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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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termine. È quin<strong>di</strong> importante garantire il profilo <strong>di</strong> sicurezza<br />

e tollerabilità dei farmaci utilizzati in questi casi. L’obiettivo<br />

<strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o è la verifica dell’efficacia, in acuto,<br />

<strong>di</strong> un trattamento con quetiapina ad alti dosaggi in monoterapia<br />

e senza titolazione.<br />

Meto<strong>di</strong> e trattamento: lo stu<strong>di</strong>o è stato condotto su 6 pazienti<br />

ricoverati per psicosi paranoide acuta (n. 4) e psicosi<br />

acuta <strong>di</strong> tipo schizoaffettivo (n. 2) presso l’SPDC. I pazienti<br />

sono stati trattati in monoterapia al primo giorno <strong>di</strong> ricovero<br />

con 900 mg <strong>di</strong> quetiapina, arrivando ad un dosaggio <strong>di</strong><br />

1200 mg/<strong>di</strong>e nei 4 giorni successivi, tranne in un caso (1500<br />

mg/<strong>di</strong>e). La gravità <strong>della</strong> sintomatologia psicotica è stata<br />

misurata con l’esame obiettivo (all’ingresso, dopo 48 ore,<br />

alla <strong>di</strong>missione e dopo un mese); alla <strong>di</strong>missione è stato prescritto<br />

un dosaggio <strong>di</strong> mantenimento <strong>di</strong> 1200 g/<strong>di</strong>e; sono<br />

inoltre stati registrati gli effetti collaterali riportati dal paziente.<br />

Risultati: in tutti i 6 pazienti, nell’arco delle prime 48 ore,<br />

si è osservata una remissione <strong>della</strong> sintomatologia psicotica,<br />

(angoscia e agitazione) ed, ove presente, <strong>della</strong> sintomatologia<br />

produttiva; a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 1 mese è stata osservata una<br />

buona conservazione <strong>della</strong> quiescenza clinica e compliance<br />

dei pazienti.<br />

Conclusioni: pur considerando l’esiguo numero <strong>di</strong> casi osservati<br />

e trattati, possiamo valutare in modo positivo questa<br />

modalità <strong>di</strong> trattamento.<br />

335. Insufficiente informazione e rischi<br />

<strong>di</strong> intossicazione da litio<br />

POSTER<br />

G. Bergamino, M. Fenocchio, G. Gavotti, F. Gabrielli<br />

Università <strong>di</strong> Genova, Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Oftalmologia<br />

e Genetica, Sezione <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong><br />

Introduzione: l’insufficiente informazione del paziente e<br />

dei familiari circa effetti collaterali, criteri <strong>di</strong> monitoraggio<br />

e corretta custo<strong>di</strong>a del litio, può concorrere ad elevare il rischio<br />

<strong>di</strong> sovradosaggio accidentale, ma anche <strong>di</strong> quello con<br />

finalità “autoterapiche” o autosoppressive.<br />

Metodologia: in due casi <strong>di</strong> grave intossicazione da litio, le<br />

notizie cliniche sono state integrate da un’indagine catamnestica<br />

con pazienti e familiari, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 6 mesi dal ricovero.<br />

Risultati: la insufficiente informazione del paziente e dei<br />

familiari sull’effetto specifico del litio e sui rischi <strong>di</strong> una sua<br />

intossicazione ha condotto in un caso all’autoprescrizione <strong>di</strong><br />

una posologia crescente nella inadeguata convinzione <strong>di</strong> poter<br />

ottenere un aumento dell’effetto ricercato (tranquillizzazione).<br />

In un altro caso il mancato controllo <strong>della</strong> litiemia ha portato<br />

in un primo tempo all’intossicazione cronica; successivamente<br />

il litio, da tempo sospeso, era tuttavia a <strong>di</strong>sposizione<br />

del paziente che lo ha utilizzato a scopo autosoppressivo<br />

con conseguente intossicazione acuta.<br />

Conclusioni: oltre valutare la reale capacità dei pazienti e<br />

dei familiari <strong>di</strong> recepire adeguatamente le informazione fornite<br />

circa corretta assunzione, monitoraggio e rischi <strong>della</strong> terapia<br />

con litio, non va trascuratoli fatto che le prerogative<br />

specifiche del litio <strong>di</strong> prevenire gli episo<strong>di</strong> possano farne un<br />

farmaco <strong>di</strong>verso agli occhi del paziente e indurre quest’ultimo<br />

per es. o a sottovalutarne la specifica potenziale tossi-<br />

cità, o al contrario a omologarlo ad un qualunque altro psicofarmaco<br />

col rischio <strong>di</strong> autome<strong>di</strong>cazioni in eccesso alla ricerca<br />

<strong>di</strong> effetti sintomatici imme<strong>di</strong>ati.<br />

336. “Manierismi” <strong>di</strong>agnostici e ostacoli<br />

al trattamento <strong>di</strong> fronte al Delirium<br />

G. Bergamino, M. Fenocchio, G. Gavotti, F. Gabrielli<br />

Università <strong>di</strong> Genova, Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Oftalmologia<br />

e Genetica, Sezione <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong><br />

Nonostante la maggiore efficacia <strong>di</strong>agnostico-terapeutica,<br />

derivata dall’affinamento delle tecniche <strong>di</strong>agnostiche e dei<br />

criteri proposti dal DSM IV, abbiamo evidenziato, in un<br />

campione <strong>di</strong> 15 casi <strong>di</strong> Delirium, la presenza tuttora <strong>di</strong> ostacoli<br />

e problematiche alla <strong>di</strong>agnosi e ad un percorso <strong>di</strong> cura<br />

ottimale.<br />

La <strong>di</strong>fficoltà sono maggiori quando esiste in anamnesi o in<br />

comorbi<strong>di</strong>tà una patologia psichiatrica, con<strong>di</strong>zione che influenza<br />

negativamente le capacità <strong>di</strong> corretto riconoscimento<br />

del <strong>di</strong>sturbo e porta ad una sorta <strong>di</strong> “manierismo” <strong>di</strong>agnostico<br />

e terapeutico: viene data una errata precedenza alla<br />

patologia psichiatrica in anamnesi o in comorbi<strong>di</strong>tà; la<br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> Delirium è talora <strong>di</strong>fferita e subor<strong>di</strong>nata; il trasferimento<br />

dal Pronto Soccorso o da altri reparti in quello<br />

psichiatrico è troppo precoce rispetto alla necessità <strong>di</strong> trattare<br />

con<strong>di</strong>zioni internistiche prioritarie; si possono verificare<br />

infine ostacoli al trasferimento dal reparto psichiatrico in<br />

quello internistico dove è necessario trattare in modo elettivo<br />

la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> base sottostante.<br />

L’urgenza ed i tempi stretti del Pronto Soccorso o le <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>di</strong> gestione dei pazienti con anomalie comportamentali<br />

sembrano rappresentare un rilevante ostacolo all’effettuazione<br />

<strong>di</strong> un adeguato percorso, situazione mo<strong>di</strong>ficabile forse<br />

solo col miglioramento ulteriore <strong>della</strong> preparazione e <strong>della</strong><br />

collaborazione tra i vari specialisti interessati.<br />

337. Personalità: <strong>di</strong>fferenze tra Bulimiche<br />

Con e Senza Condotte <strong>di</strong> Eliminazione e BED<br />

M. Bianchi, A. Burgalassi, G. Marcacci, L. Polese,<br />

G. Massimetti, C.E. Ramacciotti<br />

Dipartimento <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Neurobiologia, Farmacologia<br />

e Biotecnologie, Università <strong>di</strong> Pisa<br />

Molti stu<strong>di</strong> che hanno valutato la personalità dei pazienti<br />

con DCA, hanno trovato elevati livelli <strong>di</strong> comorbi<strong>di</strong>tà con i<br />

Disturbi <strong>di</strong> Personalità ed in particolare tra bulimia nervosa<br />

e <strong>di</strong>sturbo borderline e istrionico, e tra anoressia nervosa e<br />

<strong>di</strong>sturbo ossessivo-compulsivo, evitante e <strong>di</strong>pendente. Il<br />

campione era costituito da 21 BN-BP, 11 BN-NP e 21 BED,<br />

tutti pazienti <strong>di</strong> sesso femminile, valutati con la SCID II e<br />

l’EDI-2.<br />

Sono stati trovati alti livelli <strong>di</strong> comorbi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> Asse II nei tre<br />

gruppi, in particolare nelle BN-BP e nelle BN-NP i <strong>di</strong>sturbi<br />

maggiormente rappresentati erano il Disturbo Borderline, il<br />

Disturbo Depressivo, il Disturbo Ossessivo-Compulsivo <strong>di</strong><br />

Personalità.<br />

Interessante notare che le BN-NP presentavano una <strong>di</strong>screta<br />

prevalenza del Disturbo Evitante (45,5%) e del Disturbo<br />

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