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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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351. Screening per i <strong>di</strong>sturbi bipolari:<br />

risultati clinici ed implicazioni terapeutiche<br />

S. Caruso, L. Grimal<strong>di</strong> Di Terresena<br />

Università <strong>di</strong> Catania<br />

Il Disturbo Bipolare è una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>ffusa e complessa<br />

associata ad alti livelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità ed alti costi <strong>di</strong> cure sanitarie.<br />

Lo spettro <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>sturbo, che include: il Disturbo Bipolare<br />

I, II ed i Disor<strong>di</strong>ni Bipolari NAS, spesso non viene riconosciuto,<br />

<strong>di</strong>agnosticato e trattato.<br />

Gli strumenti da noi utilizzati al fine <strong>di</strong> valutare lo spettro<br />

bipolare sono stati il Mood Disorder Questionare (MOD) e<br />

l’Index Mania. Importante è infatti la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale<br />

tra la fase depressiva <strong>di</strong> un Disturbo bipolare, la Depressione<br />

Maggiore e la Distimia, in quanto tali patologie <strong>di</strong>fferiscono<br />

tra loro nel decorso clinico e nel trattamento.<br />

Lo screening per il Disturbo Bipolare per tali pazienti può<br />

essere utile per riconoscere, identificare e trattare adeguatamente<br />

tale <strong>di</strong>sturbo.<br />

Il nostro lavoro condotto su alcune decine <strong>di</strong> pazienti seguiti<br />

in ambulatorio o presso il servizio <strong>di</strong> Day Hospital o ricoverati<br />

presso la nostra unità operativa in regime <strong>di</strong> ricovero<br />

or<strong>di</strong>nario, descrive le strategie più adeguate per la gestione<br />

clinica del Disturbo Bipolare. Lo stu<strong>di</strong>o valuta la sensitività<br />

e la specificità dei test <strong>di</strong> screening, usando una intervista<br />

<strong>di</strong>agnostica come standard per la <strong>di</strong>agnosi nei pazienti psichiatrici.<br />

I risultati ottenuti con il MOD e l’Index Mania sono<br />

abbastanza buoni e comparabili a quelli ottenuti da altri<br />

strumenti utilizzati per la valutazione <strong>di</strong> altri <strong>di</strong>sturbi psichiatrici.<br />

Bibliografia<br />

Lopez AD, Murray CC. The global burden of <strong>di</strong>sease, 1990-2020.<br />

Nat Med 1998;4:1241-3.<br />

De Zelicourt M, et al. Frequency of Hospitalisations and impatient<br />

care costs of manic episodes: in patients With bipolar I <strong>di</strong>sordewr<br />

in France. Pharmacoeconomics 2003;21:1081-90.<br />

352. Il perfezionismo nei <strong>di</strong>sturbi<br />

del comportamento alimentare<br />

POSTER<br />

A. Casolari, B. Negri, F. Mapelli, F. Grazioli, S. Borroni,<br />

A. Bosaia, S. Erzegovesi, A. Fossati, L. Bello<strong>di</strong><br />

Istituto Scientifico San Raffaele, Dipartimento <strong>di</strong> Scienze<br />

Neuropsichiche, Università Vita-Salute San Raffaele, Facoltà<br />

<strong>di</strong> Psicologia, Milano<br />

Alti livelli <strong>di</strong> perfezionismo sono stati <strong>di</strong>mostrati nei <strong>di</strong>sturbi<br />

del comportamento alimentare (DCA) sia da ricerche caso-controllo<br />

sia da stu<strong>di</strong> prospettici che hanno evidenziato la<br />

persistenza <strong>di</strong> questo tratto in seguito alla normalizzazione<br />

del peso corporeo. I meccanismi attraverso cui il perfezionismo<br />

aumenta il rischio <strong>di</strong> sviluppare i DCA non sono noti,<br />

ma sembrano essere importanti i legami che esso assume<br />

con l’autostima, l’immagine corporea, la restrizione alimentare<br />

e la sintomatologia ossessiva.<br />

Secondo Hewitt et al., nelle persone che soffrono <strong>di</strong> DCA<br />

sono importanti le componenti sociali del perfezionismo intese<br />

come un forte desiderio <strong>di</strong> conformarsi ad un modello<br />

o ad un ideale <strong>di</strong> perfezione che è percepito dalle richieste<br />

degli altri.<br />

Al fine <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re questi aspetti è stata utilizzata la<br />

Perfectionistic Self-Presentation Scale per indagare eventuali<br />

<strong>di</strong>fferenze nella componente del perfezionismo <strong>di</strong> auto-presentazione<br />

tra i sottotipi <strong>di</strong>agnostici dei DCA e le relazioni<br />

reciproche tra il perfezionismo e altre caratteristiche<br />

personologiche e psicopatologiche dei <strong>di</strong>fferenti sottotipi.<br />

Dati preliminari evidenziano un’omogeneità <strong>di</strong> base del perfezionismo<br />

<strong>di</strong> auto-presentazione nei vari gruppi <strong>di</strong>agnostici,<br />

avvalorando l’ipotesi <strong>di</strong> un continuum anoressico-bulimico.<br />

Inoltre il perfezionismo nei DCA sembrerebbe avere<br />

caratteristiche similari al narcisismo “covert”.<br />

Bibliografia<br />

Hewitt PL, Flett GL, E<strong>di</strong>ger E. Perfectionistic self-presentation in<br />

eating <strong>di</strong>sorder. Attitudes, characteristics and symptoms. Int J<br />

Eat Disorder 1995;18:317-26.<br />

Hen<strong>di</strong>n HM, Cheek JM. Assessing hypersensitive narcissism: a<br />

reexamination of Murray’s Narcism Scale. Journal of Research<br />

in Personality 1997;31:588-99.<br />

353. Effetti neuropsichiatrici a breve<br />

e a lungo termine delle sostanze dopanti<br />

A. Castagna * , D. Nonnato **<br />

* ** <strong>Psichiatria</strong>, ULSS Dolo (VE); <strong>Psichiatria</strong>, ULSS Bassano<br />

del Grappa (VI)<br />

Le sostanze, il cui impiego è considerato “doping” sono attualmente<br />

ripartite secondo la classificazione approvata con<br />

decreto ministeriale dal Ministero <strong>della</strong> Salute (15 ottobre<br />

2002) e sottoposta a perio<strong>di</strong>che revisioni.<br />

La lista attuale comprende le seguenti categorie: stimolanti,<br />

narcotici, agenti anabolizzanti, <strong>di</strong>uretici ed agenti mascheranti,<br />

ormoni e sostanze attive sul sistema ormonale, agenti<br />

con attività antiestrogenica, anestetici locali, alcool, derivati<br />

<strong>della</strong> cannabis sativa e in<strong>di</strong>ca, corticosteroi<strong>di</strong> e betabloccanti.<br />

L’uso <strong>di</strong> tali sostanze negli atleti ha lo scopo <strong>di</strong> migliorare le<br />

prestazioni degli stessi me<strong>di</strong>ante la riduzione <strong>della</strong> fatica, la<br />

<strong>di</strong>minuita percezione del dolore muscolare durante l’esercizio<br />

fisico protratto, l’aumento <strong>della</strong> massa muscolare e la riduzione<br />

<strong>di</strong> quella a<strong>di</strong>posa.<br />

Gli effetti a breve termine <strong>di</strong> tali sostanze si traducono in<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni prestazionali gra<strong>di</strong>te agli atleti in quanto permettono<br />

il raggiungimento <strong>di</strong> risultati più sod<strong>di</strong>sfacenti.<br />

Pur tuttavia il loro uso è vietato se non giustificato da con<strong>di</strong>zioni<br />

patologiche documentate e certificate dal me<strong>di</strong>co.<br />

La maggior parte <strong>di</strong> queste sostanze presenta un elevato potenziale<br />

d’abuso con conseguente <strong>di</strong>pendenza fisica e psichica.<br />

L’uso protratto e in<strong>di</strong>scriminato porta inevitabilmente a una<br />

serie <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazioni che si ripercuotono negativamente sul<br />

funzionamento psichico e fisico degli atleti.<br />

In questo lavoro vengono passate in rassegna le <strong>di</strong>verse<br />

classi farmacologiche con particolare attenzione non tanto a<br />

quelle la cui azione è notoriamente <strong>di</strong>retta sul sistema nervoso<br />

centrale (come ad esempio gli oppio<strong>di</strong> e gli stimolanti)<br />

ma su quelle il cui meccanismo d’azione è me<strong>di</strong>ato dal sistema<br />

endocrino.<br />

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