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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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427. Trattamento ambulatoriale del BED:<br />

verifica <strong>di</strong> un nuovo approccio<br />

POSTER<br />

L. Polese, M. Bianchi, G. Marcacci, G. Massimetti,<br />

C.E. Ramacciotti<br />

Dipartimento <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Neurobiologia, Farmacologia<br />

e Biotecnologie, Università <strong>di</strong> Pisa<br />

Introduzione: la terapia del Binge Eating Disorder (BED)<br />

è complessa, poiché necessita <strong>di</strong> trattare un Disturbo <strong>della</strong><br />

Condotta Alimentare, una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> obesità ed altre<br />

psicopatologie spesso presenti in comorbi<strong>di</strong>tà. La psicoterapia<br />

cognitivo-comportamentale (CBT) è stata fino ad ora<br />

la più utilizzata nel trattamento del BED, mentre la psicoterapia<br />

interpersonale (IPT) è stata valutata come trattamento<br />

alternativo.<br />

Entrambe le terapie hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> dare buoni risultati,<br />

a breve termine, nella riduzione delle abbuffate; non<br />

sono state riscontrate <strong>di</strong>fferenze, invece, per quanto riguarda<br />

i risultati nell’imme<strong>di</strong>ato e a lungo termine.Nel nostro<br />

stu<strong>di</strong>o ci siamo proposti <strong>di</strong> valutare l’efficacia <strong>di</strong> un<br />

nuovo approccio terapeutico, <strong>di</strong> tipo integrato sequenziale,<br />

nel trattamento del BED, che vede associate la CBT e la<br />

IPT.<br />

Metodologia: il campione è composto da 17 soggetti affetti<br />

da BED, che sono stati assegnati a tre gruppi consecutivi<br />

<strong>di</strong> 7, 6 e 5 partecipanti e sono stati valutati con:<br />

SCID-I, SCID-II, BEDCI, EDI-2.<br />

Il trattamento prevede tre fasi. La prima fase è de<strong>di</strong>cata alla<br />

ristrutturazione cognitiva ed alla educazione nutrizionale<br />

(a <strong>di</strong>eta libera).<br />

Segue una pausa <strong>di</strong> 2 settimane. Nella seconda fase (a <strong>di</strong>eta<br />

ipocalorica personalizzata) il trattamento si focalizza su<br />

alcune problematiche interpersonali presenti nella maggior<br />

parte dei soggetti affetti da BED, utilizzando le comuni<br />

tecniche <strong>della</strong> IPT. La terza fase prevede incontri mensili<br />

per un periodo <strong>di</strong> 6 mesi.<br />

Risultati: dei 17 pazienti che si sono sottoposti alla terapia<br />

2 sono da considerarsi drop-out. Il peso corporeo è <strong>di</strong>minuito<br />

significativamente in tutti i pazienti tra T0 e T2, in<br />

alcuni casi in modo molto rilevante: fino a 8 punti <strong>di</strong> BMI<br />

in meno in un caso e 4 punti <strong>di</strong> BMI in meno in altri due<br />

casi.<br />

Dall’analisi <strong>della</strong> EDI-2 emergono <strong>di</strong>fferenze significative<br />

per quanto riguarda la Regolazione degli impulsi tra il T0<br />

e T2, se consideriamo i 5 pazienti seguiti nel terzo gruppo<br />

<strong>di</strong> terapia, valutati in tre tempi (T0, T1, T2). Inoltre abbiamo<br />

trovato una variazione <strong>della</strong> sottoscala Bulimia verosimilmente<br />

non ancora statisticamente significativa, per il limitato<br />

numero <strong>di</strong> pazienti.<br />

Conclusioni: il trattamento sembra produrre dei risultati<br />

significativi per quanto riguarda la riduzione del peso e per<br />

la mo<strong>di</strong>ficazione cognitiva del nucleo psicopatologico; ha<br />

portato inoltre una variazione clinica <strong>della</strong> condotta alimentare,<br />

con mo<strong>di</strong>ficazioni comportamentali evidenti. Valutazione<br />

del funzionamento premorboso come pre<strong>di</strong>ttore<br />

<strong>di</strong> outcome clinico e funzionale in pazienti al primo episo<strong>di</strong>o<br />

psicotico.<br />

428. La tecnica <strong>della</strong> Sand-Play Therapy<br />

utilizzata nel trattamento <strong>di</strong> un paziente<br />

borderline<br />

C.A. Ripamonti<br />

Facoltà <strong>di</strong> Psicologia, Università <strong>di</strong> Milano-Bicocca<br />

Introduzione: il tema <strong>della</strong> libertà <strong>della</strong> terapia in ambito<br />

psichiatrico apre la possibilità a cure alternative quali quella<br />

<strong>della</strong> Sand-Play Therapy. Nata da un’allieva <strong>di</strong> C.G.<br />

Jung, Dora Kalff, e <strong>di</strong>ffusasi soprattutto tra gli psicoterapeuti<br />

junghiani, sta oggi trovando largo consenso anche in<br />

Italia (Montecchi, 1993; Kalff, 1996). Il caso presentato è<br />

quello <strong>di</strong> un giovane borderline <strong>di</strong> 24 anni.<br />

Metodologia: il paziente all’interno <strong>di</strong> uno spazio protetto,<br />

rappresentato da un contenitore rettangolare contenente <strong>della</strong><br />

sabbia asciutta o bagnata, dà espressione alla propria<br />

realtà psichica, creando nella sabbiera delle immagini. Per<br />

farlo può utilizzare liberamente la collezione <strong>di</strong> oggetti a <strong>di</strong>sposizione.<br />

Risultati: il contatto con la materia e la sua manipolazione<br />

hanno stimolato l’attività immaginativa e simbolica che ha<br />

portato alla creazione <strong>di</strong> immagini dal potere evocativo (ve<strong>di</strong><br />

foto). Il paziente grazie alle immagini prodotte ha potuto<br />

entrare in contatto con le proprie emozioni, riuscendo quin<strong>di</strong><br />

a rielaborarle.<br />

Conclusioni: l’analisi e il confronto delle <strong>di</strong>verse scene prodotte<br />

ha evidenziato le fasi del processo terapeutico che ha<br />

permesso al giovane <strong>di</strong> ritrovare e rior<strong>di</strong>nare il proprio spazio<br />

interno ed esterno.<br />

Bibliografia<br />

Kalff DM. Il gioco <strong>della</strong> sabbia e la sua azione terapeutica sulla<br />

psiche. Firenze: Organizzazioni Speciali 1966.<br />

Montecchi F. Giocando con la sabbia. Milano: Franco Angeli 1993.<br />

429. Laboratorio fotografico presso<br />

il Centro <strong>di</strong>urno psichiatrico <strong>di</strong> Fossano<br />

G. Roagna * , M. Mordenti Oss * , G. Sandrone<br />

* Dipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale, ASL 17, Savigliano (CN)<br />

Molte sono ormai le evidenze circa l’uso <strong>di</strong> immagini nel<br />

trattamento psicologico e psico-sociale <strong>di</strong> soggetti con <strong>di</strong>sa-<br />

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