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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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SIMPOSI TEMATICI<br />

2 Altamura AC, Bassetti R, Sassella F, Salvadori D. Novel antipsychotics<br />

and improvement of response in schizophrenia: a naturalistic<br />

study in poor responders to neuroleptics. It J Psychiatry<br />

Behav Sci 2001;11:45-8.<br />

3 Altamura AC, Salvadori D. Il <strong>di</strong>sfunzionamento del sistema dopaminergico<br />

in rapporto ai sintomi negativi e depressivi. Facts,<br />

News and Views 2001;2:10-4.<br />

La sindrome maligna da neurolettici:<br />

tra antipsicotici <strong>di</strong> I e II generazione<br />

M. Amore<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Sezione <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Università<br />

<strong>di</strong> Parma<br />

Tra le più gravi sindromi iatrogene si annovera la Sindrome<br />

Maligna da Neurolettici (SMN).<br />

La Sindrome Maligna da Neurolettici costituisce la più grave<br />

reazione avversa al trattamento con antipsicotici; è caratterizzata<br />

da intensa rigi<strong>di</strong>tà muscolare, febbre e <strong>di</strong>sfunzione<br />

del Sistema Nervoso Autonomo; può avere un’evoluzione<br />

potenzialmente mortale.<br />

L’incidenza <strong>della</strong> sindrome fra pazienti in terapia neurolettica<br />

è stimata in sulla base <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> longitu<strong>di</strong>nali, tra lo 0,07 e<br />

lo 0,15%.<br />

I farmaci chiamati in causa comprendono tutti gli antipsicotici,<br />

tipici e atipici.<br />

Nella maggior parte dei casi sono implicati i composti classici<br />

ad alta potenza, ma via via che si estende la loro utilizzazione,<br />

<strong>di</strong>ventano sempre più numerose le segnalazioni relative<br />

agli antipsicotici atipici clozapina, risperidone, olanzapina<br />

e, in misura minore, quetiapina. La somministrazione<br />

per via parenterale – formulazioni pronte o depot –, la rapi<strong>di</strong>tà<br />

<strong>di</strong> incremento <strong>della</strong> dose, il raggiungimento <strong>di</strong> dose<br />

elevate e l’associazione con farmaci potenzialmente neurotossici<br />

sembrano aumentare il rischio per la SMN.<br />

Più suscettibili sono i giovani, <strong>di</strong> sesso maschile (rapporto<br />

maschi/femmine 2:1), con sindromi cerebrali organiche, <strong>di</strong>sturbi<br />

extrapiramidali, alcolismo, catatonia; ulteriori fattori<br />

pre<strong>di</strong>sponenti sono la debilitazione, la <strong>di</strong>sidratazione e l’agitazione<br />

psicomotoria.<br />

Nei casi la SMN è dovuta ad i un antipsicotico atipico la sintomatologia<br />

può presentarsi priva <strong>di</strong> alcuni dei segni clinici<br />

classici, come la rigi<strong>di</strong>tà muscolare.<br />

L’Ipotesi patogenetica centrale prevede che gli antipsicotici<br />

bloccano i recettori dopaminergici dello striato, dell’ipotalamo<br />

e del sistema limbico e provocano rigi<strong>di</strong>tà muscolare<br />

<strong>di</strong>ffusa e squilibrio neurovegetativo.<br />

I provve<strong>di</strong>menti terapeutici sono costituiti dalla sospensione<br />

del neurolettico, da terapia <strong>di</strong> sostegno e da terapie specifiche<br />

che comprendono agonisti dopaminergici e miorilassanti.<br />

La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale si pone con la Sindrome Serotoninergica<br />

(SS) e con la catatonia acuta letale (CAL). La SS è<br />

una patologia ad espressività clinica variabile causata da<br />

un’iperattività del sistema serotoninergico, conseguente all’assunzione<br />

<strong>di</strong> uno o più composti serotoninergici. Per la<br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> Sindrome serotoninergica depongono, oltre al<br />

dato anamnestico del farmaco somministrato, la presenza <strong>di</strong><br />

sintomi neuromuscolari quali mioclono e iperreflessia muscolare<br />

profonda<br />

La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale fra SMN e Catatonia viene posta<br />

sulla base <strong>di</strong> una marcata ansietà che sembra in<strong>di</strong>care una<br />

catatonia mentre una acinesia priva <strong>di</strong> angoscia significativa<br />

sembra in<strong>di</strong>care una SMN; è possibile che una forma catatonica<br />

anche severa può presentarsi con stupore e rigi<strong>di</strong>tà<br />

senza eccitamento, così come una SMN possa presentarsi<br />

preceduta da eccitamento. Inoltre mentre i pazienti catatonici<br />

mostrano anormalità come automatismi, negativismo, o<br />

ipercinesie, i pazienti con SMN mostrano solo ipocinesia.<br />

Inoltre mentre nella catatonia sono presenti fenomeni quali<br />

mantenimento delle posture e flexibilitas cerea, nella SMN<br />

è più manifesta una rigi<strong>di</strong>tà extrapiramidale con il fenomeno<br />

<strong>della</strong> ruota dentata. Per la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> SMN depongono<br />

nella fase <strong>di</strong> esor<strong>di</strong>o isolati segni <strong>di</strong> squilibrio neurovegetativo,<br />

tremori, <strong>di</strong>scinesie coreiche, <strong>di</strong>stonie, opistotono, blefarospasmo,<br />

crisi oculogire, <strong>di</strong>sfagia, trisma; rigi<strong>di</strong>tà muscolare<br />

serrata e progressiva (“lead pipe”) e, nelle fasi più<br />

avanzate, il reperto <strong>di</strong> brusche o importanti oscillazioni del<br />

CPK plasmatico unite ad altri segni <strong>di</strong> necrosi muscolare<br />

quali mioglobinemia elevata.<br />

Delirium: aspetti <strong>di</strong> vissuto, fenomenici<br />

e neurobiologici<br />

F. Gabrielli, P. Fornaro<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Oftalmologia e Genetica,<br />

Sezione <strong>Psichiatria</strong>, Università <strong>di</strong> Genova<br />

Il Delirium si può considerare collocato in un determinato<br />

punto <strong>di</strong> uno spettro <strong>di</strong> potenziali cambiamenti mentali che<br />

variano dalla piena coscienza al coma profondo: gli estremi<br />

sono relativamente facili da riconoscere ma gli altri punti<br />

dello spettro possono non essere riconosciuti o erroneamente<br />

<strong>di</strong>agnosticati. Espressione <strong>di</strong> un’insufficienza d’organo<br />

(l’encefalo) e caratterizzato da un cambiamento acuto delle<br />

capacità cognitive e da <strong>di</strong>sturbo dello stato <strong>di</strong> coscienza, a<br />

decorso fluttuante e con oscillazioni giornaliere, è <strong>di</strong> solito<br />

riconducibile, come confermato da sempre nuovi casi clinici,<br />

a: 1) con<strong>di</strong>zioni me<strong>di</strong>co-chirurgiche quali per esempio ictus<br />

cerebri, emorragia subaracnoidea, <strong>di</strong>sturbi metabolici,<br />

infezioni acute, gravi neoplasie (nell’80% delle quali è presente),<br />

malattie terminali, interventi chirurgici maggiori (nel<br />

35% delle fratture <strong>di</strong> femore); 2) assunzione <strong>di</strong> farmaci e sostanze<br />

quali per esempio anticolinergici, antibiotici, interferone,<br />

vari psicofarmaci compresi venlafaxina, lorazepam,<br />

olanzapina, clozapina, e perfino livelli serici terapeutici <strong>di</strong><br />

litio; 3) astinenza da sostanze.<br />

Presente nel 10-50% dei pazienti ospedalizzati, può persistere<br />

fino a 12 mesi dopo la <strong>di</strong>agnosi (McCusker et al.,<br />

2003); frequente nell’anziano, per il quale è causa <strong>di</strong> gravi<br />

in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà, morbilità e mortalità, può, nell’adulto<br />

giovane, essere in<strong>di</strong>cativo <strong>di</strong> una grave malattia non ancora<br />

identificata il cui trattamento può salvare la vita. La presentazione<br />

con agitazione, sonnolenza, ritiro e psicosi, porta<br />

con frequenza ad insufficiente riconoscimento dei sintomi, a<br />

confusione <strong>di</strong>agnostica con i <strong>di</strong>sturbi psichiatrici primari,<br />

quali demenza, depressione e psicosi, e ad inappropriato<br />

trattamento.<br />

La <strong>di</strong>agnosi e il trattamento tempestivo sono importanti per<br />

evitare, nei casi reversibili, l’incremento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità, l’allungamento<br />

<strong>della</strong> degenza, un maggior tasso <strong>di</strong> ricovero in<br />

strutture protette, <strong>di</strong> morte e <strong>di</strong> costi elevati. Vi è stato solo<br />

un limitato progresso nella comprensione <strong>della</strong> eziologia e<br />

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