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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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nuto opportuno valutare le caratteristiche delle urgenze/emergenze<br />

che sono state praticate nel 2004, nella convinzione che<br />

l’intervento in urgenza/emergenza rivesta particolare importanza<br />

e costituisca un momento saliente <strong>della</strong> pratica clinica.<br />

Metodologia:<br />

1)valutazione degli interventi effettuati in urgenza/emergenza<br />

da parte degli operatori <strong>della</strong> UOSM nell’anno<br />

2004, tramite la consultazione <strong>della</strong> documentazione clinica<br />

a <strong>di</strong>sposizione (cartelle cliniche);<br />

2)sud<strong>di</strong>visione e caratterizzazione delle prestazioni effettuate<br />

come Consulenze al Pronto Soccorso, o come urgenze<br />

“territoriali”;<br />

3)tipologia delle <strong>di</strong>agnosi degli utenti;<br />

4)tipologia degli interventi effettuati, compresa la caratterizzazione<br />

dell’intervento <strong>di</strong> tipo farmacologico.<br />

Risultati: nel 2004, su un totale <strong>di</strong> 5515 prestazioni, si sono<br />

effettuati 74 interventi in urgenza, pari ad una percentuale<br />

dell’1,34%. In sede congressuale, verranno presentati nel<br />

dettaglio i dati relativi alle modalità <strong>di</strong> intervento.<br />

Conclusioni: ciò che colpisce, è stato il dato relativo all’utilizzo<br />

dei farmaci long-acting: l’utilizzo <strong>di</strong> una formulazione<br />

depot ha costituito il 16,2% delle scelte degli operatori.<br />

Si è fatta strada l’ipotesi che l’urgenza può essere ridefinita<br />

come un intervento sulla crisi che, oltre ad occuparsi dell’aspetto<br />

me<strong>di</strong>co-farmacologico, può evidenziare elementi psicosociali,<br />

prefigurando una presa in carico complessa rispetto<br />

alla richiesta <strong>di</strong> aiuto imme<strong>di</strong>ato.<br />

363. Il koro: esiste anche in italia<br />

G. Del Buono, F. Pellegrino<br />

SIMP, sezione salernitana<br />

Secondo il DSM-IV, il koro è classificato come una sindrome<br />

culturalmente-caratterizzata (culture-bound syndrome),<br />

ed ha la caratteristica del tutto peculiare <strong>di</strong> presentarsi in<br />

forma epidemica presso alcune culture del Sud-Est asiatico<br />

(Cina, Singapore, Malesia).<br />

Metodologia: breve review <strong>della</strong> letteratura internazionale<br />

sul koro.<br />

Risultati: Discussione delle varie presentazioni cliniche del<br />

koro sia nella forma “epidemica”, che nelle forme endemi-<br />

Fig. 1. Risultati ottenuti all’analisi SWAP-200.<br />

POSTER<br />

ca e spora<strong>di</strong>ca (così come ne viene segnalata la presenza in<br />

Occidente).<br />

Descrizione <strong>di</strong> tre casi clinici che presentano alcune caratteristiche<br />

del koro cosiddetto “sintomatico”.<br />

Conclusioni: nell’Occidente industrializzato, in Europa, ed<br />

anche in Italia il koro può essere una manifestazione all’interno<br />

<strong>di</strong> un <strong>di</strong>sturbo psicopatologico maggiore (sia dello<br />

spettro schizofrenico che dello spettro dei <strong>di</strong>sturbi dell’umore),<br />

ipotizzando che come sintomo abbia una valenza<br />

universale e non è solo limitato a nicchie culturali precise.<br />

Bibliografia<br />

1 DSM-IV-TR. Manuale <strong>di</strong>agnostico e statistico dei <strong>di</strong>sturbi mentali.<br />

Masson 2000.<br />

2 Tseng WS. A sociocultural Study of Koro Epidemics in Guangdong,<br />

China. Am J Psychiatry 1988;145:12, 1538-43.<br />

3 Tseng WS. Manuale <strong>di</strong> psichiatria culturale. Roma: CIC e<strong>di</strong>zioni<br />

internazionali 2003.<br />

4 Adeniran RA, Jones JR. Koro: culture-Bound Syndrome or Universal<br />

Symptom? BJP 1994;164:559-61.<br />

364. Aspetti psicopatologici e clinici<br />

dell’isteria<br />

I. Del Gobbo, F. Boaron, G. Cremante, P. Scu<strong>della</strong>ri<br />

Servizio Psichiatrico <strong>di</strong> Diagnosi e Cura “Ottonello”, Bologna<br />

L’isteria non ha più una vera e propria identità <strong>di</strong>agnostica<br />

nei criteri classificativi proposti dal DSM.<br />

La nostra ricerca ha come scopo il tentativo <strong>di</strong> restituire all’isteria<br />

la sua <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> quadro psicopatologico nosologicamente<br />

a sé stante, cogliendo ed evidenziando tratti isterici<br />

nelle pieghe <strong>di</strong> altri quadri psicopatologici. Per fare ciò<br />

abbiamo effettuato accurati approfon<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>agnostici su<br />

5 pazienti, confrontando poi i risultati ottenuti con una ricerca<br />

parallela su 40 pazienti affetti da <strong>di</strong>sturbi del comportamento<br />

alimentare, sottolineando in particolar modo la relazione<br />

tra bulimia ed isteria. Abbiamo utilizzato colloqui<br />

clinici non strutturati e confrontato la <strong>di</strong>agnosi categoriale<br />

secondo i criteri DSM con la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>mensionale secondo<br />

i criteri SWAP-200. La SWAP-200 ha identificato 4 stili<br />

384

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