Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle ...

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30.05.2013 Views

Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. costruzione di un racconto aumenta con l’aumentare dell’incredulità dell’interlocutore. Una menzogna credibile richiede chiramente uno sforzo mentale e una pianificazione della fabula notevoli; tale impegno comporterebbe una maggiore facilità a fare errori nel linguaggio. Secondo questo approccio le menzogne si , a seconda della portata delle conseguenze riscontrabili, in quelle ad “alto contenuto cognitivo” e a “basso contenuto cognitivo”. Un bugiardo inesperto, che si “confronta” con una menzogna ad alto carico cognitivo, potrebbe, con un autocrollo eccessivo, lasciare forti indizi di menzogna e quindi, nello specifico contesto della testimonianza, di colpevolezza (Ekman, Frisien, 1972; De Leo, Scali, Caso, 2005). Se la motivazione a volte non è determinante ai fini della riuscita nell’inganno, spesso lo possono essere le competenze personali e sociali che fanno sentire il bugiardo più sicuro di se e quindi più credibile (Feldman, Jason Coast, 1999). Gli studi sul tema si sono focalizzati in particolar modo sulla menzogna in fase di codifica degli indicatori oggettivi (encoding) 11 e in fase di decodifica degli indicatori soggettivi (decoding); nel primo caso l’oggetto specifico dell’indagine riguarda i comportamenti di chi mente e la comparazione tra l’analisi di testi con contenuti veritieri e falsi; nel secondo caso si indagano gli indicatori di veridicità/falsità (Mann, Vrij, Bull, 1998). Entrambi i filoni di ricerca risultano particolarmente importanti per le Forze dell’Ordine, in particolar modo, al loro interno, gli studi che hanno come fine ultimo il miglioramento delle prassi e delle modalità di conduzione dell’ interrogatorio con l’apprendimento di tecniche di smascheramento della menzogna. 11 Vedi Progetto d’internazionalizzazione nell’Appendice A. 48

Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. CAPITOLO II I metodi e gli strumenti della ricerca qualitativa Le cornici teoriche, definite nell’introduzione, hanno guidato l’esplorazione di metodi e strumenti, capaci di comprendere la complessità del fenomeno oggetto dell’indagine. Considerato il focus del lavoro non ci si soffermerà, quindi, in questa sede sul dibattito che riguarda i metodi quantitativi di orientamento positivista (Guba, Licoln, 1994), e quelli qualitativi di orientamento socio-costruzionista (Gergen, 1985, 2004; Kruglanski, Jost 2000), piuttosto si è ritenuto opportuno descrivere i principali metodi qualitativi e, nello specifico il focus group, adottato per raggiungere gli obiettivi conoscitivi della ricerca, il cui impianto metodologico sarà trattato, insieme ai principali risultati, nel capitolo che segue. Infine, il capitolo non ha l’intento di essere esaustivo nella presentazione della ricerca qualitativa e dei suoi metodi, ma di fornire le chiavi di lettura per le scelte metodologiche adottate nella ricerca. 1. Il processo della ricerca “La ricerca psicosociale cerca di rispondere ai problemi e alle domande attinenti alla vita degli individui prendendo in considerazione sia le caratteristiche psicologiche sia le caratteristiche dell’ambiente fisico e sociale in cui gli individui si trovano ad agire” (Zappala, 2002, p. 27). Secondo Scilligo (1981) l’ambito d’azione della ricerca psicosociale è legato a quattro dimensioni correlate tra loro: l’ambiente fisico e sociale (le varabili legate alle condizioni ambientali in cui vivono i soggetti), le peculiarità delle persone che partecipano alla ricerca (le opinioni, gli atteggiamenti, le potenzialità dei partecipanti, le caratteristiche psicologiche etc.), le caratteristiche dell’intervento sperimentale e le variabili determinanti gli effetti dell’intervento (la dimensione “intervento” riguarda il 49

Tesi di dottorato in Scienze <strong>della</strong> Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu<br />

<strong>Funzioni</strong> e <strong>competenze</strong> <strong>della</strong> <strong>Polizia</strong> <strong>Giudiziaria</strong> <strong>nella</strong> <strong>raccolta</strong> <strong>delle</strong> dichiarazioni probatorie.<br />

CAPITOLO II<br />

I metodi e gli strumenti <strong>della</strong> ricerca qualitativa<br />

Le cornici teoriche, definite nell’introduzione, hanno guidato l’esplorazione di<br />

metodi e strumenti, capaci di comprendere la complessità del fenomeno oggetto<br />

dell’indagine.<br />

Considerato il focus del lavoro non ci si soffermerà, quindi, in questa sede sul<br />

dibattito che riguarda i metodi quantitativi di orientamento positivista (Guba,<br />

Licoln, 1994), e quelli qualitativi di orientamento socio-costruzionista (Gergen, 1985,<br />

2004; Kruglanski, Jost 2000), piuttosto si è ritenuto opportuno descrivere i<br />

principali metodi qualitativi e, nello specifico il focus group, adottato per raggiungere<br />

gli obiettivi conoscitivi <strong>della</strong> ricerca, il cui impianto metodologico sarà trattato,<br />

insieme ai principali risultati, nel capitolo che segue.<br />

Infine, il capitolo non ha l’intento di essere esaustivo <strong>nella</strong> presentazione <strong>della</strong><br />

ricerca qualitativa e dei suoi metodi, ma di fornire le chiavi di lettura per le scelte<br />

metodologiche adottate <strong>nella</strong> ricerca.<br />

1. Il processo <strong>della</strong> ricerca<br />

“La ricerca psicosociale cerca di rispondere ai problemi e alle domande attinenti<br />

alla vita degli individui prendendo in considerazione sia le caratteristiche<br />

psicologiche sia le caratteristiche dell’ambiente fisico e sociale in cui gli individui si<br />

trovano ad agire” (Zappala, 2002, p. 27).<br />

Secondo Scilligo (1981) l’ambito d’azione <strong>della</strong> ricerca psicosociale è legato a<br />

quattro dimensioni correlate tra loro: l’ambiente fisico e sociale (le varabili legate alle<br />

condizioni ambientali in cui vivono i soggetti), le peculiarità <strong>delle</strong> persone che<br />

partecipano alla ricerca (le opinioni, gli atteggiamenti, le potenzialità dei partecipanti,<br />

le caratteristiche psicologiche etc.), le caratteristiche dell’intervento sperimentale e le<br />

variabili determinanti gli effetti dell’intervento (la dimensione “intervento” riguarda il<br />

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