XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

Metodologia: 65 nullipare con decorso di gravidanza fisiologica
(età media 30,2 ± 4,22 anni; range 18-39) sono state sottoposte
ad una valutazione psicometrica con il Symptom Rating
Test (SRT) di Kellner e Sheffield (ansia, depressione, somatizzazione,
inadeguatezza) e le Psychological Well-Being
scales (PWB) di Ryff (autonomia, padronanza ambientale,
crescita personale, relazioni positive con gli altri, scopo nella
vita, accettazione) all’inizio del terzo trimestre di gestazione
(fase I) e a 6-8 settimane dopo il parto (fase II).
Risultati: in fase I e II il benessere psicologico (PWB) correla
inversamente con le componenti del distress (SRT). Al
terzo trimestre di gestazione le donne meno istruite risultano
maggiormente esposte a sofferenza psicologica e ad una
diminuzione di padronanza ambientale e scopo nella vita.
La depressione e la somatizzazione si associano negativamente
all’età delle gestanti. All’aumentare del distress in
gravidanza peggiora il benessere psicologico nel post-partum,
soprattutto la padronanza ambientale.
Discussione e conclusioni: la diminuzione del BP, sottesa
da variabili quali età, e livello d’istruzione, sembra aprire la
strada alla sofferenza psichiatrica nel post-partum. Strategie
psicologiche di promozione del benessere potrebbero limitare
le difficoltà ad affrontare le richieste ed il cambiamento
di ruolo conseguenti alla maternità.
314. Il rischio di condotte suicidarie
in pazienti con disturbi dell’umore
POSTER
F. Turchi, G.P. Placidi, A. Martini, G.F. Placidi
Centro per lo Studio e la Prevenzione delle Condotte Suicidarie,
U.O. Psichiatria, Università di Firenze
Introduzione: le condotte suicidarie (CS) sono la più grave
complicanza dei Disturbi dell’Umore (DUM), tuttavia le
presenza di un DUM rappresenta una caratteristica necessaria
ma non sufficiente per la messa in atto di condotte autolesive.
Scopo dello studio: valutare i fattori di rischio di suicidio
e identificare un modello predittivo delle CS.
Metodo: abbiamo valutato le caratteristiche cliniche e psicopatologiche
di 100 soggetti depressi (in regime ordinario
o di day-hospital) con e senza storia di suicidio, reclutati
presso il Centro per lo Studio e la Prevenzione delle Condotte
Suicidarie, Università degli Studi di Firenze. I soggetti
sono stati valutati utilizzando la SCID I, SCID II, la SSI,
SIS e la scala per la Storia dei Tentativi di Suicidio, HDRS,
BDI, BHI, SANS, SAPS, BIS, BGAS.
Risultati: la presenza e la gravità dell’ideazione suicidaria,
devono essere considerati come forti predittori a breve termine
di condotte suicidarie. La letalità del tentativo correla
direttamente con la gravità della sintomatologia depressiva
soggettiva, ma anche con il numero di ospedalizzazioni e
con il numero di episodi pregressi di malattia L’impulsività
e l’aggressività sembrano dimensioni psicopatologiche fondamentali
per la messa in atto di comportamenti suicidari.
Conclusioni: questo studio sottolinea l’importanza di una
valutazione clinica, e soprattutto psicopatologica accurata
allo scopo di identificare i soggetti a rischio di suicidio, e
prevenire eventuali condotte autolesive.
Bibliografia
1 Hawton K, Sutton L, Haw C, Sinclair J, Harriss L. Suicide and
attempted suicide in bipolar disorder: A systematic review of ri-
sk factors. J Clin Psychiatry 2005;66:693-704..
2 Oquendo MA, Galfalvy H, Russo S, Ellis SP, Grunebaum MF,
Burke A, Mann JJ. Prospective study of clinical predictors of
suicidal acts after a major depressive episode in patients with
major depressive disorder or bipolar disorder. Am J Psychiatry
2004;161:1433-41.
3 Mann JJ, Waternaux C, Haas GL, Malone KM. Toward a clinical
model of suicidal behavior in psychiatric patients. Am J Psychiatry
1999;156:181-9.
315. Analisi Fattoriale Esplorativa (AFE)
della Geriatric Depression Scale (GDS)
M. Ukaj * , I. Tarricone * , B. Ferrari * , A.R. Atti * , S. Caprini
* , M. Morri * , E. Dal Monte ** , D. De Ronchi *
* ** Istituto di Psichiatria, Università di Bologna; U.O. di
Geriatria, ASL di Ravenna
Introduzione/scopo: identificare la struttura fattoriale della
GDS, una scala largamente usata per lo screening dei sintomi
depressivi negli anziani.
Metodologia: 216 soggetti (età media 75,3 anni, SD = 5,7)
sono stati valutati con la GDS nella seconda fase dello studio
di Faenza 1 . Le risposte ai 30 item della GDS sono stati
analizzati con la AFE- componenti principali.
Risultati: l’AFE della GDS ha prodotto quattro dimensioni
che spiegano il 55% della varianza totale. I fattori 1 e 3 riflettono
umore depresso/pessimismo; i fattori 2 e 7 rispecchiano
un quadro di ritiro sociale/perdita di interessi; i fattori
4 e 6 descrivono uno stato di apprensione/ansia ed il 5
identifica la perdita di energia fisica e mentale tipica della
compromissione cognitiva.
Discussione: i fattori individuati possono essere inquadrati
in quattro grandi dimensioni: umore disforico, ritiro/apatia/vigore,
agitazione/ansia e compromissione cognitiva. La
dimensione umore disforico spiega quasi la metà della varianza
totale e include i sintomi depressivi più seri.
Conclusioni: la struttura fattoriale della GDS può costituire
un metodo utile nella pratica clinica, quale misura descrittiva
che va a caratterizzare il vissuto soggettivo della depressione
da parte del paziente anziché dare un semplice punteggio
della scala. Ai fini della ricerca, potrà divenire una
modalità rapida e standardizzata per inquadrare i disturbi
depressivi di una popolazione.
Bibliografia
1 De Ronchi D, et al. Cognitive status, depressive symptoms, and
health status as predictors of functional disability among elderly
persons with low-to-moderate education: The Faenza Community
Aging Study. Am J Geriatr Psychiatry 2005;13:672-85.
316. Psicopatologia della sessualità:
approccio categoriale o dimensionale?
M. Valdagno, G. Capano, N. Polizzotto, L. Bossini,
P. Castrogiovanni
Dipartimento di Neuroscienze, Sezione di Psichiatria, Università
di Siena
Introduzione: dalla pratica clinica emerge quanto i sintomi
ascrivibili alla sfera sessuale (disturbi della libido, dell’eccitazione
e dell’orgasmo) siano comuni nella popolazione
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