Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle ...
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Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. pensare a questa ricerca, contribuire alla ricerca scientifica, come si potrebbe, non dico standardizzare, ma individuare alcuni criteri di base, principi per contatti costanti tra la Polizia giudiziaria e il Pubblico Ministero. Poi andiamo ancora oltre perché le fasi vanno comunicate al Ministero, ma sappiamo che devono passare attraverso le varie gerarchie. Questo va benissimo, ma deve trovare degli strumenti e delle strategie adeguate altrimenti rischiamo… Abbiamo appena parlato dell’intervista cognitiva. Se uno psicologo di buona volontà vuole arrivare alla verità, ad esempio fa un gran pasticcio come è successo alcune volte, mi dice io ci sto parlando, ma intanto cerco di capire qualche cosa al di fuori dell’audizione protetta ad esempio, è non ha fatto un buon servizio pur volendolo fare, perché non ha individuato il luogo adatto, e come diceva il Dottor Caria, quello psicologo che è veramente in gamba, sa che non bisogna, che certi strumenti che ci sono a garanzia del minorenne, a tutela, a garanzia dell’indagato, a garanzia delle procedure di giustizia…Seguire tutto questo è importante questo lo sappiamo perché fa parte del nostro lavoro, anche le sedi adeguate, in un livello politico come dire, ma è altro. Io che mi occupo di sicurezza, di prevenzione di tematiche relative alla devianza e alla criminalità, cerco di fare le cose a seconda del livello. Se io produco un libro che è il mio mestiere, credo che sto contribuendo anche ad una certa politica sulla sicurezza, se scrivo direttamente al Ministro devo trovare…, questo vi stiamo chiedendo di fare, vi stiamo chiedendo questo, individuiamolo insieme. Risposta Guardia di Finanza Questa ricerca che per me è stata molto intelligente ecc, se la fate voi singolarmente nessuno si fa sentire, se invece voi cercate di coinvolgere chiunque e fatte un lavoro di gruppo (…) le problematiche sono queste…. Prof. Patrizi Riprendo i tre punti che ho appena citato: progetto di internazionalizzazione, la ricerca fatta qui fa parte di quel progetto che abbiamo citato in apertura, Università di Sassari, di Bergamo e di Portsmouth; secondo punto citato, vi ho appena detto che, certo non scendendo in certi dettagli, abbiamo presentato la nostra ricerca a due occasioni rilevanti a livello nazionale, il Congresso Nazionale della Associazione Italiana di Psicologia, Sezione di Psicologia sociale, con studiosi e docenti di altre sedi che si occupavano di queste tematiche, c’era Anna Boldri con l’Università di Napoli, Daniela Pajardi Università di Urbino e c’erano ovviamente nel pubblico altri colleghi. A Bari recentemente primo convegno di Psicologia giuridica Italiana. Quindi lo stiamo facendo questo. Questa è un’opera capillare che lei mi sta chiedendo e io credo che stiamo cercando di farlo. Su questo volevo rassicurarla perché credo che ci sia anche un passaggio successivo, che sta nella sua mente e che un po’ sta nella mente di ciascun professionista che lavorando seriamente vorrebbe delle condizioni migliori. Sappiamo che ci sono tanti piccoli passi, se no rischiamo di cadere, provare con le intuizioni e costruire le occasioni, io la intendo in questo modo. Altro intervento dal pubblico LXXXIII
Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. Io mi associo un po’… bisogna cercare quelle situazioni per venire sempre più vicino possibile alla soluzione e confrontandosi sulle tematiche (…). Mi chiedo ma è stata scelta apposta l’immagine sulle diapositive che raffigura una squadra? Dott. De Gregorio La figura dei giocatori diciamo che richiama un altro concetto, che quando siamo convinti che riusciamo a raggiungere un altro obiettivo. Altro intervento dal pubblico A me richiamava l’importanza di collaborare.. Dott. De Gregorio Tutti i giocatori, al di là della maglia, alcuni si vedono e altri no, stanno festeggiando per un obiettivo raggiunto. Prof. Patrizi Ciò richiama un altro concetto… in letteratura… “autoefficacia collettiva”, che quando siamo convinti di avere le capacità per poter raggiungere l’obiettivo mediante l’altro però non dobbiamo mai nasconderci le realtà, le sappiamo e le conosciamo. Non è facile collaborare e cooperare mantenendo la propria identità (…) Io penso una cosa da un punto di vista psicologico, siamo tentati di fare sempre di più con il nostro “conosciuto”, come dire io quando ascolto dei colleghi, che sono come me costruzionisti …la realtà si costruisce..quando sento la ricerca qualitativa, quando mi cominciano a raccontare ricerca qualitativa, numeri, mi distraggo, mi annoio e sbaglio, perché so quanto sbaglio, è inevitabile però che io mi senta più attratta da ascoltare altre cose e allora devo essere consapevole a devo ricordarmelo sempre, perché poi ce lo dimentichiamo, facilmente ci dimentichiamo che il non conosciuto, il non amato, il diverso da noi è comunque più difficile, è più difficile l’avvicinamento, non è detto che sia impossibile, è abbastanza naturale che si cerchi di accompagnare con nostri simili, con persone che condividono la stessa problematica, le stesse cose, lo stesso Comandante… magari, che ne so insomma, e ci si capisce anche di più. È altrettanto importante ricordarsi sempre che questa è una forma limitativa diciamo dell’esperienza, della stessa esperienza e che quindi non la si può eliminare, ma la si può tenere sotto controllo, come rispetto ad alcune cose che dicevate prima. Rispetto all’interpretazione erronea che è stata trascritta, forse non arriveremo mai alla formula magica per evitarla; possiamo però adottare degli strumenti per tenere sotto controllo il rischio di un’interpretazione erronea, e il primo strumento è non nasconderci dietro ad un dito, è facile che succeda: io sono competente, io mi formo, io ho fatto tanto per questo mestiere, è una vita che faccio questo mestiere e può anche accadere che io interpreti erroneamente, perché è umano, perché fa parte della lettura della realtà. Questa cosa rispetto a questa squadra. È bella questa cosa del senso del raggiungimento dell’obiettivo, come vuole significare questa foto, sappiamo che ci sono momenti in cui LXXXIV
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<strong>Funzioni</strong> e <strong>competenze</strong> <strong>della</strong> <strong>Polizia</strong> <strong>Giudiziaria</strong> <strong>nella</strong> <strong>raccolta</strong> <strong>delle</strong> dichiarazioni probatorie.<br />
Io mi associo un po’… bisogna cercare quelle situazioni per venire sempre più vicino<br />
possibile alla soluzione e confrontandosi sulle tematiche (…).<br />
Mi chiedo ma è stata scelta apposta l’immagine sulle diapositive che raffigura una squadra?<br />
Dott. De Gregorio<br />
La figura dei giocatori diciamo che richiama un altro concetto, che quando siamo convinti<br />
che riusciamo a raggiungere un altro obiettivo.<br />
Altro intervento dal pubblico<br />
A me richiamava l’importanza di collaborare..<br />
Dott. De Gregorio<br />
Tutti i giocatori, al di là <strong>della</strong> maglia, alcuni si vedono e altri no, stanno festeggiando per<br />
un obiettivo raggiunto.<br />
Prof. Patrizi<br />
Ciò richiama un altro concetto… in letteratura… “autoefficacia collettiva”, che quando<br />
siamo convinti di avere le capacità per poter raggiungere l’obiettivo mediante l’altro però<br />
non dobbiamo mai nasconderci le realtà, le sappiamo e le conosciamo. Non è facile<br />
collaborare e cooperare mantenendo la propria identità (…) Io penso una cosa da un punto<br />
di vista psicologico, siamo tentati di fare sempre di più con il nostro “conosciuto”, come<br />
dire io quando ascolto dei colleghi, che sono come me costruzionisti …la realtà si<br />
costruisce..quando sento la ricerca qualitativa, quando mi cominciano a raccontare ricerca<br />
qualitativa, numeri, mi distraggo, mi annoio e sbaglio, perché so quanto sbaglio, è<br />
inevitabile però che io mi senta più attratta da ascoltare altre cose e allora devo essere<br />
consapevole a devo ricordarmelo sempre, perché poi ce lo dimentichiamo, facilmente ci<br />
dimentichiamo che il non conosciuto, il non amato, il diverso da noi è comunque più<br />
difficile, è più difficile l’avvicinamento, non è detto che sia impossibile, è abbastanza<br />
naturale che si cerchi di accompagnare con nostri simili, con persone che condividono la<br />
stessa problematica, le stesse cose, lo stesso Comandante… magari, che ne so insomma, e<br />
ci si capisce anche di più.<br />
È altrettanto importante ricordarsi sempre che questa è una forma limitativa diciamo<br />
dell’esperienza, <strong>della</strong> stessa esperienza e che quindi non la si può eliminare, ma la si può<br />
tenere sotto controllo, come rispetto ad alcune cose che dicevate prima.<br />
Rispetto all’interpretazione erronea che è stata trascritta, forse non arriveremo mai alla<br />
formula magica per evitarla; possiamo però adottare degli strumenti per tenere sotto<br />
controllo il rischio di un’interpretazione erronea, e il primo strumento è non nasconderci<br />
dietro ad un dito, è facile che succeda: io sono competente, io mi formo, io ho fatto tanto<br />
per questo mestiere, è una vita che faccio questo mestiere e può anche accadere che io<br />
interpreti erroneamente, perché è umano, perché fa parte <strong>della</strong> lettura <strong>della</strong> realtà.<br />
Questa cosa rispetto a questa squadra. È bella questa cosa del senso del raggiungimento<br />
dell’obiettivo, come vuole significare questa foto, sappiamo che ci sono momenti in cui<br />
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