XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

nabilità verso i modelli proposti dai mass-media, ad un
senso di precarietà ed all’incapacità di costruire relazioni
stabili 3 . È importante per gli Operatori della salute mentale
e per tutti i soggetti coinvolti in tali problematiche, una
comunicazione adeguata, chiara e non contraddittoria, ed
una profonda attenzione ai bisogni dell’adolescente, scevra
da proiezioni di proprie aspirazioni su una personalità
ancora in cerca di una definizione ed approvazione dalle
figure affettivamente importanti.
Bibliografia
1 Gabbard G, Gabbard K. Cinema e psichiatria. Milano: Cortina
2000
2 Veggetti Finzi S. L’età incerta. I nuovi adolescenti. Milano:
Mondadori 2000.
3 Pietropolli Charmet G. I nuovi adolescenti. Padri e madri di
fronte a una sfida. Milano: Cortina 2000.
419. La Qualità della Vita nei pazienti
sottoposti ad intervento di safenectomia
F. Pellegrini, A. Goracci, M.C. Di Simplicio, T. Santomauro,
S.T. Mancini * , M. Bucalossi * , S. Mancini * , P. Castrogiovanni
Dipartimento di Neuroscienze, Sezione di Psichiatria, * Dipartimento
di Chirurgia Generale, Centro Flebolinfologico,
Università di Siena
Dai pochi studi presenti in letteratura si evince di come la
Qualità della Vita (QoL) nei pazienti con IVC sia molto
compromessa ed è evidente l’impatto che tale disturbo ha
sulla vita di chi ne è affetto, per la dimensione fisica, psichica
e psicologica.
Uno studio ha evidenziato, utilizzando come strumento per
valutare la QoL il questionario SF-36, che i pazienti con
insufficienza venosa degli arti inferiori hanno una ridotta
QoL rispetto alla popolazione generale. Non è presente invece
alcuno studio in letteratura per quanto riguarda le differenti
implicazioni che patologie psichiatriche eventualmente
in comorbidità o la struttura personologica possono
avere sulla patologia venosa da parte dei pazienti, e di riflesso,
nella loro qualità di vita.
Lo scopo del nostro studio, pertanto, è quello di valutare la
QoL nei pazienti con insufficienza venosa cronica che vengono
sottoposti ad intervento di safenectomia al tempo 0 e
successivamente a un mese e a tre mesi dall’intervento (T1
e T2), e di valutare la presenza di patologie psichiatriche e
le relazioni che intercorrono tra aspetti più prettamente
psichiatrici e personologici, sia temperamentali che caratteriali,
e qualità della vita dei pazienti.
Pazienti afferenti al Centro di Flebologia della Università
degli Studi di Siena per intervento di safenectomia, sono
stati valutati con il Quality of Life Enjoyment and Satisfaction
Questionnaire (Q-LES-Q) per indagare la Qualità
della vita dei pazienti; con la Beck Depression Inventory
(BDI) e la Sheehan Patient Rated Anxiety Scale (SPRAS)
rispettivamente per la sintomatologia depressiva e ansiosa,
con il Temperament and Character Inventory (TCI) per la
valutazione degli aspetti temperamentali.
Al momento attuale per lo studio, in fase preliminare, sono
stati reclutati al T0 22 pazienti,(età media 56 aa), di
405
POSTER
questi 12 sono già al T1. Il 16% di tale campione presenta,
al T0 un punteggio totale alla BDI significativo per Depressione
Lieve (< 15 pt); mentre il 33% mostra un punteggio
medio alla SPRAS (> 30 pt) indicativo di un Disturbo
d’Ansia. Considerando i punteggi ottenuti con il Q-
LES-Q dei pz. al T0 e al T1, dal confronto emerge un significativo
miglioramento nei domini Salute Fisica/Attività,
Sensazione soggettive e Attività Generali del Q-LES-
Q, con una significativa riduzione della sintomatologia ansiosa.
420. La quetiapina nel trattamento del
disturbo bipolare a cicli rapidi: a case report
A. Perazzi
Dipartimento Salute Mentale, ASL 1, Umbria, Centro di Salute
Mentale Città di Castello, ASL 1
Introduzione: il disturbo bipolare a cicli rapidi si caratterizza
per il verificarsi di 4 o più episodi di alterazione del
tono dell’umore (episodio depressivo maggiore, maniacale,
misto o ipomaniacale) durante i 12 mesi precedenti.
Molto spesso questa particolare forma clinico-categoriale
del disturbo bipolare si presenta resistente, per molteplici
ragioni, alla terapia farmacologica. Questa considerazione
clinica impone spesso nel suo trattamento l’utilizzo di
molecole che generalmente vengono più utilizzate in altri
disturbi.
Metodologia: viene presentato il caso clinico di una donna
di 37 anni con diagnosi di disturbo bipolare a cicli rapidi
giunta all’osservazione con episodio ipomaniacale in atto.
Negli anni precedenti aveva effettuato terapia farmacologica
con varie molecole (stabilizzatori del tono dell’umore e
antipsicotici tipici), senza manifestare una reale remissione
della sintomatologia clinica. La gravità dell’attuale episodio
è stata valutata, anche con l’apporto di scale cliniche quali
la MSRS (Maniac-State Rating Scale) e la BRMAS (Bech
Rafaelsen Mania Scale).
Risultati: dopo circa due mesi di terapia con quetiapina a
300mg/die la sintomatologia ipomaniacale si era ridimensionata
(dato confermato alla ripetizione delle precedenti
scale) e dopo altri tre mesi non si sono ripetuti altri episodi
di alterazione del tono dell’umore.
Conclusioni: questo caso clinico sembra confermare le osservazioni
circa una possibile efficacia della quetiapina nel
disturbo bipolare a cicli rapidi. Sono comunque necessari
ulteriori studi per conferma l’efficacia in questa forma clinica.
Bibliografia
1 Vieta E, Parramon G, Padreli E, Nieto E, Martinez-Aran A, Corbella
B, et al. Quetiapine in the treatment of rapid cycling bipolar
disorder. Bipolar Disorders 2002;4:335-40.