Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle ...
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Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. Un altro “strumento”, umano in questo caso, adottato spesso dalla Polizia giudiziaria è la figura dell’informatore/confidente (art.203 c.p.p.) (Figura 7), una persona inserita nel contesto criminoso (per es. per reati legati allo spaccio e alla droga), generalmente con precedenti penali, ma non per forza, che può fornire adeguate informazioni alle Forze dell’Ordine su chi per esempio gestisce certi traffici, indicazioni su particolari dinamiche tra associazioni a delinquere rivali etc., quindi informazioni che potremo definire “di orientamento” all’indagine. Si tratta di figure rilevanti che però la Polizia giudiziaria utilizza misuratamente, generalmente nelle fasi iniziali delle indagini, perché spesso se non agisce con cautela può essere a sua volta “usata” e “ingannata”, oggetto di facili strumentalizzazioni. Per tale motivazione è sempre bene far ricorso all’informatore per situazioni generali e non nei casi specifici (estratto 4). Un aspetto importante da evidenziare è legato alla relazione professionale che si istaura tra PG e informatore, difatti l’informatore parla con sincerità con pochissime persone, per questo non può essere “passato a più agenti”. Tra colleghi questa conoscenza implicita viene rispettata anche al di là del ruolo gerarchico rivestito per es. se l’indagine è condotta da un Maresciallo capo, ma l’informatore è un contatto dell’Appuntato, parlerà comunque con quest’ultimo, consapevoli che l’effetto negativo potrebbe consistere nel “perdere l’informatore” o nel trovarsi davanti un “informatore inaffidabile”. 136
Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. Focus group Guardia di Finanza I- Estratto n. 4 “L’informatore” Per quanto riguarda l’informatore che ti deve dare la notizia, che ti serve per iniziare un’indagine…meno lo tocchi, meno lo tratti e meglio è. L’informatore lo acquisisci da una precedente operazione, io ho bloccato 30 persone, la trentunesima il Magistrato però l’ha denunciata a piede libero, io la vado a perquisire… e gli dico “amico mio, tu hai fatto questo, questo e quest’altro, alla prossima ti stano”e il rapporto per quanto riguarda questi tipi di indagine nasce li…se a me serve un’informazione, la vado a chiedere a lui, per esempio nel campo della droga, io parlo per mia esperienza personale, non vai a dire “quando sai che arriva un carico vallo a prendere” è una cosa pericolosissima…qualche collega si è trovato nei guai… l’altro giorno lo hanno assolto”…non si capisce bene se è l’informatore che ti ha dato la notizia o sei tu che hai detto all’informatore, siccome mi interessa lo arresto, giusto chiediamo “chi c’è adesso che bazzica …tizio etc.…. arrivederci e grazie e non ci vediamo mai più perché se no…più rapporti ci sono e più uno si mette nei guai. GF2 Ci sono informatori che lo fanno di professione.. GF1 Mai usare l’informatore per il servizio specifico. Quello che ti dice ci sono 10 kg di esplosivo, andiamo e lo prendiamo perché normalmente c’è la fregatura…è possibilissimo che lo abbia messo lui…. L’informatore si usa raramente, solo per casi eccezionali. Rispetto all’affidabilità dell’informatore si cerca di rafforzare un rapporto privilegiato e duraturo nel tempo con lo stesso piuttosto che attivare contatti con diversi informatori che diventerebbero incontrollabili. L’informatore/confidente, per i suoi servigi, riceve dei compensi 32 in relazione alle informazioni fornite e agli esiti positivi che ne sono determinati (quali per esempio l’importanza della sostanza stupefacente sequestrata, il numero dei criminali arrestati e dei beni patrimoniali sequestrati, etc.), alle informazioni sulla “logistica” dei malviventi, gli scopi dell’organizzazione criminale, etc. Rivestono particolare valore le collaborazioni per la “scoperta” e lo “smantellamento” di un’organizzazione criminale rispetto al “profilo criminale” dei suoi membri, del livello di infiltrazione nelle strutture pubbliche, dei danni scaturiti e chiaramente dell’interesse sociale del caso. 32 Acquis di Schengen - Decisione del Comitato esecutivo del 28 aprile 1999 riguardante i principi generali relativi al compenso di informatori e confidenti (SCH/Com-ex (99) 8, 2a rev.) Gazzetta ufficiale n. L 239 del 22/09/2000 pag. 0417 – 0419. 137
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Tesi di dottorato in Scienze <strong>della</strong> Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu<br />
<strong>Funzioni</strong> e <strong>competenze</strong> <strong>della</strong> <strong>Polizia</strong> <strong>Giudiziaria</strong> <strong>nella</strong> <strong>raccolta</strong> <strong>delle</strong> dichiarazioni probatorie.<br />
Un altro “strumento”, umano in questo caso, adottato spesso dalla <strong>Polizia</strong><br />
giudiziaria è la figura dell’informatore/confidente (art.203 c.p.p.) (Figura 7), una<br />
persona inserita nel contesto criminoso (per es. per reati legati allo spaccio e alla<br />
droga), generalmente con precedenti penali, ma non per forza, che può fornire<br />
adeguate informazioni alle Forze dell’Ordine su chi per esempio gestisce certi<br />
traffici, indicazioni su particolari dinamiche tra associazioni a delinquere rivali etc.,<br />
quindi informazioni che potremo definire “di orientamento” all’indagine.<br />
Si tratta di figure rilevanti che però la <strong>Polizia</strong> giudiziaria utilizza misuratamente,<br />
generalmente nelle fasi iniziali <strong>delle</strong> indagini, perché spesso se non agisce con<br />
cautela può essere a sua volta “usata” e “ingannata”, oggetto di facili<br />
strumentalizzazioni.<br />
Per tale motivazione è sempre bene far ricorso all’informatore per situazioni<br />
generali e non nei casi specifici (estratto 4).<br />
Un aspetto importante da evidenziare è legato alla relazione professionale che si<br />
istaura tra PG e informatore, difatti l’informatore parla con sincerità con<br />
pochissime persone, per questo non può essere “passato a più agenti”.<br />
Tra colleghi questa conoscenza implicita viene rispettata anche al di là del ruolo<br />
gerarchico rivestito per es. se l’indagine è condotta da un Maresciallo capo, ma<br />
l’informatore è un contatto dell’Appuntato, parlerà comunque con quest’ultimo,<br />
consapevoli che l’effetto negativo potrebbe consistere nel “perdere l’informatore” o<br />
nel trovarsi davanti un “informatore inaffidabile”.<br />
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