XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

POSTER
Metodi: il campione è costitito da 128 soggetti trattati con
la PCE. Il quadro sintomatologico è stato valutato mediante
test (HDRS, BDI, STAI, STAXI, GAS, SASS, SCID-II)
somministrati all’inizio, alla fine dell’intervento e al follow
up a 3 mesi dalla fine dell’ intervento.
Risultati: l’analisi statistica (t di Student e Test di Wilcoxon)
dei risultati dei test dimostra un significativo miglioramento
nelle dimensioni indagate sia al retest che al
follow-up.
Conclusioni: la PCE sembra produrre un miglioramento
sintomatologico che si mantiene sostanzialmente stabile a
tre mesi dalla fine del trattamento. Ulteriori indagini sono
necessarie per valutare il peso di una eventuale remissione
spontanea.
Bibliografia
Colombo G, Miotti MV, Pigato G. Gestione dell’Urgenza in Psichiatria.
Psichiatria e Medicina 1992;6:9-15.
Luborsky L, Crits-Christoph P, Mintz J, Auerbach A. Who will benefit
from psychotherapy? Predicting therapeutic outcomes.
New York: Basic Books 1988.
Pavan L, Banon D. Intervento di crisi come psicoterapia breve di
sostegno. In: Cassano GB, Pancheri P, Pavan L, Pazzagli A, Ravizza
L, Rossi R, et al., ed. Trattato italiano di psichiatria. Milano:
Masson 1999:3629-35.
Pavan L, et al. Open trial on Crisis Psychotherapy in Padua (Italy),
Brief treatment and crisis intervention. New Yorf: Oxford University
Press 2003.
Pigato G, Colombo G, Miotti MV. Psichiatria e territorio: osservazioni
da un Servizio Psichiatrico d’Emergenza. Psichiatria generale
e dell’età evolutiva 1991;29:149-64.
327. “Augmentation” con clomipramina
e.v. nel trattamento dell’Episodio
Depressivo Maggiore Resistente: uno studio
in aperto contro placebo
S. Zanoni, E. Mundo, M. Bosi, A.C. Altamura
Cattedra di Psichiatria, Dipartimento di Scienze Cliniche
“Luigi Sacco”, Università di Milano
Razionale e scopo dello studio: scopo dello studio è stato
valutare l’efficacia dell’augmentation con basse dosi di clomipramina
e.v. in pazienti con diagnosi di Episodio Depressivo
Maggiore resistenti alla terapia orale con SSRIs.
Metodi: 44 pazienti sono stati randomizzati in due gruppi:
il primo trattato con clomipramina 25 mg, il secondo con
placebo, per cinque giorni consecutivi in aggiunta alla terapia
con SSRIs. L’andamento nel tempo dei sintomi depressivi
è stato valutato mediante ANOVA per misure ripetute
sui punteggi alla HAM-D e alla MADRS, somministrate
quotidianamente.
Risultati: l’ANOVA sui punteggi totali alla HAM-D ha evidenziato
un significativo effetto tempo (due tempi F =
25,407, p = 0,0001; sei tempi F = 45,776, p = 0,0001), un significativo
effetto tempoxtrattamento (rispettivamente F =
12,606, p = 0,0001; F = 20,940, p = 0,0001). Analogo risultato
è stato ottenuto con la MADRS a sei tempi (effetto tempo
F = 25,813, p = 0,0001; effetto tempoxtrattamento F =
11,252, p = 0,0001) e a due tempi (effetto tempo F = 45,805,
p = 0,0001; effetto tempoxtrattamento F = 20,716, p =
0,0001). Nel gruppo in clomipramina 11 soggetti hanno raggiunto
la remissione completa (HAM-D < 8).
Conclusioni: questi risultati incoraggiano l’utilizzo di antidepressivi
e.v. come terapia adiuvante nel trattamento dei
pazienti con depressione maggiore resistente.
Bibliografia
Suhara T, TakanoA, Sudo Y, et al. High levels of serotonin transporter
occupancy with low-dose clomipramine in comparative
occupancy study with fluvoxamine using positron emission tomography.
Arch Gen Psychiatry 2003;60:386-91.
328. Il suicidio nel paziente psichiatrico:
studio retrospettivo
P. Zeppegno, C. Usai, G. Ammirata, E. Manzetti, E. Torre
S.C.D.U. Psichiatria, Cattedra di Psichiatria, Università
del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, Novara
Introduzione: la prevalenza della patologia psichiatrica all’interno
della popolazione suicidaria si avvicina al 90%. I
fattori di rischio per gesto suicidario variano in relazione alla
patologia da cui il soggetto è affetto. Scopo del presente
lavoro è quello di esporre i risultati di un’indagine retrospettiva
sul suicidio tra i pazienti che hanno subito almeno
un ricovero presso l’SPDC di Novara.
Metodologia: i dati sono stati raccolti analizzando le cartelle
cliniche presenti presso il reparto di psichiatria di Novara.
La documentazione clinica è stata selezionata a partire
dai dati del modello 45 del Tribunali di Novara relativa ai
suicidi avvenuti tra il 1990 ed il 2000. Le diagnosi sono state
effettuate utilizzando il DSM-IV-TR.
Risultati: sono stati registrati 53 casi di suicidio. 22 pazienti
risultavano affetti da disturbo dell’umore e 18 da schizofrenia.
Tra le altre diagnosi erano presenti Disturbi d’ansia,
DCA, Disturbi correlati all’abuso di sostanze e Disturbi di
personalità. Il poster descrive il comportamento suicidario
nei pazienti affetti da disturbo dell’umore e da schizofrenia.
Conclusioni: dai dati emergono alcune differenze tra i due
gruppi di pazienti considerati sia in merito a caratteristiche
cliniche che del comportamento suicidario.
Bibliografia
DSM-IV-TR Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali.
Masson, 2002, Milano.
Cheng ATA, Chen THH, et al. Psychosocial and psychiatric risk
factors for suicide. Br J Psychiatry 2000;177:360-365.
329. Valutazione delle funzioni
metacognitive in un gruppo di pazienti
con alopecia areata
M.P. Zerella * , C. Bottoni ** , A. Bernabei **
* III Clinica Psichiatrica, Università di Roma “La Sapienza”;
** Psichiatra psicoterapeuta
Introduzione: l’alopecia areata si manifesta con un’improvvisa
perdita di capelli o di peli in chiazze circoscritte
che possono presentarsi come isolate o multiple, a margini
regolari e la cui localizzazione è significativa a fini prognostici.
Si tratta di un tipo di alopecia acquisita, non cicatriziale,
ad andamento variabile, spesso cronico, recidivante e
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