Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle ...

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30.05.2013 Views

Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. informazioni, in questo rapporto di collaborazione che ci dovrebbe essere tra Autorità giudiziaria e la Polizia giudiziaria. Vi ringrazio Presentazione dei risultati della ricerca Da sinistra Dott. Caria, Prof. Patrizi, Dott.ssa Bussu, Dott. De Gregorio. Dott. De Gregorio Da 0:00:36 a 0:14:00 (…) Dott.ssa Bussu Questa ricerca fa parte di un progetto di internazionalizzazione che appunto coinvolge l’Università di Portsmouth, l’Università di Bergamo e l’Università di Sassari e che riguarda in generale gli strumenti, gli aspetti di codifica e decodifica della comunicazione menzognera. Noi nello specifico ci siamo occupati delle esigenze formative della Polizia giudiziaria. L’intento ultimo è quello appunto, e questa ne costituisce un’ importante occasione, di riuscire a creare dei protocolli operativi e delle linee guida, nell’ambito dalla raccolta delle sommarie informazioni e della gestione dell’interrogatorio delegato. Quindi auspichiamo che questo sia uno dei tanti incontri, con ulteriori possibilità di creare delle tavole rotonde con tutte le Forze dell’Ordine, anche perché rispetto ad altri Stati Europei quello che proprio manca in Italia è una linea guida, che orienti l’operatore in queste due funzioni appena dette e che tuteli comunque anche la persona interrogata. LXXIII

Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. Dott. De Gregorio. Fasi preliminari. Sostanzialmente sulle fasi preliminari abbiamo fatto alcuni accenni prima, ci passerò velocissimo. Il dottor Caria ci ha consentito di iniziare a capire prima di incontrare voi quali potevano essere le problematiche che si potevano incontrare, quindi ci ha aiutato a entrare nell’ambito del progetto. Chi di voi ha partecipato ai focus group ricorderà che noi 0:16:03 a 0:16:30 (…) Pur avendo in mente quali potevano essere i rischi e le risorse potenziali, abbiamo provato, proprio per il dato approccio qualitativo, a non suggerirvi le risposte, che è una cosa che stavate dicendo poteva essere una risorsa. Quindi noi a partire da questa fase preliminare 17.01, 17,37 (…) Dott.ssa Bussu. In merito alle informazioni raccolte durante i focus group, ci siamo soffermati su queste due funzioni, come detto prima, su la raccolta di sommarie informazioni e l’interrogatorio delegato nella prospettiva appunto di un miglioramento della loro gestione. Quindi tra le principali finalità della ricerca: individuare le tecniche personali o informalmente riconosciute e proporre partendo appunto da delle esperienze pratiche dal vostro esperenziale, pensare a delle potenziali soluzioni per i problemi con i quali vi confrontate costantemente, quotidianamente, e quindi partire dalla prassi per poi costruire un metodo condiviso. Rispetto al metodo del focus group ne abbiamo parlato, dirò solamente che abbiamo effettuato 6 focus group, 3 nel 2007 con Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza e tre nel 2008 sempre con gli stessi corpi; l’idea è poi, nei prossimi mesi, di coinvolgere anche le altre Forze dell’Ordine. Quindi abbiamo coinvolto i gradi che si occupano specificatamente di queste funzioni, come vediamo l’età dei partecipanti va dai 34 ai 54 anni. E’ stata presente solamente una donna, l’Ispettrice Loche che oltretutto si occupa specificatamente, credo anche sia l’unica, di violenze sessuali e di testimonianza dei minori. Ci ha colpito il fatto che ci fosse appunto una buona rappresentanza di persone, rispetto al livello di scolarizzazione, laureati. Abbiamo analizzato questi sei focus group con un software Atlas.ti. Eugenio vuoi dare tu alcune informazioni tecniche al riguardo? Dottor De Gregorio. Come avviene il processo di analisi di queste informazioni. Allora vi ricorderete che tutti i focus group erano video registrati, perché il filmato in formato digitale può essere datato. Come funziona, il video in una schermata può essere adattabile di dimensioni, sotto il video compare un 0:21:02 che consente di far andare il video avanti indietro, per ritagliare dei pezzi di relazione che vengono utilizzati dal ricercatore 0:21:25 a 23 58. Dott.ssa Bussu. Abbiamo cercato rispetto all’analisi, almeno in merito alla presentazione di oggi, di affrontare le principale aree dimensionali emerse dai focus group: le risorse personali e strumentali della Polizia giudiziaria, individuali, le procedure per la gestione LXXIV

Tesi di dottorato in Scienze <strong>della</strong> Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu<br />

<strong>Funzioni</strong> e <strong>competenze</strong> <strong>della</strong> <strong>Polizia</strong> <strong>Giudiziaria</strong> <strong>nella</strong> <strong>raccolta</strong> <strong>delle</strong> dichiarazioni probatorie.<br />

informazioni, in questo rapporto di collaborazione che ci dovrebbe essere tra Autorità<br />

giudiziaria e la <strong>Polizia</strong> giudiziaria. Vi ringrazio<br />

Presentazione dei risultati <strong>della</strong> ricerca<br />

Da sinistra Dott. Caria, Prof. Patrizi, Dott.ssa Bussu, Dott. De Gregorio.<br />

Dott. De Gregorio Da 0:00:36 a 0:14:00 (…)<br />

Dott.ssa Bussu<br />

Questa ricerca fa parte di un progetto di internazionalizzazione che appunto coinvolge<br />

l’Università di Portsmouth, l’Università di Bergamo e l’Università di Sassari e che riguarda<br />

in generale gli strumenti, gli aspetti di codifica e decodifica <strong>della</strong> comunicazione<br />

menzognera.<br />

Noi nello specifico ci siamo occupati <strong>delle</strong> esigenze formative <strong>della</strong> <strong>Polizia</strong> giudiziaria.<br />

L’intento ultimo è quello appunto, e questa ne costituisce un’ importante occasione, di<br />

riuscire a creare dei protocolli operativi e <strong>delle</strong> linee guida, nell’ambito dalla <strong>raccolta</strong> <strong>delle</strong><br />

sommarie informazioni e <strong>della</strong> gestione dell’interrogatorio delegato. Quindi auspichiamo<br />

che questo sia uno dei tanti incontri, con ulteriori possibilità di creare <strong>delle</strong> tavole rotonde<br />

con tutte le Forze dell’Ordine, anche perché rispetto ad altri Stati Europei quello che<br />

proprio manca in Italia è una linea guida, che orienti l’operatore in queste due funzioni<br />

appena dette e che tuteli comunque anche la persona interrogata.<br />

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