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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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visto che la mortalità per suici<strong>di</strong>o interessa approssimativamente<br />

“soltanto” il 15% dei pazienti 1 2 . Lo stu<strong>di</strong>o presenta<br />

una revisione <strong>della</strong> letteratura riguardante il suici<strong>di</strong>o in pazienti<br />

con <strong>di</strong>sturbi dell’umore, mettendo in evidenza soprattutto<br />

il rischio nel Disturbo Bipolare, <strong>di</strong>viso per i sottotipi<br />

<strong>di</strong>agnostici BP-I (mania e depressione) e BP-II (ipomania e<br />

depressione).<br />

Metodologia: sono stati inclusi nello stu<strong>di</strong>o, tutti gli articoli<br />

<strong>di</strong>sponibili con dati riguardanti il rischio <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o in pazienti<br />

BP-I e BP-II.<br />

Risultati: i dati a <strong>di</strong>sposizione mostrano che il rischio <strong>di</strong><br />

suici<strong>di</strong>o è elevato sia nei pazienti con Disturbo Bipolare <strong>di</strong><br />

tipo I che in quelli <strong>di</strong> tipo II. L’analisi dei risultati non mostra<br />

concordanza su quale sottotipo <strong>di</strong>agnostico presenti un<br />

maggiore rischio <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o. Inoltre, un recente originale<br />

stu<strong>di</strong>o 3 mostra risultati riguardanti il rischio <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o anche<br />

rispetto alla sequenza del decorso del Disturbo Bipolare<br />

evidenziando un rischio decrescente: MD > Dm > M =<br />

Md (M = mania; m = ipomania; D = depressione grave; d =<br />

depressione lieve).<br />

Conclusioni: gli stu<strong>di</strong> sono concor<strong>di</strong> nell’affermare che uno<br />

stato depressivo, soprattutto se grave, è la con<strong>di</strong>zione maggiormente<br />

responsabile <strong>di</strong> un aumentato rischio <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o.<br />

I dati non mostrano un maggior rischio associato a un particolare<br />

sottotipo bipolare.<br />

Bibliografia<br />

1 Tondo L, Isacsson G, Baldessarini RJ. Suicidal Behavior in<br />

Bipolar Disorder: Risk and Prevention. CNS Drugs<br />

2003;17:491-511.<br />

2 Baldessarini RJ, Hennen J, Davis P, Pompili M, Tondo L. Decreased<br />

suicidal risk during long-term lithium treatment: a<br />

meta-analysis. Bipolar Disorder 2005, in press.<br />

3 Angst J, Angst F, Gerber-Werder R, Gamma A. Suicide in 406<br />

mood-<strong>di</strong>sorder patients with and without long-term me<strong>di</strong>cation:<br />

a 40 to 44 year’s follow-up. Arch Sui Res 2005;9:279-<br />

300.<br />

Decorsi cronici<br />

G.P. Minnai, P.G. Salis<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale ASL 5, Oristano<br />

Il ciclo maniaco-depressivo è costituito da una fase eccitativa,<br />

una fase depressivo ed un intervallo libero <strong>di</strong> durata variabile.<br />

Variabile è anche la durata delle fasi eccitative e depressive.<br />

Sebbene ancora oggi non esistano dei criteri ampiamente<br />

con<strong>di</strong>visi sulla definizione <strong>di</strong> cronicità, il DSM-IV definisce<br />

cronici gli episo<strong>di</strong> con una durata uguale o superiore ai due<br />

anni. Vengono analizzate le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> cronicità nei vari<br />

perio<strong>di</strong>. I dati <strong>di</strong> Rehm e Kraepelin sembrano evidenziare<br />

che in era pre-farmacologica i casi <strong>di</strong> decorso cronico erano<br />

percentualmente inferiori agli attuali. È certo singolare che,<br />

a <strong>di</strong>spetto delle tante nuove molecole antidepressive a <strong>di</strong>sposizione<br />

del me<strong>di</strong>co, il 30% delle depressioni risultino resistenti<br />

o croniche.<br />

Vengono inoltre inclusi nella cronicità quei decorsi che pur<br />

presentando le fasi eccitative o depressive <strong>di</strong> durata inferiore<br />

ai due anni presentano un passaggio continuo da una fase<br />

all’altra senza intervallo libero, i cosiddetti decorsi “Circolari<br />

Continui”.<br />

77<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

Diverse sono le cause che possono essere responsabili <strong>di</strong><br />

questo apparente incremento dei decorsi cronici, dai mutati<br />

stili <strong>di</strong> vita alle influenze <strong>di</strong> alcune terapie.<br />

Indubbiamente questi decorsi costituiscono un serio problema<br />

terapeutico.<br />

Diverse sono le strategie terapeutiche proposte per la soluzione<br />

<strong>di</strong> questi complessi casi.<br />

L’impatto degli antipsicotici atipici<br />

nel trattamento del Disturbo Bipolare<br />

M. Raja<br />

Ospedale “Santo Spirito in Sassia”, Roma<br />

Introduzione: negli ultimi 10 anni si è molto <strong>di</strong>ffuso l’uso<br />

degli antipsicotici atipici che hanno in gran parte sostituto i<br />

neurolettici tipici (NT). L’impressione <strong>della</strong> maggior parte<br />

dei clinici, sostenuta anche da molti stu<strong>di</strong> controllati, è che<br />

questi farmaci siano associati ad un miglior profilo <strong>di</strong> effetti<br />

collaterali e, almeno per quanto riguarda la clozapina<br />

(CLO), ad una maggiore efficacia clinica. L’impatto clinico<br />

<strong>di</strong> questo cambiamento è tuttavia <strong>di</strong>fficile da documentare<br />

nella pratica clinica reale.<br />

Soggetti e metodo: sono stati esaminati dati clinici relativi<br />

ad una popolazione <strong>di</strong> 1.509 pazienti con <strong>di</strong>sturbi psicotici<br />

(per la maggior parte bipolari o schizoaffettivi) ricoverati in<br />

un SPDC negli anni 1997-2002 per evidenziare eventuali<br />

<strong>di</strong>fferenze correlate al <strong>di</strong>verso trattamento antipsicotico. Sono<br />

stati selezionati i pazienti che sono stati trattati solo con<br />

risperidone (RIS), olanzapina (OLN), clozapina (CLO) o<br />

neurolettici tipici (NT), escludendo i pazienti trattati con più<br />

<strong>di</strong> un antipsicotico nel corso <strong>della</strong> degenza.<br />

Risultati: <strong>di</strong> questi pazienti, 478 sono stati trattati solo con<br />

RIS, 39 solo con CLO, 51 solo con OLN e 324 solo con NT.<br />

Il dosaggio me<strong>di</strong>o è stato <strong>di</strong> 3,7 (± 2,2) mg per RIS, 16,2 (±<br />

7,4) mg per OLN, 341,4 (± 170,3) mg per CLO e 595,4 (±<br />

522,6) mg (espressi in equivalenti in clorpromazina) per i<br />

NT. Il punteggio CGI me<strong>di</strong>o all’ingresso era <strong>di</strong> 5,8 per RIS,<br />

5,9 per OLN, 6,0 per CLO e 5,6 per NT. Il punteggio BPRS<br />

(24 items) me<strong>di</strong>o all’ingresso era <strong>di</strong> 61,9 (± 12,9) per RIS,<br />

61,8 (± 12,6) per OLN, 68,2 (± 12,6) per CLO e 58,5 (±<br />

13,8) per NT. Il numero dei pazienti che in questo arco <strong>di</strong><br />

tempo è stato nuovamente ricoverato in SPDC è più elevato<br />

nei pazienti trattati solo con NT o solo con CLO (p = 0,000).<br />

Il miglioramento CGI è minore nei pazienti trattati con NT.<br />

I comportamenti violenti sono stati più frequenti nei pazienti<br />

tratti con NT (p = 0,033). L’uso <strong>di</strong> anticolinergici è stato<br />

più frequente nei pazienti trattati con NT (p = 0,000). I pazienti<br />

trattati con RIS hanno presentato livelli <strong>di</strong> ostilità/violenza<br />

significativamente minori rispetto ai pazienti trattati<br />

con CLO o NT.<br />

Discussione: sono evidenti chiare <strong>di</strong>fferenze tra antipsicotici<br />

atipici e NT esaminando variabili cliniche influenzate da<br />

pochi fattori (per esempio <strong>di</strong>stonie acute, uso <strong>di</strong> anticolinergici),<br />

mentre risulta più <strong>di</strong>fficile evidenziare <strong>di</strong>fferenze rispetto<br />

a variabili influenzate da molti fattori come miglioramento<br />

clinico, comportamenti violenti, tasso <strong>di</strong> nuove ospedalizzazioni.<br />

Tuttavia, emergono dati che in<strong>di</strong>cano una maggiore efficacia<br />

clinica nel trattamento dei pazienti affetti da <strong>di</strong>sturbi psicotici<br />

trattati con antipsicotici atipici.

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