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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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nell’affrontare questo tema, parte dalla propria immagine <strong>di</strong><br />

sessualità. Significati, valori ed il senso attribuiti al termine<br />

sessualità non sono mai svincolati dalle storie in<strong>di</strong>viduali<br />

rappresentate nello stesso vivere, sentire, manifestare.<br />

La percezione delle problematiche legate alla sessualità è<br />

<strong>di</strong>versa a seconda che la <strong>di</strong>sabilità sia fisica, intellettiva o<br />

sensoriale, nei vari gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> gravità, ed anche relativamente<br />

alla sua eziologia (genetica, conseguente a malattia ecc.).<br />

Accanto alla <strong>di</strong>sinformazione, sono frequenti visioni <strong>di</strong>storte<br />

e notevoli <strong>di</strong>fficoltà nell’accostarsi al problema in modo<br />

maturo: affrontare il tema <strong>della</strong> sessualità nelle <strong>di</strong>sabilità intellettive<br />

risulta ancora più <strong>di</strong>fficile perché poco conosciuto<br />

e <strong>di</strong>battuto.<br />

Sovente, a causa <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zi, si è creduto che l’esperienza<br />

sessuale fosse poco sentita e/o per nulla importante nella vita<br />

<strong>di</strong> una persona <strong>di</strong>sabile: viceversa, si è potuto verificare<br />

che si tratta <strong>di</strong> un problema delicato, <strong>di</strong> una realtà viva, <strong>di</strong> un<br />

argomento che necessita <strong>di</strong> risposte a domande precise ed<br />

importanti.<br />

Insegnare a capire tutti i messaggi del corpo, <strong>di</strong>venta quin<strong>di</strong><br />

un’esigenza pressante e necessaria per sviluppare ed ampliare<br />

le conoscenze del <strong>di</strong>sabile stesso.<br />

Prendendo spunto da ciò che emerge in letteratura e con i risultati<br />

ottenuti in una nostra indagine preliminare, si è cercato<br />

<strong>di</strong> evidenziare le problematiche relative alle varie manifestazioni<br />

sex-correlate dei <strong>di</strong>sabili attraverso una ulteriore<br />

e più ampia ricerca, su scala nazionale.<br />

Si è somministrato un Questionario mirato a focalizzare i<br />

vari aspetti obiettivabili da parte degli operatori nel campo<br />

dei comportamenti sessuali dei loro assistiti, sud<strong>di</strong>viso in tre<br />

parti fondamentali: la prima è relativa alla connotazione<br />

anagrafica del <strong>di</strong>sabile, la seconda alla sua connotazione clinica<br />

e la terza riguarda le eventuali manifestazioni sessuali<br />

<strong>di</strong> quest’ultimo.<br />

I risultati ottenuti vengono preliminarmente presentati, con<br />

grafici riassuntivi, in questo stu<strong>di</strong>o.<br />

Aspetti specifici del nursing nell’assistenza<br />

al <strong>di</strong>sabile<br />

P. Maestrelli, A. Castellani<br />

II Servizio <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, U.L.S.S. 20 Verona<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

Quando si pensa alla presa in carico <strong>della</strong> persona con <strong>di</strong>sabilità<br />

intellettiva (DI) <strong>di</strong> vario grado da un punto <strong>di</strong> vista<br />

assistenziale, è <strong>di</strong>fficile poter pensare che tale compito si<br />

esaurisca in una professionalità <strong>di</strong> tipo puramente infermieristico.<br />

Nasce conseguentemente una concettualizzazione dell’assistenza<br />

<strong>di</strong> tipo “abilitativo”: l’infermiere si deve cioè preoccupare<br />

non soltanto dei bisogni sanitari più o meno contingenti<br />

del <strong>di</strong>sabile, per i quali comunque deve attivare alcune<br />

attenzioni specifiche, ma anche <strong>della</strong> sua promozione in<br />

senso relazionale.<br />

Diventa allora auspicabile che venga attivata una preparazione<br />

mirata allo sviluppo <strong>di</strong> una professionalità che si colloca<br />

tra la gestione delle emergenze sanitarie del <strong>di</strong>sabile e<br />

le succitate attenzioni specifiche che vanno dalla comprensione<br />

delle richieste più o meno esplicitate del soggetto al riconoscimento<br />

<strong>di</strong> quella componente spesso misconosciuta<br />

rappresentata dalla sessualità.<br />

La presente relazione è basata sulla gestione dei bisogni più<br />

o meno esplicitati da parte dei <strong>di</strong>sabili e sui vissuti degli<br />

operatori nei confronti delle manifestazioni sessuali dei loro<br />

assistiti. La gamma <strong>di</strong> questi vissuti è stata formalizzata<br />

con la somministrazione <strong>di</strong> un questionario <strong>di</strong>stribuito agli<br />

operatori <strong>di</strong> numerosi centri italiani per l’assistenza alla <strong>di</strong>sabilità:<br />

i risultati ottenuti vengono analizzati me<strong>di</strong>ante grafici<br />

riassuntivi.<br />

Effetti <strong>della</strong> interruzione del trattamento<br />

con tioridazina in persone con Ritardo<br />

Mentale e Disturbo Mentale “stabilizzato”<br />

C. Ruggerini, F. Villanti, L. Perticarari, G.P. Guaral<strong>di</strong><br />

Scuola <strong>di</strong> Specializzazione in <strong>Psichiatria</strong>, Università <strong>di</strong> Modena<br />

e Reggio Emilia, SIRM, Istituto Charitas <strong>di</strong> Modena<br />

Introduzione: una <strong>di</strong>rettiva recente ha imposto il ritiro dei<br />

farmaci a base <strong>di</strong> tioridazina. Ciò ha comportato una interruzione<br />

forzata <strong>di</strong> trattamenti anche in situazioni considerate<br />

“stabili” o in “buon compenso”. Le osservazioni cliniche<br />

suggeriscono che, a volte, questa mo<strong>di</strong>fica, per quanto<br />

imposta da un dato contingente e non da un progetto terapeutico,<br />

ha effetti molto positivi sul benessere <strong>della</strong> persona<br />

e, inevitabilmente, sulla qualità <strong>della</strong> sua vita. Queste<br />

osservazioni ci hanno spinto ad un esame sistematico dei<br />

nostri dati.<br />

Metodologia: nell’ultimo anno abbiamo sospeso gradualmente<br />

la terapia a base <strong>di</strong> tioridazina a 17 pazienti, 13 dei<br />

quali residenti presso l’Istituto Charitas <strong>di</strong> Modena; per<br />

tutti i pazienti è stata compiuta una rivalutazione dei Disturbi<br />

Mentali associati dopo la sospensione utilizzando la<br />

Stessa Scala Psicometrica – Scala DASH-II oppure ADD<br />

<strong>di</strong> J. Matson – che era stata utilizzata al momento <strong>della</strong><br />

prima prescrizione <strong>della</strong> tioridazina. Gli effetti <strong>della</strong> sospensione<br />

farmacologia sono stati valutati: nel caso dei<br />

pazienti residenti sulla base dei <strong>di</strong>ari quoti<strong>di</strong>ani redatti dagli<br />

assistenti e dagli educatori dell’Istituto; nel caso dei<br />

pazienti ambulatoriali sulla base <strong>della</strong> percezione dei familiari.<br />

Risultati: la sospensione <strong>della</strong> tioridazina si realizza, in<br />

questa casistica, in tre mo<strong>di</strong>: in alcuni pazienti la sospensione<br />

non richiede alcuna sostituzione; in alcuni la sostituzione<br />

con un farmaco stabilizzante dell’umore evidenzia una<br />

analoga efficacia; in alcuni è necessaria la utilizzazione <strong>di</strong><br />

un neurolettico atipico. In alcuni casi si osservano miglioramenti<br />

comportamentali eclatanti rilevati dai familiari oppure<br />

dagli operatori dell’Istituto. I dati <strong>della</strong> valutazione psicometrica<br />

in<strong>di</strong>cano che, in nessun caso, vi è un peggioramento<br />

dei sintomi psicopatologici; in alcuni casi vi è una riduzione<br />

dei punteggi relativi ad alcune <strong>di</strong>mensioni psicopatologiche.<br />

Conclusioni: pazienti considerati “in buon compenso psicopatologico”<br />

possono trarre un notevole giovamento – in<br />

termini <strong>di</strong> benessere e Qualità <strong>della</strong> Vita – dalla sospensione<br />

oppure sostituzione <strong>della</strong> tioridazina con neurolettici atipici.<br />

Ciò conferma una volta <strong>di</strong> più la necessità <strong>di</strong> utilizzare<br />

le terapie psicofarmacologiche ai livelli minimi efficaci e <strong>di</strong><br />

attuare un monitoraggio sistematico anche delle con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> “stabilizzazione” dei Disturbi Mentali associati alla con<strong>di</strong>zione<br />

<strong>di</strong> Ritardo Mentale.<br />

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