XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

le dimensioni psicopatologiche rimangono invariate ad
esclusione della depressione (HDRS). Non vi è differenza
sulla base della presenza o meno di sintomi psicotici positivi
se non alla VGF.
Conclusioni: i dati preliminari mostrano la persistenza a
tre mesi di livelli significativi ai test in tutto il campione.
Riteniamo che l’approfondimento delle dimensioni psicopatologiche
affettive, che si affianchi ad una classificazione
nosografica, costituisca un elemento importante nell’approccio
dei giovani all’esordio psichiatrico. Attendiamo
i dati relativi ai follow up per trarre delle considerazioni
più complete.
Bibliografia
Malla AK, Takhar JJ, Norman RMG, Manchanda R, Cortese L, Haricharan
R, et al. Negative Syntoms in first episode non -affective
psychosis. Acta Psychiatrica Scandinavica 2002;105:431.
McGorry PD, Yung A, Phillips L. Ethics and early intervention in
psychosis: keeping up the pace and staying in step. Schizophrenia
Research 2001;51:17-29.
Pavan L. L’identità fra continuità e cambiamento. Psicopatologia
dell’attacco di panico e delle psicosi acute. Franco Angeli editore
2002.
321. La durata di malattia non trattata
come variabile predittiva del decorso
nel Disturbo Depressivo Maggiore:
uno studio naturalistico
POSTER
S. Vismara, E. Mundo, S. Zanoni, A.C. Altamura
Cattedra di Psichiatria, Dipartimento di Scienze Cliniche
“Luigi Sacco”, Università di Milano
Obiettivi: scopo dello studio è stato valutare l’effetto della
durata di malattia non trattata (DUI) sul decorso del Disturbo
Depressivo Maggiore (DDM). Metodi: sono stati valutati
113 soggetti con diagnosi DSM-IV-TR di DDM ricorrente,
suddivisi in due gruppi a seconda della DUI (intervallo
di tempo dall’esordio del DDM al primo trattamento antidepressivo):
DUI < 1 anno (n = 75) e DUI > 1 anno (n = 38).
Le principali variabili cliniche, demografiche e di decorso
sono state calcolate e confrontate tra i due gruppi di soggetti
(test del chi-quadrato e t-test di Student).
Risultati: non sono state riscontrate differenze significative
tra i pazienti con DUI < 1 anno e con DUI > 1 anno per
quanto riguarda età, genere, età di esordio, comorbilità successiva
all’esordio del DDM, numero di tentativi di suicidio
e numero di ospedalizzazioni, andamento stagionale o presenza
di sintomi psicotici. I pazienti con DUI > 1 anno presentavano
un numero di episodi significativamente maggiore
(t=2,045, p=0,019).
Conclusioni: i risultati di questo studio suggeriscono che la
DUI influenzi negativamente il decorso del DDM, almeno
per quanto riguarda lo sviluppo di un numero più elevato di
episodi.
Bibliografia
Craig TJ, Bromet EJ, Fennig S, Tanenberg-Karant M, Lavelle J, Galambos
N. Is there an association between duration of untreated
psychosis and 24-month clinical outcome in a first-admission
series? Am J Psychiatry 2000;157:60-66.
322. Quetiapina nel trattamento di fase
acuta delle psicosi indotte da sostanze:
efficacia e tollerabilità
L.S. Volonteri, A. Colasanti, I.F. De Gaspari, M. Rossattini,
M. Brambilla, M.C. Mauri
Clinica Psichiatrica, Unità di Neuropsicofarmacologia Clinica,
Ospedale Maggiore, Milano
Introduzione: le psicosi indotte da sostanze sono condizioni
frequenti nella pratica clinica ma i dati di letteratura sono
carenti. Quetiapina (QTP) si è dimostrata efficace nel ridurre
il craving e la sintomatologia associata all’abuso di sostanze.
Scopo del presente studio è valutare l’efficacia e la tollerabilità
di QTP nel trattamento della fase acuta delle psicosi
indotte da sostanze.
Metodologia: sono stati inclusi nello studio 24 pazienti affetti
da psicosi indotta da sostanze. QTP è stata somministrata
per 2 settimane a dosi comprese tra 100 e 800 mg/die.
La valutazione clinica è stata effettuata ai tempi T0, T7 e
T15, tramite le scale: BPRS, PANSS, HRSD, CGI, EPSE ed
ACS. A T0 e T15 sono stati effettuati esami ematochimici ed
è stato valutato il peso corporeo.
Risultati: tutti i pazienti hanno completato lo studio. Le dosi
medie giornaliere di quetiapina utilizzate sono state 516.6
mg ± 171,1 SD (range 200-800 mg) e 575 mg ± 148,18 SD
(range 300-800 mg) rispettivamente a T7 e T15. Non sono
stati evidenziati effetti collaterali significativi. Al termine
dello studio i risultati hanno evidenziato un miglioramento
statisticamente significativo delle scale BPRS e CGI, della
PANSS total, PANSS positive e PANSS psychopathology.
Non sono state osservate alterazioni del profilo lipidico e
glicemico, del peso corporeo.
Conclusioni: Quetiapina si è dimostrata rapidamente efficace
e ben tollerata in pazienti affetti da psicosi indotta da
sostanze, costituendo una valida opzione terapeutica nel
trattamento di tali condizioni.
Bibliografia
Goldstein J. Quetiapine fumarate (Seroquel): a new atypical antipsychotic.
Drugs Today 1999;35:193-210.
Sattar SP, et al. Potential benefits of quetiapine in the treatment of
substance dependence disorders. J Psychiatry Neurosi
2004;29:452-7.
323. Utilizzo di quetiapina vs. litio
nel Disturbo Bipolare II
A.M. Xerra, G.P. De Luca, R. Mangiapane, G. Rao
Centro di Salute Mentale, Modulo Dipartimentale Messina
Nord ASL 5
Introduzione: i pazienti con diagnosi di disturbo bipolare
II, caratterizzato da ciclici episodi di depressione maggiore
(con fasi ipomaniacali), hanno elevato rischio suicidario che
aumenta con il numero di recidive depressive. Pochi gli approcci
terapeutici validati da forti evidenze cliniche.
Obiettivo: valutare l’efficacia di quetiapina vs. litio nella prevenzione
degli episodi depressivi nel Disturbo Bipolare II.
Metodologia: sono stati osservati per un periodo di 12 mesi,
40 pz con diagnosi di Disturbo Bipolare II (DSM-IV TR),
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