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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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406. Psicoterapia <strong>di</strong> gruppo e Disturbi <strong>di</strong><br />

Personalità: la separazione dalla coppia<br />

terapeutica<br />

G. Mircoli, V. Manini, C. Gui<strong>di</strong>, G. Borsetti<br />

U.O. Clinica Psichiatrica, Università Politecnica delle<br />

Marche, A.O.U. Ospedali Riuniti Ancona<br />

Introduzione: il piccolo gruppo ad orientamento analitico è<br />

spazio terapeutico fruibile per i Disturbi <strong>di</strong> Personalità (DP),<br />

luogo <strong>di</strong> confronto, esperienza contenitiva e rassicurante. La<br />

presenza <strong>di</strong> due terapeuti permette sostegno reciproco, migliore<br />

comprensione e osservazione da più punti <strong>di</strong> vista 1 .<br />

Metodologia: da anni si è avviata c/o l’U.O. Clinica Psichiatrica<br />

Ancona una psicoterapia <strong>di</strong> gruppo per 6 membri<br />

DP, selezionati tra 15 soggetti, età compresa tra 20 e 40 anni<br />

2 , con incontri <strong>di</strong> 90 minuti a cadenza settimanale e con<br />

due co-conduttori.<br />

Risultati-<strong>di</strong>scussione: da circa un anno uno dei due terapeuti<br />

ha dovuto sospendere mentre il restante è stato affiancato<br />

da un osservatore partecipante. Il gruppo <strong>di</strong> fronte<br />

alla separazione non solo dal terapeuta ma dalla “coppia<br />

genitoriale” ha attraversato una fase <strong>di</strong> <strong>di</strong>sorganizzazione,<br />

caratterizzata da scissioni e tentativi <strong>di</strong>fensivi sul<br />

versante ipomaniacale. Nel tempo si è costituito uno spazio<br />

mentale che ha permesso <strong>di</strong> elaborare la <strong>di</strong>scontinuità<br />

e la per<strong>di</strong>ta.<br />

Conclusioni: tale passaggio ha reso necessaria la presa <strong>di</strong><br />

contatto con l’assenza ed il cambiamento. Fondamentale è<br />

stata la chiarificazione e comprensione dei ruoli e delle funzioni,<br />

a volte carenti nelle loro esperienze personali.<br />

Bibliografia<br />

1 Klein RH, Bernard HS. La co-terapia nell’analisi <strong>di</strong> gruppo <strong>di</strong><br />

pazienti borderline e narcisisti. In: Schermer VL, Pines M, a cura<br />

<strong>di</strong>. Il cerchio <strong>di</strong> fuoco. Milano: Cortina 1998.<br />

2 Mircoli G, et al. Selection of patients suffering from personality<br />

<strong>di</strong>sorders for grroup psychotherapy. 5 ISSPD European Congress<br />

on Personality Disorders, Munich, 4-7 July, 2002.<br />

407. L’uso <strong>della</strong> cannabis aumenta l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

massa corporea nei pazienti psicotici<br />

V. Mondelli, F. Saeedzadeh-Sardahaee, A. Butt, A. Miorelli,<br />

A. Mulè, R. Gafoor, P. Dazzan, R. Murray, C.M. Pariante<br />

Psychological Me<strong>di</strong>cine, Institute of Psychiatry, King’s College<br />

London<br />

I cannabinoi<strong>di</strong> aumentano la fame e modulano l’introito alimentare.<br />

La maggior parte degli stu<strong>di</strong> sull’associazione tra<br />

uso <strong>di</strong> cannabis e psicosi sono focalizzati sul ruolo <strong>della</strong><br />

cannabis come fattore <strong>di</strong> rischio per la schizofrenia, mentre<br />

poca attenzione è stata data al suo ruolo nella modulazione<br />

dell’introito alimentare in questa con<strong>di</strong>zione.<br />

Il nostro scopo è stato quello <strong>di</strong> chiarire il possibile effetto<br />

dell’uso <strong>della</strong> cannabis sul peso e l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> massa corporea<br />

(BMI) in pazienti con psicosi.<br />

Abbiamo raccolto dati rispetto a peso, BMI e uso <strong>di</strong> cannabis<br />

in 57 pazienti al primo episo<strong>di</strong>o psicotico, parte <strong>di</strong> un<br />

ampio stu<strong>di</strong>o “Genetic And Psychosis” (GAP), condotto a<br />

Londra.<br />

401<br />

POSTER<br />

I pazienti con storia positiva per cannabis presentano un peso<br />

maggiore (me<strong>di</strong>a ± SEM: 83 ± 3,7 kg) rispetto ai pazienti<br />

che non hanno fatto uso <strong>di</strong> cannabis (75,4 ± 3,4 kg), ma la<br />

<strong>di</strong>fferenza non raggiunge la significatività statistica (T-test,<br />

p = 0,132). I pazienti con storia positiva per cannabis presentano<br />

un BMI maggiore (30,9 ± 1,6 kg/m 2 ) rispetto ai soggetti<br />

che non hanno fatto uso <strong>di</strong> cannabis (25,4 ± 4 kg/m 2 ; p<br />

= 0,005). Quando è stato considerato l’effetto del genere, gli<br />

effetti dell’uso <strong>di</strong> cannabis sul BMI sono stati riscontrati nei<br />

pazienti maschi (n = 39; 32,1 ± 1,8 vs. 25,3 ± 1,0 kg/m 2 ; p<br />

= 0,005), ma non nelle femmine (n = 13; 25,5 ± 2 vs. 25,8 ±<br />

1,4 kg/m 2 ; p = 0,9).<br />

Questi risultati suggeriscono la cannabis come fattore <strong>di</strong> rischio<br />

per l’aumento ponderale e l’aumento <strong>di</strong> BMI nei pazienti<br />

psicotici.<br />

408. Psicosi ad esor<strong>di</strong>o tar<strong>di</strong>vo: problemi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>agnostica <strong>di</strong>fferenziale con le psicosi<br />

organiche<br />

R. Mondola * , M. Coppola * , M. Falco * , M. Casiello *<br />

* Dipartimento <strong>di</strong> neuroscienze area funzionale <strong>di</strong> psichiatria,<br />

Università <strong>di</strong> Napoli “Federico II”<br />

Introduzione: l’esor<strong>di</strong>o <strong>della</strong> schizofrenia nel sesso femminile<br />

avviene in me<strong>di</strong>a tra i 25 ed i 35 anni, tuttavia in letteratura<br />

sono descritti rari casi ad insorgenza più tar<strong>di</strong>va (> 40<br />

anni). Tali casi, soprattutto quando non è anamnesticamente<br />

rilevabile una fase prodromica, implicano problemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi<br />

<strong>di</strong>fferenziale con le psicosi organiche.<br />

Caso clinico: DMR <strong>di</strong> anni 44 ha manifestato per la prima<br />

volta all’età <strong>di</strong> 41 anni una complessa sintomatologia<br />

psicotica caratterizzata da intuizioni deliranti, deliri bizzarri,<br />

mistici, <strong>di</strong> riferimento, <strong>di</strong> furto e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione del<br />

pensiero. Nel corso degli ultimi 3 anni i deliri, inizialmente<br />

<strong>di</strong>sorganizzati, si sono sistematizzati. Attualmente<br />

la paziente sembra vivere costantemente in una atmosfera<br />

delirante. Anamnesticamente non risultano pregressi <strong>di</strong>sturbi<br />

psichiatrici né <strong>di</strong>fficoltà relazionali, lavorative o<br />

eventi <strong>di</strong> vita stressanti. In regime <strong>di</strong> DH sono state effettuate<br />

indagini cliniche e strumentali che hanno escluso<br />

patologie organiche. La paziente, dall’esor<strong>di</strong>o <strong>della</strong> sua<br />

patologia fino al ricovero in regime <strong>di</strong> day hospital, non è<br />

stata adeguatamente trattata ed ha progressivamente ridotto<br />

la sua funzionalità sociale e lavorativa. La terapia con<br />

risperidone ha migliorato sensibilmente la sintomatologia<br />

produttiva.<br />

409. Esor<strong>di</strong>o precoce del DOC e familiarità<br />

R. Mondola, G. Festa, M.A. Iandolo, N.M. Passione,<br />

A. Tridente, C. Tridente<br />

Università <strong>di</strong> Napoli “Federico II”<br />

Introduzione: il DOC colpisce l’1-3% <strong>della</strong> popolazione. I<br />

due stu<strong>di</strong> più recenti sulla familiarità riportano un rischio <strong>di</strong><br />

ricorrenza nei parenti <strong>di</strong> primo grado <strong>di</strong> proban<strong>di</strong> affetti da<br />

DOC <strong>di</strong> circa il 10-11%, rispetto al 2% tra i parenti <strong>di</strong> primo<br />

grado dei controlli. Inoltre gli stu<strong>di</strong> sui gemelli suggeriscono<br />

che i fattori genetici giocano un ruolo nell’eziologia del

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