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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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23 FEBBRAIO 2005 - ORE 14.15-15.45<br />

SALA SAN GIOVANNI<br />

S36 - Le sindromi neuro-psichiatriche complesse:<br />

Delirium, Catatonia, SNM<br />

Delirium: la patologia sconosciuta ai me<strong>di</strong>ci<br />

M. Rigatelli, S. Ferrari<br />

U.O. <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Università <strong>di</strong> Modena e Reggio Emilia<br />

Lo psichiatra che opera nel contesto dell’Ospedale Generale<br />

è chiamato spesso a gestire situazioni <strong>di</strong> urgenza. Tale urgenza<br />

è generalmente conseguenza <strong>di</strong> situazioni cliniche<br />

particolari, cioè legata alla presenza <strong>di</strong> un rischio grave per<br />

la vita <strong>di</strong> un paziente affetto da <strong>di</strong>sturbo psichiatrico; può<br />

però trattarsi anche <strong>di</strong> un’urgenza da definirsi “gestionale”,<br />

non meno grave, pure con rilevanti ripercussioni sulla clinica,<br />

e soprattutto non meno <strong>di</strong> specifica competenza dello<br />

psichiatra <strong>di</strong> consultazione, per quei pazienti vissuti, dalle<br />

équipe <strong>di</strong> reparto, come impreve<strong>di</strong>bili o non “allineati” alle<br />

regole non scritte del comportamento da tenere in corsia.<br />

Il delirium è una delle situazioni cliniche che più spesso si<br />

associano a richieste <strong>di</strong> intervento consulenziale psichiatrico<br />

in generale 1 , ed urgente in particolare.<br />

Si tratta, come ben noto, <strong>di</strong> una sindrome psichiatrica ad<br />

eziologia me<strong>di</strong>ca, che colpisce il 10-30% dei pazienti ospedalizzati<br />

2 . La sua frequenza sale fino all’80% in determinate<br />

categorie <strong>di</strong> pazienti a rischio: età avanzata, una preesistente<br />

patologia cerebrale, l’anamnesi positiva per precedenti<br />

episo<strong>di</strong>, esiti <strong>di</strong> intervento chirurgico maggiore, con<strong>di</strong>zioni<br />

terminali, abuso etilico, ecc. La <strong>di</strong>agnosi, che si fonda<br />

essenzialmente sul riscontro <strong>di</strong> una sindrome confusionale e<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sfunzioni cognitive, ad andamento fluttuante nelle 24<br />

ore ed in relazione ai dati anamnestici, è spesso posta in ritardo,<br />

quando non ad<strong>di</strong>rittura mancata, e sovente allo psichiatra<br />

il paziente viene presentato come “matto” da trasferire<br />

in psichiatria, data l’eclatante sintomatologia psichica<br />

delle forme iperattive. Esiste peraltro anche un quadro <strong>di</strong> delirium<br />

ipoattivo, se possibile ancora più <strong>di</strong>fficilmente <strong>di</strong>agnosticato,<br />

data in questo caso, viceversa, la “silenziosità”<br />

del paziente.<br />

Per un adeguata gestione <strong>di</strong> tale quadro clinico, è in<strong>di</strong>spensabile<br />

prepararsi con il dovuto anticipo alla situazione d’urgenza:<br />

l’approccio integrato, una gestione con<strong>di</strong>visa e fluida,<br />

sono il risultato <strong>di</strong> una consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> lavoro che preesiste<br />

alla singola situazione <strong>di</strong> urgenza, nella quale non c’è<br />

materialmente il tempo <strong>di</strong> riflettere ed organizzare; le équipe<br />

coinvolte, me<strong>di</strong>ca e psichiatrica, dovranno conoscersi, e<br />

riconoscere ed esercitare le reciproche responsabilità formative,<br />

fino a mettere a punto procedure <strong>di</strong> intervento con<strong>di</strong>vise,<br />

che “vadano bene” a entrambi gli interlocutori.<br />

Saranno quin<strong>di</strong> necessarie prontezza e de<strong>di</strong>zione nel non limitare<br />

il proprio intervento al paziente ed alla singola situazione<br />

urgente, cogliendo l’occasione per stimolare la riflessione<br />

e la formazione dei colleghi me<strong>di</strong>ci, nonché <strong>di</strong> rivolgersi<br />

ai familiari, non solo per informazioni anamnestiche,<br />

ma anche per coinvolgerli attivamente nell’assistenza e contemporaneamente<br />

rassicurarli. E ancora, l’intervento prose-<br />

MODERATORI<br />

F. Gabrielli, M. Rigatelli<br />

93<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

gue fino alla <strong>di</strong>missione del paziente, ed anche oltre, tramite<br />

la liaison nei confronti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale,<br />

familiari ed altri riferimenti assistenziali al domicilio del paziente,<br />

quali psichiatri territoriali o assistenti sociali.<br />

Bibliografia<br />

1 Huyse FJ, Herzog T, Lobo A, Malt UF, Ompeer BC, Stein B, et<br />

al. European C-L service and their user populations. The ECLW<br />

collaborative study. Psychosomatics 2000;41:330-8.<br />

2 American Psychiatric Association. Practice guideline for the<br />

treatment of patients with delirium. Washington, DC: American<br />

Psychiatric Association 1999.<br />

La catatonia tra <strong>di</strong>sturbi dell’umore<br />

e Schizofrenia<br />

G. Tacchini, A. Mazzocchi, M. Giansante, G. Spagnolo,<br />

A.C. Altamura<br />

Cattedra <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Università <strong>di</strong> Milano, Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Scienze Cliniche, Ospedale “Luigi Sacco”, Milano<br />

La sindrome catatonica interessa circa il 10% dei pazienti<br />

psichiatrici acuti e si presenta all’interno <strong>di</strong> un gruppo eterogeneo<br />

<strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni psicopatologiche. La natura intrinsecamente<br />

esigua dei contenuti ideativi e, soprattutto, <strong>della</strong> loro<br />

espressione verbale la rende oggetto <strong>di</strong> frequenti errori<br />

<strong>di</strong>agnostici, tanto che attualmente non ne è nota la frequenza<br />

nella popolazione generale.<br />

Le ipotesi biologiche comprendono il blocco dopaminergico,<br />

le <strong>di</strong>sfunzioni delle vie glutammatergiche, noradrenergiche<br />

e serotoninergiche e le anomalie <strong>della</strong> corteccia frontale.<br />

Alla <strong>di</strong>sfunzione <strong>di</strong> tali vie sembrano inoltre associate<br />

l’elevata vulnerabilità ai sintomi negativi secondari a terapia<br />

neurolettica e la migliore risposta agli antipsicotici<br />

atipici, agli NSRI e agli SSRI Efficace anche l’utilizzo <strong>di</strong><br />

ECT e, per le anomalie del sistema gabaergico, le terapie<br />

con benzo<strong>di</strong>azepine, soprattutto lorazepam, per via infusionale.<br />

L’analisi <strong>della</strong> nostra casistica mette in evidenza l’importanza<br />

<strong>di</strong> alcuni parametri biologici, in particolare la suscettibilità<br />

a fenomeni <strong>di</strong> miolisi, con conseguente aumento delle<br />

CPK, che verosimilmente riconosce una <strong>di</strong>atesi genetica.<br />

Inoltre, il confronto tra le varie opzioni <strong>di</strong> trattamento farmacologico<br />

sembra in<strong>di</strong>care una maggior efficacia ed una<br />

miglior compliance dei trattamenti principalmente incentrati<br />

su antidepressivi anziché su antipsicotici, benché l’associazione<br />

tra i due sia una pratica frequente.<br />

Bibliografia<br />

1 Altamura AC, Bassetti R, Cattaneo E, Vismara S. Some biological<br />

correlates of drug resistance in schizophrenia: a multi<strong>di</strong>mensional<br />

approach. J Biol Psychiatry 2005;6(Suppl 2):23-30.

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