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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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Uso <strong>di</strong> cannabis e <strong>di</strong>mensioni cliniche<br />

delle psicosi<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

G. Bersani<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Psichiatriche e Me<strong>di</strong>cina Psicologica,<br />

Università <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”<br />

Il rapporto tra uso <strong>di</strong> derivati <strong>della</strong> cannabis ed insorgenza<br />

e tipologia clinica <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi psicotici, prevalentemente<br />

<strong>di</strong> area schizofrenica ma anche <strong>di</strong> natura affettiva,<br />

è stato negli ultimi anni più volte oggetto <strong>di</strong> ricerca<br />

e <strong>di</strong>scussione, in base peraltro a dati clinici spesso non<br />

completamente concordanti.<br />

L’eterogeneità dei campioni clinici stu<strong>di</strong>ati, sia per natura<br />

dei <strong>di</strong>sturbi psichiatrici che per tipologia <strong>di</strong> assunzione<br />

<strong>di</strong> cannabinoi<strong>di</strong>, è verosimilmente alla base <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>scordanza<br />

<strong>di</strong> risultati. Nei <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong> sono stati <strong>di</strong> volta in<br />

volta considerati pazienti affetti da quadri psicopatologici<br />

<strong>di</strong>versi, con prevalenza dell’una o dell’altra <strong>di</strong>mensione<br />

clinica delle psicosi, con <strong>di</strong>verse caratteristiche <strong>di</strong><br />

tempi <strong>di</strong> assunzione e <strong>di</strong> decorso, con <strong>di</strong>versa implicazione<br />

delle <strong>di</strong>mensioni affettive, con assunzione <strong>di</strong> cannabinoi<strong>di</strong><br />

isolata od associata a quella <strong>di</strong> altre sostanze<br />

psicotrope, ecc.<br />

Il ruolo <strong>di</strong> fattore <strong>di</strong> rischio dell’uso <strong>di</strong> cannabinoi<strong>di</strong><br />

rispetto allo sviluppo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi psicotici, in particolare<br />

<strong>di</strong> Schizofrenia, è stato più volte sostenuto, come anche<br />

quello <strong>di</strong> induttore o <strong>di</strong> potenziatore <strong>di</strong> patologia affettiva,<br />

sia <strong>di</strong> tipo depressivo che bipolare.<br />

D’altro lato, a dati obiettivi <strong>di</strong> natura clinica ed epidemiologica<br />

vengono ancora frequentemente contrapposte<br />

delle visioni non fondate su dati sperimentalmente atten<strong>di</strong>bili,<br />

tendenti a presentare come molto più in<strong>di</strong>retto e<br />

sfumato il rapporto patogenetico tra assunzione cronica<br />

<strong>di</strong> cannabinoi<strong>di</strong> e sviluppo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi mentali in senso<br />

generale.<br />

Uno degli elementi che ha contribuito a rendere meno<br />

chiaro tale rapporto patogenetico è stato rappresentato<br />

dalla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminare i reali effetti <strong>della</strong><br />

cannabis nell’ambito <strong>di</strong> quadri psicopatologici complessi<br />

e spontaneamente evolutivi quali quelli dei <strong>di</strong>sturbi<br />

psicotici.<br />

Del resto, il vastissimo aumento dell’assunzione <strong>di</strong><br />

cannabinoi<strong>di</strong> in soggetti <strong>di</strong> età a rischio per l’insorgenza<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi psicotici ha reso più <strong>di</strong>fficile anche la <strong>di</strong>scriminazione<br />

tra esor<strong>di</strong> psicopatologici autonomi ed esor<strong>di</strong><br />

psicopatologici secondari, cronologicamente o patogeneticamente,<br />

all’assunzione <strong>della</strong> sostanza.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o delle <strong>di</strong>mensioni psicopatologiche più sensibili<br />

all’effetto dei cannabinoi<strong>di</strong> appare un metodo più<br />

adeguato per valutare in senso più specifico il ruolo <strong>della</strong><br />

sostanza nell’ambito dei <strong>di</strong>versi quadri clinici.<br />

In uno stu<strong>di</strong>o su 125 soggetti maschi con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong><br />

Schizofrenia, abbiamo riscontrato una percentuale del<br />

43% <strong>di</strong> soggetti consumatori <strong>di</strong> cannabinoi<strong>di</strong>, il 66,7%<br />

dei quali riferiva tale assunzione come prolungata in<br />

perio<strong>di</strong> precedenti l’esor<strong>di</strong>o <strong>della</strong> psicosi.<br />

Il confronto tra consumatori e non consumatori ha<br />

evidenziato come i primi presentassero una più frequente<br />

familiarità concordante per Schizofrenia, potenzialmente<br />

in<strong>di</strong>cativa <strong>di</strong> una più elevata vulnerabilità biologica alla<br />

malattia, una più bassa età <strong>di</strong> insorgenza, potenzialmente<br />

legata all’azione psicoticizzante <strong>della</strong> sostanza, ed una<br />

prevalenza <strong>di</strong> sintomi attinenti alla <strong>di</strong>mensione psicopatologica<br />

negativa.<br />

Tuttavia, una prevalenza <strong>di</strong> sintomi positivi era presente<br />

nel gruppo <strong>di</strong> pazienti consumatori che avevano iniziato<br />

l’assunzione successivamente all’esor<strong>di</strong>o <strong>della</strong> psicosi.<br />

I risultati apparivano suggestivi per un’azione <strong>di</strong>fferenziata<br />

in sottogruppi <strong>di</strong> pazienti, nell’ambito dei quali<br />

comunque l’effetto <strong>di</strong> induzione dei cannabinoi<strong>di</strong> appariva<br />

nettamente più delineato per i sintomi dell’area negativa.<br />

In uno stu<strong>di</strong>o più recente, abbiamo valutato l’effetto<br />

dell’assunzione <strong>di</strong> cannabis in 52 soggetti affetti da<br />

<strong>di</strong>sturbi depressivi, sia <strong>di</strong> tipo depressivo unipolare che<br />

bipolare, con o senza sintomi psicotici, dei quali<br />

l’88,50% riferivano l’assunzione come precedente <strong>di</strong> 4,9<br />

anni l’esor<strong>di</strong>o <strong>della</strong> depressione, ed in un campione<br />

comparabile <strong>di</strong> soggetti apparentemente esenti da<br />

sintomi psichiatrici, a loro volta confrontati con un corrispondente<br />

campione <strong>di</strong> pazienti non consumatori affetti<br />

da <strong>di</strong>sturbi depressivi. Anedonia, sensazione soggettiva<br />

<strong>di</strong> riduzione del ren<strong>di</strong>mento mentale, ritiro sociale ed<br />

abulia sono emersi concordantemente più presenti in<br />

misura statisticamente significativa nei due gruppi <strong>di</strong><br />

consumatori, sia depressi che esenti da <strong>di</strong>agnosi psichiatrica.<br />

Il complesso dei risultati è suggestivo sia del ruolo <strong>di</strong><br />

facilitazione dell’assunzione <strong>di</strong> cannabis rispetto allo<br />

sviluppo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi psicotici, sia schizofrenici che affettivi,<br />

sia in particolare <strong>di</strong> una specifica azione <strong>della</strong><br />

sostanza nell’induzione <strong>di</strong> sintomi appartenenti alla<br />

<strong>di</strong>mensione psicopatologica negativa, da considerare in<br />

un significato patogenetico anche <strong>di</strong> natura transnosografica.<br />

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