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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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evidenziato che a fronte <strong>di</strong> un significativo miglioramento<br />

clinico dopo l’avvento dei trattamenti psicofarmacologici,<br />

la percentuale <strong>di</strong> soggetti in grado <strong>di</strong> vivere in maniera in<strong>di</strong>pendente<br />

non si è affatto mo<strong>di</strong>ficata. Oltre al trattamento<br />

farmacologico può essere utile investire su modalità <strong>di</strong> intervento<br />

neurocognitivo che permettano <strong>di</strong> migliorare l’assetto<br />

cognitivo <strong>di</strong> base ed in ultima analisi la qualità <strong>della</strong><br />

vita del soggetto affetto da Disturbo Schizofrenico.<br />

La possibilità che i deficit neurocognitivi siano mo<strong>di</strong>ficabili<br />

con interventi psicologici <strong>di</strong> rime<strong>di</strong>o, e che gli effetti <strong>di</strong> tali<br />

interventi non siano esclusivamente confinati all’area cognitiva,<br />

è un concetto ora sempre più accettato. Numerosi<br />

stu<strong>di</strong> hanno <strong>di</strong>mostrato come questi interventi <strong>di</strong> rime<strong>di</strong>o abbiano<br />

importanti e durevoli ricadute a livello <strong>di</strong> importanti<br />

aree <strong>della</strong> vita quali le abilità sociali e lavorative, sulla sintomatologia<br />

e, non certo ultimo per importanza, sull’autostima.<br />

Verranno presentati e <strong>di</strong>scussi i dati relativi ad un intervento<br />

<strong>di</strong> “rime<strong>di</strong>o cognitivo” condotto in una popolazione <strong>di</strong> 35<br />

pazienti con Disturbo Schizofrenico.<br />

Funzionamento neurocognitivo<br />

ed intelligenza sociale in persone<br />

con Disturbo Schizofrenico<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

I. Riccar<strong>di</strong>, D. Mirabilio, M. Marinelli, S. Di Tommaso,<br />

P. Stratta * , L. D’Albenzio, A. Rossi **<br />

U.O. <strong>di</strong> Psicologia Clinica, Università de L’Aquila, Casa <strong>di</strong><br />

Cura “Villa Serena”, Città Sant’Angelo (PE); * A.U.S.L. 4<br />

L’Aquila, Dipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale; ** Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Sperimentale, Università de L’Aquila<br />

Una questione centrale nella ricerca sull’elaborazione dell’informazione<br />

è come la mente umana tratta gli stimoli interni<br />

ed esterni allo scopo <strong>di</strong> organizzare una risposta adeguata<br />

o <strong>di</strong> produrre comportamenti <strong>di</strong>retti ad un obiettivo. I<br />

pazienti con Disturbo Schizofrenico mostrano deficit nei<br />

compiti che esplorano funzioni cognitive come l’attenzione,<br />

il linguaggio, la memoria e il problem-solving.<br />

Numerosi stu<strong>di</strong> suggeriscono che alcuni deficit cognitivi potrebbero<br />

essere connessi a 2 principali meccanismi con implicazioni<br />

pervasive sulla cognizione: la rappresentazione e<br />

il mantenimento dell’informazione contestuale e l’intelligenza<br />

sociale.<br />

L’informazione contestuale consiste in ciò che deve essere<br />

trattenuto attivamente in mente in una forma tale da poter essere<br />

usato per me<strong>di</strong>are risposte comportamentali appropriate.<br />

È stato ipotizzato che l’insuccesso nell’uso dell’elaborazione<br />

contestuale dell’informazione (ECI) potrebbe essere responsabile<br />

delle scadenti performance dei pazienti con Disturbo<br />

Schizofrenico in alcuni domini cognitivi collegati alle funzioni<br />

<strong>della</strong> corteccia prefrontale. Tale deficit potrebbe essere responsabile,<br />

almeno in parte, <strong>della</strong> <strong>di</strong>sabilità sociale che si associa<br />

ai <strong>di</strong>sturbi dello spettro schizofrenico.<br />

L’intelligenza sociale (IS) è definita come l’elaborazione<br />

dell’informazione che contribuisce ad una percezione corretta<br />

delle <strong>di</strong>sposizioni e delle intenzioni <strong>di</strong> altre persone. L’importanza<br />

dell’intelligenza sociale è stata teoreticamente <strong>di</strong>mostrata<br />

da Cosmides che ha applicato la sua “teoria del contratto<br />

sociale” al Wason Selection Task, vale a <strong>di</strong>re ad un<br />

compito <strong>di</strong> ragionamento che richiede una regola con<strong>di</strong>zio-<br />

nale astratta. Le regole del contratto sociale, infatti, facilitano<br />

le risposte corrette ad un compito rispetto al ragionamento<br />

astratto. La psicopatologia clinica in<strong>di</strong>ca che alcuni <strong>di</strong>sturbi<br />

del sistema <strong>della</strong> “lettura del pensiero” sono presenti<br />

nei pazienti schizofrenici. I deliri <strong>di</strong> persecuzione, <strong>di</strong> controllo<br />

e <strong>di</strong> riferimento si manifestano nelle inferenze patologicamente<br />

esagerate <strong>di</strong> sentirsi “osservato” dal contesto sociale.<br />

Nelle persone con sintomatologia <strong>di</strong> tipo delirante, le<br />

intenzioni ed i comportamenti degli altri in<strong>di</strong>vidui sono<br />

esclusivamente percepiti come negativamente collegati a se<br />

stessi, e questo porta all’incorreggibile opinione <strong>di</strong> essere ingannato.<br />

Quin<strong>di</strong>, le performance dei pazienti schizofrenici ai<br />

compiti d’intelligenza sociale potrebbero essere alterate dalla<br />

loro scarsa capacità d’elaborazione dell’informazione.<br />

Questi 2 modelli potrebbero identificare <strong>di</strong>fferenti costrutti<br />

all’interno <strong>della</strong> <strong>di</strong>mensione cognitiva <strong>della</strong> Schizofrenia. I<br />

nostri risultati preliminari relativi allo stu<strong>di</strong>o dell’ECI e dell’IS<br />

nella Schizofrenia in<strong>di</strong>cano che deficit nelle prove <strong>di</strong> IS<br />

sono più correlate al funzionamento sociale valutato con<br />

VGF (DSM IV) mentre il deficit dell’ECI è più correlato alla<br />

sintomatologia “cognitiva” attuale valutata con PANSS.<br />

La bizzarria nelle fantasticherie e nei sogni:<br />

una valutazione sperimentale <strong>di</strong> alcuni<br />

aspetti fenomenici negli stati mentali<br />

psicotici<br />

M.L. Manzone, I. Limosan, S. Scarone<br />

Unità Clinicizzata <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina,<br />

Chirurgia & Odontoiatria, Università <strong>di</strong> Milano, A.O.<br />

“San Paolo”, Milano<br />

Lo scopo <strong>di</strong> questo lavoro è quello <strong>di</strong> verificare un’ipotesi<br />

classica <strong>della</strong> psicopatologia, ripresa recentemente da <strong>di</strong>versi<br />

Autori e relativa ad aspetti comuni allo stato mentale psicotico<br />

ed al sogno.<br />

Oltre che alle ben note caratteristiche <strong>di</strong> atemporalità, assenza<br />

<strong>di</strong> definizione degli spazi, ed ai meccanismi allucinatori<br />

che accomunano i due stati mentali, sono stati recentemente<br />

pubblicati dati <strong>di</strong> metabolismo cerebrale che mostrano<br />

come il sonno REM, che è quello ove l’attività tipicamente<br />

onirica si manifesta, presenti una deattivazione funzionale<br />

<strong>della</strong> Corteccia DorsoLaterale Prefrontale (CDLPF),<br />

ipofunzionante anche, secondo numerose evidenze sperimentali,<br />

nella Schizofrenia.<br />

Il protocollo sperimentale che si è scelto, prevede la stimolazione<br />

alla produzione <strong>di</strong> storie fantastiche me<strong>di</strong>ante la<br />

somministrazione del Tematic Appercetion Test (TAT) ed alla<br />

raccolta dei sogni in soggetti che evidenziano clinicamente<br />

uno stato mentale psicotico ed in soggetti volontari<br />

sani.<br />

I risultati che vengono presentati in<strong>di</strong>cano che la bizzarria,<br />

intesa come caratteristica formale <strong>della</strong> narrazione, è relativamente<br />

simile nei sogni dei due gruppi <strong>di</strong> soggetti, mentre<br />

<strong>di</strong>fferisce in maniera significativa nella produzione fantastica<br />

<strong>della</strong> veglia, con un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> bizzarria più elevato nei<br />

soggetti che presentano uno stato mentale psicotico rispetto<br />

ai controlli.<br />

Questo risultato viene <strong>di</strong>scusso in relazione alla letteratura<br />

più recente sull’argomento.<br />

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