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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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435. Quetiapina e adesione al trattamento<br />

nel percorso riabilitativo del paziente<br />

in comunità terapeutica<br />

P. Soligon<br />

Psichiatra, responsabile sanitario Comunità Terapeutica<br />

Villa Cicin, Riva Ligure (IM)<br />

Introduzione: la realtà <strong>della</strong> comunità si <strong>di</strong>fferenzia da tutte<br />

le altre situazioni in cui lo psichiatra si trova ad operare.<br />

Il trattamento psicofarmacologico, deve trovare il giusto<br />

equilibrio fra il controllo dei sintomi <strong>della</strong> malattia e la minimizzazione<br />

degli effetti collaterali come la sedazione eccessiva,<br />

che può rendere più <strong>di</strong>fficoltosa la partecipazione<br />

alla vita <strong>della</strong> comunità. L’obiettivo ultimo è quin<strong>di</strong> consentire<br />

al paziente la migliore performance possibile per partecipare<br />

attivamente al programma riabilitativo e all’acquisizione<br />

ed al recupero delle autonomie personali.<br />

Metodologia: ai pazienti ospiti <strong>della</strong> comunità è stata somministrata<br />

quetiapina (QTP) ad un dosaggio me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 600<br />

mg/<strong>di</strong>e, in monoterapia o in associazione, e valutato l’effetto<br />

del farmaco sull’adesione globale al trattamento, inteso<br />

sia come accettazione farmacologia sia come effetto sulla<br />

partecipazione del paziente alla vita comunitaria.<br />

Risultati: i dati preliminari relativi a 7 pazienti (stu<strong>di</strong>o ancora<br />

in corso), in<strong>di</strong>cano che l’utilizzo <strong>di</strong> QTP potrebbe favorire<br />

una migliore adesione al trattamento riabilitativo attraverso<br />

la riduzione dei sintomi, grazie alla scarsa incidenza<br />

<strong>di</strong> effetti collaterali quali l’incremento che rappresentava<br />

un importante ostacolo alla terapia.<br />

Conclusioni: la terapia psicofarmacologica ipotizzata sembra<br />

consentire al paziente una migliore performance e partecipare<br />

attivamente al programma riabilitativo con e l’acquisizione<br />

ed un recupero delle autonomie personali<br />

436. Caratteristiche cliniche e trattamento<br />

<strong>della</strong> schizofrenia ad esor<strong>di</strong>o tar<strong>di</strong>vo<br />

G. Tacchini, M. Giansante, S. Charitos, F. Castellano,<br />

O. Fusi, G. Spagnolo, A.C. Altamura<br />

Cattedra <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Cliniche,<br />

Università <strong>di</strong> Milano, Ospedale “Luigi Sacco”, Milano<br />

I criteri <strong>di</strong>agnostici per la schizofrenia nella quarta e<strong>di</strong>zione<br />

del DSM-IV e nella versione DSM-IV-TR non fanno <strong>di</strong>stinzione<br />

in merito all’età <strong>di</strong> esor<strong>di</strong>o <strong>della</strong> malattia: la schizofrenia<br />

ad esor<strong>di</strong>o tar<strong>di</strong>vo non viene considerata come entità<br />

a sé, né viene citata. Le 3 precedenti e<strong>di</strong>zioni non facevano<br />

menzione <strong>della</strong> schizofrenia ad esor<strong>di</strong>o tar<strong>di</strong>vo <strong>di</strong> fatto impedendo<br />

tale <strong>di</strong>agnosi in pazienti con una età <strong>di</strong> esor<strong>di</strong>o superiore<br />

ai 45 anni. Soltanto nel DSM-III-R viene utilizzato<br />

il termine “schizofrenia ad esor<strong>di</strong>o tar<strong>di</strong>vo” come entità <strong>di</strong>agnostica<br />

vera e propria, con la specifica <strong>di</strong> “esor<strong>di</strong>o tar<strong>di</strong>vo”<br />

se il <strong>di</strong>sturbo (inclusa la fase prodromica) compare dopo i<br />

45 anni <strong>di</strong> età. Lo stu<strong>di</strong>o dell’Epidemiological Catchment<br />

Area (ECA) condotto nei primi anni ’80 negli Stati Uniti ha<br />

fornito dati sulla prevalenza e sull’incidenza <strong>della</strong> schizofrenia<br />

tra i soggetti <strong>di</strong> età ≥ 45 anni, rispettivamente pari allo<br />

0,3 e al 15% dei precedenti (Keith et al., 1991).<br />

Sono note in letteratura le caratteristiche cliniche peculiari<br />

delle forme <strong>di</strong> schizofrenia ad esor<strong>di</strong>o tar<strong>di</strong>vo, quali la pre-<br />

411<br />

POSTER<br />

ponderanza del sesso femminile, l’elevata prevalenza del<br />

sottotipo paranoideo, la minor gravità dei sintomi negativi e<br />

dei <strong>di</strong>sturbi formali del pensiero, il minor deca<strong>di</strong>mento cognitivo<br />

e l’utilizzo <strong>di</strong> minori dosi <strong>di</strong> antipsicotici (Grossberg<br />

et al., 1995). Scopo del nostro stu<strong>di</strong>o è valutare se tali caratteristiche<br />

consentano <strong>di</strong> definire un’entità nosologica <strong>di</strong>stinta,<br />

in termini clinici, <strong>di</strong> trattamento farmacologico e <strong>di</strong> prognosi,<br />

con particolare riguardo al deterioramento cognitivo<br />

ed ai possibili interventi riabilitativi.<br />

Bibliografia<br />

1 Altamura AC, Elliott T. Schizophrenia in the elderly: a special<br />

case requiring special management? European Psychiatry<br />

2003;18(Suppl 2):46s-53s.<br />

2 Keith SJ, Regier DA, Rae DS. Schizophrenic <strong>di</strong>sorders. In: Robbins<br />

LN, Ragier DA, eds. Psychiatric Disorders in America: the<br />

Epidemiologic Catchment Area Study. New York: Free Press<br />

1991:33-52.<br />

3 Grossberg GT, Manepalli J. The older patient with psychotic<br />

symptoms. Psychiatr Serv 1995;46:55-9.<br />

437. Depressione e ansia in gravidanza:<br />

ruolo <strong>della</strong> Terapia <strong>della</strong> Luce<br />

G. Tavormina<br />

Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Provaglio d’Iseo (BS); Presidente del<br />

Centro Stu<strong>di</strong> Psichiatrici<br />

Introduzione: la Terapia <strong>della</strong> Luce (LT) è il trattamento <strong>di</strong><br />

prima scelta per la “depressione stagionale invernale”<br />

(SAD). Tuttavia ha oggi, confermata da vasta letteratura<br />

scientifica, nuove modalità <strong>di</strong> applicazione, da autentico farmaco<br />

antidepressivo: in <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong> la LT è stata utilizzata<br />

con ottimi risutati nel DAP, fobia sociale, depressione nello<br />

spettro bipolare, crisi bulimiche, sindrome pre-mestruale,<br />

<strong>di</strong>sturbi del ritmo sonno-veglia.<br />

Questo stu<strong>di</strong>o evidenzia la grande importanza terapeutica<br />

<strong>della</strong> LT nelle forme <strong>di</strong> ansia e depressione nella donna in<br />

gravidanza.<br />

Materiali e meto<strong>di</strong>: in questo stu<strong>di</strong>o naturalistico sull’utilizzo<br />

<strong>della</strong> LT sono state valutate 11 donne gravide con patologie<br />

nello spettro ansioso e dell’umore, con le seguenti<br />

<strong>di</strong>agnosi effettuate secondo i criteri <strong>di</strong>agnostici del DSM-<br />

IV: depressione ricorrente, DAP in comorbi<strong>di</strong>tà con ciclotimia,<br />

stato depressivo del <strong>di</strong>sturbo bipolare, fobia sociale.<br />

Nel valutare l’efficacia <strong>della</strong> LT sono state utilizzate le seguenti<br />

Scale <strong>di</strong> Valutazione, somministrate prima e dopo la<br />

terapia: la Scala <strong>di</strong> “Zung SDS” per tutti gli stati depressivi,<br />

la Scala <strong>di</strong> “HAM-A” per il DAP, la Scala “LSPS” per la fobia<br />

sociale.<br />

Tutte le pazienti hanno effettuato la LT in monoterapia, in<br />

somministrazione serale e per la durata <strong>di</strong> 3 settimane.<br />

Risultati: tutte le pazienti hanno ottenuto ottimi risultati,<br />

evidenziati anche dai punteggi finali delle Scale <strong>di</strong> Valutazione.<br />

Inoltre, nel corso <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o non è stato riportato<br />

alcun effetto collaterale.<br />

Conclusioni: in questo stu<strong>di</strong>o naturalistico, nonostante le limitazioni<br />

metodologiche, la Terapia <strong>della</strong> Luce, che aveva<br />

in passato già confermato il suo ampio spettro d’azione anche<br />

su <strong>di</strong>verse nuove applicazioni sia nello spettro dell’umore<br />

che in quello dell’ansia, ha soprattutto ulteriormente<br />

confermato la sua efficacia, tollerabilità e maneggevolezza

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