Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle ...

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30.05.2013 Views

Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. Un altro aspetto fondamentale nell’impostazione delle domande è legato al non dar nulla per scontato e porre anche i quesiti più semplici, che possono determinare la risoluzione di un caso complesso (estratto 8). Focus group - Arma dei Carabinieri I - Estratto n. 10 “ L’Interrogatorio”- Un caso critico “Io ho avuto la fortuna di lavorare su un caso “freddo” che risaliva al 1991 e non ci abbiamo lavorato nel 2003 e si trattava di un tentato omicidio i cui colpevoli erano stati dopo poco assicurati alla giustizia, però in questo caso, erano state tralasciate altre ipotesi investigative o meglio ci si era fermati a ciò che era apparente, al caso concreto, gli autori del tentato omicidio senza scavare i retroscena, perché ci si era accontentati dei motivi più apparenti (…).. noi abbiamo lavorato sulle stesse persone esaminate nel 1991, una voleva collaborare, ma gli elementi che forniva dovevano essere supportati da un’altra persona e l’altra aveva un atteggiamento più rigido… noi riuscimmo a farla aprire con tutta una serie…instaurando un rapporto e avendo raccolto degli elementi. Quello che mi colpì di questo caso fu il fatto che gli feci domande molto semplici per me e alle quali mi rispose contribuendo a chiudere il cerchio e a costruire quel castello accusatorio nei confronti di quelle persone che erano rimaste fuori. Io gli chiesi, durante il verbale:- “Lei perché non ha riferito queste cose all’epoca?” Rispose:- “Perché nessuno me lo aveva chiesto” - Un caso semplicissimo, sarebbe bastato chiedergli: - Con chi aveva acquistato l’arma, chi c’era…” Io le avrei anche dette queste cose, ma non me le chiese nessuno. Noi lavoriamo d’istinto, ma le domande semplici non dobbiamo tralasciarle mai (….)” Ma l’impostazione delle domande dipende anche dalla tipologia di reato (estratti 11-12). Per esempio, nel caso di “reati contro la persona”, non si devono concentrare sul fatto, ma sulle informazioni che incorniciano l’evento (storia della vittima, frequentazioni, abitudini etc.); nei “reati contro il patrimonio” (furti, scippi, rapine) invece le domande sono circoscritte al fatto criminoso. Focus group - Polizia di Stato I - Estratto n. 11 “ La tipologia di reato” POL1 Nel caso di una rapina necessariamente la raccolta di sommarie informazioni, la persona… il tutto è incentrato sul fatto perché non c’è un prima e non c’è un dopo, quindi alla persona vanno fatte domande specifiche su quel fatto, su quel momento e sulla zona, non c’è un prima, non c’è una mattina, il giorno prima ..non c’è…ma noi che ci occupiamo di reati contro la persona, totalmente diverso..poco sul fatto perché la maggior parte delle persone sul fatto non ne sanno niente, ci occupiamo molto del cosiddetto contorno, del giorno prima, dell’anno prima, di 5 anni prima…di tutto il contorno della vittima del reato. Quindi il nostro lavoro non è legato solo sul quel reato, in quel momento, su quel fatto..POL2 ma tiene conto anche del contesto sociale POL1 certo il contesto sociale, simbolico che ci può interessare. Ed è implicito che la testimonianza venga raccolta in considerazione delle piste investigative legate al reato (estratto 12). Focus group - Polizia di Stato I - Estratto n. 12 “ La tipologia di reato” (…) Poi si procede all’istruzione delle informazioni (…) a seconda del reato facciamo domande socialmente connesse al fatto. Se qui per questo fatto e ti chiediamo delle cose specifiche che riguardano questo fatto. Noi abbiamo piste investigative collegate al fatto… la testimonianza va presa in funzione di qualcosa che dovremo fare dopo (…) ci sono indagini che 146

Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. non richiedono domande specifiche…dove è necessario approfondire, soprattutto nell’attività delegata, dove non c’è un ulteriore sviluppo perché l’indagine è sul tavolo del PM, quindi non siamo delegati a fare una copia e ritrasmettiamo e non c’è un seguito e noi siamo delegati a fare l’interrogatorio, quindi ritrasmettiamo, dove invece la testimonianza è su nostra iniziativa siamo più attenti perché sappiamo che dopo, sulla base di quel verbale, si possono fare alcune attività. Ma anche il profilo dell’ interrogato ha una sua rilevanza nell’impostazione dell’assunzione di informazioni/interrogatorio; diventano fattori discriminanti l’età, il sesso, il livello di scolarizzazione, il contesto socio-culturale di riferimento etc. (estratto 13). Capire il profilo della persona che si ha di fronte e le modalità più adeguate per gestire più efficacemente possibile l’interrogatorio sono aree di miglioramento e oggetto di esigenze formative. Focus group - Arma dei Carabinieri I - Estratto n. 13 Le difficoltà legate al contesto “Certo si adottano varie tecniche in base sia al soggetto che al fatto compiuto…L’anziano è il più difficile, vuole cercare di coprire il fatto…inizialmente non rende la testimonianza. soprattutto per i reati dell’ambito agropastorale..in Paesi nel Centro Sardegna dove la cultura è quella di coprire e di non esporsi per timori di vendetta, (..) Nel centro Sardegna i fatti non vengono denunciati.. cambia la percezione delle persone rispetto al ruolo della Giustizia…. Soprattutto per i reati che si sviluppano nell’ambito familiare, mi riferisco ai maltrattamenti familiari. Casi molto delicati. C’è un paradosso, dopo la formalizzazione della denuncia ci si tira indietro” Come affermano Zani e collaboratori (2003, p. 217), durante l’interrogatorio “l’attività di ricordo, condotta congiuntamente dai due interlocutori, consente di ottenere una versione autorevole e accreditata degli eventi passati, partendo dalla quale saranno legittimate le future azioni legali”. Al riguardo, come evidenziano Castellani e Pajardi (1991), durante le diverse fasi processuali, l’imputato tenderà a confermare la versione prodotta durante il fermo o al momento dell’interrogatorio piuttosto che ripercorrere l’esperienza vissuta; elemento che ne sottolineamente ulteriormente l’importanza. Il verbale risulta quindi l’espressione di una negoziazione tra chi ha /non ha commesso il reato e un rappresentante dell’Autorità giudiziaria che ha il compito di produrre un atto pubblico che rielabori l’evento comunicatogli. 147

Tesi di dottorato in Scienze <strong>della</strong> Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu<br />

<strong>Funzioni</strong> e <strong>competenze</strong> <strong>della</strong> <strong>Polizia</strong> <strong>Giudiziaria</strong> <strong>nella</strong> <strong>raccolta</strong> <strong>delle</strong> dichiarazioni probatorie.<br />

non richiedono domande specifiche…dove è necessario approfondire, soprattutto nell’attività<br />

delegata, dove non c’è un ulteriore sviluppo perché l’indagine è sul tavolo del PM, quindi non<br />

siamo delegati a fare una copia e ritrasmettiamo e non c’è un seguito e noi siamo delegati a fare<br />

l’interrogatorio, quindi ritrasmettiamo, dove invece la testimonianza è su nostra iniziativa siamo<br />

più attenti perché sappiamo che dopo, sulla base di quel verbale, si possono fare alcune attività.<br />

Ma anche il profilo dell’ interrogato ha una sua rilevanza nell’impostazione<br />

dell’assunzione di informazioni/interrogatorio; diventano fattori discriminanti l’età, il<br />

sesso, il livello di scolarizzazione, il contesto socio-culturale di riferimento etc.<br />

(estratto 13). Capire il profilo <strong>della</strong> persona che si ha di fronte e le modalità più<br />

adeguate per gestire più efficacemente possibile l’interrogatorio sono aree di<br />

miglioramento e oggetto di esigenze formative.<br />

Focus group - Arma dei Carabinieri I - Estratto n. 13 Le difficoltà legate al contesto “Certo si<br />

adottano varie tecniche in base sia al soggetto che al fatto compiuto…L’anziano è il più difficile,<br />

vuole cercare di coprire il fatto…inizialmente non rende la testimonianza. soprattutto per i reati<br />

dell’ambito agropastorale..in Paesi nel Centro Sardegna dove la cultura è quella di coprire e di<br />

non esporsi per timori di vendetta, (..) Nel centro Sardegna i fatti non vengono denunciati..<br />

cambia la percezione <strong>delle</strong> persone rispetto al ruolo <strong>della</strong> Giustizia…. Soprattutto per i reati che<br />

si sviluppano nell’ambito familiare, mi riferisco ai maltrattamenti familiari. Casi molto delicati.<br />

C’è un paradosso, dopo la formalizzazione <strong>della</strong> denuncia ci si tira indietro”<br />

Come affermano Zani e collaboratori (2003, p. 217), durante l’interrogatorio<br />

“l’attività di ricordo, condotta congiuntamente dai due interlocutori, consente di<br />

ottenere una versione autorevole e accreditata degli eventi passati, partendo dalla<br />

quale saranno legittimate le future azioni legali”. Al riguardo, come evidenziano<br />

Castellani e Pajardi (1991), durante le diverse fasi processuali, l’imputato tenderà a<br />

confermare la versione prodotta durante il fermo o al momento dell’interrogatorio<br />

piuttosto che ripercorrere l’esperienza vissuta; elemento che ne sottolineamente<br />

ulteriormente l’importanza.<br />

Il verbale risulta quindi l’espressione di una negoziazione tra chi ha /non ha<br />

commesso il reato e un rappresentante dell’Autorità giudiziaria che ha il compito di<br />

produrre un atto pubblico che rielabori l’evento comunicatogli.<br />

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