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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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286. Effetto dell’introduzione <strong>di</strong> quetiapina<br />

durante una reci<strong>di</strong>va maniacale nei pazienti<br />

con <strong>di</strong>sturbo bipolare<br />

M. Sala * ** , G. Gadeschi * ** , G. D’Allio *<br />

* Dipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale e delle Dipendenze, ASL<br />

21, Casale Monferrato (Alessandria); ** Servizio Psichiatrico<br />

Diagnosi e Cura, Ospedale Santo Spirito, Casale Monferrato<br />

(Alessandria)<br />

Introduzione: stu<strong>di</strong> recenti hanno riportato l’efficacia <strong>di</strong><br />

quetiapina nel trattamento dell’episo<strong>di</strong>o maniacale acuto del<br />

paziente bipolare, sia in monoterapia, sia in combinazione<br />

con stabilizzanti dell’umore. L’obiettivo <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o è<br />

la verifica dell’efficacia del trattamento <strong>di</strong> quetiapina associata<br />

ad aloperidolo in pazienti con Disturbo Bipolare durante<br />

una fase <strong>di</strong> recrudescenza.<br />

Materiali e Meto<strong>di</strong>: stu<strong>di</strong>o in aperto condotto in 7 pz. con<br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> DB-I, in fase <strong>di</strong> recrudescenza per un episo<strong>di</strong>o<br />

maniacale, mai trattati con quetiapina. La gravità <strong>della</strong> sintomatologia<br />

è stata valutata con YMRS e CGI all’ingresso a<br />

una 1 e 2 settimana 2; anche gli effetti collaterali sono stati<br />

registrati agli stessi tempi.<br />

Quetiapina è stata somministrata raggiungendo la dose <strong>di</strong><br />

1000 mg in 5 giorni; lorazepam, 6 mg/<strong>di</strong>e e aloperidolo 2<br />

mg/<strong>di</strong>e sono stati associati nei primi 3 giorni.<br />

Risultati: l’efficacia del trattamento è stata documentata<br />

dalla riduzione dei punteggi alla YMRS per tutti i pazienti a<br />

2 settimane vs. i valori <strong>di</strong> ingresso (p = 0,004. ANOVA per<br />

misure ripetute) e dal miglioramento dei punteggi alla CGI<br />

(p = 0,007. ANOVA per misure ripetute). A due settimane<br />

dall’inizio <strong>della</strong> terapia 4 pz su 7 lamentavano sedazione e<br />

4 su 7 astenia. L’in<strong>di</strong>ce me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> efficacia del trattamento è<br />

risultato <strong>di</strong> 1,84 alla CGI (range 0-4).<br />

Conclusioni: i buoni risultati ottenuti anche se su pochi <strong>di</strong><br />

pazienti sembrano in<strong>di</strong>care un favorevole utilizzo <strong>di</strong> quetiapina<br />

nel prevenire le ricadute e migliorare la compliance del<br />

paziente.<br />

Bibliografia<br />

Hardoy, et al. Combination quetiapine therapy in the long-term<br />

treatment of patients with bipolar I <strong>di</strong>sorder. Clinical Practice<br />

and Epidemiology in Mental Health 2005;1.<br />

287. Lo spettro <strong>di</strong>smorfofobico in pazienti<br />

sottoposti a scleroterapia<br />

M. Samojlovitch, A. Castrogiovanni, L. Padula, S. Mancini<br />

* , M. Bucalossi * , F. Berna *<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Sezione <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, * Istituto<br />

<strong>di</strong> Chirurgia Generale, Università <strong>di</strong> Siena<br />

Il Disturbo <strong>di</strong> Dismorfismo Corporeo è rappresentato da una<br />

eccessiva preoccupazione per un supposto <strong>di</strong>fetto nell’aspetto<br />

fisico tale da interferire con il funzionamento sociolavorativo<br />

del paziente affetto. I pazienti con queste caratteristiche<br />

<strong>di</strong> rado chiedono un intervento psichiatrico; spesso<br />

si rivolgono a centri <strong>di</strong> chirurgia estetica.<br />

Lo scopo <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o è stato <strong>di</strong> valutare se le motivazioni<br />

<strong>della</strong> richiesta <strong>di</strong> correzione del <strong>di</strong>fetto fossero <strong>di</strong> carattere<br />

estetico piuttosto che terapeutico. A tal fine sono sta-<br />

351<br />

POSTER<br />

ti reclutati 30 soggetti, con insufficienza venosa allo sta<strong>di</strong>o<br />

C1-Ep-As17-Pr <strong>della</strong> classificazione CEAP, e indagati gli<br />

aspetti inerenti al <strong>di</strong>sturbo dell’immagine corporea e le correlazioni<br />

con i dati socio-anagrafici, anamnestici psichiatrici<br />

e i rapporti con l’autostima tramite la Mini, la BDDE, la<br />

Rosemberg Self Esteem Scale.<br />

Le correlazioni fra le me<strong>di</strong>e del punteggio totale alla BDDE<br />

e quelle relative all’autostima mostrano un valore negativo<br />

(-0,474) e tale risultato raggiunge la significatività statistica<br />

(p = 0,009).<br />

Si evince che la valutazione <strong>della</strong> propria immagine corporea<br />

è fortemente influenzata dall’autostima. Un ricorso allo<br />

specialista chirurgo può quin<strong>di</strong> essere motivato da una scarsa<br />

valutazione <strong>di</strong> sé e può non essere l’intervento più appropriato.<br />

Tali risultati potrebbero in<strong>di</strong>care la necessità per il chirurgo<br />

vascolare <strong>di</strong> avvalersi <strong>di</strong> consulenti psichiatri al fine <strong>di</strong><br />

intervenire solo nei pazienti che effettivamente lo necessitano.<br />

288. Risposta e remissione dell’episo<strong>di</strong>o<br />

nel Disturbo Depressivo Maggiore: ruolo<br />

nell’esito a lungo termine<br />

A. Santini, E. Mundo, S. Zanoni, R. Paleari, A.C. Altamura<br />

Cattedra <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Cliniche<br />

“Luigi Sacco”, Università <strong>di</strong> Milano<br />

Obiettivi: lo scopo dello stu<strong>di</strong>o è stato quello <strong>di</strong> verificare<br />

eventuali <strong>di</strong>fferenze nel decorso del Disturbo Depressivo<br />

Maggiore (DDM) tra soggetti con remissione completa dei<br />

sintomi nell’Episo<strong>di</strong>o Depressivo in<strong>di</strong>ce e quelli con risposta<br />

parziale. Meto<strong>di</strong>: sono stati valutati 113 soggetti con <strong>di</strong>agnosi<br />

DSM-IV-TR <strong>di</strong> DDM, sud<strong>di</strong>visi in due gruppi a seconda<br />

che abbiano ottenuto una risposta al trattamento antidepressivo<br />

(n = 46) o una remissione completa dei sintomi<br />

nell’episo<strong>di</strong>o Depressivo in<strong>di</strong>ce (n = 67). Le principali variabili<br />

cliniche e demografiche sono state calcolate e confrontate<br />

tra i due gruppi (test del chi-quadrato e t-test <strong>di</strong> Student).<br />

Risultati: non sono state riscontrate <strong>di</strong>fferenze significative<br />

tra i due gruppi per quanto riguarda età <strong>di</strong> esor<strong>di</strong>o, età del<br />

primo trattamento, durata <strong>di</strong> malattia, durata <strong>di</strong> malattia non<br />

trattata e familiarità per <strong>di</strong>sturbi dell’umore. I pazienti con<br />

risposta parziale al trattamento antidepressivo presentavano<br />

nel tempo un maggiore numero <strong>di</strong> ospedalizzazioni (F =<br />

10,669; p = 0,001), una più frequente comorbilità per <strong>di</strong>sturbi<br />

d’ansia, <strong>di</strong>sturbi d’abuso <strong>di</strong> sostanze e vasculopatia<br />

cerebrale con esor<strong>di</strong>o successivo al DDM (chi-quadrato =<br />

14,408, df = 1, p = 0,002). Negli stessi soggetti l’episo<strong>di</strong>o<br />

in<strong>di</strong>ce era caratterizzato più frequentemente da manifestazioni<br />

melancoliche (F = 9,833; p < 0,002).<br />

Conclusioni: i risultati <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o suggeriscono che la<br />

risposta parziale al trattamento antidepressivo influenzi negativamente<br />

il decorso del DDM.<br />

Bibliografia<br />

Tranter R, O’Donovan C, Chandarana P, Kennedy S. Prevalence<br />

and outcome of partial remission in depression. J Psychiatry<br />

Neurosci 2002;27:241-7.

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