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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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con un’alta frequenza <strong>di</strong> risoluzione spontanea. La patologia<br />

è un motivo <strong>di</strong> frequente consultazione ambulatoriale dermatologica<br />

(2-5% <strong>di</strong> tutte le dermatosi) e presenta un incidenza<br />

<strong>di</strong> circa 17 casi per 100.000 abitanti. Colpisce entrambi<br />

i sessi, l’età me<strong>di</strong>a d’insorgenza è intorno ai 30 anni<br />

d’età. In linea <strong>di</strong> massima la prognosi è con<strong>di</strong>zionata dall’età<br />

<strong>di</strong> insorgenza, dalla familiarità, dalla durata, dall’estensione,<br />

dalla risposta a precedenti trattamenti e dall’associazione<br />

con atopia o malattie autoimmuni. Variabili psicologiche,<br />

personologiche, emotive e stressors sembrano essere<br />

associati all’insorgenza e al decorso <strong>della</strong> malattia. Scopo<br />

dello stu<strong>di</strong>o è stato la valutazione <strong>della</strong> presenza <strong>di</strong> deficit<br />

delle funzioni metacognitive in un campione <strong>di</strong> pz affetti da<br />

alopecia areata.<br />

Materiali e meto<strong>di</strong>: sono stati reclutati consecutivamente<br />

15 soggetti (10 uomini e 5 donne) <strong>di</strong> età compresa tra i 15 e<br />

i 74 anni, me<strong>di</strong>a: 35,13, ds: 17.14, presso l’Ambulatorio Tricologico<br />

<strong>della</strong> Clinica Dermatologica dell’Università <strong>di</strong> Roma<br />

“La Sapienza”, con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> alopecia areata. Dopo<br />

un’intervista clinica <strong>della</strong> durata <strong>di</strong> circa 45 minuti, per ogni<br />

soggetto è stata compilata la Scala per la Valutazione <strong>della</strong><br />

Metacognizione (S.Va.M. A. Semerari et al. 2001 Gruppo <strong>di</strong><br />

ricerca III Centro <strong>di</strong> psicoterapia cognitiva, Roma).<br />

Risultati: sezione Autoriflessività: un soggetto M presenta<br />

deficit nell’item A3, 1 soggetto F presenta deficit in A4, 4<br />

soggetti (2 M, 2 F) presentano deficit in A5, 1 soggetto M<br />

presenta deficit in A6. Rispettivamente 3 (2 M, 1 F), 2 F, 6<br />

(2 M, 4 F) soggetti mostrano deficit negli item A7 A8 A9.<br />

Sezione Comprensione <strong>della</strong> Mente Altrui: 1 M presenta<br />

deficit nell’item C2, 3 soggetti (2 M, 1 F) presentano deficit<br />

in C3; 3 M presentano deficit in C4; 2 soggetti (1 M, 1<br />

F) presentano deficit in C5; 5 soggetti (3 M, 2 F) presentano<br />

deficit in C6; 4 soggetti (2 M, 2 F) presentano deficit<br />

in C7, 5 soggetti (3 M, 2 F) presentano deficit in C8. Sezione<br />

Decentramento: 1 M presenta deficit nell’item D1, 6<br />

soggetti (4 M, 2 F) presentano deficit in D2, 4 soggetti, 2<br />

M, 2 F presentano deficit in D3. Sezione Mastery: 3 soggetti<br />

(1 M, 2 F) presentano deficit in M 1, 2 F presentano<br />

deficit in M 2, 7 soggetti (4 M, 3 F) presentano deficit in<br />

M 4, 7 soggetti (4 M, 3 F) presentano deficit in M5, 8 soggetti<br />

(5 M 3 F) presentano deficit in M6; 7 soggetti (4 M,<br />

3 F) presentano deficit in M7, 10 soggetti (6 M, 4 F) presentano<br />

deficit in M8, 6 soggetti (2 M, 4 F) presentano deficit<br />

in M9.<br />

Nel complesso, i risultati dello stu<strong>di</strong>o in<strong>di</strong>cano una forte eterogeneità<br />

dei soggetti rispetto alle capacità metacognitive:<br />

più funzioni riguardo l’Autoriflessività, ma specialmente<br />

inerenti la Comprensione <strong>della</strong> Mente Altrui, il Decentramento<br />

e la Mastery, appaiono deficitarie in alcuni soggetti e<br />

specialmente per quanto riguarda la Mastery nella maggioranza<br />

dei soggetti.<br />

Conclusioni: i dati, seppur preliminari, sembrerebbero<br />

suggerire la presenza <strong>di</strong> funzioni metacognitive deficitarie<br />

nel campione <strong>di</strong> soggetti valutati. Tali soggetti presenterebbero<br />

<strong>di</strong>fficoltà nel rappresentare eventi mentali e nel compiere<br />

operazioni cognitive euristiche sul proprio, ma soprattutto<br />

sull’altrui funzionamento mentale. Presenterebbero<br />

<strong>di</strong>fficoltà nel comprendere che la condotta dell’altro non<br />

è necessariamente in relazione con la propria e che, non necessariamente<br />

si è al centro dei pensieri, dei sentimenti e<br />

delle emozioni dell’altro. Sembrerebbero inoltre incapaci<br />

<strong>di</strong> affrontare le <strong>di</strong>mensioni interpersonali degli stati problematici<br />

e <strong>di</strong> fare ipotesi sui processi mentali altrui riformu-<br />

371<br />

POSTER<br />

lando il <strong>di</strong>sagio psichico in termini <strong>di</strong> problemi da risolvere,<br />

piuttosto che come dati <strong>di</strong> fatto immo<strong>di</strong>ficabili. Infine,<br />

presenterebbero <strong>di</strong>fficoltà nell’elaborazione <strong>di</strong> strategie<br />

adeguate, <strong>di</strong> complessità crescente atte alla risoluzione delle<br />

problematiche.<br />

Riteniamo plausibile affermare che, per queste persone, il<br />

rapporto interpersonale quoti<strong>di</strong>ano, dal tipo più semplice al<br />

tipo più complesso, sia qualcosa <strong>di</strong> potenzialmente problematico<br />

e stressante. La relazione tra stress e sistema immunitario<br />

è documentata da <strong>di</strong>versi dati in letteratura, possiamo<br />

affermare dunque che, in questi soggetti, si verifichi una attivazione<br />

del sistema immunitario, in senso autoimmunitario,<br />

come risposta aspecifica allo stress determinato dalla<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> relazione.<br />

Bibliografia<br />

Harrison TR, et al. Principi <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Interna. <strong>XI</strong>V ed. Milano:<br />

Mc Graw Hill 1999.<br />

Carlesimo OA, et al. Dermatologia e Venereologia. Torino: Minerva<br />

Me<strong>di</strong>ca 2000.<br />

Pancheri P, Cassano GB, a cura <strong>di</strong>. Trattato Italiano <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>.<br />

Milano: Masson 1999.<br />

330. La terapia combinata <strong>di</strong> pazienti con<br />

depressione maggiore e <strong>di</strong>sturbo borderline<br />

<strong>di</strong> personalità: confronto fra psicoterapia<br />

interpersonale e psicoterapia cognitiva<br />

M. Zizza, C. Rinal<strong>di</strong>, P. Toffanin, S. Bellino, F. Bogetto<br />

Struttura Complessa <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong> a Direzione Universitaria,<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Università <strong>di</strong> Torino<br />

Introduzione: fra i modelli <strong>di</strong> psicoterapia breve attualmente<br />

più <strong>di</strong>ffusi, quella cognitiva e quella interpersonale<br />

sono stati entrambi inizialmente proposti per la depressione<br />

maggiore e successivamente applicati con buoni risultati nel<br />

<strong>di</strong>sturbo borderline <strong>di</strong> personalità. Per entrambi i <strong>di</strong>sturbi, le<br />

linee guida in<strong>di</strong>cano che la terapia combinata che associa<br />

antidepressivi e psicoterapia breve risulta più efficace dei<br />

trattamenti singoli e può essere considerata l’intervento d’elezione.<br />

Un nostro stu<strong>di</strong>o su pazienti che manifestano un<br />

episo<strong>di</strong>o depressivo maggiore sulla base <strong>di</strong> un preesistente<br />

<strong>di</strong>sturbo borderline <strong>di</strong> personalità, in<strong>di</strong>ca che la terapia combinata<br />

con psicoterapia interpersonale risulta più efficace<br />

<strong>della</strong> farmacoterapia singola in questa con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> comorbilità.<br />

Obiettivo <strong>della</strong> presente indagine è porre a confronto la terapia<br />

combinata con SSRI e psicoterapia cognitiva e la terapia<br />

combinata con SSRI e psicoterapia interpersonale in pazienti<br />

con comorbilità fra depressione maggiore e DBP.<br />

Metodologia: sono stati arruolati pazienti ambulatoriali<br />

consecutivi con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> DBP, che manifestano un episo<strong>di</strong>o<br />

depressivo maggiore (DSM-IV-TR). I pazienti sono stati<br />

sud<strong>di</strong>visi con criterio random in due gruppi <strong>di</strong> trattamento:<br />

SSRI + psicoterapia cognitiva; SSRI + psicoterapia interpersonale.<br />

La valutazione è stata condotta al baseline, a<br />

12 e 24 settimane <strong>di</strong> trattamento con: un’intervista semistrutturata<br />

per le caratteristiche demografiche e cliniche, la<br />

SCID-I e II per le <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> Asse I e II del DSM-IV; la<br />

CGI; le scale HAM-D e HAM-A; il Satisfaction Profile<br />

(SAT-P) per la qualità <strong>della</strong> vita soggettiva; l’IIP-64 per i<br />

problemi interpersonali.

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