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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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SIMPOSI TEMATICI<br />

fici e la proliferazione cellulare nell’ippocampo <strong>di</strong> ratto. A<br />

tale scopo ratti maschi sono stati impiantati con uno speciale<br />

elettrodo nella fascia vascolo-nervosa destra del collo che<br />

ricopre il nervo vago e stimolati attraverso un generatore <strong>di</strong><br />

impulsi con una corrente <strong>di</strong> 2 mA per tre ore.<br />

Nell’ippocampo <strong>di</strong> questi animali sono poi stati misurati i livelli<br />

degli mRNA co<strong>di</strong>ficanti per il “brain derived neurotrophic<br />

factor” (B.D.N.F.) e per il “basic fibroblast growth<br />

factor” (BFGF) attraverso la tecnica dell’RNase protection<br />

assay. Tecniche <strong>di</strong> immunoistochimica sono state invece<br />

utilizzate per misurare la proliferazione neuronale in animali<br />

pre-trattati con S-bromo-deossiuri<strong>di</strong>na (BrdU).<br />

I risultati ottenuti in questo stu<strong>di</strong>o mostrano che tre ore <strong>di</strong><br />

VNS nell’ippocampo aumentano i livelli degli mRNA che<br />

co<strong>di</strong>ficano per il B.D.N.F. e per il bFGF del 26 e del 23% rispettivamente.<br />

Inoltre, la VNS fa <strong>di</strong>minuire (-27%) il numero<br />

<strong>di</strong> cellule BrdU positive nel giro dentato dell’ippocampo.<br />

Negli animali che sono stati sottoposti a VNS alcune cellule<br />

BrdU positive si sono rivelate essere neuroni utilizzando<br />

la doppia marcatura con un anticorpo specifico per la proteina<br />

nucleare neuronale NeuN e inoltre tendono a migrare<br />

verso la parte più interna dello strato <strong>di</strong> cellule granulari del<br />

giro dentato. I nostri dati <strong>di</strong>mostrano quin<strong>di</strong> che la VNS induce<br />

la sintesi <strong>di</strong> neurotrofine e la proliferazione cellulare<br />

con <strong>di</strong>fferenziazione in cellule neuronali nell’ippocampo <strong>di</strong><br />

ratto. Questi dati suggeriscono che la VNS induce alcuni<br />

meccanismi molecolari che sono alla base <strong>della</strong> plasticità<br />

neuronale e del rimo<strong>della</strong>mento sinaptico e che potrebbero<br />

favorire gli effetti terapeutici <strong>di</strong> questo trattamento.<br />

Evidenza sugli effetti a livello cellulare,<br />

biochimico e molecolare degli psicofarmaci<br />

in un modello animale <strong>di</strong> Schizofrenia: ruolo<br />

dei fattori neurotrofici<br />

M. Fiore, V. Di Fausto, A. Iannitelli, L. Aloe<br />

Istituto <strong>di</strong> Neurobiologia e Me<strong>di</strong>cina molecolare, CNR,<br />

Roma<br />

Stu<strong>di</strong> recenti hanno suggerito l’ipotesi che alcuni <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />

natura psichiatrica, inclusa la Schizofrenia, potrebbero derivare<br />

da alterata neurogenesi <strong>di</strong> specifiche aree cerebrali e in<br />

particolare nella corteccia entorinale. Per verificare la vali<strong>di</strong>tà<br />

<strong>di</strong> queste ipotesi abbiamo somministrato in ratte gravide al<br />

12° giorno <strong>di</strong> gestazione il metilazossimetanolo acetato<br />

(MAM), un agente alchilante che metila gli aci<strong>di</strong> nucleici e<br />

induce la morte <strong>di</strong> cellule che si trovano in attiva replicazione<br />

in uno spazio temporale <strong>di</strong> poche ore, alterando significativamente<br />

i meccanismi <strong>di</strong> neurogenesi dell’area entorinale e<br />

ippocampale e <strong>di</strong> altre aree cerebrali ad esse connesse. Dopo<br />

la nascita, gli animali sono stati stu<strong>di</strong>ati da un punto <strong>di</strong> vista<br />

comportamentale e successivamente sacrificati a <strong>di</strong>versi sta<strong>di</strong><br />

<strong>della</strong> vita post-natale e le are cerebrali utilizzate per analisi<br />

strutturale, immunoistochimica, biochimica e molecolare. I<br />

risultati hanno evidenziato <strong>di</strong>sturbi neurocomportamentali,<br />

alterato contenuto <strong>di</strong> fattori neurotrofici, in particolare del fattore<br />

<strong>di</strong> crescita nervoso (NGF) e del fattore <strong>di</strong> crescita <strong>di</strong> derivazione<br />

cerebrale (BDNF) nell’ippocampo e nella corteccia<br />

entorinale associata ad un cambiamento significativo nella <strong>di</strong>stribuzione<br />

dei rispettivi recettori nel periodo post-natale nei<br />

ratti trattati con la MAM, ma non nei controlli. Sempre in<br />

questi ratti sono stati osservati variazioni <strong>di</strong> natura comportamentale<br />

e biochimica che inducono cambiamenti nella <strong>di</strong>stribuzione<br />

e proliferazione delle cellule staminali presenti nel<br />

giro dentato e nella zona subventricolare, regioni con una<br />

marcata presenza <strong>di</strong> cellule staminali.<br />

Poiché un consistente numero <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> recenti suggerisce<br />

l’importanza degli aspetti neurodegenerativi e <strong>della</strong> plasticità<br />

neuronale in patologie <strong>di</strong> natura psichiatrica, abbiamo<br />

utilizzato questo stesso modello animale per stu<strong>di</strong>are gli effetti<br />

del trattamento cronico con Clozapina (20 mg/kg per<br />

otto giorni). I risultati <strong>di</strong> questi stu<strong>di</strong> hanno messo in luce un<br />

aumento <strong>di</strong> BDNF nella corteccia entorinale <strong>di</strong> animali <strong>di</strong><br />

controllo e una riduzione <strong>di</strong> NGF negli animali trattati con<br />

una <strong>di</strong>versa capacità recettoriale <strong>di</strong> neuroni cerebrali in aree<br />

cerebrali che vengono più marcatamente colpite durante o a<br />

seguito <strong>di</strong> turbe psichiatriche. Questi riscontri sperimentali,<br />

sebbene preliminari, sembrano in<strong>di</strong>care che uno dei meccanismi<br />

attraverso i quali i farmaci neurolettici esercitano la<br />

loro azione è il potenziamento <strong>della</strong> plasticità cerebrale me<strong>di</strong>ata<br />

da fattori neurotrofici, inclusi NGF e BDNF, e che il<br />

modello da noi utilizzato potrebbe rivelarsi utile per comprendere<br />

alcuni meccanismi comportamentali e neuropatologici<br />

e per stu<strong>di</strong>are la risposta a potenziali farmaci in patologie<br />

<strong>di</strong> natura schizofrenica.<br />

L’arricchimento sociale precoce influenza<br />

il comportamento sociale e i livelli <strong>di</strong> NGF<br />

e BDNF in varie aree del cervello<br />

dell’in<strong>di</strong>viduo adulto<br />

I. Branchi, I. D’Andrea, M. Fiore * , V. Di Fausto * ,<br />

L. Aloe * , E. Alleva<br />

Reparto <strong>di</strong> Neuroscienze comportamentali, Dipartimento <strong>di</strong><br />

Biologia cellulare e Neuroscienze, Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità,<br />

Roma; * Istituto <strong>di</strong> Neurobiologia e Me<strong>di</strong>cina molecolare,<br />

CNR, Roma<br />

Le esperienze vissute durante le prime fasi dello sviluppo<br />

danno forma alla funzione del sistema nervoso centrale<br />

(SNC) e al comportamento. Nei ro<strong>di</strong>tori, essere allevati in<br />

una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> nido comune (NC), ovvero un unico nido<br />

in cui tre madri tengono insieme dalla nascita allo svezzamento<br />

(giorno post-natale 25) la propria prole curandola e<br />

nutrendola senza fare <strong>di</strong>stinzione tra i propri e gli altri figli,<br />

rappresenta una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> forte stimolazione sociale per<br />

il giovane. Tale con<strong>di</strong>zione caratterizza la naturale nicchia<br />

ecologica <strong>di</strong> molte specie <strong>di</strong> ro<strong>di</strong>tore, inclusa la specie topo.<br />

Nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> NC, confrontata con la con<strong>di</strong>zione standard<br />

<strong>di</strong> allevamento in laboratorio (NS) ovvero un’unica<br />

madre che alleva la propria prole, i giovani topi ricevono livelli<br />

più alti <strong>di</strong> cure materne. Da adulti, in un test <strong>di</strong> confronto<br />

sociale/agonistico, i maschi cresciuti in una con<strong>di</strong>zione<br />

<strong>di</strong> NC hanno una maggiore propensione all’interazione<br />

sociale rispetto ai controlli NS e acquisiscono più rapidamente<br />

e pienamente un ruolo sociale, mostrando fin dal<br />

primo giorno <strong>di</strong> del test il profilo comportamentale tipico<br />

del dominante o del sottomesso. Inoltre, i topi <strong>della</strong> con<strong>di</strong>zione<br />

NC mostrano livelli più alti <strong>di</strong> BDNF e NGF in <strong>di</strong>verse<br />

zone del SNC. I livelli <strong>di</strong> NGF sono ulteriormente modulati<br />

dal ruolo sociale avuto durante il test <strong>di</strong> confronto agonistico.<br />

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