XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

441. Tecniche di intervento psicologico
su pazienti in età evolutiva affetti da
malattie organiche gravi: revisione degli
studi empirici sull’efficacia
L. Veneroni, S. Odero, C.A. Clerici
Gruppo di ricerca in Psicologia Clinica dello Sviluppo, Milano
Introduzione: negli ultimi vent’anni si sono diffusi negli
ospedali pediatrici interventi psicologici svolti da operatori
con molteplici formazioni e modelli teorici. Più di recente,
l’orientamento in area medica e psicologica verso modelli
d’intervento evidence based ha portato alla necessità di definire
modelli, teorie e tecniche degli interventi nell’area del
disagio psichico. Questo studio analizza la letteratura sull’efficacia
degli interventi psicologici nella malattia organica
grave dell’età evolutiva.
Metodogia: la letteratura è stata raccolta attraverso le principali
banche dati on line e intergrata da repertori cartacei.
Sono stati inclusi 39 lavori.
Risultati: è possibile ricondurre gli studi a 3 filoni fondamentali:
interventi di tipo cognitivo-comportamentale, interventi
di consultazione e supporto sociale, e interventi di
psicoterapia psicodinamica. La maggior parte dei lavori valuta
l’efficacia di interventi di tipo cognitivo comportamentale;
è stato reperito un unico studio sull’efficacia di interventi
di tipo psicoanalitico (Moran, 1991).
Conclusioni: i risultati sull’efficacia degli interventi psicologici
nella malattia organica grave sono ancora scarsi. La
maggior parte degli studi risente di limiti metodologici e la
varietà nella gestione e documentazione degli interventi ne
rende difficile il confronto (Fonagy, 2003). È auspicabile
una collaborazione tra clinici che operano nell’area pediatrica
al fine di avviare ricerche multicentriche in quest’ambito.
Bibliografia
Moran G, Fonagy P, Kurtz A, Bolton A, Brook C. A controlled study
of the psychoanalytic treatment of brittle diabetes. J Am Acad
Child Adolsc Psychiatry 1991;30:926-935.
Fonagy P, Target M, Cottrell D, Phillips J, Kurtz Z. Psicoterapie per
il Bambino e l’adolescente. Trattamenti e prove di efficacia. Roma:
Il Pensiero Scientifico 2003.
442. Disastro del Vajont: conseguenze
a lungo termine sulla salute psichica e fisica
dei sopravvissuti
C. Zaetta, P. Santonastaso, G. Rinaldi, A. Favaro
Dipartimento di Neuroscienze, Università di Padova; Fondazione
Vajont 9 ottobre 1963
Esistono numerosi studi che evidenziano un’associazione
significativa tra gravi esperienze traumatiche e la salute fisica
(Schnurr, 1996). Le vittime di gravi traumi tendono a riportare,
rispetto ad un gruppo di controllo, un numero più
alto di sintomi fisici, come stanchezza, dolori e vari tipi di
somatizzazioni e la presenza di più disturbi contemporaneamente;
inoltre tendono ad utilizzare in misura maggiore le
strutture sanitarie e a rispondere in misura minore alle tera-
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POSTER
pie. Secondo alcuni autori, tali effetti post-traumatici sarebbero
mediati dalla presenza di una patologia psichiatrica,
quale PTSD o depressione. La presenza di queste diagnosi,
infatti, sembra avere un ruolo importante nella patogenesi
delle somatizzazioni e delle malattie cardiovascolari, come
dimostrato nei pazienti post-infartuati (Frasure-Smith et al.,
1999).
In uno studio precedente sui sopravvissuti ai campi di sterminio
Nazisti (Favaro et al., 1999) abbiamo riscontrato differenze
statisticamente significative tra soggetti e controlli
di pari età nel numero e nel tipo dei disturbi fisici riportati.
Alcuni problemi fisici erano direttamente collegabili alla tipologia
del trauma (per esempio la presenza di complicanze
respiratorie in chi aveva contratto la tubercolosi nel campo
di prigionia), ma lo stato di salute generale era mediamente
molto più compromesso nei sopravvissuti. Un dato interessante
era la relazione significativa tra PTSD e ipertensione,
e tra ipertensione e i sintomi di iperattivazione autonomica
del PTSD in particolare.
Lo studio si propone di valutare la relazione tra trauma, PT-
SD, MDD e lo stato di salute oggettivo e soggettivo in un
campione di sopravvissuti al disastro del Vajont e in un
gruppo di controllo.
Il protocollo di ricerca prevede una valutazione tramite intervista
diagnostica strutturata (Structured Clinical Interview
for DSM-IV) ed una intervista semistrutturata sul trauma
e sullo stato di salute. Con il consenso dei soggetti partecipanti,
lo stato di salute fisica verrà anche valutato attraverso
l’intervista del medico di base che ha in cura il soggetto.
Infine i soggetti completeranno alcuni questionari autosomministrati
per la valutazione di: 1) qualità della vita -
Short-Form 36 Health Survey Questionnaire (SF-36); supporto
sociale (Multidimensional Scale of Perceived Social
Support); alcuni aspetti temperamentali (Tridimensional
Personality Questionnaire) e la presenza di personalità di tipo
D (Denollet et al., 2000).
Verranno presentati nel poster i dati preliminari della ricerca
Bibliografia
Favaro A, Rodella FC, Colombo G, Santonastaso P. Post-traumatic
stress disorder and major depression among Italian Nazi concentration
camp survivors: a controlled study fifty years later.
Psychol Med 1999;29:87-95.
Favaro A, Zaetta C, Colombo G, Santonastaso P. Surviving the
Vajont disaster: psychiatric consequences 36 years later. J Nerv
Ment Dis 2004;192:227-231.
443. Prevalenza di disturbi della sessualità
in un campione di pazienti con disturbi
della condotta alimentare: dati preliminari
P. Zeppegno, S. Ferraris, C. De Bernardi, F. Manzetti,
E. Torre
SCDU Psichiatria, Cattedra di Psichiatria, Facoltà di Medicina
e Chirurgia, Università del Piemonte Orientale “A.
Avogadro”, Novara
Introduzione: dai dati della letteratura si evidenzia come in
soggetti con DCA sia frequente il riscontro di patologie a
carico della sfera sessuale. Scopo del presente lavoro è quello
di valutare la ricorrenza di eventuali disturbi della ses-