antagonisti H1
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L'istamina è una delle diverse sostanze chiamate "autacoidi" dal greco<br />
"auto medicina", che gioca un ruolo preminente in molti processi<br />
fisiologici importanti.<br />
Viene prodotta in molti tessuti<br />
mastociti<br />
cellule parietali della<br />
mucosa gastrica<br />
neuroni
L’ISTAMINA è uno dei mediatori coinvolti nella risposta allergica ed<br />
ha un ruolo chiave nella regolazione della secrezione gastrica.<br />
Studi sull'istamina hanno portato a diversi farmaci che generalmente<br />
antagonizzano i suoi effetti.<br />
Malattie allergiche Antagonisti H 1<br />
Ipersecrezione gastrica Antagonisti H 2
pKa=5.80<br />
N NH<br />
Istamina<br />
NH 2<br />
pKa=9.40
Lo studio della protonazione è stato un aspetto importante<br />
nella progettazione di <strong>antagonisti</strong> dell'istamina.
Tra i vari tautomeri il più importante è il N τ -H (tele) tautomero che<br />
sembra essere la forma attiva dell'agonista in ambedue i recettori. Il<br />
tautomerismo non sembra importante per l'interazione con il<br />
recettore <strong>H1</strong> (nell'intestino), lo è invece per il recettore gastrico H2.<br />
L'istamina può agire da agente che trasferisce protoni in maniera<br />
analoga a quanto visto per il nucleo imidazolico nella serina esterasi<br />
durante l'idrolisi dell'Ach.
La percentuale di<br />
tautomeri manocationici<br />
presenti nell'equilibrio è<br />
pesantemente influenzata<br />
dai sostituenti nella<br />
posizione 4 che alterano la<br />
densità elettronica<br />
sull'atomo N π . Questo<br />
parametro è molto<br />
importante nel modificare<br />
le capacità di "binding" col<br />
recettore da parte<br />
dell'istamina.
Conformazione<br />
c<br />
c<br />
Agonisti <strong>H1</strong> e H2<br />
Agonisti H3
Apparato del golgi<br />
Istidina<br />
Decarbossilazione<br />
enzimatica<br />
N NH<br />
Istamina<br />
NH 2
Sintesi
Metabolismo<br />
(Diamine-oxidase) DAO<br />
HMT (Hystamine N-methyl-transferase)
La concentrazione più alta nei tessuti umani è trovata nei polmoni,<br />
stomaco e pelle (33 μg/g di tessuto).<br />
La produzione dell'istamina, che si ottiene dall'istidina per azione<br />
dell'istidina decarbossilasi, avviene principalmente nei mastociti della<br />
cavità peritoneale e nei tessuti connettivi; l’immagazzinamento è<br />
sotto forma di complesso con i residui acidi dell’eparina.<br />
La mucosa gastrica è un tessuto dove viene "conservata"<br />
l'istamina. Piccole quantità di istamina sono state trovate nel<br />
cervello.<br />
Il rilascio dell’istamina è legato all’attivazione delle cellule da parte di<br />
processi di ipersensibilizzazione mediati da IgE (allergie).
RECETTORI ISTAMINICI (localizzazione)<br />
intestino<br />
Recettori <strong>H1</strong> dell’istamina muscolo liscio dei bronchi<br />
utero<br />
Recettori H2 dell’istamina stomaco<br />
Recettori H3 dell’istamina Neuroni<br />
Recettori H4 dell’istamina Eosinofili e mastociti
RECETTORI ISTAMINICI<br />
L'istamina, dopo essere stata liberata, è capace di esercitare<br />
effetti locali o diffusi sulla muscolatura liscia e sulle ghiandole.<br />
Questo autacoide induce la contrazione di molti muscoli lisci,<br />
come quelli dei bronchi e del canale alimentare, ma determina<br />
un potente rilassamento di altri muscoli lisci, tra cui quelli dei<br />
vasi sanguigni di piccolo calibro. Inoltre, stimola potentemente<br />
la secrezione di acido gastrico.<br />
Gli effetti attribuibili a queste azioni dominano la risposta<br />
globale all'istamina; però, ce ne sono altri, tra cui la formazione<br />
di edemi la stimolazione delle terminazioni nervose sensitive.
Molti di questi effetti, come la broncocostrizione e la contrazione del<br />
canale alimentare, sono mediati dai recettori <strong>H1</strong> che vengono bloccati<br />
prontamente dagli antiistaminici classici, oggi chiamati con termine<br />
più appropriato, <strong>H1</strong> <strong>antagonisti</strong>.<br />
Altri effetti, specialmente la secrezione gastrica, sono dovuti<br />
all'attivazione dei recettori H2 e, di conseguenza, possono essere<br />
inibiti dagli H2 <strong>antagonisti</strong>. Alcune risposte come l'ipotensione<br />
derivante dalla dilatazione vascolare sono mediate sia dai recettori <strong>H1</strong><br />
sia dai recettori H2.
I recettori H3 sono espressi solo nel CNS, specialmente nei gangli<br />
basali, ippocampo e corteccia; alcuni hanno la funzione di<br />
autorecettori inibendo il rilascio di istamina, altri in presenza del<br />
trasmettitore, danno sedazione; è stato anche dimostrato che gli<br />
agonisti H3 diminuiscono il rilascio di catecolamine nell’ischemia<br />
cardiaca.<br />
I recettori H4 si trovano su cellule immunitarie come eosinofili e<br />
neutrofili ed anche nella parete gastro-intestinale e nel SNC;<br />
l’attivazione H4 sulle cellule immunitarie provoca chemiotassi e<br />
adesione cellulare. I recettori H3 e H4 sono correlati a proteine Gi/o e<br />
a diminuzione di cAMP.
L'istamina è stata sintetizzata nel 1909 prima che fosse<br />
riconosciuto il suo ruolo nei processi biologici.<br />
Nel '27 è stata isolata dal fegato e polmoni e nello stesso anno è<br />
stato dimostrato che viene liberata in tessuti feriti ed in<br />
interazioni antigeni-anticorpi.<br />
Nel '49 è stato sintetizzato il betazolo e negli anni recenti<br />
modificazioni sulla molecola dell'istamina hanno portato a diversi<br />
composti con attività istamino simili.<br />
L'istamina non ha applicazione terapeutica ed è stata usata come<br />
fosfato nella determinazione nella determinazione dell'acidità<br />
gastrica e nei test allergici come controllo positivo.
2-tiazolil<br />
etilamina<br />
Betazolo<br />
istamina<br />
Beta-istina<br />
Dimaprit 4-metil-istamina<br />
Nordimaprit<br />
1,2,4-triazol<br />
3-il-etilamina<br />
Impromidina<br />
4-cloro-istamina<br />
5-methyl-N-metil-istamina
Spasmolitico<br />
Broncodilatatorio<br />
Prevenendo la<br />
formazione di istamina<br />
Inibitori del rilascio dell’istamina<br />
Ammi visnaga<br />
Inibizione della<br />
degranulazione dei<br />
mastociti<br />
Stimolazione della<br />
fosforilazione della<br />
moesina
Inibitori del rilascio dell’istamina
CROMOLINA
CLASSIFICAZIONE<br />
I farmaci istamino simili presentano in generale, come caratteristica<br />
strutturale i frammenti in cui:<br />
n è 1 o 2,<br />
X può essere S o CH 2<br />
ed i gruppi =C-N= o -C=N- appartengono all'anello imidazolico o<br />
ad un suo isostero.
Il betazolo, isomero dell'istamina, stimola la secrezione gastrica<br />
meglio di quanto non faccia l'istamina e causa reazioni avverse<br />
inferiori. Riguardo le altre proprietà farmacologiche è meno potente<br />
dell'istamina.<br />
BETAZOLO
MECCANISMO D'AZIONE E SAR
La 4-metilistamina è altamente selettiva per il recettore H2 mentre il<br />
2-metil derivato è un agonista <strong>H1</strong> debole ma utilizzabile. Il fatto che<br />
derivati 2-piperidinici e 2-tiazolici mostrino <strong>H1</strong> attività mostra che il<br />
tautomerismo non è un fattore determinante per tale attività. Gruppi<br />
alchilici grandi sul C-4 diminuiscono l'attività e portano ad agonisti<br />
parziali, mentre N-sostituzione alla catena laterale aumenta la<br />
proprietà antagonista della molecola. L'agonista più interessante è il<br />
dimaprit sintetizzato nel '79. E' un agonista H2 selettivo con nessun<br />
effetto sul recettore <strong>H1</strong>.<br />
HN<br />
H2N<br />
C<br />
S(CH2)2N(CH3)2<br />
DIMAPRIT
Il sistema isotiureico nel dimaprit ha un sestetto di elettroni planari<br />
come quello dell'imidazolo nell'istamina ed è capace di tautomerismo<br />
cosi come di accettare o donare un idrogeno. Il derivato che è più<br />
selettivo è l'impromidina che agisce esclusivamente sul recettore H2.<br />
Me CH2S(CH2)2NHCNH<br />
HN<br />
N<br />
NH<br />
IMPROMIDINA<br />
(CH2)3<br />
N<br />
NH
Calcoli di orbitali molecolari hanno mostrato che l'istamina può<br />
esistere in due conformazioni preferite, la trans e la gauche, che<br />
sono in equilibrio. La forma attiva ai siti recettoriali è il<br />
monocatione nella sua conformazione cosiddetta "essenziale".<br />
Riguardo l'interazione istamina-recettore è stato suggerito nel '69<br />
che l'autocoide è attratto dal suo recettore specifico (<strong>H1</strong>)<br />
mediante una forte interazione elettrostatica tra l'azoto pseudo<br />
piridinico del recettore e l'azoto caricato dello ione<br />
istaminico e da attrazioni dipolari reciproche da dipoli invertiti;<br />
nel recettore il raggruppamento peptidico e nell'istamina il<br />
legame C2-N3 polarizzato.
Nel '76 è stato suggerito che l'interazione istamina-recettore<br />
coinvolge tre punti:<br />
a) attrazione elettrostatica tra l'N protonato della catena laterale<br />
ed il sito I del recettore<br />
b) legame H tra N-3 dell'imidazolo ed il sito II del recettore<br />
c) legame H tra N-1 dell'imidazolo ed il sito III del recettore.<br />
Riguardo il recettore H3 un agonista selettivo è la (R)αmetilistamina.
Sono farmaci che diminuiscono o eliminano le principali azioni<br />
dell'istamina nel corpo, per competizione con i siti recettoriali<br />
<strong>H1</strong>, H2, H3 e H4 dell'istamina.<br />
Gli antiistaminici non prevengono la produzione dell'istamina.<br />
Gli <strong>H1</strong> <strong>antagonisti</strong> sono, in genere, usati per il trattamento di<br />
allergie ma sono palliativi. Alcuni di questi farmaci sono usati<br />
come antitussivi, ansiolitici, sedativi, antipsicotici. Sebbene<br />
raccomandati come decongestionanti nasali e nelle riniti gli <strong>H1</strong><br />
<strong>antagonisti</strong>, da soli, non sono di grande beneficio. Essi non<br />
prevengono o eliminano il comune raffreddore.
Gli H2 <strong>antagonisti</strong> sono usati per ridurre la secrezione gastrica<br />
acida in pazienti con ulcera peptica.<br />
Fino ad ora H3 <strong>antagonisti</strong> non hanno trovato impiego in<br />
terapia ma possono essere utili nella regolazione del sistema<br />
cardiovascolare, in allergie e malattie mentali.<br />
Gli H4 <strong>antagonisti</strong> sembrano essere promettenti nel<br />
trattamento degli stati infiammatori come riniti allergiche,<br />
asma ed artrite reumatoide (Thurmond et al., 2004).
<strong>H1</strong> ANTAGONISTI<br />
Il capostipite degli <strong>H1</strong> <strong>antagonisti</strong> è il piperossano che negli anni '30<br />
eliminava gli spasmi bronchiali, in animali, che erano provocati dalla<br />
inalazione di istamina.<br />
Forneau e Bovet<br />
Questa scoperta portò alla sintesi e test di moltissimi composti tra cui la<br />
fenbenzamina, il primo antiistaminico in commercio.<br />
Fenbenzamina<br />
Broncospasmo indotto<br />
da istamina
<strong>H1</strong> ANTAGONISTI<br />
Una piccola modificazione della fenbenzamina portò nel '44 alla pirilamina<br />
ancora oggi in commercio.<br />
fenbenzamina<br />
Ulteriori sintesi e test su migliaia di composti hanno consentito un parco di<br />
oltre 100 <strong>H1</strong> <strong>antagonisti</strong> in commercio.<br />
pirilamina
<strong>H1</strong> ANTAGONISTI<br />
I primi antistaminici, detti di prima generazione, sono efficaci nel<br />
trattamento di allergie, riniti, orticarie ma possiedono degli<br />
effetti collaterali marcati soprattutto a livello centrale:<br />
attraversano la barriera emato-encefalica e provocano<br />
sedazione ed in passato, per tale motivo, sono stati impiegati per<br />
aiutare il sonno.<br />
Possiedono anche effetti sui recettori colinergici,<br />
dopaminergici e serotoninergici e dunque danno secchezza<br />
della bocca, ritenzione urinaria, stimolazione dell’appetito,<br />
irritabilità.
<strong>H1</strong> <strong>antagonisti</strong> hanno la formula generale:<br />
Ar<br />
Ar'<br />
X<br />
(CH2)2 N R<br />
Ar e Ar' possono essere arili o eteroarili;<br />
R. e R’ sono alchili, generalmente metili;<br />
X=-C-O-(etanolamine), N (etilendiamine), CH (alchilamine),<br />
quelli con l'ossigeno sono anche sedativi.<br />
I composti con X=N sono più attivi e più tossici, mentre con X=CH<br />
sono meno attivi e meno tossici.<br />
Gli arili aumentano la lipofilia e probabilmente sono impegnati in<br />
legami idrofobici col recettore.<br />
L’N terminale deve essere terziario ed è caricato a pH fisiologico; i<br />
dimetili sono più attivi;<br />
R'<br />
la catena alchilica tra X ed N deve avere due C.
Gli <strong>H1</strong> <strong>antagonisti</strong> hanno le seguenti<br />
strutture:<br />
etanolamine, etilendiamine,<br />
alchilamine, piperazine,<br />
fenotiazine, derivati triciclici.<br />
Vengono usati come sali.<br />
Gli agenti più attivi sono le<br />
alchilamine che hanno anche minori<br />
effetti depressivi sul SNC rispetto<br />
alle etanolamine e minore effetto<br />
antiemetico e anticolinergico.
Etilendiamine (<strong>H1</strong> <strong>antagonisti</strong>)<br />
Effetto sul SNC:<br />
sedativo
antiparkinson<br />
Etanolamine (<strong>antagonisti</strong> <strong>H1</strong>)<br />
Effetti collaterali di<br />
tipo colinergico:<br />
Secchezza della<br />
bocca, tachicardia,<br />
ritenzione urinaria<br />
ect……<br />
Effetti sul SNC.
Alchilamine (<strong>antagonisti</strong> <strong>H1</strong>)<br />
Minor effetto sul SNC.<br />
Maggiore durata d’azione
Rinite, orticaria<br />
e l’asma<br />
associato con<br />
albuterolo<br />
Prurito e ad<br />
alte dosi<br />
ansia e stress<br />
emotivo.<br />
Piperazine (<strong>antagonisti</strong> <strong>H1</strong>)<br />
Metabolita acido della<br />
idrossizina. Antistaminico non<br />
sedativo e di II a genrazione<br />
Usati per il trattamento<br />
delle cinetosi.<br />
Danno sonnolenza e<br />
sedazione
Triciclici (<strong>antagonisti</strong> <strong>H1</strong>)<br />
(fenotiazine)<br />
Y<br />
X<br />
spaziatore N<br />
R 1<br />
R 2<br />
X=C, CH, N, etc;<br />
Y=CH 2, S,O, NH, CH 2O, CH 2CH 2 CH=CH, etc;<br />
Spaziatore=2 o 3 atomi di carbonio;<br />
Effetti sedativi e lunga durata d’azione<br />
Usati nel trattamento della cinetosi
Anoressia<br />
nervosa<br />
Triciclici (<strong>antagonisti</strong> <strong>H1</strong>)<br />
N<br />
CH 3<br />
Y<br />
X<br />
spaziatore N<br />
CH 3<br />
Ciproeptadina (Periactin) Azatidina (Optimina)<br />
R 1<br />
R 2<br />
N<br />
X=C, CH, N, etc;<br />
Y=CH 2, S,O, NH, CH 2O, CH 2CH 2 CH=CH, etc;<br />
Spaziatore=2 o 3 atomi di carbonio;<br />
N
CLORFENAMINA
Gli antistaminici di seconda generazione, sono entrati in<br />
commercio da 20 anni; la loro struttura è varia e la loro attività è<br />
esclusivamente periferica.<br />
I composti attivi non attraversano la barriera emato-encefalica o per<br />
la natura anfotera, o per le caratteristiche di ripartizione o in quanto<br />
essi sono substrato della P-glicoproteina che funge da trasportatore di<br />
efflusso dei farmaci. Limitati effetti sul SNC<br />
Possiedono attività anti-<strong>H1</strong> ma non hanno minori effetti<br />
anticolinergici, antimuscarinici, antidopaminergici e<br />
antiserotoninergici; danno minori effetti collaterali rispetto ai farmaci<br />
di prima generazione.<br />
Vengono somministrati come antiallergici anche per uso oftalmico
I primi farmaci sintetizzati di questa classe, Terfenadina e Astemizolo,<br />
nonostante non provocassero sedazione, sono stati ritirati dal commercio a causa<br />
degli effetti cardiotossici: infatti si sono verificati degli episodi di gravi aritmie.<br />
F<br />
Cl<br />
HO<br />
N<br />
N<br />
Terfenadina R=CH 3<br />
Fenoxofenadina R=COOH<br />
N N<br />
N<br />
N<br />
Cetrizina<br />
Mizolastina<br />
O<br />
N<br />
HN<br />
N<br />
COOH<br />
O<br />
R<br />
Cl<br />
N<br />
F<br />
O<br />
N R<br />
N<br />
N<br />
N<br />
H<br />
Astemizolo<br />
N<br />
Ebastina R=CH 3<br />
Carebastina R=COOH<br />
HOOC<br />
Desloratadina R=H<br />
Loratadina R=COOEt<br />
N<br />
N<br />
O<br />
N<br />
Acrivastatina<br />
OMe<br />
R
HO<br />
N<br />
Proprietà<br />
antistaminiche<br />
TERFENAMINA<br />
Sintetizzata come<br />
analogo<br />
dell’azaciclanolo<br />
(antipsicotico)<br />
Non presenta effetti antiaritmici
Cl<br />
N<br />
N R<br />
Desloratadina R=H<br />
Loratadina R=COOEt<br />
Non ha proprietà sedative,<br />
non è cardiotossica<br />
Correlata agli antistaminici triciclici di I a<br />
generazione e agli antidepressivi.<br />
La Desloratadina è il metabolita principale della Loratadina.
Cl<br />
N N<br />
Cetrizina<br />
O<br />
COOH<br />
Altamente selettivo recettori <strong>H1</strong><br />
Lunga durata d’azione<br />
Privo di cardiotossicità<br />
Sonnolenza
HOOC<br />
N<br />
N<br />
Acrivastatina<br />
Antistaminico non sedativo<br />
O N<br />
Antistaminico non sedativo<br />
Ebastina R=CH 3<br />
Carebastina R=COOH<br />
Attività antiistaminiche sono<br />
attribuibili al metabolita attivo<br />
CAREBASTINA<br />
O<br />
R
F<br />
N<br />
N<br />
N<br />
Mizolastina<br />
N<br />
HN<br />
N<br />
O<br />
Antistaminico non sedativo
ACRIVASTINA
Olopatadina<br />
(Pantonol)<br />
Azelastina<br />
(Astelin)<br />
Antistaminici per uso topico<br />
Levocabastina<br />
(Livostin)<br />
Ketotifene<br />
(Zaditor)<br />
Emedastina<br />
(Emadina<br />
Epinastina<br />
(Elestat)
Secrezione di acidi gastrici
H2 ANTAGONISTI<br />
Usati nel trattamento dell’ulcera duodenale, dell’ulcera gastrica,<br />
del reflusso gastro-esofageo, delle emorragie del tratto<br />
gastrointestinale e nelle acidosi da indigestione.<br />
I farmaci H2 <strong>antagonisti</strong> attualmente scaturiscono da una ricerca<br />
condotta da Ganellin che attraverso una razionale interpretazione<br />
dei dati biologici modificava gradatamente le strutture chimiche<br />
fino ad arrivare dopo oltre dieci anni, alla cimetidina (TAGAMET)<br />
farmaco che è ancora usato per curare l’ulcera peptica.
H2 ANTAGONISTI<br />
I primi tentativi di modificare l’istamina riguardano la sostituzione<br />
dell’anello imidazolico mantenendo inalterata la catena laterale.<br />
Questa ipotesi era basata sull’osservazione che molti β-bloccanti si<br />
erano ottenuti per sostituzione del fenile della norepinefrina col<br />
naftalene ed altri anelli condensati.<br />
Sfortunatamente questo approccio non funzionò, quindi si decise<br />
di mantenere intatto l’imidazolo e modificare la catena laterale.
Dopo aver saggiato 700 derivati si arriva alla Nα-<br />
guanilistamina un parziale H2 agonista ed anche, in alte dosi,<br />
un H2-antagonista. Quest’ultima attività incoraggiò ulteriori<br />
modificazioni.<br />
La sostituzione del gruppo basico guanidinico con la porzione<br />
tioureica portò alla burimamide composto neutro, un H2<br />
antagonista competitivo molto efficace e privo di proprietà<br />
agoniste.<br />
Tuttavia la sua biodisponibilità non era adeguata.<br />
HN<br />
N<br />
H<br />
N-guanilistamina<br />
N NH2<br />
NH2<br />
HN<br />
N<br />
H<br />
N<br />
Burimamide<br />
S<br />
H<br />
N
L’introduzione di un metile nella posizione 4 dell’imidazolo portò ad un<br />
prodotto con una maggiore capacità di “binding” col recettore H2<br />
(metilburimamide). L'introduzione di un atomo elettronattrattore, lo zolfo,<br />
nella catena laterale riduce il pKa dell’anello. La percentuale della forma<br />
cationica diminuisce l’isomero “tele” diventa predominante. Anche il<br />
metile in 4 all’imidazolo favorisce il “tele” isomero, quindi queste ultime<br />
due variazioni portarono alla metiamide composto dieci volte più attivo<br />
della burimamide e, grazie alla ridotta ionizzazione che migliorava la<br />
permeabilità della membrana anche in possesso di un eccellente<br />
assorbimento per via orale. Tuttavia la metiamide mostrava diversi effetti<br />
secondari che consistevano in danni ematologici ed ai reni. Tali effetti<br />
erano attribuiti al gruppo tioureidico.<br />
HN<br />
N<br />
Metilburimamide<br />
H<br />
N<br />
S<br />
H<br />
N<br />
HN<br />
N<br />
S<br />
Metiamide<br />
H<br />
N<br />
S<br />
H<br />
N R
Sostituzione di questo gruppo con una porzione cianoguanidinica portò<br />
alla cimetidina. Tale gruppo infatti consentiva il mantenimento di un pKa<br />
opportuno. Il successo ottenuto con la cimetidina diede l’impulso verso<br />
la ricerca di H2-<strong>antagonisti</strong> più specifici. Queste ulteriori ricerche<br />
portarono alla cosiddetta seconda generazione di H2-<strong>antagonisti</strong>.<br />
Divenne infatti chiaro che il nucleo imidazolico non era assolutamente<br />
necessario per l’attività H2-antagonista. Infatti il derivato furanico<br />
(ranitidina ZANTAC) è 7 volte più attivo della cimetidina. Poichè nessuno<br />
di questi composti è liposolubile (il loro coefficiente di partizione è<br />
mediamente 2, comparato con quello di <strong>H1</strong>-antagonista che è 1000)<br />
essi non producono nessuna azione sedativa sul CNS non essendo in<br />
grado di passare la barriera emato-encefalica.<br />
HN<br />
N<br />
S<br />
Cimetidina<br />
H<br />
H<br />
N N R<br />
N C N<br />
Me 2N<br />
O<br />
S<br />
Ranitidina<br />
H<br />
H<br />
N N R<br />
NO 2
H2 ANTAGONISTI<br />
In sintesi gli H2-<strong>antagonisti</strong> possono essere in massima parte rappresentati<br />
dalla formula generale:<br />
R'<br />
Z<br />
W<br />
R<br />
H<br />
CH2 X (CH2)2 N<br />
C<br />
Y<br />
NH R''<br />
Nei composti della prima generazione W=Z=N, R'=H, R=H, Me<br />
mentre X=CH2, S, e Y=S, NCN, e R2=Me, Et.<br />
I composti della seconda generazione presentano anelli diversi infatti<br />
nella famotidina, nizatidina W=N, Z=S e nella ranitidina W=O, Z=CH.
FAMOTIDINA
Inibitori della pompa protonica
Inibitori della pompa protonica<br />
R 1<br />
X<br />
N<br />
N<br />
H<br />
O<br />
S<br />
R 2<br />
R 3O<br />
N<br />
R 4<br />
X=CH, N;<br />
R 1=H, OMe, OCHF 2;<br />
R 2= Me, OMe;<br />
R 3=Me, CH 2CF 3, (CH 2) 3OMe;<br />
R 4=H, Me
Inibitori della pompa protonica
ANTAGONISTI H3<br />
Fino ad ora non sono apparsi sul mercato; presentano somiglianze<br />
strutturali con gli anti-H2 del tipo della burimamide mantenendo l’anello<br />
imidazolico. I farmaci in grado di attraversare la barriera ematoencefalica<br />
potrebbero trovare applicazione nel migliorare la memoria e<br />
l’apprendimento e come agenti antiepilettici.
MECCANISMI D’AZIONE<br />
Agenti antistaminici sono <strong>antagonisti</strong> competitivi dell’istamina grazie alla<br />
somiglianza con essa. Quindi gli agenti antistaminici possono scalzare<br />
l’istamina dai siti specifici del recettore. Nel caso degli <strong>H1</strong> <strong>antagonisti</strong> la<br />
loro catena laterale somiglia a quella dell’istamina; non è lo stesso per i<br />
grossi gruppi aromatici nei confronti dell'imidazolo. Gli N terziari a pH<br />
fisiologico sono protonati permettendo interazioni elettrostatiche col<br />
recettore. I gruppi aromatici aumentano la lipofilia e consentono<br />
interazioni con siti recettoriali non specifici (van der Waals, trasferimento<br />
di carica interazioni idrofobiche). H2 <strong>antagonisti</strong> hanno un nucleo<br />
imidazolico o un anello bioisostero ma differiscono dall’istamina per la<br />
lunga catena laterale che sebbene polare non è caricata. Quindi la loro<br />
interazione con un recettore H2 coinvolge l’imidazolo o il bioisostero e il<br />
sito specifico via dipoli reciprocamente invertiti e la lunga catena laterale<br />
mediante forze idrofobiche al sito non specifico.
AGENTI CHE CONTROLLANO IL METABOLISMO<br />
DELL’ISTAMINA<br />
Questo gruppo comprende quei farmaci che interferiscono con il rilascio<br />
dell’istamina, la biosintesi o il catabolismo. Mimano o antagonizzano gli<br />
effetti dell’istamina senza interagire col suo recettore poiché agiscono<br />
con altri meccanismi.<br />
Reazioni allergiche o altre ipersensibilità non sono completamente<br />
controllate da antiistaminici. I soppressori di rilascio di istamine ed altri<br />
autocoidi invece riescono a controllare bene queste situazioni. Tra<br />
questi la cromolina che è sicura e soltanto raramente produce effetti<br />
secondari.<br />
Questi farmaci sono da considerare agenti antiallergici nel senso stretto<br />
del termine. Agiscono per inibizione del rilascio dai mastociti,<br />
dell’istamina, leucotrieni e altri mediatori di reazioni di ipersensibilità<br />
immediata. Possibilmente interferiscono con il trasporto del Ca<br />
attraverso la membrana dei mastociti.