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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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spesso per l’elemento temporale, alla nosografia psichiatrica.<br />

Alla data attuale sono presenti alcuni risultati <strong>di</strong> efficacia in<br />

aperto, ed è in corso un trial con campione <strong>di</strong> controllo per indagare<br />

l’effetto <strong>di</strong> “augmentation” dell’intervento psicoterapeutico<br />

<strong>di</strong> crisi rispetto al solo intervento farmacologico.<br />

Bibliografia<br />

Pavan L, Banon D. Intervento <strong>di</strong> crisi come psicoterapia breve <strong>di</strong><br />

sostegno. In: Trattato italiano <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>. In: Cassano GB,<br />

Pancheri P, Pavan L, Pazzagli A, Ravizza L, Smeral<strong>di</strong> E, Volterra<br />

V, eds. Milano: Masson 2002.<br />

Pavan L, et al. Open trial on Crisis Psychotherapy in Padua (Italy).<br />

Brief treatment and crisis intervention. New York: Oxford University<br />

Press 2003.<br />

Colombo G, Miotti MV, Pigato G. Gestione dell’Urgenza in <strong>Psichiatria</strong>.<br />

<strong>Psichiatria</strong> e Me<strong>di</strong>cina 1992;4:9-15.<br />

Pigato G, Colombo G, Miotti MV. <strong>Psichiatria</strong> e territorio: osservazioni<br />

da un Servizio Psichiatrico d’Emergenza. <strong>Psichiatria</strong> generale<br />

e dell’età evolutiva 1991;29:149-64.<br />

Pavan L, a cura <strong>di</strong>. La Psicoterapia <strong>della</strong> Crisi Emozionale. Milano:<br />

Franco Angeli 2003.<br />

368. La Tav. 12 BG (T.A.T.): un richiamo<br />

inquietante<br />

POSTER<br />

F. Esposito<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze e <strong>di</strong> Comunicazione Interumana,<br />

Area Funzionale <strong>di</strong> Psicoterapia, Università “Federico<br />

II” <strong>di</strong> Napoli<br />

Nell’ambito dell’area psico<strong>di</strong>agnostica <strong>di</strong>segnata dal T.A.T.<br />

l’Autore cerca <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare come la Tav. 12 BG sia <strong>di</strong> grande<br />

utilità nello stu<strong>di</strong>o e nella valutazione dei <strong>di</strong>sturbi del<br />

pensiero, in quanto presentandosi in assenza <strong>di</strong> personaggi,<br />

può rivelare un’adesione costrittiva alla Tav. che irrigidendo<br />

la <strong>di</strong>alettica PS÷D, sospende l’orientarsi nel pensiero.<br />

Muovendo da questa considerazione si è proceduto in 9 soggetti<br />

sofferenti <strong>di</strong> gravi <strong>di</strong>sturbi relazionali ed avviati ad una<br />

esperienza <strong>di</strong> psicoterapia <strong>di</strong> gruppo a funzione analitica ad<br />

un confronto TEST-RETEST e la corrispondente evoluzione<br />

clinica. Utilizzando il vertice bioniano viene introdotto<br />

come elemento principale <strong>di</strong> valutazione la funzione “n” o<br />

funzione narrativa. È questa una variabile incognita che,<br />

strettamente correlate al gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> soggettivazione, esprime<br />

la capacità del soggetto <strong>di</strong> assoggettarsi all’assenza e,<br />

così, <strong>di</strong> rendere possibile l’oscillazione PS÷D che facendosi<br />

attraversare dal tempo permette <strong>di</strong> pensare i pensieri. Dopo<br />

19 mesi si evidenzia non soltanto un miglioramento dello<br />

stare insieme, ma anche una riattivazione <strong>della</strong> funzione<br />

“n” che risultava mancante o deficitaria nella prima valutazione.<br />

L’ipotesi che si sostiene è che questa anomalia sia dovuta<br />

ad una inclinazione <strong>di</strong>fensiva contro il dolore mentale,<br />

in cui un Super-Io precoce e malevole, impadronendosi <strong>di</strong><br />

una presenza imme<strong>di</strong>ata, respinge quell’inquietu<strong>di</strong>ne del negativo<br />

che viene incessantemente ripreso e rilanciato nella<br />

<strong>di</strong>namica PS÷D.<br />

Bibliografia<br />

Bien WR. Apprendere dall’esperienza. Roma: Armando 1972.<br />

Chabert C. I test proiettivi in adolescenza. Milano: Cortina 1994.<br />

Kant I. Che cosa significa orientarsi nel pensiero. Milano: Adelphi<br />

1996.<br />

369. Istruzione e sindrome depressiva<br />

nell’anziano<br />

B. Ferrari * , S. Caprini * , A.R. Atti * , M. Morri * , M. Ukaj * ,<br />

E. Dalmonte ** , D. De Ronchi *<br />

* ** Istituto <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Università <strong>di</strong> Bologna; Unità <strong>di</strong><br />

Geriatria, ASL <strong>di</strong> Ravenna<br />

Introduzione/scopo: per investigare un possibile ruolo dell’istruzione<br />

nell’insorgenza <strong>di</strong> sindrome depressiva, si stu<strong>di</strong>a<br />

l’associazione tra quest’ultima e gli anni <strong>di</strong> scolarità dei<br />

soggetti arruolati nello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Faenza 1 .<br />

Metodologia: la sindrome depressiva è stata valutata in base<br />

all’ICD-8. La popolazione (7930 soggetti, 40% uomini e<br />

60% donne) è stata sud<strong>di</strong>visa in gruppi basati sugli anni <strong>di</strong><br />

scolarità. Odds Ratio (OR) e 95% Intervallo <strong>di</strong> Confidenza<br />

(IC) sono stati calcolati attraverso regressione logistica.<br />

Risultati: solo l’essere laureati si associa negativamente a<br />

sindrome depressiva (OR = 0,41, 95% IC = 0,20-0,88). Tali<br />

risultati appaiono in<strong>di</strong>pendenti dall’età, mentre l’inclusione<br />

del sesso nel modello comporta per<strong>di</strong>ta <strong>della</strong> significatività<br />

statistica.<br />

Discussione: pur essendo la popolazione composta in prevalenza<br />

da donne, per verosimili motivi storico sociali, tra<br />

gli uomini sono più numerosi i soggetti laureati. È <strong>di</strong>fficile<br />

<strong>di</strong>mostrare un ruolo protettivo dell’istruzione nei confronti<br />

<strong>della</strong> sindrome depressiva: considerando il vissuto del soggetto,<br />

se da una parte essa dà le armi per affrontare la malattia,<br />

dall’altra fornisce gli strumenti per riflettere e ripiegarsi<br />

su se stessi.<br />

Conclusione: importanti fattori storico sociali potrebbero<br />

avere interferito con il grado <strong>di</strong> istruzione delineando un<br />

elemento <strong>di</strong> più <strong>di</strong>fficile valutazione quale l’esperienza dei<br />

soggetti: ciò potrebbe aiutare nell’ interpretazione dei risultati<br />

ottenuti.<br />

Bibliografia<br />

1 De Ronchi et al. Dement Geriatr Cogn Disord 2005.<br />

370. Terapia integrata nel <strong>di</strong>sturbo bipolare:<br />

un caso clinico<br />

S. Ferrero, S. Fumagalli, G. Spagnolo, M. Zinni<br />

Dipartimento <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Università <strong>di</strong> Milano, Centro<br />

per la Diagnosi e Trattamento dei Disturbi Depressivi,<br />

Ospedale “L. Sacco”, Milano<br />

Le linee guida APA (2002) per i <strong>di</strong>sturbi bipolari, evidenziano<br />

l’efficacia del trattamento integrato nel prevenire il rischio<br />

<strong>di</strong> ricadute e nel contenere eventuali sintomi residui<br />

con miglioramento <strong>della</strong> compliance farmacologica e del<br />

funzionamento globale intercritico del paziente. Gli interventi<br />

psicoterapici più utilizzati e con maggiore evidenza <strong>di</strong><br />

efficacia risultano, da tali in<strong>di</strong>cazioni, la psicoterapia cognitivo<br />

comportamentale, interpersonale e familiare; in alcuni<br />

casi il solo approccio psicoeducazionale può potenziare la<br />

collaborazione attiva del paziente alla cura.<br />

In particolare, nel caso clinico qui esposto, la terapia farmacologica<br />

si è integrata con un intervento psicoterapico che<br />

ha utilizzato approcci <strong>di</strong>versi nell’evolversi del percorso terapeutico.<br />

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