XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

Questi ultimi farmaci, a lungo termine, producono effetti
neuropsichiatrici di particolare rilevanza: quadri depressivi
secondari all’uso di diuretici e betabloccanti, aumento dell’aggressività
e modificazioni della personalità da sostanze
ormonali.
Bibliografia
Decreto del Ministero della Salute, 15 ottobre 2002. Approvazione
della lista di farmaci, sostanze biologicamente o farmacologicamente
attive e delle pratiche mediche, il cui impiego è
considerato doping, ai sensi della legge 14 dicembre 2000, n.
376.
Schwenk TL, Costley CC. When food becomes a drug: nonanabolic
nutritional supplement use in athletes. Am J Sport Medicine
2002.
354. Considerazioni psicologiche
e farmacologiche sull’utilizzo di nicotina
nella patologia psichiatrica
S. Charitos, O. Fusi, M. Giansante, R. Paleari, G. Spagnolo,
G. Tacchini, A.C. Altamura
Cattedra di Psichiatria, Università di Milano, Dipartimento
di Scienze Cliniche, Ospedale “Luigi Sacco”, Milano
Secondo recenti studi epidemiologici emerge che in un solo
anno la percentuale di maschi fumatori è scesa dal 33,2 al
30% e che almeno il 18% dei maschi italiani sono ex-fumatori;
ulteriori studi evidenziano che la dipendenza da nicotina
risulta in diminuzione dal 1979 nella popolazione generale.
Nel nostro studio valuteremo se tale andamento sia sovrapponibile
a quello della popolazione psichiatrica, in particolare
nei pazienti affetti da disturbi psicotici e in quelli affetti
da disturbi della sfera affettiva.
Persone che soffrono di depressione e di ansia sono maggiormente
soggette a fumare di più: numerosi sono i dati attestanti
che, su quattro soggetti affetti da disturbo psichiatrico
(depressione o ansia), in uno è presente una maggiore
propensione all’aumento negli anni della quota di sigarette
fumate. Stesso andamento sembra essere presente nei pazienti
affetti da schizofrenia.
Attualmente circa l’83% dei pazienti affetti da schizofrenia
e il 65% di quelli affetti da disturbi della sfera affettiva presentano
anche una dipendenza da nicotina.
Questi dati sono stati interpretati da alcuni Autori come una
tentativo di automedicazione: dei sintomi negativi per i pazienti
psicotici, nonché della condizione di anedonia secondaria
all’uso cronico di neurolettici, al fine di migliore il
quadro psicopatologico nei pazienti depressi attraverso gli
effetti psicoattivanti della nicotina stessa.
Bibliografia
1 de Leon J, Diaz FJ, Rogers T, Browne D, Dinsmore L. Initiation
of daily smoking and nicotine dependence in schizophrenia and
mood disorders. Schizophr Res 2002;56:47-54.
2 DOXA, Istituto per le ricerche statistiche e l’analisi dell’opinione
pubblica. Il Fumo in Italia, maggio 2005.
3 Ismail K, Sloggett A, De Stavola B. Do common mental disorders
increase cigarette smoking? Results from five waves of a
population-based panel cohort study. Am J Epidemiol
2000;152:651-7.
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POSTER
355. La formazione alle competenze
interpersonali dei sanitari: differenze
tra campione e controllo al baseline
R. Ciano, B. Orbitello, L. Perini, M. Comi, M. Pascolo,
P.L. Rocco, M. Balestrieri
Clinica Psichiatrica, DPMSC, Università di Udine
Lo studio riguarda la valutazione di un programma formativo
sulle competenze interpersonali dei sanitari del Policlinico
Universitario di Udine, quale intervento di prevenzione
del Burout. Per il campione il protocollo ha previsto un training
di gruppo sull’abilità di comunicazione e gestione della
relazione con i pazienti con diagnosi gravi.
Sia il campione (100 operatori) che il controllo (72 operatori)
hanno effettuato una valutazione testistica a T0 e una a
T1 dopo sei mesi dall’intervento con i seguenti strumenti:
Scheda anagrafica Maslach, TAS, Family Apgar.
Differenze significative si sono evidenziate già al baseline
per quel che riguarda la Maslsch, la TAS e il Family Apgar
356. La valutazione dell’idoneità psichica
al maneggio di armi da fuoco; revisione
della letteratura ed analisi critica
dell’attuale situazione italiana
C.A. Clerici * , L. Veneroni * , R. Invernizzi **
* Facoltà di Psicologia, Università Bicocca; ** Avvocato, libero
professionista, Milano
Introduzione: di recente sono state compiute in Italia azioni
delittuose da parte di soggetti con regolari autorizzazioni
per detenzione o porto di armi da fuoco, benché affetti da
gravi disturbi psichici. Questo studio analizza la letteratura
in merito all’epidemiologia di atti violenti condotti con armi
da fuoco legittimamente detenute, ai fattori predittivi di
tali condotte e ai criteri di valutazione psichica per l’autorizzazione
alla detenzione e al porto d’armi o allo svolgimento
di servizi armati.
Metodologia: la letteratura è stata raccolta attraverso le
banche dati on line Medline e PsychINFO. Sono stati inclusi
47 studi empirici e di review.
Risultati: la maggior parte degli studi non identifica fattori
di rischio con valore predittivo, ma è descritta una correlazione
significativa con alcune condizioni quali precedenti
comportamenti violenti e precedente ricorso a servizi psichiatrici.
(Kellermann, 1999; Campbell, 1994).
Conclusioni: la letteratura considerata rileva fattori di rischio
per azioni violente che necessitano di un approfondimento
adeguato alla realtà italiana. In Italia la valutazione è
svolta con il rilascio di un certificato anamnestico e di idoneità
psicofisica senza coinvolgere nelle procedure di routine
alcuno specialista della salute mentale.
Data la rilevanza di questa tematica, si auspica una rivalutazione
multidisciplinare psichiatrica, psicologica e giuridica
per ridefinire le procedure di valutazione e le normative che
le regolamentano.
Bibliografia
Kellermann A, Heron S. Firearms and family violence. Emerg Med
Clin North Am 1999;17:699-716.