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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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SIMPOSI TEMATICI<br />

<strong>Psicopatologia</strong> e psico<strong>di</strong>namica delle cyberrelazioni<br />

D. La Barbera<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neurologia, Oftalmologia, Otorino e <strong>Psichiatria</strong>,<br />

Università <strong>di</strong> Palermo<br />

Con la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> massa, in ogni strato sociale e in ogni fascia<br />

<strong>di</strong> età, delle reti telematiche, il virtuale è prepotentemente<br />

entrato nell’esperienza comune <strong>di</strong> una grande quantità <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>vidui, mo<strong>di</strong>ficando stili <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> esperienza, mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

comunicare e <strong>di</strong> interagire. La possibilità, offerta da Internet,<br />

<strong>di</strong> entrare velocemente in contatto con altri utenti, offre opportunità<br />

nuove e impreve<strong>di</strong>bili <strong>di</strong> conoscenza e <strong>di</strong> scambio<br />

affettivo, moltiplicando e facilitando le occasioni <strong>di</strong> espansione<br />

del proprio orizzonte relazionale. Ma è proprio questa facilitazione<br />

estrema dell’incontro e del rapporto consentita<br />

dalle tecnologie telematiche a mo<strong>di</strong>ficare la declinazione spazio-temporale<br />

dei vissuti e delle emozioni in rete, rendendo le<br />

relazioni tecnome<strong>di</strong>ate spesso rapide e istantanee oltre che suscettibili<br />

<strong>di</strong> mo<strong>della</strong>rsi su una forte aspettativa soggettiva,<br />

ideale e fantastica, piuttosto che su parametri <strong>di</strong> obiettività e<br />

<strong>di</strong> razionalità. Il modo in cui il mezzo tecnologico – la tastiera<br />

e il video – tendono a mo<strong>di</strong>ficare i tempi e i contenuti <strong>della</strong><br />

relazione, rappresenta quin<strong>di</strong> un in<strong>di</strong>catore efficace <strong>della</strong><br />

capacità delle psicotecnologie <strong>di</strong> frapporsi tra la mente e la<br />

realtà mo<strong>di</strong>ficando l’esperienza. Gli aspetti <strong>di</strong>sfunzionanti e<br />

<strong>di</strong>sadattivi legati allo stabilirsi <strong>di</strong> relazioni on-line o l’emergere<br />

<strong>di</strong> sintomi psicopatologici (prevalentemente – ma non<br />

esclusivamente – situati nell’area dei <strong>di</strong>sturbi impulsivo-compulsivi<br />

e delle <strong>di</strong>pendenze comportamentali) sono un altro<br />

importante elemento in grado <strong>di</strong> chiarire alcuni degli elementi<br />

significativi dell’interazione tra la mente e le tecnologie<br />

<strong>della</strong> comunicazione.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tali fenomeni quin<strong>di</strong> consente <strong>di</strong> mettere in luce<br />

significativi cambiamenti del funzionamento affettivo e<br />

dei processi cognitivi <strong>di</strong>rettamente collegati all’impiego dei<br />

<strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> Information Technology e che possono spiegare<br />

quella forma <strong>di</strong> “relazionalità liquida” che Autori come<br />

Barman ritengono particolarmente caratteristica dell’epoca<br />

attuale. In modo altrettanto evidente queste riflessioni ci<br />

spiegano la frequenza <strong>di</strong> forme franche o sub-cliniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza<br />

relazionale rilevabili nei forti utilizzatori <strong>di</strong> servizi<br />

on-line, come chat, e-mail, news group, MUD. Nella<br />

maggior parte <strong>di</strong> tali soggetti, similmente ad altre forme <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>pendenza patologica, è altresì rilevabile un “pattern ad<strong>di</strong>tivo”<br />

rappresentato da componenti <strong>di</strong> tipo alessitimico,<br />

aspetti impulsivi e/o compulsavi, tendenze <strong>di</strong>ssociative.<br />

Importante appare, infine, la propensione alla “cosmesi<br />

identitaria” presente in molti soggetti affetti da <strong>di</strong>pendenza<br />

da cyber-relazioni, attitu<strong>di</strong>ne alla flui<strong>di</strong>tà e alla virtualizzazione<br />

identitaria che spesso non appare unicamente spiegabile<br />

come l’esito <strong>di</strong> strategie manipolative o seduttive in rete<br />

ma dalla tendenza, tipicamente attivata dalle esperienze<br />

<strong>di</strong> realtà virtuale, a sperimentare aspetti periferici del Sé.<br />

Gli spazi delle chat e i luoghi <strong>di</strong> incontro virtuale in Rete<br />

offrono quin<strong>di</strong> opportunità per l’amicizia, l’amore e il sesso<br />

ma evidenziano, contemporaneamente, anche una inclinazione<br />

degli internauti a cimentare nel cyberspazio identità<br />

“perfette”, angeliche, patinate, simulate, a volte terrificanti,<br />

per vivere strani tipi <strong>di</strong> rapporti sentimentali, spesso<br />

solo cerebrali, me<strong>di</strong>atici e alienati, onanistici e consolatori,<br />

ma che, con sempre maggiore frequenza, finiscono con<br />

l’influenzare anche la vita e le relazioni “al <strong>di</strong> qua” dello<br />

schermo.<br />

Bibliografia<br />

1 Bauman Z. Amore liquido. Roma: Laterza 2004.<br />

2 Cantelmi T, Giar<strong>di</strong>na Grifo L. La mente virtuale. San Paolo<br />

2002.<br />

3 Caretti V, La Barbera D. <strong>Psicopatologia</strong> delle realtà virtuali.<br />

Milano: Masson 2001.<br />

4 Caretti V, La Barbera D. Le <strong>di</strong>pendenze patologiche, clinica e<br />

psicopatologia. Milano: Raffaello Cortina 2005.<br />

5 Di Maria F, Cannizzaro S. Reti telematiche e trame psicologiche.<br />

Milano: FrancoAngeli 2001.<br />

6 Roversi A. Chat line, luoghi ed esperienze <strong>della</strong> vita in rete. Bologna:<br />

Il Mulino 2001.<br />

Tra<strong>di</strong>mento on line: limite reale e virtuale<br />

dell’amore<br />

V. Carpino<br />

Istituto <strong>di</strong> Psicoterapia Cognitivo-Interpersonale<br />

Introduzione: Internet, grande mezzo multime<strong>di</strong>ale del nostro<br />

tempo consente <strong>di</strong> informarsi, aggiornarsi e comunicare.<br />

La chat line permette, in tempo reale, <strong>di</strong> raccontarsi, incontrarsi,<br />

innamorarsi, liberi dalla corporeità ingombrante e<br />

protetti dall’anonimato dello schermo. Ci siamo chiesti se<br />

gli amori nati in chat coinvolgano anche chi nella vita reale<br />

è impegnato in un rapporto <strong>di</strong> coppia arrivando così al tra<strong>di</strong>mento.<br />

Metodologia: abbiamo stu<strong>di</strong>ato casi singoli <strong>di</strong> uomini e<br />

donne tra i 25 ed i 40 anni, sia <strong>di</strong>soccupati che impegnati in<br />

una attività lavorativa, <strong>di</strong> ogni livello culturale e sociale, impegnati<br />

in un rapporto <strong>di</strong> coppia.<br />

Risultati: tre milioni circa <strong>di</strong> italiani chattano, sono uomini<br />

e donne tra i 30 ed i 35 anni, con una cultura superiore, il<br />

60% dei nostri analizzati sono donne che si innamorano e<br />

tra<strong>di</strong>scono virtualmente. Hanno un buon lavoro ed un livello<br />

socio-culturale alto. Il 70% <strong>di</strong> loro vive la storia in rete<br />

senza mai arrivare ad un incontro reale.<br />

Conclusioni: sono in aumento le coppie che in Italia si lasciano<br />

per colpa dei tra<strong>di</strong>menti virtuali, ritenuti motivo <strong>di</strong><br />

addebito nelle cause <strong>di</strong> separazione e <strong>di</strong>vorzi tra coniugi.<br />

Bibliografia<br />

1 Cantelmi T, Carpino V. Tra<strong>di</strong>mento on line. Collana “ Le Comete”<br />

Franco Angeli 2005.<br />

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