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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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livello elettrocar<strong>di</strong>ografico. In letteratura gli stu<strong>di</strong> che hanno<br />

cercato <strong>di</strong> far luce sull’attività del SNA nel DP hanno<br />

spesso riscontrato una ridotta HRV. Scopo del nostro stu<strong>di</strong>o<br />

era quello <strong>di</strong> valutare le eventuali mo<strong>di</strong>ficazioni dell’HRV<br />

in un campione <strong>di</strong> pazienti affetti da DP e <strong>di</strong> metterle in relazione<br />

con alcune variabili cliniche sintomatologiche <strong>di</strong> decorso.<br />

Al fine <strong>di</strong> comprendere se la mo<strong>di</strong>ficazioni riscontrate possano<br />

essere un marker <strong>di</strong> tratto o <strong>di</strong> stato abbiamo rivalutato<br />

con ECG i pazienti dopo sei mesi <strong>di</strong> terapia farmacologica.<br />

Dai risultati preliminari sembra che, anche nel nostro<br />

campione, sia confermata una <strong>di</strong>sregolazione del SNA, con<br />

prevalente attività simpatica nella quasi totalità dei soggetti<br />

affetti da DP in fase acuta e che dopo terapia farmacologica<br />

tale <strong>di</strong>sregolazione permanga configurandosi come espressione<br />

<strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> tratto relative al SNA. Verranno<br />

presentati i dati relativi alle mo<strong>di</strong>ficazioni dell’HRV in concerto<br />

con i sintomi nucleari e <strong>di</strong> spettro dopo sei mesi <strong>di</strong> terapia<br />

farmacologica.<br />

416. Movimento transferale e movimento<br />

controtransferale: come riconoscerli<br />

ed affrontarli nella psicoterapia<br />

con la Procedura Immaginativa<br />

A. Pala<strong>di</strong>no * , A. Passerini **<br />

POSTER<br />

* Psicoterapeuta, ** Psichiatra, Docente Scuola <strong>di</strong> Specializzazione<br />

in Psicoterapia con la Procedura Immaginativa,<br />

Istituto <strong>di</strong> Psicologia Clinica Rocca-Stendoro<br />

L’Immaginario è una componente fisiologica <strong>della</strong> mente<br />

umana, in grado <strong>di</strong> affrontare e superare blocchi emozionali<br />

avvalendosi <strong>di</strong> rappresentazioni simboliche. La Procedura<br />

Immaginativa costituisce uno spazio <strong>di</strong>namico che, nel suo<br />

movimento trasformativo, porta il paziente a trovare nuove<br />

formulazioni <strong>di</strong> pensieri e favorisce l’emergere <strong>di</strong> atteggiamenti<br />

<strong>di</strong> coscienza meno strutturati che permettono <strong>di</strong> superare<br />

le <strong>di</strong>fese.<br />

È il luogo in cui movimento transferale/controtransferale<br />

vengono spostati allo scopo <strong>di</strong> elaborare, me<strong>di</strong>ante un linguaggio<br />

simbolico, i blocchi emozionali del paziente ed<br />

operare le riparazioni che permettono il prosieguo <strong>della</strong> cura.<br />

Attraverso il linguaggio simbolico/immagini in movimento,<br />

i vissuti transferali/controtransferali vengono rappresentati<br />

me<strong>di</strong>ante un linguaggio pre-verbale grazie alla<br />

creazione <strong>di</strong> una associazione <strong>di</strong> immagini.<br />

Il movimento transferale e controtrasferale sono preziosi<br />

strumenti <strong>di</strong> lavoro in psicoterapia e vengono affrontati in<br />

uno spazio simbolico, pre-logico e pre-verbale in cui la<br />

rappresentazione per immagini <strong>di</strong>venta motore <strong>di</strong> processi<br />

trasformativi che permettono l’acquisizione <strong>di</strong> nuove<br />

aree dell’inconscio e del mondo. Caso clinico esmplificativo.<br />

Bibliografia<br />

1 Rocca R, Stendoro G. Psicosomatica. Una risposta dall’Immaginario.<br />

Roma: Armando E<strong>di</strong>tore 2005.<br />

2 Rocca R, Stendoro G. Il potere curativo <strong>della</strong> Procedura Immaginativa.<br />

Roma: Armando E<strong>di</strong>tore 2003.<br />

417. Il lavoro in rete tra pubblico e privato:<br />

l’attività clinica <strong>di</strong> un reparto psichiatrico<br />

aperto dell’Ospedale Privato Villa Igea<br />

<strong>di</strong> Modena<br />

G. Palmieri, S. Setti, A. Lisotti, M. Sparamonti, C. Donati,<br />

L. Lo Russo<br />

Casa <strong>di</strong> Cura Villa Igea, Saliceta S. Giuliano, Modena<br />

Il lavoro in rete fra strutture pubbliche e private in ambito<br />

psichiatrico riveste un’importanza cruciale nell’ottimizzazione<br />

<strong>della</strong> gestione del paziente e nell’organizzazione efficace<br />

dei servizi psichiatrici.<br />

Alcuni stu<strong>di</strong> australiani hanno stu<strong>di</strong>ato le caratteristiche <strong>di</strong><br />

questo lavoro in rete identificando le principali <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

integrazione nella comunicazione fra specialisti, nella confusione<br />

<strong>di</strong> ruoli e responsabilità, e talvolta nel <strong>di</strong>fferente approccio<br />

terapeutico (Young et al., 2005, Pirkis et al., 2004).<br />

Si avverte a tale riguardo sempre più la necessità <strong>di</strong> una definizione<br />

e standar<strong>di</strong>zzazione dei rapporti <strong>di</strong> integrazione tra<br />

i Dipartimenti <strong>di</strong> Salute Mentale e le strutture <strong>di</strong> degenza a<br />

gestione privata accre<strong>di</strong>tate, come evidenziato anche dal <strong>di</strong>rettivo<br />

regionale SIP (Circolare giugno 2005).<br />

Il rapporto <strong>di</strong> collaborazione risulta fondamentale soprattutto<br />

nella gestione dei pazienti gravi (psicosi, <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> personalità)<br />

e che necessitano <strong>di</strong> ricovero in reparti psichiatrici<br />

al <strong>di</strong> fuori del Diagnosi e Cura.<br />

Per questo motivo ci siamo concentrati sull’analisi dell’attività<br />

clinica <strong>di</strong> un reparto psichiatrico per acuti all’interno<br />

dell’Ospedale Privato accre<strong>di</strong>tato Villa Igea nell’arco <strong>di</strong> un<br />

anno (aprile 2004-aprile 2005). Abbiamo preso in esame le<br />

caratteristiche demografiche dei pazienti, le <strong>di</strong>agnosi psichiatriche,<br />

la durata del ricovero, il tipo <strong>di</strong> invio. Abbiamo<br />

inoltre tentato <strong>di</strong> delineare un profilo dei pazienti che fanno<br />

più ricoveri nell’arco <strong>di</strong> breve tempo (fenomeno del revolving<br />

door) e il dei pazienti che mettono in atto l’auto<strong>di</strong>missione.<br />

418. Cinema ed aggressività<br />

nell’adolescenza<br />

A. Papazacharias, A. Macina, G. Pierri<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Neurologiche e Psichiatriche,<br />

Scuola <strong>di</strong> Specializzazione in <strong>Psichiatria</strong><br />

L’aggressività in adolescenza, intesa sia in senso auto-che<br />

etero-<strong>di</strong>retto, è una realtà facilmente riscontrabile nella pratica<br />

psichiatrica. È un fenomeno che assume notevole rilevanza<br />

sociale, come confermato dalla vasta filmografia sull’argomento<br />

1 . Dall’esame <strong>di</strong> varie produzioni cinematografiche<br />

relative al tema si è riscontrata una tendenza prevalente<br />

ad associare l’aggressività adolescenziale a contesti familiari<br />

<strong>di</strong>sfunzionali che non consentono all’adolescente <strong>di</strong> acquisire<br />

un’identità in<strong>di</strong>viduale e relazionale adattata al suo<br />

ambiente.<br />

Il senso <strong>di</strong> colpa e <strong>di</strong> inadeguatezza associato a tali situazioni<br />

accentua il caos già tipico dell’“età incerta” 2 , impedendo<br />

la realizzazione <strong>di</strong> un’identità personale e sessuale<br />

adattate al contesto. Inadeguato risulta anche il processo <strong>di</strong><br />

separazione dai genitori e <strong>di</strong> identificazione con figure<br />

esterne alla famiglia, improntato ad una facile suggestio-<br />

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