

Un’altra caratteristica <strong>della</strong> ricerca qualitativa riguarda la flessibilità <strong>nella</strong> scelta dei<br />

metodi e quindi l’adozione di più metodi a seconda dell’oggetto indagato (intervista,<br />

focus group etc.) senza il “timore” di abbandonare un metodo che ci si rende conto<br />

non essere, per uno specifico caso, adeguatamente efficace.<br />

Inoltre il ruolo del ricercatore non viene percepito asetticamente, ma come un<br />

individuo con propri identità, background culturale, opinioni e valori etc., fattori<br />

con i quali si accosterà alla ricerca che non può risultare immune dalla<br />

“soggettività” che lo stesso rappresenta. Il ricercatore ha una funzione<br />

fondamentale <strong>nella</strong> ricerca qualitativa perché è uno strumento analitico sostanziale<br />

in tutte le sue fasi, dall’ipotesi progettuale all’analisi <strong>delle</strong> informazioni ottenute,<br />

oggetto <strong>delle</strong> sue interpretazioni e riflessioni personali. Il suo punto di vista non<br />

potrà mai, quindi, coincidere completamente con quello dei partecipanti, in<br />

considerazione del fatto che è attore compartecipe <strong>della</strong> costruzione <strong>della</strong> realtà<br />

indagata, portatore dei suoi valori (Cicognani, 2002).<br />

La “negoziazione dei punti di vista” può esserci, oltre che <strong>nella</strong> fase <strong>della</strong><br />

“rilevazione”, anche in occasione <strong>della</strong> restituzione dei risultati ai partecipanti dove<br />

lo studioso può verificare se ha adeguatamente colto la complessità del fenomeno;<br />

diversi metodi prevedono inoltre una collaborazione costante tra staff di ricerca e i<br />

partecipanti come l’action research (Lewin, 1946; 1951).<br />

2.1 Le tecniche dell’osservazione<br />

Se partiamo dal presupposto che nessun metodo dell’indagine qualitativa, al di<br />

là del fenomeno indagato, può prescindere dall’ “osservazione”: un’osservazione<br />

focalizzata sul comportamento dell’interlocutore, sul contesto in cui si “raccolgono<br />

le informazioni”, sulle relazioni che si instaurano tra i partecipanti e tra i<br />

partecipanti e il ricercatore, l’auto-osservazione del ricercatore, in relazione anche<br />

alle influenze sulla realtà indagata etc., ci rendiamo conto <strong>della</strong> sua rilevanza e di<br />

come sia riduttivo intenderla come una semplice e personale modalità di guardare<br />

la realtà. Intendiamo invece evidenziare come l’osservazione generi la riflessione e<br />

possa quindi determinare “la scoperta” suggerendo <strong>delle</strong> “ipotesi” che<br />

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