Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle ...

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30.05.2013 Views

Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. dichiarazioni probatorie rappresentano un supporto alla lettura del contributo. Considerazioni teoriche Fenomeni d’interesse indiretto della ricerca come la “memoria”, la “falsa testimonianza”, la “comunicazione menzognera” non possono essere trattati solamente con un approccio disciplinare, ma necessitano e richiedono una competenza più ampia, articolata, attenta alle interazioni all’interno delle quali tali processi (di percezione, memoria, ecc.) si realizzano. Di qui la specifica competenza della Psicologia sociale e in particolare della psicologia giuridica, che ha cercato, fin dalla sua nascita di rispondere alle esigenze della Giustizia penale (Fiore,1909, 1910; Musatti, 1931; Quadrio, De Leo, 1995; Quadrio, Pajardi, 1993, De Leo, Patrizi, 2002), facendo del diritto e dei suoi temi (da quelli più generali quali la riflessione sulla norma come valore sociale, l’analisi dei processi sociali ed istituzionali etc., a quelli più specifici e tecnici quali appunto la testimonianza, il comportamento deviante, il trattamento dell’autore di reato, la tutela e i diritti dl minore etc) il suo principale oggetto di studio. In questa ottica diventa rilevante lo studio di chi opera nella Giustizia e conseguentemente della sua formazione al fine di un miglioramento delle 12

Tesi di dottorato in Scienze della Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu Funzioni e competenze della Polizia Giudiziaria nella raccolta delle dichiarazioni probatorie. proprie prassi professionali, delle personali soddisfazione e benessere. Il nostro studio è ovviamente focalizzato sulla “formazione” e le esigenze formative degli operatori delle Forze dell’Ordine e dove la formazione è da intendersi come un processo di crescita individuale e di gruppo volta all’acquisizione di contenuti teorici specifici, ma soprattutto alla rivalutazione dei saperi e all’utilizzazione della pratica professionale come strumento costante di apprendimento. Il costrutto di “esigenza formativa” si inserisce nel quadro di un modello pro-attivo della formazione che vede nel professionista un attore sociale competente, capace di decidere i percorsi di sviluppo della propria carriera e delle proprie competenze con intenzionalità, responsabilità e scelta (Patrizi, 2003, 2005). Il professionista riflessivo così definito da Schon (1983, 1987) è colui che è capace di definire bisogni di apprendimento e modalità in relazione agli obiettivi che vuole raggiungere; che opera attivamente e consapevolmente nella specializzazione delle proprie competenze legate al ruolo che riveste e che tende ad un costante aggiornamento sulla professionalità contestualmente applicata e al monitoraggio e alla verifica della propria esperienza professionale ricondotta ad una riflessione di metodo (Patrizi, 2003). 13

Tesi di dottorato in Scienze <strong>della</strong> Governance e Sistemi complessi - XXI ciclo - Dott. Anna Bussu<br />

<strong>Funzioni</strong> e <strong>competenze</strong> <strong>della</strong> <strong>Polizia</strong> <strong>Giudiziaria</strong> <strong>nella</strong> <strong>raccolta</strong> <strong>delle</strong> dichiarazioni probatorie.<br />

dichiarazioni probatorie rappresentano un supporto alla lettura del<br />

contributo.<br />

Considerazioni teoriche<br />

Fenomeni d’interesse indiretto <strong>della</strong> ricerca come la “memoria”, la “falsa<br />

testimonianza”, la “comunicazione menzognera” non possono essere trattati<br />

solamente con un approccio disciplinare, ma necessitano e richiedono una<br />

competenza più ampia, articolata, attenta alle interazioni all’interno <strong>delle</strong><br />

quali tali processi (di percezione, memoria, ecc.) si realizzano.<br />

Di qui la specifica competenza <strong>della</strong> Psicologia sociale e in particolare <strong>della</strong><br />

psicologia giuridica, che ha cercato, fin dalla sua nascita di rispondere alle<br />

esigenze <strong>della</strong> Giustizia penale (Fiore,1909, 1910; Musatti, 1931; Quadrio,<br />

De Leo, 1995; Quadrio, Pajardi, 1993, De Leo, Patrizi, 2002), facendo del<br />

diritto e dei suoi temi (da quelli più generali quali la riflessione sulla norma<br />

come valore sociale, l’analisi dei processi sociali ed istituzionali etc., a quelli<br />

più specifici e tecnici quali appunto la testimonianza, il comportamento<br />

deviante, il trattamento dell’autore di reato, la tutela e i diritti dl minore etc) il<br />

suo principale oggetto di studio.<br />

In questa ottica diventa rilevante lo studio di chi opera <strong>nella</strong> Giustizia e<br />

conseguentemente <strong>della</strong> sua formazione al fine di un miglioramento <strong>delle</strong><br />

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