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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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mento me<strong>di</strong>co anche a rischio <strong>della</strong> propria vita (ad<br />

esempio il <strong>di</strong>niego <strong>di</strong> trasfusione nei testimoni <strong>di</strong><br />

Geova) ovvero la liceità <strong>di</strong> trattamenti, trapianti <strong>di</strong><br />

organi, sperimentazione clinica, in pazienti che non<br />

possono esprimere il proprio <strong>di</strong>ssenso.<br />

Non esiste una normativa specifica che possa tutelare completamente<br />

l’operare del me<strong>di</strong>co, per cui l’intervento deve<br />

me<strong>di</strong>are tra norme che sanciscono il principio <strong>della</strong> libertà<br />

del paziente – e quin<strong>di</strong> anche <strong>della</strong> libertà <strong>di</strong> decidere se sottoporsi<br />

ad un intervento terapeutico (art. 13 e 32 Costituzione,<br />

art. 5 CC) – e le norme giuri<strong>di</strong>che del corretto trattamento<br />

me<strong>di</strong>co.<br />

Un orientamento, ma solo sul piano etico, lo fornisce il Co<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> Deontologia Me<strong>di</strong>ca, che prevede nell’art. 34 come<br />

il me<strong>di</strong>co, in caso <strong>di</strong> pericolo <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> incapacità del paziente<br />

ad esprimere una volontà, deve tener conto <strong>di</strong> quanto<br />

espresso dallo stesso precedentemente.<br />

I trattamenti senza consenso<br />

G. Favaretto<br />

DSM ULSS 7, Friuli Venezia Giulia<br />

Le definizioni legislativa e clinica dei trattamenti senza<br />

consenso rappresentano dal punto <strong>di</strong> vista sociale, me<strong>di</strong>co<br />

legale e culturale un aspetto determinante delle definizione<br />

<strong>della</strong> identità dello psichiatra e <strong>della</strong> psichiatria in generale.<br />

L’esame <strong>di</strong> queste situazioni comporta una illustrazione dei<br />

seguenti aspetti:<br />

– principi etici e criteri me<strong>di</strong>co-legali attraverso i quali si<br />

definisce il consenso e la sua assenza;<br />

– il contributo <strong>della</strong> psicopatologia a tale aspetto <strong>della</strong> relazione<br />

con il paziente;<br />

– gli aspetti normativi che consentono l’attuazione <strong>di</strong> tali<br />

trattamenti;<br />

– i principi che sottendono a tali aspetti normativi;<br />

– i <strong>di</strong>ritti e le garanzie relativi a tali trattamenti;<br />

– il rapporto fra questi trattamenti e la continuità delle cure<br />

e <strong>della</strong> presa in carico;<br />

– le <strong>di</strong>verse soluzioni all’interno dei quadri legislativi <strong>di</strong><br />

paesi <strong>di</strong>versi.<br />

Definite queste caratteristiche vengono presi in esame gli<br />

aspetti <strong>di</strong> problematicità nella attuale normativa relativamente<br />

alla definizione e alla esecuzione dei trattamenti senza<br />

consenso e si tenta una analisi dei bisogni emergenti da<br />

una pratica oramai quasi trentennale <strong>della</strong> legge in vigore<br />

61<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

nel nostro paese valorizzandone gli aspetti positivi dal punto<br />

<strong>di</strong> vista dei principi etici e culturali e <strong>di</strong>scutendo degli<br />

aspetti problematici, come quelli legati alla facilità con cui<br />

una certa applicazione dei trattamenti senza consenso può<br />

riportare la psichiatria sul terreno <strong>della</strong> custo<strong>di</strong>a e del puro<br />

controllo sociale.<br />

La “cura” in assenza <strong>di</strong> libertà:<br />

il trattamento in carcere ed in OPG<br />

E. Pirfo<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale “Giulio Maccacaro”,<br />

ASL 3 Torino<br />

Le pratiche psichiatriche in carcere oggi sembrano correlate<br />

a due scuole <strong>di</strong> pensiero che si contrastano non sempre in<br />

maniera trasparente.<br />

Il primo modo <strong>di</strong> guardare al problema (che potremmo definire<br />

<strong>di</strong> pubblica sicurezza) è che le carceri siano uno degli<br />

elementi del sistema <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne sociale, contenendo fisicamente<br />

chi ha commesso reati, sia pure se essi sono stati<br />

commessi in stati psichici alterati; la seconda interpretazione<br />

(che potremmo definire garantista) è che al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong><br />

tutto debba esserci il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza e il rispetto dei<br />

bisogni del singolo.<br />

Nella prima prospettiva, occuparsi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi mentali in carcere<br />

risponde alla logica <strong>di</strong> confermare la restrizione detentiva<br />

<strong>di</strong> coloro che possano in qualsiasi modo insi<strong>di</strong>are alla<br />

tranquillità degli altri e quin<strong>di</strong> se gli OPG restino o no aperti<br />

o se essi debbano essere sostituiti da altri contenitori assume<br />

un’importanza puramente ragionieristica, <strong>di</strong> mera valutazione<br />

economica.<br />

Nella seconda modalità <strong>di</strong> lettura, OPG e Carcere sono<br />

luoghi sociali da ri-pensare e ri-progettare in generale nel<br />

loro significato <strong>di</strong> punizione certa e giusta ma anche, in<br />

particolare, <strong>della</strong> garanzia che <strong>della</strong> pena giusta e certa<br />

non faccia parte anche non-curare l’eventuale malattia psichica,<br />

alla quale deve essere invece data una risposta clinica,<br />

a prescindere dal fatto che il portatore sia autore <strong>di</strong><br />

reato.<br />

Il rapporto tra libertà <strong>di</strong> scelta e <strong>di</strong>ritto al rifiuto ed al <strong>di</strong>ssenso<br />

alle cure sono un’opzione che deve trovare nuove declinazioni<br />

in un ambiente dove per definizione la libertà è<br />

coercita e la volontà del singolo trova collocazione solo nel<br />

rispetto delle regole istituzionali.<br />

L’intervento vuole focalizzare i problemi etici, clinici, formativi<br />

ed organizzativi connessi a queste pratiche.

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