XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

ilità psichiatriche; scopi di tali interventi sono sia il ripristino
di alcune funzioni cognitive e comunicative, sia la riduzione
dello stigma. Sono stati inseriti soggetti che presentavano
una severe mental illness (GAF < 50) inquadrabile
nell’area diagnostica delle psicosi funzionali. Nella realizzazione
del progetto (dodici sessioni di gruppo) è stato
coinvolto oltre che personale del Dipartimento di salute
mentale un fotografo professionista.
Al termine è stata realizzata una mostra, installata nel corso
di eventi culturali della zona.
I livelli del funzionamento sui quali si è intervenuti con questo
laboratorio sono stati: l’immagine di sé, l’integrazione
gruppale e la capacità di narrare la storia personale; la capacità
di mantenere le distanze da realtà disturbanti nell’ambito
di vita o nella sfera psichica; la funzione simbolica e di
astrazione (lo specifico della ripresa fotografica permette di
immaginare un punto di vista diverso su se stessi); la capacità,
per il paziente, di “portare” nell’ambiente di cura immagini
del proprio spazio personale, evento solitamente poco
realizzabile per i deficit di astrazione e di rappresentazione.
430. Ulcere degli arti inferiori e Qualità
della Vita
T. Santomauro, E. Corsi, A. Goracci, M.C. Di Simplicio,
S.T. Mancini * , M. Bucalossi * , S. Mancini * , P. Castrogiovanni
Dipartimento di Neuroscienze, Sezione di Psichiatria, * Dipartimento
di Chirurgia Generale, Centro Flebolinfologico,
Università di Siena
Dalla letteratura emerge che la Qualità della Vita (QoL) in
soggetti con ulcere degli arti inferiori risulta significativamente
compromessa. Vari studi riportano un impatto negativo
della patologia ulcerosa sul piano somatico, psicologico
e sul funzionamento sociale. Scopo del nostro lavoro
è indagare la QoL nei pazienti con ulcere degli arti inferiori,
al fine di valutare se patologie psichiatriche associate
con particolari tratti temperamentali possono interferire
sulla percezione della QoL e se terapie psichiatriche, laddove
necessarie, possono modificare la QoL globalmente
considerata.
50 pazienti (età media 71 aa) afferenti al Centro di Flebologia
della Università di Siena sono stati valutati con una
scheda clinico-anagrafica per i sintomi e i segni della patologia
ulcerosa e con la Visual Analogue Scale per la sintomatologia
dolorosa. La QoL è stata indagata mediante la
SF-36 e il Q-LES-Q. Inoltre sono state somministrate la MI-
NI per la diagnosi psichiatrica (DSM-IV); l’HAMA e
l’HAMD, rispettivamente, per la sintomatologia ansiosa e
depressiva; la scala dei temperamenti affettivi di Akiskal e
Mallya, per gli aspetti temperamentali. Tale testistica, ad
esclusione della MINI e della scala dei temperamenti affettivi,viene
ripetuta dopo 1 e 3 mesi.
L’11% del campione presenta un Disturbo Depressivo e il
2% un Disturbo d’Adattamento. La QoL al T0 risulta influenzata
dalla durata della patologia ulcerosa e dall’estensione
delle ulcere; infatti risulta una peggiore QoL al dominio
Attività Fisica della SF-36 per un’estensione dell’ulcera
> 200 cm 2 rispetto ad un’estensione < 10 cm 2 (p = 0,048).
409
POSTER
Le ulcere traumatiche, rispetto alle arteriose incidono maggiormente
sul dominio Attività fisica della SF-36 (p = 0,04);
mentre le ulcere SPTF incidono sui domini Ruolo e Salute
fisica e Ruolo e stato emotivo della SF-36 (p = 0,04). Nei
pazienti valutati dopo 1 mese è emerso che la terapia chirurgica
e quella psichiatrica, ove effettuata, hanno determinato
un miglioramento della QoL, in particolare nei domini
Vitalità della SF-36 (p = 0,01), Sensazioni Soggettive (p =
0,03), Attività del Tempo Libero (p = 0,04) e Attività Generali
(p = 0,008) del Q-LES-Q. In conclusione, nei pazienti
con ulcere degli arti inferiori la QoL beneficia della terapia
chirurgica e l’integrazione dell’intervento chirurgico e psichiatrico
permette di ottenere significativi miglioramenti in
termini di QoL.
431. Antipsicotici long-acting: efficacia
e tollerabilità
B. Santucci * , S. Mattioli * , E. Minciotti * , P. Moretti **
* Scuola di Specializzazione in Psichiatria; ** Sezione di Psichiatria
Psicologia Clinica, Università di Perugia
Introduzione: gli antipsicotici long-acting sono molecole,
che per le loro proprietà farmacocinetiche, garantiscono
un’attività terapeutica prolungata mediante regolari somministrazioni
intervallate nel tempo.
Il loro utilizzo nella psichiatria clinica risulta molto diffuso,
in particolare nei pazienti che per varie ragioni non garantiscono
una compliance adeguata., fattore indispensabile per
garantire una adeguata profilassi delle ricaduta psicopatologiche.
Inoltre la possibile manipolazione della terapia in termini
d’incremento o riduzione del dosaggio, da parte dei pazienti
o dei familiari è un elemento che può suggerire il passaggio
a formulazioni long-acting.
Inoltre la recente formulazione di preparati depot per antipsicotici
atipici (risperidone), permette una potenziale
estensione di tale tipo di terapia ai pazienti che precedentemente
non ne potevano beneficiare per ragioni di tollerabilità.
Materiali: abbiamo effettuato una review riguardante le
evidenze presenti in letteratura circa un corretto impiego dei
farmaci antipsicotici depot, con particolare attenzione al loro
profilo di tollerabilità e maneggevolezza.
Risultati: i vari antipsicotici depot da noi analizzati non
hanno presentato grandi differenze tra di loro in termini di
efficacia e di tollerabilità. Interessanti prospettive di utilizzo
pone la formulazione depot del risperidone, che rappresenta
attualmente l’unico SDA presente con possibilità di tale
somministrazione.
Bibliografia
1 Taylor D, McConnel D, McConnel H, Kerwin R. The Bethlem &
Maudsley NHS Trust: Maudsley Prescribing Guidelines 201.
Sixth Edition. London: Martin Duniz 2001.
2 Kane JM, Aguglia E, Altamura Ac, Ayuso Gutierrez JL, Brunello
N, et al. Guidelines for depot antipsychotic: treatment in schizophrenia.
Eur Neuropsychopharmacol 1998;8:55-66.